ARBASINO A MANHATTAN SFOTTE CATTELAN – A NEW YORK UN TORMENTONE D´ATTUALITÀ: SARÀ ADESSO PIÙ TRENDY COME IMMAGINE, BOB DYLAN O CARY GRANT? E CONFERENZE SU “COME FARE APPOSTA GLI SBAGLI”, UN SALTO AL GUGGENHEIM MUSEUM DOVE “IL “TYPICALLY ITALIAN” DI TURNO SCODELLA OLTRE CENTO PROVOCAZIONI E TRASGRESSIONI E IRRIVERENZE PENDENTI NEL GRANDE VANO, E NON NELLE NICCHIE ALLE PARETI, MA L´ACCUMULO FA INEVITABILMENTE MAGAZZINAGGIO”…

Alberto Arbasino per "la Repubblica"

...Come ci si sente lontani, qui, nei quartieri del lusso, dal vecchio Village, ove tante strade, oggi indifferenti, erano un tempo circonfuse da aure nostalgiche: Christopher, Grove, Stonewall, Waverly Place... E poi, più recenti secondo le mode, a Soho: Prince, Spring, Broome, Wooster, Greene, Mercer...

Variano anche le battute, nelle vignette e in tv. Saranno più anziane o più giovani?... «O è psicotico, o si appella alla base»... «Sono sicuro che siete bravissimo, ma non mi interessa sentirvi parlare di tasse»... «Possibile che questo elaborato tatuaggio sia venuto qui da solo?»... «Non che mi lamenti, ma non mi sarei mai aspettato di vedere uno scoiattolo gigante da un altro mondo che pulisce la strada»... «Prima dell´invenzione della ruota, i primitivi restavano delusi dai pneumatici quadrati»...

«Quando non porti la cravatta, poi ti gratti il collo per tutta la notte»... «Non si cambiava i jeans neanche davanti al computer»... «Qui si mette sempre peggio» (con un telefonino, da un ascensore bloccato, dove un chitarrista sta cominciando a suonare). E i vistosi annunci: uno che lascia le scene, due che divorziano, una che è incinta... Disturbing.


Un evento è la mostra di Cattelan al Guggenheim Museum: il «typically Italian» di turno. Anche qui: «perversely seductive and disturbing», giacché si tratta di oltre cento provocazioni e trasgressioni e irriverenze pendenti nel grande vano, e non nelle nicchie alle pareti che hanno sempre avuto l´inconveniente di presentare quadri rettangolari sopra un dislivello discenditivo.

Le molte impertinenze e insolenze sono appese al soffitto con cordami di lunghezze diverse: ecco dunque variamente impiccati bambini (come già a Milano), televisori, calcio-balilla, asinelli, tappeti, Hitler, piccioni veneziani, scheletri di animali. Per la gioia di chi fotografa. Ma indubbiamente starebbero meglio isolate, le singole opere. Come nel caso dei "mobile" di Calder, l´accumulo fa inevitabilmente magazzinaggio.

Quanto lavoro per tanti addetti: imbalsamatori, cordai, fissatori, esperti di riempitivi, anche per le mescolanze fra Picasso e Lichtenstein. Nessuna dissacrazione anti-musulmana, e parecchie invece anti-cattoliche. Tipicamente, il papa Wojtyla atterrato non dalle pistolettate dell´attentatore Ali Agca, bensì da un meteorite-metafora.

Nelle sale adiacenti, sempre i capolavori della collezione Thannhauser, con i magnifici Picasso antichi e recenti. Ma qui si avverte l´assenza dei suoi meravigliosi "Saltimbanchi", ora alla National Gallery di Washington. E già descritti da Rilke nella quinta Elegia Duinese. «Là vizzo, rugoso, l´atleta, - il vecchio, che batte solo ancora il tamburo, - nella sua pelle potente rientrato, com´essa - due uomini prima vestisse...».


...Passeggiando... Al Whitney Museum, "Real/Surreal" espone un´antologia di incontri-scontri fra Realismo e Surrealismo nell´America tra le due grandi guerre. Quadri, disegni, foto. Allucinazioni quotidiane in luoghi urbani immediatamente riconoscibili e inverosimili. Nevicate, labirinti, fonderie, spiagge, binari, false prospettive e proporzioni ingannevoli. Notturni solitari e metafisici, pupazzi come in De Chirico.

Ma anche l´isolazionismo nazionalista delle Piccole Città alla Spoon River. Analisi di tipi e comportamenti psicologici dietro la fissità delle fantasticherie attonite. Qui, soprattutto Jared French (1905-1988), accanto alle tipiche magie di Edward Hopper, Joseph Cornell, Grant Wood, Philip Guston, Man Ray, e tipicamente Yves Tanguy, in zaffate di surrealismo europeo.

Accanto, oltre a brevi "corti" marini di Lichtenstein, "La seduzione di Galileo Galilei", di Aleksandra Mir. Video con una gru che prova a costruire una torre di vecchi pneumatici, ma a causa della forza di gravità continuano a cascar giù. E su un altro piano, una collezione di giganteschi cubi nuovissimi di David Smith, perfettamente in ordine malgrado il titolo fuorviante di "Cubi e Anarchia".

Intanto, in giro, cosa sarà più trendy, fra gli shopping events?
Bottiglie in forma di teschi, Tacchi di plastica, Pareti a strisce e pois. Conferenze su «Come fare apposta gli sbagli». Dibattiti su «La libertà di espressione deve includere la licenza di offendere?». Grand Guignol & Assenzio.

The Cannibal, The Occulter, Closet Divas & Divos, Jewish Culture Downtown, I Droni e l´Universo, «Come ho capito che non tornerai a casa», «Può un´opera trionfare per la Pace e la Verità?», «Un giardino semovente interattivo», «Solo urli e strilli», «Super Mario 3D Land, per Nintendo 3DS»...

E un tormentone d´attualità: sarà adesso più trendy come immagine, Bob Dylan o Cary Grant?

 

ALBERTO ARBASINO cattelanCATTELAN AL GUGGENHEIMCATTELAN AL GUGGENHEIMCATTELAN GUGGENHEIM ctt06 opera cattelan francoforte

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…