ASPETTANDO GUEDÉ (C’È CHI RUDY E CHI KNOX) - L’ASSOLUZIONE DI AMANDA E RAFFAELE FA IMBUFALIRE RUDY GUEDE, L’UNICO CONDANNATO (IVORIANO E NERO) PER L’OMICIDIO DI PERUGIA: “SE LORO DUE SONO INNOCENTI LO SONO ANCH´IO. MI SONO SENTITO MALE: NON ERO STATO COSÌ NEANCHE DOPO LA MIA CONDANNA DEFINITIVA, ORA VOGLIO UN ALTRO PROCESSO” - E RAFFAELE SI DÀ AL VOLONTARIATO: “IL CARCERE MI HA AVVICINATO A DIO”...

Anna Maria Liguori per "la Repubblica"

«Scusa, ma oggi non riesco a parlare. E mi sembra anche di non poter pensare». Poi invece Rudy Guede non regge, parla concitato, ma senza alzare la voce: «Io vorrei sapere, sapere perché sono rimasto l´unico a pagare. Lo vorrei gridare ai miei avvocati, a tutti, al mondo intero. Loro sono stati ritenuti innocenti e io sono qui». Il giovane ivoriano è seduto nel parlatorio del carcere Mammagialla di Viterbo dove sconta, grazie al rito abbreviato, 16 anni per violenza carnale e concorso in omicidio di Meredith Kercher, davanti a lui un volontario che opera nel penitenziario.

Passano dieci minuti, Rudy rimane in silenzio davanti all´amico che lo incontra da quando è lì, da quando è entrato in quella cella che divide con un detenuto italiano. Il volontario è la prima persona esterna al carcere che vede da quando Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati rimessi in libertà da quando, sottolinea Rudy «sono rimasto senza forze, non mi sentivo così nemmeno quando ho avuto la sentenza definitiva».

Martedì pomeriggio uno dei suoi legali, venuto da Perugia gli ha fatto una breve visita per annunciargli un lungo colloquio con lo staff difensivo fissato per sabato mattina. Maglietta bianca, jeans e scarpe da ginnastica Rudy cerca con gentilezza di giustificarsi: «Non avertene a male, è che penso ossessivamente alla mia vita. Cosa farò ora? Posso solamente aspettare, aspettare e continuare a studiare, a cercare di capire».

Poi all´improvviso toglie dalla tasca dei pantaloni un foglietto e guarda un piccolo scritto copiato in fretta e furia da un libro: «Vuoi saper come traduco quello che è successo negli ultimi giorni? Te lo dico con le parole di Blaise Pascal: "La giustizia è soggetta a discussione, la forza è molto riconosciuta e indiscussa. Così non si è potuto dare la forza alla giustizia perché la forza ha contraddetto la giustizia e ha affermato che solo lei era giusta. E così, non potendo ottenere che ciò che è giusto sia forte, si è fatto sì che ciò che è forte sia giusto". Io credo questo». Tace a lungo, fissa il foglietto. Poi si riprende, lo rificca in fondo alla tasca, alza la testa e sorride, come se quello che ha letto fosse un piccolo riscatto sulla rabbia, sulla delusione di essere rimasto l´unico accusato, un concorso in omicidio con due partner fantasma.

Non punta il dito contro nessuno Rudy e sembra essere distaccato da ciò che accade fuori dalle mura del carcere. Non fa nessun nome, non racconta niente, non si concede di ricordare e se lo fa non lo condivide con nessuno. Diventa facile se si pensa alla vita fuori dal carcere se si fanno progetti: «Da quando ho preso il diploma (in Scienze sociali, ndr) fantastico sul mio futuro e mai come in questo periodo ho dei progetti. Vedrò. Certo voglio lavorare, guadagnare per vivere, fare qualcosa che mi interessa.

Mi piacerebbe lavorare in un´azienda, mi piacerebbe davvero... «. Si confida con l´amico, lui lo sa come si comporta Rudy tra quelle mura: benissimo, è cortese con tutti, educato, studia e parla un ottimo italiano, non crea problemi, anzi, è fin troppo riservato, concede attenzione a poche persone. «Ha una propensione spiccata al reinserimento sociale», hanno detto di lui gli operatori sanitari che ne hanno valutato il comportamento. Ma la strada che ha davanti è lunga e in salita.

La richiesta di revisione della sentenza? «Sono in attesa dei miei avvocati - dice - mi fido di loro e aspetto di vederli». L´amico gli ha portato dei libri, gli offre il suo aiuto, gli chiede se ha bisogno di visite più assidue o di qualsiasi altra cosa. «Il tempo passa lentamente, lo sai, cerco di occuparlo come posso. Non sempre ci riesco ma ci provo. Studio, leggo, anche i giornali ma poco. Sto bene, tutto sommato sto bene. Ora però vado. Ci vediamo un´altra volta». Si alza e arriva alla porta, ci ripensa torna un attimo indietro e saluta: «Sono davvero giù di corda, ho paura del giudizio degli altri adesso. Quello che vorrei di più è essere dimenticato».


2 - SOLLECITO: "FARÃ’ VOLONTARIATO LA PRIGIONE MI HA AVVICINATO A DIO"
L. P. per "la Repubblica"
- Ha voglia di fare il volontario, Raffaele Sollecito. «Ho smesso di chiedermi: Dio, perché proprio a me?». Ragiona diversamente: «A qualcosa questo mio sacrificio dovrà servire. Io del resto sono molto cambiato e ho imparato a confidare nella giustizia divina». È zia Sara, Rosaria Achille, a raccontare le emozioni del giovane ingegnere informatico. Questo perché per ora Raffaele è prigioniero della libertà ritrovata. Fa sapere suo padre, Francesco: «Dorme poco, è frastornato. Non me la sento di farlo parlare con i giornalisti».

 

Rudy GuedeAMANDA RAFFAELE SOLLECITOL'AVVOCATO DI SOLLECITO, GIULIA BONGIORNOMEREDITH KERCHER

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO