MARCO TI VOGLIO BENE - TUTTO IL MONDO “NOTTURBINO” AL FUNERALE DI MARCO TRANI – IN CHIESA ANCHE FIORELLO E LA STILISTA FRIDA GIANNINI - IL FIGLIO MATTIA: “NON DOBBIAMO ESSERE TRISTI, ORA METTE LA MUSICA IN CIELO” (FOTO E VIDEO DELLE ESEQUIE)

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Alice Martinelli per "Il Messaggero.it"

Anche oggi c'è stata musica intorno a Marco Trani, nella chiesa di Santa Maria del Popolo che ha salutato uno dei disck-jockey più apprezzati in Italia e in Europa. Amici e volti noti, Fiorello, Claudio Coccoluto, Felix, J.T.Vannelli, Andrea Torre hanno voluto ricordarlo così: parlando della sua musica, di ciò che lui ha insegnato. Anna, una ragazza legata a lui dalla passione per le note musicali ha cantato per lui, a cappella, davanti a tutti, con l'emozione nella voce.

Marco è stato stroncato da un ictus a 53 anni. Era ricoverato da qualche giorno nell'ospedale Sant'Andrea di Roma in seguito a una devastante emorragia cerebrale.

Qui, fuori e dentro la Chiesa, tanti non riescono a trattenere le lacrime. "Non è il momento di parlare, adesso non riesco proprio a dire niente", dice Fiorello che si allontana da curiosi e giornalisti. Un cappellino in testa, il volto scuro, gli occhiali da sole. Non li toglie mai.

«È stato un Dj globale. Ha visto tante notti ma soprattutto ha visto tante albe», dice il parroco che celebra la funzione. Una ragazza sviene, viene portata fuori da tre uomini. E, inaspettatamente, parla anche il figlio di Mattia: «Non dobbiamo essere tristi perché papà adesso mette la musica in cielo».

Un applauso, lungo. Poi la folla che esce, aspetta e accompagna il feretro fuori dalla Chiesa. E il popolo della notte si stringe a chi la vita delle discoteche la vive solo ogni tanto, nel fine settimana, nei giorni di vacanza. Roberto D'Agostino, giornalista e personaggio televisivo che debuttò come disk jockey negli anni Sessanta rimane in silenzio, a un lato del portone. Claudio Coccoluto, dj romano proprio come Marco, si sottrae alle domande: «No, mi dispiace, non ce la faccio».

Dr. Felix, famoso dj americano, esce dalla Chiesa con gli occhiali da sole specchiati e un rosario giallo fosforescente sulla maglietta nera, dedicata a Marco: "Fino a oggi sei stato per tutti noi il maestro. Adesso che metti la House music in paradiso sei Leggenda. Ciao Marco Trani". Vuole scrivere un libro sulla loro amicizia umana e professionale, proprio come quello che Marco aveva firmato nel 2010 insieme con Corrado Rizza: "I Love The Nightlife", 350 pagine sulla loro vita di dj. «Se devo qualcosa a qualcuno quello è lui - dice asciugandosi gli occhi - la sua musica raccontava la realtà, la verità».

«È stato un maestro - ricorda il dj J. T. Vannelli - Ho pranzato e cenato con lui il primo dell'anno e sono stato colpito dal suo modo di dare passione alla gente attraverso la musica. La sua, unica. Che aveva tanto, cuore tanta passione». E tanto ha insegnato anche a Andrea Torre, voce di radio Globo: «Sono impazzito per mesi a studiare una sua canzone - sorride al ricordo - La ascoltavo in cassetta».

Marco Trani aveva collaborato come produttore e dj-remixer per artisti quali Talk Talk, Amii Stewart, Blackbox, Linda Wesley, Mike Francis, Renato Zero, Tony Renis. Ad appena 18 era anni approdato al trasgressivo Easy Going. Era il 1978. Da quel momento lo avrebbero conosciuto tutti i più importanti locali d'Italia e d'Europa.


2. CHE LA TERRA TI SIA LIEVE, AMICO MIO...
Ricordo di Roberto D'Agostino

"E' morto...". Lo smarrimento che ti prende è lo stesso di quando spegni il televisore e la luce dello schermo diventa un puntino che si allontana e si dissolve.

"E' morto Marco Trani...". Allora provi a far girare il nastro della memoria, accarezzi una manciata di canzoni mixate dal più talentoso genio italiano della discoteca, ma subito ti perdi: più gira la memoria e più la testa diventa una cipolla con le orecchie: ti assale un groppo alla gola e ti viene da piangere. Come bambini privati di qualcosa che si è disperso irragionevolmente in un evento inaspettato e nemico.

La memoria si accende su Marco Trani all'Easy Going, all'Hysteria, al Notorius, al Pacha di Rimini, eccetera eccetera, fino alle nostre serate con Corrado Rizza allo Shari Vari ed Elle, chino a pompare l'energia per il nostro corpo. E' la folata definitiva, quella che lucida a specchio il nostro sguardo e svela: non possiamo perderlo senza perdere una parte di noi stessi. E Marco diventa per me testimonianza di una felicità di vivere, di aver vissuto, tra lividi e brividi, tra notte e giorno .

Succede quando la vita e la morte si scontrano: le nostre esperienze precedenti ci tornano in mente con abbagliante intensità. Siamo invasi dalle medesime emozioni che abbiamo sentito la prima volta che un certo avvenimento si è verificato. A volte è la sofferenza a risvegliarsi, e chiede di essere sanata: anche i difetti e i misfatti gravi del passato, anche i vizi beneficiano dell'indulgenza e di una certa commossa allegria. Altre volte invece la gioia che proviamo ci conferma la riuscita della nostra esistenza. Una foto. Un fiore. Una serata con Marco Trani.

Musica con "anima", brillante, di quella che si gonfia subito, come palloncini colorati, al fiato della voce. Ecco: in quelle notti Marco ha scritto per noi una specie di diario involontario. Staccando l'ombra da terra, scopri che "certi notti in discoteca" rimangono come una riserva d'acqua, ammucchiata in un bacino di montagna e lì tenuta in casi d'emergenza. Come riserva per la sete.

Quante generazioni sono diventate grandi ballando con Marco alla consolle?
Solo adesso ci accorgiamo che quelle lontane serate hanno fornito un modo di percepire le nostre grandi paure: la paura di non esistere, la paura di diventare grandi, la paura di essere stronzi. Solo adesso ci accorgiamo che quelle notti in discoteca fondevano una realtà "lontano da dove", fuori dalla quale il Tempo, la Società, il Destino, potevano tendere i loro legittimi agguati e la Vita poteva ritirare le sue promesse.

Non è feticismo, fanatismo, passatismo: è vera arte, quella che sorprende al di là del gusto del momento. Certamente Marco possedeva un talento straordinario di mixare brani memorabili, di creare un contagioso flusso di canzoni stravolgendole con la sua capacità di reinventarsi altri suoni, altri ritmi, quel "climax" orgiastico che oggi suona assolutamente contemporaneo, capace di far scattare i nostri sentimenti, far muovere i nostri piedi.

Il nostro passato si allontana da noi nel momento in cui nasciamo, ma lo sentiamo passare solo quando termina la vita dei nostri amici e amori.

Marco, grazie per avermi donato un piacere e un divertimento (e un'amicizia) che nessun conto in banca può comprare. Che la terra ti sia lieve, amico mio...

 

Una dedica per Marco Un applauso all arrivo del feretro Tutti per Marco Trani Tutti per Marco Trani Stefano Di Nicola dj Rizza Dagostino Marco Trani Piero Cossu Paolo Pompei e Andrea Torre dj Paola dee dj Mattia Trani Mattia Trani ringrazia Massimiliano Paolo Pompei e Rappartipoli dj Marco Trani

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