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MAROON, CHE STELLA! - PARLA ADAM LEVINE, ORA ANCHE SULLA “WALK OF FAME”: “IL MIO MESTIERE E’ LA MUSICA MA RECITARE È UN HOBBY PIACEVOLISSIMO - MI DIVERTO DA MATTI NEI VIDEOCLIP: INTERPRETARE UN POKEMON È STATO INCREDIBILE" - VIDEO

 

Luigi Bolognini per la Repubblica

 

ADAM LEVINEADAM LEVINE

In tempi in cui le identità sono affermate e riaffermate in modo sempre più deciso e netto, c' è chi se ne frega e continua allegro a miscelare tutto come se stesse cuocendo un pentolone di minestrone. «Pop, rock, elettronica, hip hop, dance. La nostra chiamiamola musica e basta. Le etichette non mi piacciono e a volte sono pure difficili da leggere».

 

Parola di Adam Levine, mente, voce e simbolo degli americani Maroon 5, che è una delle band di maggior successo in questi ultimi anni in tutto il mondo proprio grazie a queste mescolanze: «Non c' è un nostro disco che sia uguale a quello dopo e quello prima, e sarà così anche per il prossimo », giura il 38enne cantante, che al fascino musicale aggiunge quello personale (nel 2013 People l' ha votato l' uomo più sexy del mondo, e nel frattempo non sembra per nulla peggiorato).

 

Ma per credergli non serve farsi ammaliare dagli occhi verdi, il fisico palestrato e i tatuaggi, basta ascoltare gli ultimi due singoli della band, Don' t wanna know e Cold. Canzoni che saranno tra i punti di forza del nuovo album - «quando ci decideremo a farlo uscire» - che va ad arricchire una carriera che in 15 anni gli ha fatto vendere 20 milioni di album e 70 milioni di singoli. Non sono previste per quest' anno date in Italia, ma i Maroon 5 dovrebbero arrivare in concerto il prossimo anno.

 

Però, Levine, questo è ancora il futuro. Partiamo dal presente, ovvero da 6752 Hollywood Boulevard.

ADAM LEVINEADAM LEVINE

«Che non è l' indirizzo di casa mia, ma da qualche giorno è come se lo fosse. È il punto esatto di Los Angeles in cui si trova la mia stella nella Walk of Fame.

 

È stata posata il 10 febbraio, un giorno indimenticabile. A neanche 40 anni essere in mezzo alle leggende dello spettacolo, una serie di nomi che non riesco neanche a pronunciare tanto sono grandi.

 

Quando me l' hanno detto, come prima cosa ho pensato a uno scherzo. E poi è di fronte al Musicians Institute, una delle più importanti scuole musicali del mondo. Un segno del destino».

 

Ha suggerimenti per le prossime stelle? Chi le meriterebbe nella musica?

ADAM LEVINEADAM LEVINE

«Mamma mia, è una domanda troppo difficile. Sono così tanti Mi richiama tra una settimana? ».

 

No, continuiamo, ma cambiamo argomento. Anzi no. Non è che sta pensando a prenderne un' altra come attore? Prossimamente usciranno due film in cui recita, "Fun mom night" and "The clapper". E non sono i primi.

«Mi sono informato, di stelle ne danno una sola, ormai mi resta quella. È vero, però, recitare mi piace sempre di più: è molto più facile che cantare. Ma non intendo lasciare la musica, sia chiaro, il mio mestiere resta quello, i soldi li faccio così. Recitare è un hobby piacevolissimo, ma non so quanto sono bravo, guardatemi e giudicatemi, sono pronto a tutte le critiche.

 

Certo, il meglio è quando posso fare entrambe le cose contemporaneamen-te, per quello mi diverto da matti nei videoclip: interpretare un Pokemon in quello di Don' t wanna know è stato incredibile. E poi saper recitare è sempre utile, nella vita, e non solo per un cantante che è sottoposto a mille pressioni, a mille sballottamenti».

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Una pressione non male deve essere anche il nuovo disco. Ormai "V" ha tre anni.

«Aspetterete ancora un po', ma forse per fine anno ci siamo. Stiamo lavorando su tante cose, qualcuna è già uscita, altre ne usciranno. Per fortuna possiamo fare le cose bene, con calma. Dobbiamo studiare tutto. Posso dire che finora il risultato ci entusiasma ».

 

È vero che sarà un album rhythm' n'blues?

«Sarebbe divertente sapere chi ha messo in giro questa voce, ce lo chiedono tutti. La risposta è no. O anzi, la risposta è: è troppo presto. Le sole certezze sono le canzoni già uscite come singoli. Certo, il r' n'b mi piace follemente, da sempre. Capiremo - voi e noi - qualcosa di più con i prossimi singoli, forse».

 

Così non rischiate di confondere il vostro pubblico?

«Per noi è fondamentale sorprendere, ma soprattutto è importante sorprendere noi stessi. La musica non ha confini, è qualcosa che ti va dentro, scava nella tua anima. E ognuno di noi è fatto in un modo un giorno e in un altro modo quello dopo. Non dico che facciamo musica di ricerca, ma ci piace sperimentare, guardare avanti, cercare nuove tendenze e nuove collaborazioni e intendiamo restare così».

 

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A proposito di novità, continuerà a cercarle come giudice nel talent americano "The voice"? Correva voce di un suo addio, dopo l' edizione in corso.

«Resto, resto, lo scriva tranquillamente ».

 

Si è mai chiesto cosa avrebbe voluto fare nella vita, se non il musicista?

«Sì. Ma non ho mai trovato una risposta. Forse non so fare nient' altro. Terribile, se ci pensa. Mi è andata bene, no?».

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