beau willimon kevin spacey robin wright

IL BEAU DELLA TV - WILLIMON, LO SHOWRUNNER DI ‘HOUSE OF CARDS’, ORA GIRA UNA SERIE CON SEAN PENN SU HULU, IL TERZO INCOMODO DELLO STREAMING TRA NETFLIX E AMAZON VIDEO: ‘È IN TV CHE CI SONO LE STORIE PIÙ INTERESSANTI, E GLI ATTORI PIÙ BRAVI’ - ‘GLI SCANDALI SESSUALI FARANNO BENE A HOLLYWOOD’. L'INTERVISTA DATA PRIMA DELLE 'CONFESSIONI' DI KEVIN SPACEY...

 

 

Silvia Bizio per la Repubblica

 

Beau Willimon, screenwriter for House Of Cards

Beau Willimon è, con Shonda Rhimes, uno dei più potenti "showrunner" di Hollywood: è lui ad aver creato, scritto e "condotto" House of cards, il fenomeno che ha lanciato Netflix. Willimon, che ha cominciato come drammaturgo e sceneggiatore (suo il copione di Le idi di marzo di George Clooney), è passato adesso alla concorrente numero 1 di Netflix: Hulu.

 

Per cui sta preparando una nuova, attesissima, serie: First, protagonista Sean Penn al suo esordio in tv, che racconta una missione spaziale su Marte (il "primo" uomo ad andare sul pianeta rosso a iniziare la sua colonizzazione), insieme a Natascha McElhone; première sia su Hulu che sulla NBC nel 2018. Ha scritto anche la sceneggiatura dell' imminente film (per il cinema) Mary Queen of Scots, con Saoirse Ronan e Margot Robbie.

 

E come se non bastasse, l' iperattivo e potentissimo Willimon, 40 anni compiuti da pochi giorni, nato in Virginia e residente a New York, è stato di recente eletto presidente della Writers guild of America East (sindacato sceneggiatori della Costa Est), per i prossimi due anni. Il WGA East ha circa 4 mila membri impegnati tra cinema e televisione. Lo intercettiamo al telefono da New Orleans, dove stanno per partire le riprese di First.

 

Mister Willimon, quali saranno i suoi primi passi da direttore del WGA East?

kevin spacey beau willimon

«Il sindacato punta a salvaguardare le condizioni di lavoro di noi scrittori, assicurandosi che tutti vengano trattati bene sul posto di lavoro. Si parte sempre dalla penna di chi scrive. Gli scrittori hanno potere, ma questo potere deve essere ben amministrato ».

 

Le sue priorità?

«Ne ho tante: difendere il copyright e i diritti alle royalties, promuovere l' assunzione di donne e minoranze culturali o etniche. Vogliamo che il WGA rappresenti tutti e che dia lavoro a chiunque sia meritevole. È "color blind": non conosce distinzione di genere. A New York abbiamo lavorato, anche con l' amministrazione del sindaco Di Blasio per una politica di giuste assunzioni e relazioni appropriate sui posti di lavoro».

 

beau willimon con regista e cast di house of cards

Cosa pensa dell' eventuale candidatura agli Oscar dei film prodotti da servizi streaming come Netflix, Amazon e Hulu?

«Parlo a nome strettamente personale e non per conto del sindacato, che non credo debba prendere parte al dibattito: sarà l' Academy a decidere. Ma da sceneggiatore e produttore noto che la linea di demarcazione tra televisione e cinema è sempre più sottile. In molti guardano con interesse alla tv: è lì che sempre più vengono narrate magnifiche storie sempre più cinematografiche in quanto a stile e presentazione. Quali sono i parametri che distinguono un film da sala da un film televisivo? Dipende dai modi di distribuzione? O dalla sua durata? Non ho risposte precise, ma è un dibattito interessante che deve essere senz' altro affrontato».

 

Inutile dire che lei è pro tv...

