SCIOCCHEZZARIO OLIMPICO - UN CARESSA NEL PUGNO: “CON IL SUO COMMENTO ‘LA VITA È CIRCOLARE’, FA IL FILOSOFO QUASI A VOLER COMPENSARE LA SUA TOTALE INADEGUATEZZA AL RACCONTO DEL NUOTO. TANTO VALEVA GETTARLO IN VASCA E AFFIDARE IL COMMENTO ALLA PELLEGRINI” - L’ABBRACCIO MORTALE DI ALE-DANNO A ROBERTO MELONI: AGENZIA DELLE 12.25 “FORZA ROBERTO, CONQUISTIAMO LONDRA 2012”. SECONDO LANCIO, ORE 12.35: “JUDO: MELONI FUORI AL SECONDO TURNO”…

1 - ORGOGLIO RAI ORA PENSINO A RIO2016...
Antonio Dipollina per "la Repubblica"


1 - Entrano le atlete della 4x200 del nuoto, le italiane si distinguono perché appena vedono la telecamera si producono in una festosa ola da breakdance. Il telecronista Rai Mecarozzi tenta di commentare divertito, accanto a lui c'è l'ex Luca Sacchi al quale sfugge invece un "piuttosto agghiacciante". Mecarozzi tenta di metterci una pezza: "Beh, ma se è un modo per caricarsi e alleggerire la tensione per una grande prestazione...". Aveva ragione Luca Sacchi (peraltro il più bravo di tutti)

2 - "E ora aspettiamo l'arrivo dell'Italia". (Uno sconsolato Tommaso Mecarozzi dopo aver annunciato le prime posizioni nella 4x200)

3 - Sfuriata d'orgoglio, legittima, della Rai per i grandi ascolti (oltre 7 milioni) per la finale di Federica Pellegrini martedì sera. Rivendicata l'essenzialità della tv per tutti nelle occasioni importanti. Il punto è che, per dire, al momento sui Giochi di Rio 2016 la Rai non detiene un bel nulla in fatto di diritti. E' il momento di lanciare appelli, per quanto sia triste doverlo
fare.

4 - Invece di lasciarsi andare a banalità - false - del genere "Perché nessuno nota l'importanza della Rai", alti dirigenti o ex dovrebbero dirci dov'erano quando si trattava di far battaglia per girare gli investimenti Rai su cose da servizio pubblico come le Olimpiadi e non sulle solite altre note cose.

5 - E' sempre un grande piacere ritrovare Cammarelle in azione. Ieri, un replay di una fase contro l'ecuadoriano dovrebbe entrare negli annali tv. Si vede l'avversario con faccia cattivissima che si para davanti, digrigna i denti da far paura e alza il destro largo per il gancio. E in quell'esatto momento prende un terrificante papagno sul naso dal nostro eroe. L'avessero girata per un film non sarebbe venuta così bene.

6 - Il fatto che Magnini si sia accorto con leggero ritardo dell'esistenza su Twitter di una legione di perdigiorno insultatori di mestiere la dice lunga sulla tonicità e prontezza complessiva del ragazzo negli ultimi tempi. Ma dev'essere colpa della preparazione.

7 - "Non dimentichiamo che a Cammarelle è arrivato il secondo figlio" (Mario Mattioli, Rai. In effetti rischiava di sfuggirci). "La ciclista Zabelinskaya è figlia d'arte, suo padre era il celebre Sukhoruchenkov" (Uno dei molti difficili momenti in cui si scopre che sono in gara figli di atleti che si ricordano benissimo in azione)

2 - TRAINSPOTTING...
Maurizio Crosetti per "la Repubblica"

Primo lancio d'agenzia, ieri, ore 12.25: «Roma è al fianco di Roberto Meloni. Forza Roberto, conquistiamo Londra 2012», firmato Gianni Alemanno (su Twitter, che a volte frega). Secondo lancio d'agenzia, sempre ore 12.35: «Judo: Meloni fuori al secondo turno». Quando si dice il tempismo, quando si dice la mira. Complice l'abbraccio mortale del sindaco, il sogno del povero judoka è durato appena dieci minuti, qualcuno in più della candidatura olimpica della città eterna. Ma qui, di eterna, c'è solo la sfiga, quella che pare portino a volte i primi cittadini o i politici più o meno illustri.

Come il premier inglese Cameron, costretto a sedersi su una miracolosa pietra della Scala dei Giganti, in Irlanda del Nord, pur di sconfiggere il malocchio che impediva agli atleti inglesi di vincere una medaglia d'oro: dopo il sacrificio di Cameron ne sono arrivate addirittura due. A questo punto, dal momento che a Roma le pietre non mancano, bisognerebbe trovarne una per Alemanno e farcelo sedere sopra. Prima del prossimo atleta romano in gara, o della prossima nevicata.

3- CARESSA IN UN PUGNO
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

Così parlò Fabio Caressa:«La vita è circolare». Non avrebbe potuto dire meglio né Anassimandro, né Vico, né lo stesso Nietzsche. La sconfitta di Federica Pellegrini sollecita riflessioni filosofiche e Caressa non si tira indietro: tutti crediamo che lo sport abbia bisogno di un tempo progettuale (che cos'è l'allenamento se non una forma del tempo lineare?) e invece il clamoroso buco nell'acqua dei nuotatori azzurri ci riporta con i piedi per terra.

Anche la comunicazione è circolare, umorale, ripetitiva. Alla prima sconfitta di Federica è subito partito il tam tam di twitter, per poi espandersi in tutte le altre forme espressive: Pellegrini ha perso perché si è rifiutata di portare il tricolore alla cerimonia d'apertura; Pellegrini ha perso perché invece di allenarsi fa troppa pubblicità; Pellegrini ha perso perché prima delle gare fa sesso con Filippo Magnini.

E così via. Poi è bastata la qualificazione nei 200 stile perché il tam tam cambiasse registro: «Fede è la più straordinaria atleta donna nella storia dello sport italiano». Infine la sconfitta più bruciante: «Non dimentichiamo quello che ha fatto». Non dimentichiamolo fino al prossimo incidente di percorso dove comincerà di nuovo la solfa di Pellegrini che si è negata al ruolo di portabandiera, ecc. Corsi e ricorsi.

La comunicazione è circolare, umorale, ripetitiva. Il giorno dopo la sua scoperta, Gutenberg già si lamentava che, con l'invenzione della stampa, qualche idiota ne avrebbe approfittato. Sono i rischi della libertà d'espressione. Per fortuna, tra tante chiacchiere, supposizioni, lamentazioni, il filosofo Caressa, quasi a voler compensare la sua totale inadeguatezza al racconto del nuoto, ci ricorda che la concezione ciclica della vita e del tempo nega ogni utilità all'agire dell'uomo per produrre miglioramenti, siamo tutti prigionieri dell'eterno ritorno dell'uguale: la vita è circolare. Tanto valeva gettare in vasca Caressa e affidare il commento a Pellegrini.

 

 

 

TOMMASO MECAROZZIPELLEGRINI SCONFITTA NELLA FINALEmagniniIL JUDOKA ROBERTO MELONIGianni Alemanno Fabio CaressaALDO GRASSO CRITICO TV

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....