la capria

“I HATE BAROCCO / I HATE SCIROCCO / I HAAATE ROME!” IN UN LIBRO “DUDU’” LA CAPRIA RACCONTA LA “LA BELLA CONFUSIONE” DELLA DOLCE VITA TRA LE CENE DA CESARETTO E IL SALOTTO DELLA BELLONCI: "SOLDATI POLEMIZZAVA COL SERAFICO BASSANI, ELSA MORANTE ERA SEGUITA DAI SUOI GIOVANI AMMIRATORI, MORAVIA USCIVA CON PASOLINI, FLAIANO DICEVA: “IO ISCRITTO AL PARTITO COMUNISTA? NON POSSO, NON HO I MEZZI" – E LAURA BETTI CANTAVA…

la capria cover

«Io sono nato nel 1922 a Napoli, in una città che ha molti volti e che recita sé stessa; dove è ambigua, come in ogni recita, la linea di demarcazione tra vero e falso... Ho cercato in ogni modo di aiutare la mosca ad uscire dalla bottiglia, cioè la mia immaginazione a liberarsi da questi condizionamenti...». È l' incipit de Il fallimento della consapevolezza di Raffaele La Capria, il grande scrittore che nel 91 vinse il Premio Strega con il suo Ferito a morte. Il volume sarà presentato a Roma mercoledì 17 ottobre alle 17,30 presso la Società Dante Alighieri a piazza Firenze 27.

 

 

Estratti del libro di Raffaele La Capria, “Il fallimento della consapevolezza” pubblicati da “il Messaggero”

 

Com' era diversa la vita allora! Ci si dava appuntamento dopo la mezzanotte, all' una, alle due, come fosse un orario normale. A quell' ora a via Veneto c' era un viavai di gente di tutti i tipi, un fiume scintillante che scorreva tra i tavoli dove sedevano i più noti attori del cinema, artisti, produttori, dive e divette, perché la Dolce Vita di Roma, che non era ancora il film di Fellini, attirava tutti.

pasolini betti

 

C' era a Roma una bella confusione allora, e La bella confusione era il titolo che Fellini aveva pensato prima di La dolce vita. C' era una bella confusione intorno ai tavoli dei caffè Rosati e Canova, dove attori, registi, architetti, scenografi, pittori, scrittori, politici si scambiavano opinioni.

 

IL GIAMBONETTO

MONTALE MORAVIA PASOLINI

Non come oggi, tempo in cui gli scrittori stanno con gli scrittori, i pittori con i pittori, e nessuna bella confusione rende vivace la conversazione. Ercole Patti e Sandro De Feo erano i numi tutelari del caffè Rosati a piazza del Popolo, che presidiavano fin quasi all' alba. Soldati strillava polemizzando con il serafico Bassani e il pacifico Bertolucci al ristorante Le colline emiliane in attesa che fosse servito a tavola il giambonetto, specialità del posto.

 

pasolini moravia betti

Elsa Morante era seguita dal suo corteo di giovani ammiratori di Menzogna e sortilegio, il suo romanzo più bello. Moravia, che dopo Gli indifferenti aveva celebrato Roma nei Racconti romani, nella Romana e nella Ciociara, usciva ogni sera con Pasolini che stava scrivendo Ragazzi di vita in un italiano con forti intonazioni romanesche. Enzo Siciliano, autore dei Racconti ambigui, era il loro amico inseparabile. In quelle sere Laura Betti cantava a tempo di rock la canzone che Soldati aveva scritto per Roma: I hate Barocco / I hate Scirocco / I haaate Rome!. La cantava in uno di quei teatrini che avevano fatto la fortuna dei Gobbi di Franca Valeri e Vittorio Caprioli, Salce e Bonucci, che si esibivano con successo anche a Parigi.

 

E mentre in uno di questi teatrini off si rappresentava En attendant Godot, nei grandi teatri romani furoreggiavano i personaggi eroici di Vittorio Gassman, che con la sua sonora voce neo-classicheggiante dava vita a Tieste, a Kean, a Otello. Il salotto Bellonci si destava all' avvicinarsi della primavera e portava il solito brusio di chiacchiere, pettegolezzi e previsioni.

la capria

 

Ne feci diretta esperienza nel '61 quando per un punto vinsi, col mio lavoro Ferito a morte, il Premio Strega. E tutti dopo, incontrandomi per la strada, mi dicevano: Se non ti avessi dato il mio voto non avresti vinto. Il voto che più mi fece piacere fu quello che mi dette Goffredo Parise, che da allora divenne per me uno degli amici più cari. Stava scrivendo i suoi Sillabari e quando concludeva un racconto che gli pareva particolarmente riuscito la sera, incontrandomi, mi manifestava il suo buonumore nei modi più divertenti. Come era sottile la sua affettuosa presa in giro delle ubbie di Gadda!

flaiano

 

Gadda allora lavorava alla televisione, aveva una stanza allo stesso piano dov' ero io, e con me c' erano Siciliano, Golino e Romanò. Gadda si comportava con l' inappuntabilità di un solerte impiegato (e come tale era trattato!), lui che stava per pubblicare La cognizione del dolore.

 

LE ACCOMPAGNATRICI

Non ho parlato degli allora giovani emergenti Arbasino, Malerba, Manganelli, e del critico Guglielmi, del poeta Pagliarani, del solitario e non ancora celebre Delfini, poi celebrato dal grande Cesare Garboli, di Giovanni Urbani, allievo di Brandi e poi direttore dell' Istituto del Restauro, su cui ho scritto un racconto intitolato Un amore negli anni della Dolce Vita, e di tanti altri che la sera si incontravano da Cesaretto a via della Croce, una trattoria diventata quasi un centro culturale, frequentato anche da Flaiano, Giovanni Russo, Maccari, da Totò Bruno e da qualche graziosa accompagnatrice. Che animazione la sera da Cesaretto! Ognuno sedeva accanto a chi voleva, conversava con chi voleva, e tra i tavoli circolava come un elisir la felicità di incontrarsi, di stare insieme.(...)

LA CAPRIA

 

Quando si parla di quegli anni il nome di Flaiano diventa emblematico. Flaiano e la Dolce Vita vanno sempre messi insieme, eppure tanto dolce la vita di Flaiano non fu, a causa del dolore che si portava dentro per la malattia della sua unica figlia. Era un uomo dotato di un' ironia straordinaria che copriva una tristezza di fondo, e il suo humour era spesso uno humour nero. Le sue battute lo hanno reso celebre, perché lui è insieme con Leo Longanesi uno dei pochi scrittori la cui fama, oltre che alle opere, è affidata alle parole che pronunciò, in questo simile a un novello Socrate. (...) E vale la pena di citarne qualcuna che si adatta bene al presente stato delle cose. Diceva, e potremmo ben dirlo anche oggi: La situazione è grave, ma non è seria.

 

Oppure diceva, con lungimiranza: In Italia i fascisti si dividono in due categorie, i fascisti veri e propri e gli antifascisti. E diceva ancora, a proposito del disordine delle nostre città: L' Italia è il Paese in cui sono accampati gli italiani. (...) Infine sui privilegi di una classe radical chic che si definiva comunista, avendo in quel momento di mira Visconti, recitava: Scusi, lei è iscritto al partito comunista? Non posso, sa, io non ho i mezzi. (...)

LA CAPRIA

 

L' ALIENAZIONE

Il film La dolce vita, la Fontana di Trevi, Anita Ekberg che vi si bagna con Mastroianni, sono diventati ormai un' icona di quel tempo. Come ho raccontato, il film di Fellini avrebbe dovuto intitolarsi La bella confusione e in effetti una bella confusione era entrata nella nostra vita (...) Il disordine prestabilito dei libri di Gadda, di Arbasino, di Manganelli, e se permettete, anche del mio Ferito a morte.

 

Fu quella bella confusione un segnale che dette il via a un desiderio di rinnovamento e di avventura, perché ci parve di poter strappare in mille pezzi il triste manoscritto della vita precedente per ricomporlo poi in una nuova forma più vicina ai desideri del cuore.

la dolce vita fellini

Ma presto la bella confusione rivelò la sottile angoscia che nascostamente la pervadeva e che del resto era già in Otto e mezzo di Fellini e in molti film di Antonioni; la bella confusione si trasformò in alienazione e l' alienazione in ideologia. E vennero gli Anni di Piombo, la morte di Pasolini, le Brigate Rosse, l' assassinio di Moro. E così, per concludere, brevi furono gli anni felici della Dolce Vita e breve la mia giovinezza che li attraversò.

GIORGIO BASSANImoravia morante

LA CAPRIA LA CAPRIARAFFAELE LA CAPRIAFLAIANOFellini sul set di La Dolce Vita Mastroianni sul set di La Dolce Vita GADDALA CAPRIA COVERENNIO FLAIANO WELCOME IN ROME FLAIANOILARIA OCCHINI LA CAPRIAmarina ripa di meana raffaele la capria sandra petrignaniroberto d agostino marisa laurito e raffaele la capriaLA CAPRIAraffaele la capriaraffaele la capriagiordano bruno guerri donna tartt raffaele la capria festeggiamenti per raffaele la capria 5alain elkann con mario d urso e raffaele la capriaraffaele la capria (2)LA CAPRIA OCCHINI 1raffaele la capria matrimonio alexandra la capriaraffaele la capria (2)raffaele la capria saluta renzo arboreLA CAPRIA ROSI GHIRELLI

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”