sanremo censura canzoni

IL BRANO "PUTTANA" DI MADAME È SOLTANTO L’ULTIMO CAMBIO REPENTINO DI TESTI E TITOLI A SANREMO – LA STORIA DEL FESTIVAL È PIENA DI VARIAZIONI IN CORSA: DAL TESTO ORIGINALE DI "VADO AL MASSIMO" A LOREDANA BERTÈ CHE NEL 1997 AVREBBE VOLUTO INIZIARE IL PEZZO “LUNA” CON UN "VAFFANCULO LUNA" - LA "CENSURA" AL FESTIVAL C'È SEMPRE STATA, MAGARI ORA SI TRATTA DI DECISIONI VOLONTARIE O QUANTOMENO “CONCORDATE”. PERÒ RIMANE IL FATTO CHE… – VIDEO 

Paolo Giordano per https://www.ilgiornale.it

 

madame amadeus sanremo giovani

Mica solo Madame e il testo della sua canzone cambiato all’ultimo. Come si capisce dall’intervista dell’artista a La Lettura del Corriere della Sera (“chiusa” prima dell’annuncio ufficiale di Amadeus in diretta venerdì 16 su Raiuno a Sanremo Giovani) il brano si intitolava “Puttana”. All’improvviso è diventato “Il bene nel male” ed è stato un cambiamento così frettoloso da essere fatto poco prima della diretta. 

 

madame

“È stata una scelta artistica dell'ultimo minuto – hanno spiegato dall'entourage della cantautrice - condivisa con la direzione artistica". Pare che sia stata la stessa Madame a non “ritrovarsi” più nel titolo e a cambiarlo poco prima dell’annuncio. La “parolaccia” comunque resta nel testo proprio come fu per “Signor tenente” che aveva la parola “Minchia” nel titolo ma che Giorgio Faletti, su consiglio di Pippo Baudo, decise di togliere pur lasciandolo ripetutamente nel testo.

vasco rossi

In ogni caso la storia del Festival di Sanremo è piena di variazioni in corsa. Chiamatele come volete: censure, autocensure, eccessi di zelo oppure cambiamenti che resistono nel tempo. Ad esempio, il testo originale di "Vado al massimo" (esordio di Vasco al Festival nel 1982) comprendeva i versi “Vado in Messico, voglio andare a vedere se come dice il droghiere, laggiù masticano tutti foglie intere” che da allora diventarono “laggiù vanno tutti a gonfie vele”.

 

vanoni jannacci

 C’è chi, come Enzo Jannacci e Paolo Rossi, cambiò il testo della canzone in modo estemporaneo. Il loro brano in gara nel 1994 (I soliti accordi) aveva nel testo questi versi: “In fondo alla strada ci son tre ladroni, sembravano onesti sembravano buoni, eran solo furboni. Il primo gridava Forza Italia!". Però poche settimane dopo erano in programma le elezioni politiche con il neonato partito di Silvio Berlusconi così, per evitare pericolose allusioni, durante le esibizioni sul palco il gigantesco Jannacci cambiò all’occorrenza con “Forza Thailandia!” e persino con un epocale “Viva Baudo”.

POVIA

 

 Ma questi sono episodi più o meno recenti, come quelli legati a “Luca era gay” di Povia (2009) o ‘Sulla porta” di Federico Salvatore che nel 1997 fu caldamente consigliato di sostituire “Sono un diverso, mamma, un omosessuale” con il più neutro “Sono un diverso, mamma, e questo ti fa male”.

loredana berte

Molto più spettacolare, come sempre, Loredana Bertè che nel 1997 avrebbe voluto iniziare il pezzo “Luna” con un “Vaffanculo Luna” che, solo per la gara, fu trasformato in un inspiegabile “Occhiali neri, Luna”. In realtà la “censura” (o chiamatela come volete) al Festival è vecchia quasi come il Festival visto che già nel 1959 gli organizzatori fecero cambiare i versi originali di Tua di Jula De Palma “Tua sulla bocca tua, dolcemente mia” con i più neutri “tua ogni istante tua, dolcemente tua”. 

LUCIO DALLA PAOLA PALLOTTINO

Però lei dal vivo fu troppo “passionale” nell’interpretazione. Risultato: ricevette migliaia di lettere di insulti e, su pressione anche del Vaticano, il brano fu vietato in radio. Roba dell’altro mondo, se vista con gli occhi di oggi. Naturalmente non fu l’unico caso. Tutti ricordano il meraviglioso pezzo di Lucio Dalla e Paola Pallottino “4/3/1943” che avrebbe dovuto intitolarsi Gesù Bambino e fu molto cambiato prima della gara. 

 

lucio dalla

Ad esempio “Giocava alla Madonna, con il bimbo da fasciare” diventò “Giocava a far la donna” e infine “E ancora adesso che bestemmio e bevo vino, per i ladri e le puttane sono Gesù Bambino” fu disinnescato con i più innocui “E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto sono Gesù Bambino”.

 

Ma nello stesso anno (1971) pure i Nuovi Angeli subirono la scure festivaliera. Il loro pezzo “Donna Felicità” (con il testo di Roberto Vecchioni) scatenò la commissione selezionatrice grazie a “Scommettiamo che lo so a chi darà la rosa” e “La divertiremo noi col gioco delle noci intorno al fuoco”. Addio Festival per i Nuovi Angeli, anche se il brano poi fu uno dei più grandi successi dell’anno. 

NICOLA DI BARI

Un po’ meno fortunato come vendite è stato l’anno dopo “I giorni dell’arcobaleno” di Nicola Di Bari che parlava della scoperta delle sessualità da parte di una ragazzina. Figurarsi la reazione della commissione selezionatrice. Era il 1972 e subito i 13 anni del testo diventarono 16 e si cambiarono anche i versi “giacesti bambina, ti alzasti già donna” nel più innocuo “tu eri bambina”. Alla fine tutti contenti, pure Nicola Di Bari che tra l’altro vinse l’edizione.

 

Diverso il caso di "A me mi piace vivere alla grande" di Franco Fanigliulo che nel 1979 avrebbe voluto cantare “Foglie di cocaina, voglio sentirmi male" e invece si accontentò di un surreale “Bagni di candeggina, voglio sentirmi uguale". Droga nel mirino anche per “Voglio l’erba voglio” del dimenticato Francesco Magni che si è presentato a Sanremo con l’inequivocabile “Chi si tira una pera solamente il dì di festa” ma poi giustamente cantò solo un incomprensibile “Chi fa il gallo solamente il dì di festa” (però nella serata finale rispolverò il verso originale e la Rai non se lo dimenticò).

gianni morandi amadeus sanremo giovani 1

Insomma, la “Puttana” di Madame è soltanto l’ultimo cambio repentino di testi e titoli al Festival di Sanremo. E chissà quante altre “censure”, piccole o grandi, non sono mai state rivelate. È giusto? È sbagliato? Difficile da dire. Di certo ora si tratta di decisioni volontarie o quantomeno “concordate” e non più imposte dall’alto. Però rimane il fatto che nei film e nei libri, tanto per fare due esempi, il linguaggio ha spesso molta più libertà di quello consentito alle canzoni pop. Forse urge un rinnovamento anche qui.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)