thierry fremaux

CANNES CONFIDENTIAL - ''SORRENTINO, UN TIMIDO CHE RASENTA L'AUTISMO, UN DROOPY CHE NON APPARTIENE A CRICCHE E SE NE FREGA DI TUTTO''. IL DIRETTORE DEL FESTIVAL, THIERRY FRÉMAUX, RIVERSA IL SUO DIARIO IN UN LIBRO. BOB DYLAN CHIAMA SEAN PENN, ''INTERESSATO SOPRATTUTTO ALLA DIETA CHE AVEVA TRASFORMATO IL SUO FISICO IN 'MILK'. E C'È PURE UNA FREDDURA SULLA MERKEL…

 

 

Federico Pontiggia per il fatto Quotidiano

 

"Si guardò con diffidenza a quel cineasta sconosciuto che non presentava le proprie credenziali con deferenza per via di una timidezza che rasentava l' autismo e lo rendeva piuttosto simpatico".

margherita buy nanni moretti thierry fremaux

 

A parte che il memoir da cui proviene è per lo più scritto bene, anche assai bene, e questa affannosa perifrasi è forse il passaggio più ostico, chi è quel cineasta? Paolo Sorrentino , e perché "si tessono le sue lodi all' estero ma non in Francia" lo spiega uno che dà del tu al cinema mondiale: Thierry Fremaux, il delegato generale - da noi si direbbe direttore - del Festival di Cannes.

 

Lo è dal 2001, dalla Palma d' Oro a La stanza del figlio ("Dopo la proiezione, avevamo dovuto interrompere il ciclo di proiezioni per quanto ci aveva sconvolto"), ma di Nanni Moretti diremo poi, stiamo su Sorrentino: "Si è ritrovato in un' impasse: non appartiene a cricche e non dispone di amici influenti che possano controllare un minimo di territorio critico in modo da assicurargli la rispettabilità che gli manca. È sbucato fuori senza avvisare, con quel suo modo di fare alla Droopy (il segugio assonnato dei cartoon di Tex Avery, ndr), senza dovere niente a nessuno, e anche fregandosene un po' di tutto".

 

cannes confidential thierry fremaux

 Edito da Donzelli con il contributo di Roma Lazio Film Commission, Cannes Confidential offre in prima persona singolare, anzi, assoluta uno sguardo privilegiato sulla creatura festival: diario, note e viaggi di Monsieur Fremaux, a cavallo di due edizioni, 2015 e 2016. Oltre 530 pagine in cui le chicche si sprecano, fatta salva un' avvertenza: understatement è una parola inglese, Thierry è "nato nel 1960 - l' anno di Fino all' ultimo respiro - a Tullins-Fures, nel dipartimento dell' Isère".

 

Già, la sprezzatura non abita qui: "Con in mano un bicchiere di Mouton-Rotschild 2004 e l' animo ancora inquieto osservavo la città"; "Festicciola da Christian Louboutin, dove Mélita Toscan du Plantier festeggia una sua produzione"; "Leggo Médium di Philippe Sollers ascoltando Mercedes Sosa"; " Guillermo Del Toro : 'Sono a Parigi, ci sei?'; Isabelle Huppert : 'Sono a Lione, ci sei?' no, sono nel Vercors".

 

sorrentino a cannes

Definizioni: "Il selezionatore deve essere un animale bramoso e una macchina a sangue freddo", "Gli artisti sono uccelli di passo"; Realpolitik: "Se la selezione è buona, è grazie ai film; se è pessima, è colpa del selezionatore"; consigli: "Per tutta la durata del Festival, niente alcol e niente caffè".

 

E una caterva di aneddoti. Di Billy Wilder li colleziona, ne ha di tutti: Bob Dylan che telefona a Sean Penn , "mostrandosi soprattutto interessato alla dieta che gli aveva permesso di modificare la sua fisionomia" in Milk; "La rivista Les Inrocks (che) mette Sorrentino al numero uno dei 'cineasti più sopravvalutati dell' epoca'. Quando l' ha saputo, Paolo ha detto: 'Grazie, ragazzi. È sempre bello vincere qualcosa'".

 

Fremaux è scaltro, rosica e deprezza a viso aperto, senza timore né tema di smentita: "Toronto è diventato il festival più importante dopo la pausa estiva, a scapito di Venezia, che tuttavia non ha ancora detto l' ultima parola".

 

THIERRY FREMAUX CANNES

Ma lo humour, stavolta confortato dal dizionario inglese-francese, sa cos' è, fino a spingersi alla barzelletta: " Angela Merkel , che ha deciso di andare in vacanza in Grecia, arriva all' aeroporto. (). Nazionalità? Tedesca. Occupazione? No, solo un paio di giorni".

 

Ovvio, ne ha anche per noi. Incornicia uno scambio a tavola tra Wilder e un giovane Bertolucci , che si confessa astemio: "'Ma come, e cosa beve allora?'. 'Soltanto acqua'. 'Benissimo, che annata preferisce?'". Ritrova la propria infanzia cinematografica, che si apre con Sergio Leone e C' era una volta il West, "di cui tuttavia fui privato a lungo perché era vietato ai minori di tredici anni. Lo veneravo già prima di averlo visto".

 

Nel 2015 a Cannes gli italiani in Concorso erano tre: Matteo Garrone , che Fremaux nomina appena due volte, con "il coraggioso adattamento di Lo cunto de li cunti di Basile - messa in scena molto ambiziosa, scelte poetiche disorientanti"; Sorrentino con Youth, cui Le Monde "dedica appena due righe. La storia della critica è piena di stroncature così, che poi il tempo, con calma, sistema; Moretti con Mia madre.

 

bob dylan whisky 4

"Nanni è venuto a Cannes molte volte - è in quella cerchia di persone che la stampa chiama, con tono dispregiativo, gli 'abbonati'". Thierry lo adora: "Volesse Dio darcene altri di abbonati come lui". Lo vezzeggia, giacché è uno dei pochissimi ad aver ottenuto il permesso dal suo idolatrato Bruce Springsteen di utilizzare una propria canzone: I' m on Fire, in Palombella rossa. E ne promuove perfino i girotondi: " Rossellini valutava le possibilità di un mondo migliore in base alla capacità degli intellettuali di diventare pedagoghi e di non temere di perdere la faccia".

@fpontiggia1.

 

sorrentino moretti garroneThierry FremauxNANNI MORETTI DURANTE LA RIUNIONE DELLA GIURIA DI CANNES FOTO GILLES JACOB MORETTI DURANTE UNA RIUNIONE DELLA GIURIA A CANNESNANNI MORETTI A CANNES ARRIVA ALLE PROVE GENERALI sean penn da stephen colbert

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO