zelensky trump jd vance

JD VANCE BULLIZZERÀ ZELENSKY ANCHE IN VATICANO? – IL VICEPRESIDENTE AMERICANO E IL PRESIDENTE UCRAINO SI INCROCIANO IN PIAZZA SAN PIETRO, PER LA MESSA DI INTRONIZZAZIONE DI PAPA LEONE XIV – L’EX COMICO DI KIEV ARRIVA, STRINGE LA MANO DI MATTARELLA E ABBRACCIA MELONI – IL NUMERO DUE DI TRUMP DOVREBBE ESSERE RICEVUTO OGGI DAL PRIMO PONTEFICE AMERICANO DELLA STORIA, DOPO L’INCONTRO TRA I DUE SEGRETARI DI STATO, MARCO RUBIO E PIETRO PAROLIN, IERI - A FINE FEBBRAIO VANCE UMILIÒ L'UCRAINO NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA, ACCUSANDOLO DI ESSERE UN INGRATO GUERRAFONDAIO...

 

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

PAPA: ARRIVATI A SAN PIETRO VANCE E ZELENSKY

(Adnkronos) - Il vicepresidente Usa Jd VANCE e il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky sono arrivati a Piazza San Pietro per assistere alla messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV. E' quanto si apprende dalla Sala operativa per la gestione della sicurezza dei Grandi Eventi della questura di Roma

 

Zelensky abbraccia Meloni a piazza San Pietro

(ANSA) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha abbracciato la premier italiana Giorgia Meloni al suo arrivo in piazza San Pietro. Il presidente ha stretto la mano anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al resto della delegazione italiana, tra cui anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

meme incontro tra donald trump e zelensky

RUBIO DA PAROLIN, OGGI PREVOST VEDE VANCE IL DOPPIO INCONTRO PER RICUCIRE LE RELAZIONI

Estratto dell’articolo di Giacomo Galeazzi per “La Stampa”

 

La formula è quella del doppio incontro. Il Papa riceve oggi J.D. Vance. Il segretario di Stato Pietro Parolin ha visto ieri il suo omologo Marco Rubio, titolare del dossier Ucraina. La delegazione tutta cattolica del paese d'origine di Robert Francis Prevost è lo «spazio di negoziato» che in Curia coltivano come un asset per nuova cooperazione.

 

«Vance parla come alter ego di Donald Trump: un'anomalia nella prassi Usa – osserva Agostino Giovagnoli, storico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore -. Al primo mandato Trump inviava Mike Pompeo a litigare a Roma, ora invece ha un atteggiamento soft, di apertura.  Leone ha posizioni non negoziabili sull'immigrazione ma non ha ancora detto una parola sulla Cina. I margini per ricucire con Washington sono ampi».

 

MARCO RUBIO PIETRO PAROLIN

Gli attacchi al connazionale Prevost sono circoscritti ai pochi deputati controllati da Steve Bannon. «Leone cerca di ricompattare invece di dividere – spiega il sociologo Massimo Introvigne, già rappresentante Ocse per i cristiani discriminati e fondatore del Cesnur-. Inutile contare nei suoi discorsi le citazioni di Francesco, la linea estera è personale: disponibilità ad ospitare il vertice sull'Ucraina, nodo migranti, riequilibrio del dialogo con Pechino avversato dagli Usa.

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Vance è sanguigno. Rubio felpato, moderato e con una solida carriera politica: l'ho conosciuto alla commissione per le relazioni con la Cina, è lui l'interlocutore della Santa Sede. Il Papa americano è un'opportunità storica, imprevista».

 

[…]  Oggi oltretevere si coltiva la speranza che gli incontri fra capi-delegazione possano far compiere passi avanti alla pace. E c'è tutta l'intenzione di facilitarli. La contemporanea presenza di Vance e Zelensky offre la possibilità di integrare e sviluppare il deludente vertice in Turchia, disertato da Putin e che Parolin ha definito dall'esito «tragico», ossia un'occasione persa.

 

Da qui la volontà di «mettere a disposizione il Vaticano» per incontri diretti tra le parti, o comunque per momenti che agevolino i negoziati. Rubio, incontrando il presidente Cei Matteo Zuppi, ha ringraziato la Santa Sede «per gli sforzi di lunga data sugli scambi di prigionieri e l'impegno nell'aiutare i bimbi ucraini a tornare a casa».

 

MARCO RUBIO MATTEO ZUPPI - FOTO LAPRESSE

Ha anche detto che il Vaticano potrebbe essere la sede dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Il presidente ucraino da parte sua, in vista della Messa di oggi, si è detto «disponibile per colloqui con ogni altro leader mondiale». Ci sono condizioni per discutere, per quanto a rappresentare la Russia, come già ai funerali di Francesco, ci sia solo la ministra della Cultura Olga Liubimova. «Nonostante la disparità delle dimensioni, le forme di governo, e le storie, noi siamo entrambe potenze globali, con interessi e influenza mondiale. Sotto molti punti di vista, la Santa Sede è unica al mondo nella sua capacità di perseguire la propria agenda», riferiva un rapporto dell'ambasciata Usa in Vaticano. Nel faccia a faccia di ieri Parolin e Rubio hanno rilanciato la collaborazione.

 

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Alla messa di inizio pontificato Vance, Zelensky e 156 delegazioni dal mondo

Estratto dell’articolo di Carlo Marroni per “il Sole 24 Ore”

 

Più che ai funerali di Francesco: saranno 156 le delegazioni ufficiali che oggi in Piazza San Pietro parteciperanno alla messa di inizio pontificato di papa Leone XIV, tra cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni. Come annunciato ci sarà la presidente del Perù Ercilia Boluarte Zegarra – il suo viaggio è stato autorizzato dal Parlamento di Lima –, paese dove da missionario e vescovo Prevost ha vissuto per molti anni e del quale ha il passaporto.

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Dagli Stati Uniti sono arrivati il vice presidente, J.D. Vance, e il segretario di Stato, Marco Rubio. Il capo della diplomazia, cattolico, ieri ha visto il Segretario di Stato, Pietro Parolin, e poi il cardinale Matteo Zuppi, che Francesco aveva incaricato di favorire il rientro dei bambini ucraini rapiti dai russi.

 

[…] Alla messa ci sarà anche il presidente israeliano Isaac Herzog, segno di una volontà di ricucire dopo i rapporti increspatisi nell’ultimo scorcio di Francesco (ai funerali era presente solo l’ambasciatore). Ci sarà anche una delegazione dell’Autorità nazionale palestinese e poi la gran parte dei leader europei, come il cancelliere tedesco Friedrich Merz, cattolico, al suo debutto in Vaticano.

 

Confermata anche la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto disponibile a margine dell’evento ad incontrare «ogni altro leader mondiale» presente per tenere colloqui, ha detto il capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Yermak. […]

jd vance papa francesco MARCO RUBIO PIETRO PAROLIN

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)