vaccini covid italia europa

LA NOSTRA GRANDE DEBOLEZZA: L'ITALIA E’ TOTALMENTE DIPENDENTE DALL'ESTERO PER LA FORNITURA DEI VACCINI - EPPURE SIAMO STATI UN PUNTO DI RIFERIMENTO MONDIALE FINO ALLO SCANDALO ENIMONT NEGLI ANNI ’90 E LA CONSEGUENTE CESSIONE DELLA SCLAVO DI SIENA - SAREBBERO ALMENO 4 LE AZIENDE ITALIANE PRONTE A PRODURRE VACCINI, MA PFIZER, MODERNA E ASTRAZENECA HANNO GIA’ RICEVUTO MONTAGNE DI SOLDI, TECNOLOGIE E PERSONALE PER AFFRONTARE LA PANDEMIA, SENZA CONSIDERARE LA LENTEZZA DELLA NOSTRA BUROCRAZIA…

Laura Della Pasqua per "la Verità"

 

VACCINI COVID 3

I cervelli ci sono, quei ricercatori che hanno resistito alle sirene delle istituzioni internazionali. Ci sono anche i privati disposti a rischiare. Mancano però i soldi o arrivano con il contagocce. E soprattutto c' è scarsa lungimiranza politica. Sui vaccini si proiettano i soliti mali italiani. I due vaccini made in Italy, Reithera e Covidevax, rischiano di naufragare nelle pastoie di una burocrazia che non ha i tempi della scienza e per assenza di investimenti.

 

VACCINI COVID

Così siamo prigionieri delle forniture delle case farmaceutiche straniere. Una mancanza di autonomia che ha già avuto effetti pesanti sulla popolazione e ne avrà anche per il futuro: basta vedere quello che è successo con il blocco negli Usa del Johnson&Johnson.

 

Ormai è chiaro, la pandemia non si esaurirà di qui a fine anno. Ce la porteremo dietro per chissà quanto tempo ancora, tant' è vero che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato la trattativa con Pfizer per 1,8 miliardi di dosi dal 2021 al 2023.

vaccino a ursula von der leyen

 

Nel settore dei vaccini l' Italia sconta errori politici sistematici. Siamo totalmente dipendenti dall' estero, dalle multinazionali che ora spadroneggiano al punto da mandare in crisi intere nazioni per il solo fatto di non rispettare le consegne. Pfizer, Moderna, Astrazeneca sono partiti nella ricerca contemporaneamente alle due aziende italiane che hanno il brevetto dei vaccini (Reithera e Takis), ma con la differenza che hanno ricevuto montagne di soldi, anche contributi pubblici, oltre a essere strutturate con laboratori, tecnologie e dipendenti più all' altezza della sfida.

SCLAVO SIENA

 

Eppure l' Italia è stata un punto di riferimento mondiale per la sperimentazione dei vaccini fino agli anni Novanta, fino al disastro Enimont che portò alla cessione della senese Sclavo, passata di mano in mano, fino ad arrivare alla britannica GlaxoSmithKline (Gsk) che vendette poi i vaccini influenzali italiani alla Seqirus controllata dall' australiana Csl. Il nostro Paese quindi paga decenni di assenza dal settore.

 

SCLAVO SIENA 2

Il ministero dello Sviluppo economico ha fatto sapere che al momento sarebbero almeno 4 le aziende pronte a produrre vaccini direttamente o in conto terzi: il loro nome è top secret. L' obiettivo indicato dal ministero è di raggiungere entro l' anno l' autosufficienza vaccinale anche per il futuro. Ma al momento sembra un libro di buone intenzioni, perché «sono necessari non solo incentivi economici, già a disposizione, ma anche una semplificazione normativa dell' industria farmaceutica» che non si annuncia facile.

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

 

Negli annunci del governo c' è pure la creazione di un polo pubblico-privato relativo alla farmacia biologica e un polo vaccinale. Bisogna però cercare partner privati disposti a investire con i rischi d' impresa che comporta la ricerca sui vaccini. Così il target fissato inizialmente dal commissario Francesco Paolo Figliuolo di 500.000 vaccinazioni al giorno entro fine aprile è stato ridotto di quasi il 40% (315.000) per la mancanza di dosi. E per il futuro, qualora si dovessero rendere necessarie altre massicce campagne vaccinali, resteremo in balia dei contratti firmati da Bruxelles e dei capricci delle Case farmaceutiche fornitrici.

