alfredo mantovano - giorgia meloni spionaggio paragon graphite

AL COPASIR ALFREDO MANTOVANO AMMETTE: GLI ATTIVISTI DI “MEDITERRANEA” SONO STATI SPIATI DAI SERVIZI SEGRETI. MA RESTA IL MISTERO DI FRANCESCO CANCELLATO: CHI HA MESSO SOTTO CONTROLLO IL DIRETTORE DI “FANPAGE”? SE NON SONO STATI GLI 007 NÉ LE PROCURE, CHI? – L’AISE AVEVA MESSO SOTTO INDAGINE GLI ATTIVISTI PRO-MIGRANTI PER L’ESIGENZA DI MONITORARE QUELLO CHE ACCADEVA NEL MEDITERRANEO…

1. MANTOVANO CONFERMA: GLI 007 USARONO PARAGON PER SPIARE MEDITERRANEA

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/03/26/news/mantovano_servizi_usarono_paragon_spiare_mediterranea-424086192/

 

giorgia meloni alfredo mantovano

L’audizione del sottosegretario Alfredo Mantovano ieri al Copasir […] sembra aver messo un primo punto fermo sulla vicenda Paragon. Tracciando una sintesi che suona così: la ong Mediterranea, e quindi alcuni dei suoi principali attori (Luca Casarini, Beppe Caccia), è stata oggetto di un’indagine preventiva dei nostri servizi esteri che si occupavano di immigrazione clandestina.

 

Visto il lavoro che svolgeva nel Mediterraneo, è stata considerata un target per la sicurezza nazionale. Nessuno ha però mai ascoltato il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Per lo meno non ufficialmente.

 

francesco cancellato

Non sono stati i Servizi. Non possono essere state le procure. Chi, allora? È una domanda che resterà al centro del dibattito nei prossimi mesi in attesa delle risultanze dell’indagine che Citizen Lab, il gruppo di ricerca dell’Università di Toronto, sta portando avanti.

 

Tornando a Mediterranea, l’indagine, da quanto risulta a Repubblica, è cominciata nel 2024 su input del Servizio con l’assenso dell’autorità delegata. E poi autorizzata dal procuratore generale di Roma, Jimmy Amato, che si è insediato a maggio.

 

don Mattia Ferrari e luca casarini

Al di là da una valutazione politica o di opportunità (si tratta pur sempre soltanto di una ong) nascerebbe dall’esigenza di Aise di monitorare quello che accadeva nel Mediterraneo.

 

Quello che è certo, o almeno questo avrebbe spiegato ieri Mantovano al Copasir, è che tutte le procedure sulle intercettazioni preventive, previste dalla legge, sono state rispettate.

 

E che la scelta di utilizzare un software particolarmente invasivo, com’è quello prodotto dall’azienda israeliana Paragon (in grado di infettare il telefonino e trasformarlo di fatto in una microspia senza alcuna azione da parte del proprietario del telefono: vieni aggiunto a un gruppo whatsapp, arriva un Pdf e poi va tutto in automatico), rientrasse nelle possibilità che in quel momento il Servizio aveva.

 

spyware Paragon

Aise infatti aveva firmato un contratto con l’azienda israeliana (mentre Aisi, dopo aver fatto un periodo di prova, aveva deciso di prendere tempo) e dunque ne poteva sfruttare le potenzialità. È bene parlare al passato perché al momento i contratti sono stati sospesi: Palazzo Chigi e azienda avevano scritto un comunicato congiunto nel quale parlavano di una “due diligence” del Copasir in corso.

 

Un’espressione infelice: evidentemente il Copasir non può fare alcuna “due diligence” ma al massimo un’indagine, come quella che sta conducendo, e che terminerà […] con una relazione al Parlamento in tempi brevi. L’audizione di ieri di Mantovano, infatti, è stata sicuramente una delle ultime. A quel punto il Copasir informerà il Parlamento. Dove, a più riprese, le opposizioni hanno protestato per essere state lasciate all’oscuro della situazione in un dibattito che ritenevano si dovesse svolgere alla Camere e non invece nel segreto del Comitato.

GIOVANNI CARAVELLI AL COPASIR - FOTO LAPRESSE

 

Anche perché il caso Cancellato, come più volte ha denunciato il senatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, rischia di diventare un problema serio per il governo: «Su Paragon — ha detto — si gioca una delle partite chiave per il futuro della democrazia in Italia». Se si dovesse scoprire che davvero qualcuno in Italia ha spiato il giornalista, il vento attuale si farebbe tempesta.

 

Tanto che in molti — nel comparto e anche in ambienti di governo — cominciano a dubitare che effettivamente si tratti di Paragon. Mentre sembra essere ormai tramontata la pista delle procure: la Direzione nazionale antimafia sta coordinando il lavoro delle diverse procure che stanno indagando sulla vicenda […] e ha chiesto a tutte le distrettuali se avessero mai utilizzato il software israeliano.

 

luca casarini

Al netto della difficoltà di poter dare una risposta certa […] sembra escluso che qualcuno in un ufficio giudiziario possa aver usato Paragon contro Cancellato. Chi, allora?

 

2. CASO PARAGON, I SERVIZI SEGRETI HANNO SPIATO GLI ATTIVISTI CHE SI OCCUPANO DI MIGRANTI. CASARINI: «È ABUSO DI POTERE»

Estratto dell'articolo di Enrica Riera per www.editorialedomani.it

 

Una nuova denuncia per abuso di potere è quella che gli attivisti della ong Mediterranea Saving Humans presenteranno agli organi inquirenti dopo gli ultimi sviluppi sul caso Paragon. «Integreremo il nostro precedente esposto - dichiara a Domani Luca Casarini -. Mantovano adesso dovrà spiegarci perché Mediterranea rappresenta un problema di sicurezza nazionale».

 

LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha ribadito la correttezza dei servizi segreti nell’uso del software della società israeliana, ammettendo, come aveva rivelato questo giornale, che lo spyware a zero click, in possesso sia di Aise sia di Aisi, sia stato utilizzato nei confronti di persone legate al mondo dell’immigrazione. Ora, dai dettagli emersi pubblicati da altri giornali, è emerso che tra queste figure spiate connesse ai migranti ci sono anche attivisti.

 

«Ora che la verità è venuta a galla - continua Casarini di Mediterranea - ulteriori criticità permangono. A noi infatti risulta che alla procura generale presso la corte d’appello di Roma non siano mai arrivate richieste di intercettazione preventiva. Perché allora Mantovano parla di correttezza delle operazioni? Un fatto che o il sottosegretario o il procuratore generale Giuseppe Amato dovranno spiegare».

FRANCESCO CANCELLATO

 

[…] «Su questa storia - conclude Casarini - c’è stata una grande mobilitazione civile e giornalistica. Tutta la verità verrà a galla: confido nel lavoro degli investigatori».

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