«E certo, da lì provengo e sono di parte, ma vorrei che certe serie o film per la tv conquistassero lo status di "film", nell' accezione originale, come film cinematografici ».

 

Perché ha scelto di realizzare "First" con Hulu?

beau willimon michael dobbs kevin spacey

«In realtà è un consorzio: Hulu, Canale 4 (NBC) e IMG ci hanno aiutato nella distribuzione e preparazione internazionale. E Hulu mi garantisce tutta la libertà creativa di cui ho bisogno».

 

Dalla politica a Marte è un bel salto.

«Non considero House of cards un prodotto squisitamente politico, così come non vedo First come uno show strettamente fantascientifico. Entrambi parlano della condizione umana da diverse angolazioni, ed esplorano il concetto del potere. Perché, malgrado rischi e pericoli, l' uomo è così attratto dalla conquista di orizzonti sconosciuti, siano essi Marte o Washington?

sean penn

Cosa lo spinge? Sono queste le domande che mi interessano in una fiction».

 

Cosa aggiunge un divo del cinema come Penn a una serie?

«Ho avuto la fortuna di lavorare con attori straordinari come Kevin Spacey e Robin Wright in House of Cards, con uno dei più grandi registi viventi, David Fincher. Sono contento che attori di questo calibro si avvicinino alla tv. Fanno bene! Una volta cominciavano la carriera in televisione e poi passavano al cinema.

 

Ma oggi sono sempre di più quelli felici di rimanere nel regno televisivo: è lì che ci sono le storie più interessanti, quelle da cui i veri artisti sono magneticamente attratti. E sono storie trattate in formato seriale, da 10/12 episodi. Per più stagioni. Una manna per tutti noi creativi e per il pubblico. Ed è altrettanto vero per i giovani sceneggiatori: ho raccolto l' entusiasmo di tanti di loro. È incredibile quanto rapidamente ci si stia evolvendo».

 

Pensa che tutto ciò avrà anche riflessi economici?

«Non sono un economista, né un esperto di business, e non so prevedere l' impatto anche culturale di quello che sta succedendo nella nostra industria. Ma posso affermare con un certo margine di sicurezza che queste novità hanno già prodotto più show di quanti non ne abbiamo mai visti: ci sono in giro molti più sceneggiatori, registi e attori, e questo è certamente un bene».

 

LA WEB TV HULU E I SUOI PARTNER

Cosa ne sarà di Hollywood con tutti questi scandali sessuali? Gli uomini in ruoli di potere cambieranno una volta per tutte il loro comportamento nei confronti delle donne?

«Sono un ottimista, credo che le cose cambieranno per il meglio. Questo scandalo sta facendo bene a tutti. È doloroso per molte donne dover uscire allo scoperto, ma il beneficio a medio e lungo termine è evidente: grazie a loro tante giovani donne che muovono oggi i loro primi passi in questo campo potranno sentirsi più sicure».

 

Da presidente WGA riuscirà a imporre un nuovo corso?

«È già all' ordine del giorno l' individuazione di passi concreti che garantiscano relazioni di lavoro ottimali e cancellino le ingiustizie e l' immoralità del passato, molestie sessuali incluse.

Lavoro con uno staff di otto persone impegnate proprio su questo: cosa possiamo fare sul fronte legale in caso di molestie sessuali a uno dei nostri membri? V

 

ogliamo creare un centro di consulenza psicologica, professionale e legale all' interno del sindacato. Incoraggiamo sessioni di gruppo per condividere le esperienze di ognuno di noi. Vogliamo sia chiaro che chi commetterà atti violenti o inappropriati ne subirà le conseguenze. Tutto questo accadrà dalla mattina alla sera? Naturalmente no. Ci vuole tempo ma soprattutto comunione di intenti e tanta sincerità. Credo nella perfettibilità dell' essere umano. Da qui ripartiremo ».

Zach Galligan and Kevin Spacey kevin spacey KEVIN SPACEY

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…