natalia aspesi roberto bolle

“TROPPO BELLO, UNO COSÌ NON L'HO MAI VISTO. LO GUARDI COME SE FOSSE UNA STATUA” – LA 95ENNE NATALIA ASPESI IN DELIQUIO DAVANTI A ROBERTO BOLLE: “TI RICORDI DI QUANDO ANNI FA TU MI HAI MOLLATO UN BACIO? ERA UN CAPODANNO…” – IL BALLERINO SI RACCONTA ALLA GIORNALISTA ALLA VIGILIA DEI 50 ANNI: “LA DANZA È DOLORE, UN LAVORO USURANTE MA NON VOGLIO SMETTERE” – LA DIETA (“A 20 ANNI MANGIAVO DI TUTTO, PACCHI DI BISCOTTI, ANCHE COSE DI BASSA QUALITÀ, OGGI NON MANGIO CARNE”), L’OMOSESSUALITA’ E IL FATTO DI NON AVERE FIGLI: “NON MI DISPIACE. IN TUTTI QUESTI ANNI HO SEMPRE AVUTO UN GRANDE FOCUS SU DI ME. NEI PROSSIMI 50 ANNI, MAGARI…” – LA CHIOSA DELLA “GROUPIE” ASPESI: “SEI STUPENDO, QUALUNQUE COSA FACCIA…”

Natalia Aspesi per “la Repubblica” - Estratti

 

natalia aspesi

Scusate, ma quando entra in casa mia di colpo mi gira la testa: bello, troppo bello, addirittura bello e buono, perché io uno così non l'ho mai visto. Mi vengono in mente gli uomini, pochi, che hanno creduto di volermi bene e che (tranne uno) ho quasi dimenticato: anche qualcuno bello ma nessuno come lui. Lo guardi come se fosse una statua. Ti ricordi di quando, anni fa, quanti non so, tu mi hai mollato un bacio? Era un Capodanno, nella meravigliosa Vigna di Leonardo, un luogo magico in una via centrale di Milano, in cui l'antica casa nasconde un giardino di silenzio come se fosse un altro mondo.

 

roberto bolle d - la repubblica

Apparteneva ancora ai vecchi proprietari, immenso dono di Ludovico il Moro a Leonardo che stava lavorando all'Ultima cena. Uno dei proprietari di allora, Piero Maranghi, raccolse il mio invito e mi promise che quel bacio me lo sarei portato a casa. A mezzanotte in punto il bacio, quasi dimenticato, arrivò: Roberto Bolle, in tutta la sua bellezza, mi aveva davvero baciato! E quel bacio fuggevole me lo sono tenuto sino a oggi.

 

Sembra impossibile ma tu tra qualche giorno, il 26 marzo, avrai 50 anni! Non riesco ad applicarlo a te, non puoi avere 50 anni. Scusa se mi permetto, ma tu sei una rosa, pardon. Mi pare che a 47 anni i ballerini vadano in pensione, le donne anche prima. Non ti fa paura dover smettere di danzare?

«Da un po' di anni ho iniziato una serie di altre iniziative che non sono strettamente legate all'essere ballerino. Sicuramente continuerò a portarle avanti a cominciare da OnDance, che è la festa della danza. E poi ho fatto tanti programmi televisivi. Il prossimo sarà il 29 aprile, in occasione della Giornata mondiale della danza: tornerò su Rai 1 in prima serata, con Viva la danza. Se in futuro ne avrò ancora la possibilità, sarò felice di proseguire. Tutti questi progetti sono legati alla divulgazione della danza, ai suoi valori, a quello che ho costruito, per cui ho lavorato e sono riuscito a entrare nel cuore e nelle case delle persone».

 

natalia aspesi 9

Sei disposto anche a non ballare più? È difficile…

«Però sì, io non mi vedo ballare sempre e comunque. Credo che ci sia un tempo per ogni cosa. Per quanto sia difficile non ballare più, e un po' ballerò sempre, è importante valorizzare i giovani, chi può emergere. Mi piace portare avanti nuovi talenti, è quello che cerco di fare anche nelle mie diverse attività».

 

Si soffre molto a fare il ballerino?

«Tanto. Per il fisico è sicuramente un lavoro usurante».

 

E ballando, anche 10 anni fa, cos'è che ti stancava di più?

«Per tanti salti molto impegnativi ci vuole una grande preparazione.

In generale però in tutto l'allenamento, dalla sbarra fino alla lezione, giorno dopo giorno ti confronti con i tuoi limiti, devi cercare di superarli. E comunque il dolore è una costante».

 

Cioè il ballerino ha sempre un dolore. E perché lo sopporta?

roberto bolle

«Perché alla fine la bellezza della danza, quello che riesce a darti, ti fa sopportare anche il dolore. Che negli anni, tra l'altro, aumenta. Alcuni giorni magari è più ai piedi, altri alla schiena…». Ma scusa, quando tu hai cominciato da piccolino… «Allora no, non c'era il dolore (ride, ndr)».

 

(…)

 

E quando sei entrato alla scuola della Scala, sono stati i tuoi genitori che ti hanno mandato? Hanno capito che avevi voglia di ballare.

«Di andare a Milano, in realtà, non tanto perché per me è stato difficile lasciare casa e staccarmi dalla famiglia. Cosa facevano? Mio padre aveva una carrozzeria, mia madre lavorava in casa e un po' lo aiutava con la contabilità. Hanno avuto una grande apertura per l'epoca, per non essere artisti, e vivendo comunque in provincia».

 

natalia aspesi 3

Sarai stato già bellissimo. Adesso lo dico io, da anzianissima, ma sei proprio la perfezione. Capisco quindi che per te anche mostrare il corpo sia una forma di orgoglio. Non sei mai ingrassato?

«Diciamo che c’è stato un periodo, tra i 20 e i 30 anni, in cui non ero così asciutto perché non avevo una grande consapevolezza di quello che mi faceva bene. Allora mangiavo di tutto, pacchi di biscotti, anche cose di bassa qualità. Non si può dire che fossi grasso, ma non c’era la definizione del corpo che è arrivata dopo».

 

Adesso qual è la tua dieta?

«Non mangio carne, per una scelta etica, ambientale. Ed evito il più possibile tutti gli alimenti processati, industriali. Non ho grandi problemi con le calorie. La pasta la mangio, non tanto, ma la mangio. La mia è una dieta molto varia, l’importante è che il cibo sia semplice e quindi non lavorato».

 

roberto bolle

E comunque sei stupendo, qualunque cosa faccia. Non voglio entrare nel privato, ma mi ricordo che nel 2009 ti arrabbiasti molto perché qualcuno scrisse di te parlando di omosessualità. A me che tu sia omossessuale o no non me ne importa un corno perché sei quello che sei, fai quello che vuoi, cosa interessa agli altri?

«Giusto, ed è quello che ho detto anch’io quando uscì quella cosa: con tutto quello che uno fa professionalmente, con quello che uno dà, perché deve interessare?».

 

Ma non ti dispiace non avere figli?

«No, non mi dispiace. Capisco la bellezza e il valore di avere dei figli però bisogna sentirlo come qualcosa che ti appartiene».

 

E non senti il desiderio di avere una famiglia? Magari non l’hai mai voluta.

«No, non è quello. La mia famiglia di origine, a cui sono molto legato, è sempre stata un punto di riferimento importantissimo e lo è tuttora. La verità è anche che in tutti questi anni ho sempre avuto un grande focus su di me, su quello che dovevo fare. Nei prossimi 50 anni, magari, ci sarà molto più spazio e tempo anche per la vita personale, che finora è stata sacrificata. Quindi non lo so come andrà, non è detto che quello che non ho fino ad adesso non ci sarà in futuro. Perché comunque la mia vita cambierà in una maniera anche importante».

roberto bolleroberto bolle prima della scala 2024 roberto bolleroberto bolleroberto bolle 3roberto bolle 2roberto bolle 1roberto bolle 3roberto bolle 2roberto bolle 1festa al quirinale 2024 roberto bolleroberto bolleroberto bolle copiaROBERTO BOLLE - VIVA LA DANZA ROBERTO BOLLE - VIVA LA DANZA roberto bolleroberto bolle 33natalia aspesi 14

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”