CARA TIVVÙ, NON CI PIACI PIÙ - A FORZA DI RIEMPIRE DI SPAZZATURA IL TUBO CATODICO, ARRIVA IL CONTO: IN DIECI ANNI GLI ASCOLTI DI RAI E MEDIASET SONO CALATI DEL 20% - IL 2011 È STATO L’ANNO DEL GRANDE FLOP: DA “IL GRANDE FRATELLO” A “BAILA”, PASSANDO PER SGARBI DI UNA NOTTE - “LA PROGRAMMAZIONE GENERALISTA CLASSICA SEMBRA PREDA DI UN SORTILEGIO: QUELLO DI REPLICARE SE STESSA ALL’INFINITO”, “SI TAGLIANO NON SOLO I COSTI, MA ANCHE LE IDEE”…

Marco Molendini per "il Messaggero"

La stagione delle vacche grasse e del duopolio se non è finita, certo non se la passa bene. I ripetuti flop, la volatilità degli ascolti, la frequenza con cui le reti maggiori affrontano share in riserva impensabili fino a poche stagioni fa, sono segnali evidenti. Ma se, poi, si va a guardare i numeri i sintomi diventano una condanna perfino impietosa, specie dopo un anno che per le generaliste classiche (ovvero le tre reti Rai e le tre reti Mediaset) è stato davvero disgraziato, appena mitigato per quanto riguarda la tv pubblica dalla verniciata di Fiorello.

Fra qualche giorno l'Auditel distribuirà i dati ufficiali, ma i numeri sono già noti, almeno fino al 27 dicembre e il quadro che ne esce non ammette repliche. Dal 2001, in dieci anni, le sei reti del duopolio hanno perso più o meno il 20 per cento del loro ascolto e oltre la metà di questa dote lasciata per strada è tutta sulle spalle delle due ammiraglie. Dunque: Raiuno chiude il 2011 al 19,02 in primetime e al 18,96 nelle 24 ore.

Rispettivamente il 4,64 per cento e il 4,98 in meno rispetto a dieci anni fa. Canale 5 ha avuto una media del 17.06 in prima serata e del 16,93 nelle 24 ore: ha lasciato il 7,03 e il 6,61. Non ha fatto meglio Raidue (anzi ha fatto peggio, considerando che il suo bacino è più stretto), perdendo il 4,01 in primetime e il 5,34 nell'intera giornata. Italia 1 è dimagrita di circa il 2 per cento, Raitre dell'1,36 e dell'1,01, Retequattro dell'1,15 e del 2,59.

Certo, il dato pesantissimo viene mitigato dai recuperi delle reti digitali, sia pure parcellizzati (viaggiano intorno al 4 sia per casa Rai che per casa Mediaset). Ma il segno è evidente, il pubblico ha girato le spalle alla tv come eravamo abituati a vederla, complice la mediocrità, la ripetitività dei programmi, la vivacità di La7 (in prima serata ormai sfiora il 5 per cento), il moltiplicarsi dell'offerta.

Quella del digitale terrestre, ma anche quella satellitare (Sky, nonostante gli ostacoli, ha allegramente superato i 5 milioni di abbonati) come dimostrano successi e iniziative come X Factor e lo stesso Santoro che, pure, nella parcellizzazione dei modi di visione (e nella difficoltà dell'Auditel di misurarlo) tolgono fette consistenti di share alla platea tradizionale. Il fenomeno si è accentuato negli ultimi due anni nonostante il carburante ad alta infiammabilità fornito dal dibattito politico. Senza questo alimento la debolezza sarebbe ancora più forte, specie nel vero punto debole della programmazione: quello dell'intrattenimento.

Tutto fa pensare che la tendenza sia in pieno sviluppo. Il fatto è che la programmazione generalista classica sembra preda di un sortilegio: quello di replicare se stessa all'infinito. Così ai numerosi flop dell'anno appena trascorso (i recenti Kalispera di Signorini e Capodanno 5, Baila di Barbara D'Urso, le difficoltà senili del Grande fratello 12 tutti su Canale 5, il clamoroso Ci tocca anche Vittorio Sgarbi con l'8,27, Me lo dicono tutti con Pino Insegno al 10,67 su Raiuno, Star Academy al 4,62 e la nuova Quelli che il calcio con Victoria Cabello su Raidue solo per dirne qualcuno) si risponde tagliando non solo i costi (può essere anche sacrosanto), ma anche le idee e rifugiandosi nelle infinite riproposizioni:

un classico come Ballando con le stelle (prodotto solido e guidato con professionalità all'ottava edizione) su Raiuno, come l'Isola dei famosi (nona edizione) condotto su Raidue da una coppia improbabile formata da Luxuria e Nicola Savino e con il riciclaggio di vecchi sviluppati già spediti sulla spiaggia.

Si minaccia addirittura di rispolverare un format vecchio come il cucco, Per tutta la vita con Frizzi e Romina Power. Mentre Raitre si affida a Report, al ritorno di Glob, spera in Fabio Volo (un talk in stile David Letterman: che novità), mentre buona parte del suo parco artisti storico si ritroverà su La 7 (la stessa Dandini, Fazio in licenza e in coppia con Saviano per riproporre Vieni via con me, Sabina Guzzanti, oltre a quelli che ci sono già). Da parte sua Canale 5 proverà la carta del ritorno di Giorgio Panariello in tv.

 

santoroFIORELLO TROMBA Alessia Marcuzzi - Grande Fratello 12alfonso-signorini-KalisperaBarbara D'Urso

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