berlusconi apicella canta berlusca apicella striscia01

LA SERA CANTAVAMO A PALAZZO GRAZIOLI - PARLA LO CHANSONNIER DI SILVIO MARIANO APICELLA: “SE NON AVESSI INCONTRATO BERLUSCONI FORSE SAREI MORTO SUONANDO NEI RISTORANTI - PUTIN? LO INCONTRAI ALLA CERTOSA E FU SPETTACOLARE: HA UN GRANDE SENSO DELL'IRONIA- DEL NOCE NON MI VOLLE A SANREMO - LA PASCALE HA CONQUISTATO ANCHE ME - GOMORRA? NON FA BENE A NAPOLI" - VIDEO

Andrea Tempestini per “Libero Quotidiano”

 

BERLUSCONI APICELLABERLUSCONI APICELLA

«Sono qui, alla Certosa. Mi meraviglia il fatto che lei non lo sappia...». Faccia un in bocca al lupo Presidente, allora. «Certamente, riferirò». Te lo ritrovi lì. In mezzo ci sono Ruby, processi, insinuazioni, inchieste sui giornali, mezze frasi che parevano definitive. Sembra che non ne sia rimasta traccia.

 

«Per quel che mi riguarda, col Presidente, non s' è mai rotto nulla». Eppure, sa, si diceva.... «Ma sì, qui in Italia quando Patrizio Oliva vinceva ogni incontro c' era gente che lo voleva morto. Invidia che ammazza».

 

Mariano Apicella, lo chansonnier di Silvio Berlusconi, dal parco della villa sarda del Cav fa spallucce. Sceglie la figura di un pugile «napoletano come me» per spiegare che cosa è rimasto in piedi dopo i casini di questi ultimi anni.
 

Casini del «Presidente» soprattutto, nei quali, per prossimità, si è trovato invischiato. Ti butta lì, sornione, che «a luglio sono stato due settimane ad Arcore». Subito dopo i malanni al cuor di Silvio, dunque. Roba per pochi eletti. «Poi sono tornato un paio di giorni a casa e ora sono qua». Una lunga storia «di amicizia».

 

mariano apicellamariano apicella

Classe 1962, Apicella ammette che quel 27 maggio 2001 fu baciato dalla fortuna: «Sa che facevo il suo stesso lavoro?», gli disse Berlusconi quando lo incontrò all' ascensore dell' Hotel Vesuvio. Lui lo sapeva, gli sorrise e tempo qualche minuto si ritrovò a suonare a un tavolo dove sedevano anche Fini e Buttiglione.

 

Sliding doors. Il resto è la storia dell' interprete della canzoni del «Presidente», lo chiama soltanto così. La vicenda del (presunto) custode di indicibili segreti, del musico e testimone privilegiato di un pezzettino della nostra Repubblica. Lui, i potenti di questo pianeta, li ha incontrati tutti.

Che ragazzo era?
«Un monellaccio, evitavo la scuola e i libri, facevo disperare i genitori. Volevo soltanto suonare la chitarra».
 

silvio baldoria   silvio berlusconi con smaila e jerry cala e mariano apicellasilvio baldoria silvio berlusconi con smaila e jerry cala e mariano apicella

Come faceva papà.
«Sì, lui per me aveva idee ben diverse ma lo seguivo ostinatamente. Iniziai a fare il posteggiatore al suo fianco (il posteggiatore, a Napoli, è lo specialista in serenate, ndr).
Ben presto capì che non c' era niente da fare e mi disse: "Vuoi suonare? Allora vai all' estero, ti fai le ossa e vedrai cosa significa fare questo lavoro". Conobbi un impresario di Milano, si chiamava Pietro Massari, mandava in giro quasi tutti i chitarristi napoletani».
 

apicella compl pascale4 672 458 resizeapicella compl pascale4 672 458 resize

E la spedì ad Abu Dhabi.
«Avevo 19 anni, non sapevo manco dove fosse Abu Dhabi. Una meraviglia: lavoravo allo Sheraton, avevo la mia camera, tutto lavato, tutto gratis. Poi ho suonato al Cairo, in Cina e in Corea, dove ho incontrato mia moglie. Mi sono sposato e ho messo su famiglia, l' ultima cosa che volevo al mondo. Ma quando arriva neanche te ne accorgi...».

