carmen llera alberto moravia dacia maraini

“MORAVIA È SEMPRE STATO TORMENTATO DALLA GELOSIA. IN UNA LETTERA MI SCRISSE "MORIRÒ E TU SPOSERAI UN ALTRO" – I RICORDI DI CARMEN LLERA: “ALBERTO AVEVA LE SUE IRREQUIETEZZE. FREQUENTAVANO LA NOSTRA ABITAZIONE DONNE BELLISSIME, FANNY ARDANT, CAROLE BOUQUET, FRANCESCA DELLERA, EVA ROBIN'S. AVEVAMO DUE CAMERE DA LETTO. LUI OGNI TANTO SI AFFACCIAVA DA ME, MENTRE IO NON SONO MAI ANDATA A CONTROLLARE NELLE SUE STANZE” – DACIA MARAINI:  "SI DICEVA CHE FOSSE AVARO MA ERA UN PREGIUDIZIO MESSO IN GIRO DA…"

Estratto dell'articolo di Mirella Serri per “la Stampa”

 

CARMEN LLERA CON ALBERTO MORAVIA NELL AZZURRO MARE DI SABAUDIA

Quanti Moravia ci sono? C'è lo scrittore di romanzi indimenticabili, da Gli indifferenti ad Agostino a La ciociara; c'è l'intellettuale-guru con le sue riflessioni sull'Urss e sull'America, sulla bomba atomica e sul possibile disastro nucleare che anticipano di decenni tante considerazioni odierne; c'è lo sceneggiatore e critico cinematografico; c'è l'intenditore di arte contemporanea, il drammaturgo, il giornalista-polemista, lo scrittore di viaggi. È possibile oggi "Riscoprire Alberto Moravia" e i suoi molteplici volti, come recita la rassegna dedicata al grande scrittore dalla Fondazione Circolo dei lettori insieme alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Museo Nazionale del Cinema?

 

Lo abbiamo chiesto alla scrittrice Dacia Maraini - sua compagna negli anni Sessanta e Settanta - che oggi con il suo intervento apre la kermesse torinese - e alla poetessa e romanziera Carmen Llera Moravia, che sposò Alberto nel 1986 e che il 9 marzo interverrà con Alain Elkann, scrittore e biografo di Moravia.

 

 

(...)

«Le sue doti erano la razionalità e la lucidità - sottolinea Llera -. Lui detestava quello che chiamava il sentimentalismo stucchevole e amava l'analisi e la logica. Il suo fascino intellettuale era innegabile e anche la sua autorevolezza: l'ho verificato nei nostri viaggi, da quando siamo andati in Israele ricevuti da Amos Oz e da David Grossman, in America accolti da platee stracolme di studenti alla Columbia University, in Russia dove veniva fermato sulla Piazza Rossa da qualche moscovita che lo riconosceva, fino all'ossequio non formale che a Parigi gli riservò François Mitterrand in procinto di diventare presidente della Repubblica.

Alberto Moravia by cristina ghergo (13)

 

Mi ha conquistato con la sua raffinata intelligenza ma lo trovavo anche bellissimo, asciutto e scattante. La differenza d'età non la sentivo - era più grande di mio padre - e nemmeno lui se ne preoccupava. Non c'era un rapporto tra discepola e maestro. Al contrario! Alberto, il quale aveva fatto studi irregolari per via della tubercolosi ossea che lo aveva colpito da bambino, mi presentava come professoressa per il mio incarico universitario. Confessava di ritenersi fortunato ad avermi incontrato in età matura. "A quarant'anni mi ero inquartato! Poi sono dimagrito", diceva divertito. Mi piacevano molto il suo carattere infantile e la sua leggerezza».

 

(...)

«Me lo ricordo in Africa - commenta Carmen - tra disavventure che mi atterrivano e che andavano dal guasto dell'aereo al soggiorno non programmato nel buio della foresta senza aiuti né soccorsi.

Era imperturbabile, consumava l'ultima baguette che ci era rimasta e canticchiava da Le nozze di Figaro "Non più andrai, farfallone amoroso".

Era il suo modo coraggioso di cimentarsi con l'imprevisto.

Questo era frutto della sua storia personale. I lunghi anni della sua malattia e le vicissitudini sotto il fascismo lo avevano molto temprato».

ALBERTO MORAVIA - DACIA MARAINI - PIER PAOLO PASOLINI

 

Il suo rapporto con la politica?

«Era un sostenitore del partito comunista, che apprezzava molto come partito di opposizione e non di potere - rammenta Maraini -. Fu sempre molto critico nei confronti dello stalinismo e dell'Urss. Nell'Italia bigotta e reazionaria partecipavamo a molte manifestazioni per la libertà, per esempio contro la censura dell'arte.

 

(...)

Poi accettò di entrare direttamente in politica e di essere "arruolato" come eurodeputato a Strasburgo. Come accadde?

«Una visita a Hiroshima lo segnò profondamente - spiega Llera -. