bennato

EDOARDO BENNATO AL “GRAN BALLO DELLA LEOPOLDA”: “NÈ RENZI, NÉ SALVINI HANNO LA RICETTA PER RISOLVERE IL GUAIO DELL’ITALIA: LA DIFFERENZA NORD-SUD - SONO ANTITETICO A QUALSIASI PARTITO. GRILLO? IL SUO VERO OBIETTIVO È SUONARE BLUES”

EDOARDO BENNATOEDOARDO BENNATO

Paolo Giordano per “il Giornale”

 

La voce, poi, è sempre quella. Graffiante anche se, come ricorda lui, all' inizio della carriera la definirono «sgraziata e sgradevole». In compenso Edoardo Bennato è ancora più arrabbiato. A modo suo ovvio.

 

E anche grazie a Pronti a salpare , un disco marcatamente rock (prodotto molto bene in analogico da Orazio "Brando" Grillo) stavolta non fa sconti a nessuno, destra sinistra centro, Stato e Antistato, i due Matteo e compagnia bella, mescolando invettiva e Rossini (ne La calunnia è un venticello c' è un frammento del Barbiere di Siviglia ) perché lui dopotutto rimane «uno squilibrato, un provocatore», come canta in Niente da spartire .

 

BENNATO 1BENNATO 1

Insomma, un gran disco senza prender fiato. Niente male per un rockettaro di 69 anni che nel 1980 è stato il primo italiano a riempire uno stadio (ricordate San Siro?).

Scusi, Edoardo Bennato, ma come le vengono queste canzoni?
«Non decido io, è la realtà che mi viene incontro ogni giorno, una notizia dietro l' altra, siamo investiti dalle news. Sono loro che mi danno la scintilla».
 

Un' attitudine anglosassone. Però lei canta sempre in italiano.
«Eh già, le nuove generazioni cantano in inglese, persino mia figlia che ha dieci anni mi ha detto di aver scritto una canzone in inglese. Ogni giorno sparisce una parola della nostra lingua, tra poco farà la fine del greco e del latino e nessuno la parlerà più».
 

Nel disco c' è Al gran ballo della Leopolda , evidentemente riferimento a Renzi.
Nel testo viene anche citato Pippo.

«Che è Civati».
Testo sarcastico.
«Nessuno dei due Matteo (Renzi e Salvini - ndr ) risolverà i problemi dell' Italia».
 

 

BENNATO 2BENNATO 2

Li riassuma.
«Il più grave è la sperequazione tra il Nord e il Sud, tra Trento e Caserta. Un dislivello che sembra senza soluzione».
Lei sembra sempre più vicino a Beppe Grillo.
«Ci sentiamo spesso, ero con lui anche il primo gennaio di qualche anno fa. Lui fa quello che fa, è rimasto coinvolto in questa crociata ma il suo vero obiettivo è suonare blues... Però quello che dice è ineccepibile: la colpa non è dei politici ma di chi li elegge».
 

Quindi lei sta dalla parte dei grillini.
«No, sin da quando ho iniziato questo lavoro, se si può chiamare lavoro..., ho sempre detto che il rock è antitetico a qualsiasi bandiera e a qualsiasi partito. Per farmi conoscere io partecipavo anche ai Festival dell' Unità o di Lotta Continua, ma era una scelta opportunistica, lo ammetto».
Insomma lei è sempre pronto a salpare, come dice il titolo del disco.
«È un brano dedicato non soltanto agli immigrati che scappano da guerre ed epidemie ma anche ai cosiddetti benpensanti. In questo disco ci sono brani come È una macchina e, appunto, Pronti a salpare che mi piacerebbe far ascoltare a De André».
 

GRILLO BENNATOGRILLO BENNATO

Il rock va bene, ma ci sono anche riferimenti a Puccini e persino all' operetta come in Non è bello ciò che è bello .
«L' ho scritto tanti anni fa, diciamo il 1996, per Luciano Pavarotti, eravamo vicini di casa. Mi disse: "Mi fanno sempre cantare canzoni tristi, ne voglio una allegra". E io composi questa e so che lui la provò anche. Però non gliela fecero incidere su disco, forse sono stati quelli della sua casa discografica, a decidere. Oppure sua moglie Nicoletta, non saprei dire».
 

La calunnia è un venticello diventerà uno dei suoi testi più importanti.
«La calunnia può distruggere e non è un caso che io dedichi questa canzone a Mia Martini e a Enzo Tortora. Su di lei sono bastati pochi pettegolezzi per portarla sul baratro. E, quando Tortora è stato arrestato, io non ci potevo credere, ero sconcertato non solo per la sua vicenda umana ma anche per un altro motivo».
Quale?
«Era la conferma che l' Antistato è talvolta persino più potente dello Stato stesso. E non mi pare la situazione sia cambiata molto».

BENNATO LEOPOLDABENNATO LEOPOLDA

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…