Ha una moglie coreana?
«Nata in Corea, immigrata alle Hawaii quando aveva tre anni e italiana d' adozione».

Il posto più folle?
«Il Cairo: un disordine totale. Non solo per la città: gli alberghi ci pagavano in dollari, ma non li avevano. Aspettavano che arrivassero dall' America e io restavo a secco per mesi».
E poi incontrò il Cav

mariano apicella (2)mariano apicella (2)

«Eh no, calma... prima c' è Ischia, suono dieci anni al porto, alla Taverna Antonio. D' inverno andavo all' Hotel Vesuvio. Soltanto nel 2001 ho incontrato il Presidente. Non ci siamo più lasciati».

Tra tutte le serate con lui, quella che le è rimasta più impressa?
«Quando venne Putin. Non lo conoscevo e mi dicevo: "Madonna santa, questo è un santone, non ride mai". Lo incontrai alla Certosa e fu spettacolare: una persona stupenda, ha un grande senso dell' ironia».

Fiumi di vodka?
«Si figuri, è una diceria. Putin ha bevuto vino a cena e poi soltanto un caffè espresso. Di vodka neppure una goccia».
 

Un altro personaggio che la sorprese?

berlusconi marta marzotto apicella berlusconi marta marzotto apicella

«Tony Blair. Arrivò in Sardegna con la moglie: lui alla chitarra, lei cantava. La signora ha fatto Let it be e mezzo repertorio dei Beatles. Se lo sarebbe aspettato vedendoli in televisione? Io, no».

Marina?
«Persona fantastica. Quando la incontro le suono le canzoni spagnole, le piacciono molto. Il dottor Letta, invece, ama il repertorio classico napoletano».

Confalonieri è davvero così bravo al pianoforte?
«Musicista sopraffino. Quando lo scorso mese ero ad Arcore l' ho sbirciato mentre si allenava: fa delle scale che non ne ha idea... mani scioltissime. Se avesse più tempo da dedicare allo strumento sarebbe un concertista enorme».

La verità, le canzoni le scriveva davvero il Cav?
«Scherza? Assolutamente. Componevamo alla Certosa, oppure a Macherio. Alle volte siamo andati a letto alle sei del mattino: fino a quando tutto non era come dicevamo noi, non si dormiva».

Che rapporto ha con Francesca Pascale?
«Ottimo».
Territorialità...
«Ma si figuri! È pieno di napoletani che mi stanno totalmente sulle palle. Però Francesca mi ha conquistato già il primo giorno: "Ma tu sei Apicella? Il cantante di Berlusconi!". Era bambiniella. È ancora giovane, ma all' epoca era proprio 'na bambina».
Meglio con lei che con Veronica Lario, insomma.

APICELLA BERLUSCONI 10APICELLA BERLUSCONI 10cristiano malgiogliocristiano malgioglio

«Con la signora non avevo... diciamo che con Francesca siamo più coetanei».

Le notti ad Arcore: cene eleganti?
«Roba normalissima».
Non cambia versione, insomma.
«Ma non faccia il pm!».

Scusi?
«Non ci deve mica restare male se le racconto quello che ho visto».

E che c' entrano i pm?
«Sa, quando sono andato a processo ci sono rimasti talmente male per quello che ho raccontato che mi hanno indagato per falsa testimonianza. Non ci rimanga male pure lei».

Di donne, però, ce n' erano parecchie: la più bella che ha visto?
«Impossibile rispondere. Ne ho viste tante, tante...».

Berlusconi le ha mai proposto di candidarsi?
«Mai. Per me il Presidente è come un secondo padre, non ne avrei approfittato. Poi la politica mi sta un poco sulle palle: ci si mette lì, bla bla bla, si pigliano 15mila euro al mese...non si fa un cazzo».
 

APICELLA jpegAPICELLA jpeg

Immagino che oggi voterebbe ancora Berlusconi.
«Indubbiamente».

E da ragazzo chi votava?
«Sempre Berlusconi».
 

Apicella sull'Isola - NonleggerloApicella sull'Isola - Nonleggerlo

Ma come? Intendo prima del '94.
«Ah...beh, in famiglia non avevamo preferenze sfegatate. Ma da quando è arrivato il Presidente, anche solo per un fatto di simpatia televisiva, ho votato per lui. E guardi che non parlo per partito preso: quando era premier avevo molti più ostacoli nel mio lavoro».

Sicuro sicuro?
«Assolutamente».
Si riferisce a Sanremo...
«Bravissimo. Berlusconi era presidente e non mi hanno fatto andare al Festival.
Perché, secondo lei?».

Chi si mise di traverso?
«Fabrizio Del Noce».
 

APICELLA BERLUSCONI 9APICELLA BERLUSCONI 9

Uno con l' etichetta di berlusconiano...
«Di solito i nemici peggiori te li trovi in casa. Ma non fu solo Sanremo. Anche Domenica In…».

Che?

«Mi facevano cantare all' una e venti, subito dopo il tiggì. Chi vuoi che ti ascolti? Pure Carmen Russo mi diceva: "Marià, io non capisco. Voi cantate dopo il tg e l' ascolto sale. Pensate se vi mettessero alle cinque". Ma niente...».
 

Isola dei Famosi. Passò alla storia lo scazzo con Cristiano Malgioglio, al quale disse: "E certo, tu si' ricchione e io no!».
«Gli chiesi scusa, gli mandai una lettera e Cecchi Paone mi disse che lui la strappò senza neppure leggerla. Quell' episodio fu montato ad arte.

ALEMANNO E APICELLA ALEMANNO E APICELLA


Sa, mica lo avevo detto in diretta. Cristiano mi dimostrava una cattiveria umana incredibile, per lui sull' Isola non esistevo. C' era anche Valeria Marini, che mi conosceva e mi difendeva: "Guarda che Mariano non è uno sfigato". Ma niente. Malgioglio diceva che io ero l' inferno e lui il paradiso. Che non avevo né arte né parte. Ma come? Uno che ha fatto il posteggiatore non ha arte? È arte, la posteggia».
 

higuain con  la pancettahiguain con la pancetta

Lui la provocava e lei sbottò.
«Sì. Ma poi hanno trasmesso solo quel "tu si' ricchione e io no". Degli insulti di Malgioglio neanche uno. Dovevano far vedere che ero l' omofobo figlio di puttana e lui il gran signore. Malgioglio mi diceva che avevo scritto canzoni solo per il Presidente e che lui scriveva per Mina. E allora chi scrive per Mina può fare il cazzo che gli pare?».
 

Pure Luxuria, che conduceva l' Isola, la massacrò.
«Ovviamente. Gli altri concorrenti, che sapevano cos' era successo, mi chiedevano: "Ma perché ti dà contro?". Il motivo mi pare chiaro, Luxuria fa parte di un certo mondo... e poi, scusi, a Napoli "ricchione" è un intercalare, lo dici pure agli etero. Se si documentassero meglio sulla parola forse si offenderebbero un po' meno».

La rivedremo in tv?
«Onestamente lo spero».

Lei è tifosissimo del Napoli: Higuain traditore?
«È stato fatto un torto ai tifosi, lo capisco. Ma chi ha il coraggio di dire che non avrebbe lasciato Napoli per 7 milioni e mezzo netti? Il denaro è la luce dei nostri occhi, purtroppo. Fa la comodità».

Che ne pensa della serie Gomorra?
«Non fa bene alla città: se la vede un adolescente esaltato che vuole fare il boss a tutti i costi non è mica innocua. Ma l' ho trovata imperfetta soprattutto per il dialetto napoletano: la cadenza, la tonalità non mi è piaciuta assolutamente».

Il più grande cantautore italiano?
«Fabrizio De Andrè».

In un' altra vita chi vorrebbe essere?
«Mastroianni, per un fatto di bellezza: oltre che un attore che ha fatto la storia era un uomo magnifico».

Un rimpianto?
«Non ne ho, per niente. Rifarei tutto. Anche se la mia, per ovvie ragioni, è stata una carriera artistica anormale».
 

francesca pascale francesca pascale BERLUSCONI E PUTIN A VILLA CERTOSA NEL 2003BERLUSCONI E PUTIN A VILLA CERTOSA NEL 2003BERLUSCONI APICELLABERLUSCONI APICELLA

Poteva pure andare peggio...
«Lo so, sono stato un po' ipocrita a dirlo: se non avessi incontrato Berlusconi forse sarei morto suonando nei ristoranti».

Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)