donald trump joe biden

“JOE, SEI LICENZIATO” - LA VENDETTA DI TRUMP SU BIDEN: REVOCATO L’ACCESSO AI DOCUMENTI CLASSIFICATI, A INFORMAZIONI CONFIDENZIALI E AI REPORT DELL’INTELLIGENCE: “E’ UN UOMO ANZIANO CHE HA PROBLEMI DI MEMORIA” - IL PRECEDENTE DI QUATTRO ANNI FA QUANDO L’ALLORA PRESIDENTE AMERICANO BIDEN, DURANTE I SUOI PRIMI GIORNI ALLA CASA BIANCA, AVEVA RIMOSSO L’ACCESSO AI DOCUMENTI A TRUMP – E SUL DIRITTO INTERNAZIONALE SE BIDEN HA SEMINATO PIOGGIA, IL RITORNO DI TRUMP ANNUNCIA TEMPESTA – IL LIBRO

Estratti da open.online

joe e jill biden accolgono donald e melania trump alla casa bianca inauguration day

 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la revoca dell’accesso ai documenti classificati al suo predecessore Joe Biden. Una decisione che demolisce una pratica consolidata che permetteva agli ex presidenti di continuare ad avere accesso alle informazioni riservate anche dopo la fine del loro mandato.

 

L’annuncio è arrivato dallo stesso presidente americano, con un post sul suo social Truth ch certifica il consumarsi della vendetta dell’inquilino della Casa Bianca nei confronti del suo suo rivale. «Non è necessario che Joe Biden continui ad accedere a informazioni confidenziali», ha dichiarato il presidente. «JOE, SEI LICENZIATO», ha aggiunto. Secondo quanto comunicato da Trump, la sua amministrazione provvederà immediatamente alla revoca e alla cessazione dei rapporti quotidiani delle agenzie di intelligence con Biden.

INSEDIAMENTO DI DONALD TRUMP 2025 - JOE BIDEN E KAMALA HARRIS - FOTO LAPRESSE

 

 

La decisione è una vendetta a quanto accaduto nel 2021, quando l’allora presidente americano Biden, durante i suoi primi giorni alla Casa Bianca, aveva rimosso l’accesso di Trump alle informazioni classificate. La giustificazione di Biden era legata al comportamento di Trump durante gli eventi del 6 gennaio 2021, quando si verificò l’assalto al Campidoglio da parte dei suoi sostenitori. In quel periodo, Biden aveva giustificato il provvedimento definendo Trump «incoerente» e mettendo in discussione la sua capacità di gestire informazioni riservate.

 

joe biden e donald trump inauguration day

 riferimento a un rapporto pubblicato nel febbraio 2024 dal procuratore speciale Robert Hur. Il rapporto descrive Biden come un «uomo anziano dalla memoria precaria». 

 

(...)

 

 

TRUMP

Stefano Mannoni per Milano Finanza - Estratti

 

Il diritto internazionale è a pezzi e la cosa più grave è la nostra l’assuefazione a questo scempio. Poche voci si levano per de-nunciarlo. Tra queste quelle di Papa Francesco e del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. La ragion d'essere principale del diritto internazionale, da cinquecento anni, risiede innanzitutto nella prevenzione e nella limitazione della guerra: scongiurarla se possibile, in ogni caso disciplinarla.

MEME SU JOE BIDEN E DONALD TRUMP

 

Non è un caso che a ricordarcelo siano da una parte il Santo Padre e dall'altro un'autorevolissima carica laica della principale organizzazione internazionale. Perché le matrici di questa riconduzione della violenza nell'alveo del diritto sono sia cristiane che umaniste. Per persuadersi di quanto la civiltà europea abbia investito su questo tema giunge a proposito 11 libro di un filosofo del diritto fiorentino, Filippo Ruschi, dal titolo suggestivo ed esplicito: L'aurora del diritto internazionale. Guerra, umanesimo giuridico e ius gentium (Satura 2025). Quando nasce lo Stato e si allargano i confini del mondo con le scoperte geografiche, ebbene in quel momento la coscienza giuridica europea avverte l'esigenza impellente di imporre delle regole al nuovo soggetto che monopolizza il potere - lo Stato, appunto - e alla competizione feroce per l'egemonia sia su terraferma che sui mari.

 

filippo ruschi cover

Due nomi valgano per tutti, uno riconducibile al pensiero cattolico l'altro all'umanesimo protestante e alla corrente tutta italiana della riflessione sulla ragion di Stato. Il primo è un gesuita spagnolo, Francisco Suarez, il secondo un italiano emigrato in Inghilterra, Alberico Gentili. Con argomenti parzialmente diversi entrambi convergono su conclusioni molto simili. La guerra deve essere scatenata per motivi espliciti e fondati.

 

Deve essere condotta secondo i canoni di necessità e proporzionalità, mettendo così al bando ogni distruzione non indispensabile. E deve rispettare anche il principio di distinzione tra civili e belligeranti, ponendo al riparo dalla violenza i non combattenti. Infine, la guerra deve essere condotta avendo un occhio al ristabilimento della pace, poiché scopo della guerra non è l'irrazionale vendetta ma la riparazione di un torto, cui deve seguire il ripristino della diplomazia. Questo veniva scritto alla fine del '500.

 

(…) Principi come questi vengano oggi calpestati impunemente, a dispetto di autorevoli sentenze di tribunali internazionali di cui ci si fa beffe. Non voglio nemmeno sfiorare il dibattito accesissimo tra coloro che ritengono la guerra una costante dell'antropologia umana e coloro che invece tendono a relegarla a comportamenti primitivi destinati prima o poi a divenire desueti.

 

Il punto è che il diritto internazionale umanitario non è nato dopo il 1945 il che significa che dovrebbe essere considerato patrimonio condiviso da tutti, perché consolidato negli animi e nelle menti. Purtroppo non è così. E se Biden ha seminato pioggia, il ritorno di Trump annuncia tempesta.

DONALD TRUMP JOE BIDEN MEMEDONALD TRUMP E JOE BIDEN NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!