
L'OSSESSIONE DEL 23ENNE FILIPPINO MARK SAMSON NEI CONFRONTI DI ILARIA SULA - DOPO CHE I DUE SI ERANO LASCIATI, IL RAGAZZO LA SEGUIVA MENTRE LA GIOVANE USCIVA CON LE AMICHE - LA SERA IN CUI MARK HA UCCISO ILARIA, LEI ERA ANDATA A CASA DEL 23ENNE PER CHIEDERGLI DI NON IMPICCIARSI NELLA SUA VITA - POCHE ORE PRIMA DELL'OMICIDIO, SAMSON AVEVA PROVATO A PORTARE VIA IL COMPUTER DELLA SUA EX. MA LE AMICHE DELLA RAGAZZA LO AVEVANO FERMATO. A QUEL PUNTO MARK HA FOTOGRAFATO LO SCHERMO DEL PC DOVE HA VISTO UNA CHAT TRA ILARIA E UN ALTRO UOMO, A CUI HA CHIESTO SE ERANO USCITI INSIEME - IL TESTIMONE CHE HA VISTO IL 23ENNE PORTARE VIA IL CADAVERE DELLA GIOVANE DENTRO A UN TROLLEY...
DELITTO DI ILARIA SULA: SAMSON CHATTAVA CON UN RAGAZZO DOPO AVERLA UCCISA PER SAPERE SE ERANO STATI ASSIEME
Estratto dell'articolo di Fulvio Fiano per www.corriere.it
Altro che decorso affettuoso della fine della loro storia, Mark Samson aveva un’ossessione per la possibile nuova vita sentimentale di Ilaria Sula. E, anche dopo averla uccisa, ha mantenuto la determinazione a scoprire se lei avesse cominciato una storia con qualcun altro.
È il quadro che gli inquirenti stanno ricostruendo attorno alla figura di un ragazzo di Cassino che ha ricevuto dei messaggi dal telefono della studentessa 22enne nei giorni successivi al delitto. Il ragazzo è stato già ascoltato come testimone dalla Squadra Mobile nell’indagine coordinata dal procuratore Giuseppe Cascini, aggiungendosi alla lista delle persone ingannate da Samson nei giorni in cui ha utilizzato il telefono della ex fingendosi lei.
Un passo indietro al pomeriggio del 25 marzo, quando il 23enne va a casa della ex, in sua assenza, e cerca di portare via con sé il suo pc. Le coinquiline di Sula glielo impediscono ma lui aveva fatto in tempo a scattare delle foto allo schermo.
Il senso di questo gesto, già emerso dal racconto di una delle amiche della vittima, sarebbe stato proprio quello di conoscere l’identità delle persone che Ilaria aveva preso a frequentare, sia pur solo virtualmente, sui social. La foto sarebbe stata scattata a una lista dei suoi contatti e quando lei lo è venuto a sapere si è presentata infuriata a casa di Mark per chiedergliene conto.
Aveva con sé solo il telefono, segno del proposito di andare solo a rinfacciargli quella intrusione, che potrebbe essere stata preceduta da altri tentativi di spiarla. Due amici di Samson hanno infatti raccontato che da quando si erano lasciati a fine gennaio, lui aveva preso a seguirla quando la sera usciva con le amiche.
dove e stato ritrovato il corpo di ilaria sula
Ecco allora che quella pretesa di sapere con chi si scambiasse messaggi la ex rientrerebbe in un comportamento che forse non è prematuro definire stalking da parte di Samson e che, se il contenuto del telefono sequestrato all’assassino e quello della vittima ritrovato a via Homs dove era stato nascosto dalla madre di lui offrirà spunti in questo senso, potrebbe portare a contestare la premeditazione.
Dunque Ilaria va a casa di Mark, compra un biglietto del bus alle 21.37 per andarci e non tornerà più a casa. Alla luce di quanto sta emergendo, sembra sempre più improbabile che abbia scelto di fermarsi a dormire lì come ha sostenuto Samson «dopo avermi riportato dei vestiti».
Più verosimilmente i due hanno litigato, lei che gli ha detto di smetterla di impiccarsi nella sua vita e che lui le abbia chiesto conto di quei ragazzi. «Ho visto un messaggio di questo Alessandro di Napoli e ho perso la testa», ha sostenuto lui, ma è più probabile che stesse già raccogliendo “prove” su questi contatti, nei quali, si apprende ora, rientra anche il ragazzo di Cassino. […]
ILARIA SULA, LA NUOVA VERITÀ DI MARK SAMSON: «UN TESTIMONE MI HA VISTO CON LA VALIGIA»
Estratto dell'articolo di Fulvio Fiano per www.corriere.it
«Un testimone mi ha visto passare con il trolley in braccio. E se non credete che potessi portalo da solo, mettetemi alla prova». La nuova verità di Mark Samson sull’omicidio della ex fidanzata Ilaria Sula è contenuta in una lettera che i suoi avvocati, Fabrizio Gallo e Francesco Pillitu, consegneranno nelle prossime ore ai magistrati.
Una versione che andrà verificata anche alla luce delle bugie fin qui raccontate dal 23enne e dei riscontri emersi intanto dalle indagini della Squadra mobile, ma che proprio alla luce dei tanti aspetti ancora da chiarire può fornire spunti di rilievo. Ancora troppi dubbi e punti oscuri nella sua confessione
Chiuso nel carcere di Regina Coeli, Samson sta rielaborando in questi giorni l’intera dinamica dell’aggressione nell’appartamento di via Homs, mettendo per iscritto i ricordi che gli affiorano, in attesa di poterli esporre ai pm nel nuovo interrogatorio al quale ha chiesto di essere sottoposto. Scelta sincera o necessaria, Samson ha incassato un credito di credibilità facendo ritrovare il telefono della 22enne, nascosto con la complicità della madre sotto il materasso di quest’ultima.
Ora prova a rafforzare uno dei passaggi sui quali ci sono ancora forti dubbi, ossia il fatto che abbia agito da solo non soltanto nell’omicidio ma anche nel trasporto del cadavere di Sula, chiuso in una valigia e avvolto in due sacchi neri. Dice di averlo fatto alle 14 del 26 marzo, tre ore dopo l’omicidio.
Proprio sull’orario dell’accoltellamento si concentrano le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, perché da questo discende anche il ruolo eventualmente avuto da altri complici nella fase dell’occultamento, oltre a quello già confessato dalla madre, Nors Manlapaz. Se davvero ha portato il corpo in pieno giorno verso l’auto parcheggiata a circa cento metri da casa, sembra infatti impossibile che nessuno lo abbia notato. Ecco quindi che Samson cita un testimone finora ignoto per suffragare questo racconto. [...]
CASA DI MARK SAMSON
MARK SAMSON
GENITORI DI MARK SAMSON
MARK SAMSON