 

VACCINI UE

Il nostro Paese ha un primato in Europa, ogni anno conteso con la Germania, per la produzione di farmaci. Ma abbiamo un ruolo marginale sui vaccini, a parte l' infialamento di prodotti provenienti dall' estero in base a qualche accordo commerciale. Lo stabilimento di Anagni del gruppo americano Catalent si occupa di confezionare l' Astrazeneca: è quello che sollevò forti discussioni qualche settimana fa per la presenza di 29 milioni di dosi ferme nel deposito.

 

vaccino covid

La Gsk a Rosia (Siena) è focalizzata sulla meningite: per modificare l' impianto allo scopo di produrre vaccini anti Covid ci vorrebbero 7-8 mesi e bisognerebbe trasferire altrove la produzione dei farmaci anti meningite, patologia che comunque colpisce milioni di individui. A dicembre il gruppo ha annunciato un investimento di 18 milioni di euro per ammodernare la struttura e contribuire a infialare e confezionare l' adiuvante pandemico del nuovo vaccino Sanofi-Gsk.

 

haupt pharma latina

A Latina l' Haupt Pharma della multinazionale Aenova, che produce per conto terzi, ha avviato un progetto di riconversione di un reparto per l' infialamento di medicinali tra cui i vaccini. Il Pfizer sarà prodotto nello stabilimento di Monza del colosso farmaceutico americano Thermo Fisher. Si punta a sfornare 130.000 fiale al giorno, 30 milioni entro il 2021.

 

Sempre in Brianza opera la biorfamaceutica Adienne di Caponago, un' azienda impegnata dal 2004 nella ricerca e sviluppo di farmaci per le malattie rare e per il trattamento del trapianto di cellule staminali emopoietiche: qui da luglio si produrrà lo Sputnik, ma non per l' Italia.

roche monza

 

Infine, nei laboratori di Roche Italia, vicino a Monza, sono stati messi a punto i test diagnostici utilizzati per la ricerca del vaccino Moderna e ora sono in corso studi, in collaborazione con l' americana Regeneron, per un trattamento per la terapia con anticorpi monoclonali destinati alla cura di pazienti non ospedalizzati.

 

rottapharm biotech

Fin qui abbiamo parlato di grandi gruppi stranieri e di aziende che producono vaccini di case farmaceutiche estere. I vaccini made in Italy sono legati a filo doppio alla possibilità di ricevere fondi. L' imprenditore Lucio Rovati, a capo della Rottapharm Biothec, è impegnato in un prodotto tutto italiano. Il vaccino, chiamato Covidevax, è stato ideato dalla Takis di Castel Romano e Rottapharm si sta occupando dello sviluppo. Si basa su una tecnologia nuova rispetto alle altre già disponibili, a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) e a vettore virale (Astrazeneca e Johnson&Johnson).

 

Per stimolare la reazione immunitaria essa utilizza un frammento di Dna che viene iniettato nel muscolo e promuove la produzione di una porzione della proteina Spike, la principale arma che il virus utilizza per entrare nelle cellule umane.

VACCINI COVID 2

 

Nella fase di sperimentazione è stato coinvolto un consorzio di centri clinici italiani quali l' Istituto Pascale di Napoli, lo Spallanzani di Roma e l' ospedale San Gerardo di Monza in collaborazione con l' università Bicocca di Milano. Per completare la fase 3 occorrono finanziamenti e poi bisogna stringere accordi con un pool di aziende per la produzione su larga scala.

 

reithera castel romano

C' è poi il vaccino di Reithera, azienda di Castel Romano, entrato in fase di sperimentazione clinica avanzata. Le somministrazioni sui volontari hanno avuto risultati incoraggianti. L' obiettivo è di concludere i test entro la fine dell' anno. Lo studio si avvale della collaborazione dell' Istituto Spallanzani ed è finanziato con 8 milioni dal Miur e dalla Regione Lazio e altri 81 milioni da Invitalia, entrata al 27% nell' azionariato, mentre l' azionista di maggioranza è la svizzera Keires. L' azienda finora ha ricevuto meno di un quarto dei soldi promessi. Ma ora il vero interrogativo è se valga la pena di investire risorse su prodotti che rischiano di essere tagliati fuori dalle scelte europee, orientate a puntare su Pfizer e Moderna.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO