renzo arbore

“NON MI SONO MAI SPOSATO, HO SEMPRE DATO PRIORITÀ ASSOLUTA ALLA MUSICA, ALLO SPETTACOLO, EVITANDO QUALUNQUE FORMA DI CONDIZIONAMENTO ESTERNA” – RENZO ARBORE SI RACCONTA A “VISTO” – DAGLI AMORI PER MARIANGELA MELATO E MARA VENIER ALLE CANZONI NAPOLETANE: “LE HO RILANCIATE CIRCA TRENT’ANNI FA QUANDO ERANO INTERPRETATE SOLO DA QUALCHE PIANISTA DI PIANOBAR UN PO’ ANDATO. OGGI MI RENDO CONTO DI AVERE COSTRUITO I MIEI PROGRAMMI TV DA REGISTA CINEMATOGRAFICO CON TUTTI I PERSONAGGI, ADDESTRANDOLI UNO A UNO” – LA MOSTRA “CASA ARBORE” A FOGGIA, IL NUOVO PROGRAMMA PER RAI 2 “COME RIDEVAMO” E IL LIBRO

Maridì Vicedomini per il settimanale VISTO

 

renzo arbore visto

 

Renzo Arbore  è al centro di un nuovo libro, Bontà Vostra, edito da Rai Libri. L’abbiamo incontrato.

 

Renzo Arbore, che libro è Bontà Vostra?

«La cronaca della mia carriera minuto per minuto. Il libro è stato scritto da Gianni Garrucciu che mi ha sempre seguito con enorme attenzione e contiene tanti episodi che mi riguardano e che persino io non ricordavo».  

 

Dalla laurea di Giurisprudenza a Napoli allo spettacolo… Com’è avvenuto questo passaggio?

«Ero uno studente mediocre perché me la prendevo molto comodamente: ho preso la laurea in sette anni anziché in quattro... Mi dividevo tra i miei studi e le mie velleità artistiche, in quanto dirigevo il Circolo Napoletano del Jazz insieme con altri personaggi famosi di allora. Inoltre coltivavo un’amicizia molto simpatica con Roberto Murolo e la sua cerchia di amici napoletani borghesi  eredi di Ernesto Murolo, di Salvatore di Giacomo, di Libero Bovio, appassionati delle canzoni napoletane antiche.

mariangela melato renzo arbore

 

Trascorrevo gran parte del mio tempo frequentando la Galleria Umberto, gli amici dei night club ed ero uno dei ragazzi della funicolare del Vomero, perché lì vicino c’era un altro piccolo cenacolo di artisti, tutti i musicisti che cercavano scritture per i locali notturni o della Costiera o anche in città.

 

Nonostante questa forte attrazione per la musica, mi sono laureato in Legge e a quel punto mio papà, dentista, mi regalò un anno sabbatico: avrei dovuto riflettere su quale strada intraprendere. Quella del professionista esperto di diritto o quella dell’artista e musicista? Mi diede la possibilità anche di trasferirmi a Roma, il tempio dello spettacolo.

 

mara venier renzo arbore

Ricordo che ero abbastanza preoccupato perché non riuscivo a trovare la mia via. Finalmente, quando stava per terminare l’anno di riflessione e io ero piuttosto scoraggiato, una mattina andai agli studi Rai di Napoli e un’impiegata mi disse che proprio quel giorno scadeva il termine di presentazione delle domande come Maestro Programmatore di Musica Leggera, esortandomi a inviarla. Andai subito a casa di Armando Romeo, l’autore del celebre brano Malatia e con la sua macchina da scrivere preparai la domanda che inoltrai alla Rai. Ebbi la fortuna di essere chiamato immediatamente e quindi assunto».

 

La sua brillante carriera artistica è stata segnata non solo dal talento ma anche dal destino quindi?

renzo arbore cover

«Assolutamente sì. Forse tutto il mio percorso artistico era scritto nel mio destino! Con tanto affetto ricordo che in occasione della prova scritta del concorso in Rai, il mio compagno di banco era Gianni Boncompagni. Superai brillantemente le prove di esame che vertevano su tutti i generi musicali e arrivai al primo posto. Ho cominciato a lavorare subito e dopo qualche mese io e Boncompagni inventammo il programma Bandiera Gialla, rinnovando del tutto la radio, che a quell’epoca appariva come la sorella anziana della Tv».

 

Con Boncompagni fu un bellissimo sodalizio affettivo e  professionale.

«Vero. A parte Bandiera Gialla, abbiamo anche fatto insieme, sempre in radio Alto gradimento. Poi nel tempo  abbiamo intrapreso due carriere diverse, ma tutte di successo, rimanendo sempre molto legati».

 

E come passò radio alla televisione?

ugo porcelli renzo arbore

«Sì, sono passato alla televisione inizialmente con due programmi importantissimi. Il primo fu Speciale per voi, in cui ho presentato per la prima volta leggende come Lucio Battisti o Patty Pravo. Poi ho fatto per tre anni e mezzo L’altra domenica con Roberto Benigni  e di seguito Indietro tutta, Quelli della notte e così via, fino ad arrivare a 21 format televisivi».

 

Qual è la sua fonte d’ispirazione?

«Io sono un grande lettore e sono alternativo, nel senso che ho fatto sempre l’altra radio, l’altra televisione, l’’altra musica. Ho rilanciato circa trent’anni fa le canzoni napoletane che venivano considerate superate e definite “canzonette”, interpretate solo da qualche pianista di pianobar un po’ andato. Oggi che sono anziano, mi rendo conto di avere costruito i miei programmi televisivi da regista cinematografico che si inventa una storia, la anima con tutti i personaggi, addestrandoli uno a uno».

renzo arbore (5)

 

Di talenti lei ne ha scoperti tanti….

«Ben cento. Benigni, Marisa Laurito, Milly Carlucci, Nino Frassica... Sempre partendo  dall’idea che un artista vero è colui che sa improvvisare, che è già spiritoso di suo. Laurito ad esempio è un’attrice che proviene dalla scuola di Eduardo, nata con il copione in mano e io l’ho arricchita con la tecnica dell’improvvisazione». 

 

La sua formazione giuridico-economica ha inciso sulla sua carriera artistica?

«Tantissimo. È stata un prezioso valore aggiunto: per fare i programmi televisivi, radiofonici, perfino per fare cinema ho usato i criteri con i quali si studiano i Codici e le Pandette, partendo dall’individuazione della “ragione sociale” di ogni format che desideravo creare. Ad esempio Quelli della notte era partito dalla necessità di fare un programma di relax notturno per tutti i telespettatori stanchi dopo una giornata di lavoro».

renzo arbore

 

Nonostante la sua popolarità, lei è sempre riuscito a tutelare la sua privacy.

«Ho avuto compagne con personalità molto diverse. Mariangela Melato per esempio aveva un temperamento straordinario. Alcune erano appassionate di musica, altre, come Mara Venier,  avevano un carattere spiritoso. In ogni caso sono sempre stato molto riservato, riuscendo a vivere le mie storie amorose lontano dai riflettori».

 

Lei è di origine foggiana.

«Mi sento radicalmente pugliese. Sono nato a Foggia, dove fino  a diciotto anni sono stato cresciuto ed educato con il culto dei valori pugliesi, con la mentalità della mia terra. Sono un gran lavoratore e mi ha umanamente

molto arricchito anche il fatto di vivere in provincia».

 

Perché?

renzo arbore gianni boncompagni- cari amici vicini e lontani

«Ho avuto la possibilità di vivere a stretto contatto con esponenti di strati sociali diversi, dal barbiere all’artigiano al professionista e questo mi ha forgiato caratterialmente, schivando ogni forma di ridicolo snobismo». 

 

(…)

Ha qualche rimpianto?

«Ho 87 anni ed ho avuto gravi lutti; tanti miei amici, da Luciano De Crescenzo a Boncompagni, sono passati a miglior vita e della mia cerchia di amici sono sopravvissuti in pochi. I rimpianti sono tanti. Alcuni riguardano tante cose che non ho fatto insieme a loro.

 

renzo arbore

Qualche rimpianto riguarda la mia città d’origine, nel senso che mi pento di non essere tornato a Foggia in alcuni momenti in cui forse c’era bisogno della mia presenza. Nel privato, forse rimpiango di non essermi creato una famiglia, ma per fortuna ho mia sorella Sabina e i miei cari nipoti cui do tutto il mio affetto.  Non si può avere tutto dalla vita e ho girato il mondo facendo migliaia di spettacoli».

 

Perché  non si è mai sposato?

«Diciamo che mi sono “distratto”, nel senso che ho sempre dato priorità assoluta alla mia grande passione, la musica, lo spettacolo, evitando qualunque forma di condizionamento esterna».  

dago quelli della notte 4

 

Come trascorre il tempo libero ?

«Facendo musica,  leggendo,  guardando la televisione e andando al cinema perché rimango molto legato al mondo dello spettacolo».

 

Renzo Arbore, cosa farà da grande? 

«Da grande desidero fare ordine tra le tutte le mie cose che custodisco a casa. Possiedo delle collezioni meravigliose di modernariato che andranno tutte a Foggia, nella mia città, dove gli architetti Alida Cappellini e Giovanni Licheri  stanno edificando una costruzione, uno spazio culturale espositivo  articolato su tre piani che si chiamerà “Casa Arbore”. Dal 9 gennaio inoltre andrà in onda su Raidue, in seconda serata, un programma che si chiamerà Come ridevamo in cui saranno raccontati i personaggi che hanno fatto più ridere in Italia».

dago quelli della notte 3renzo arbore giorgio assumma dago e renzo arbore quelli della notte 8IL PEGGIO DI NOVELLA 2000 - RENZO ARBORE ROBERTO DAGOSTINOcasa di renzo arbore quelli della notte dago e renzo arbore quelli della notte 7dago e renzo arbore quelli della notte 15dago e renzo arbore quelli della notte 6renzo arbore suona il clarinettorenzo arbore (4)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - LA SCONFITTA MARCHIGIANA SE LA SONO CERCATA I PARTITI DEL CENTROSINISTRA – GRAN PARTE DEL 50% DEGLI ASTENUTI SONO I DELUSI DEI VARI E AVARIATI SCHLEIN, CONTE, FRATOIANNI, RENZI - NON PERVENUTI ANCHE GLI EFFETTI NELLE URNE DELLA PROSSIMA NASCITA DELLA COSIDDETTA “TENDA” CENTRISTA E RIFORMISTA - IL RISULTATO DELLE MARCHE, SE GALVANIZZERÀ I SOGNI DI GLORIA DEI FRATELLINI DELLA MELONI, POTREBBE COMPORTARE IL RISCHIO DI UN’EROSIONE DI VOTI NELLE REGIONI APPANNAGGIO DEL CENTRO-SINISTRA (SOPRATTUTTO LA CAMPANIA, DOVE PERDURA LO SCAZZO CON DE LUCA) - LE MARCHE SONO L’ENNESIMA PROVA CHE L’APPEAL DELLA SIGNORINA ELLY NON FUNZIONA: LE CAPACITÀ RETORICHE E MEDIATICHE DELLA DUCETTA SE LA MANGIANO CON UN SOL BOCCONE - DOPO LE REGIONALI, CERCASI QUALCUNO DEL PD CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP DI BUCARE IL VIDEO CON UNA ORATORIA POPOLARE E TRASCINANTE...

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...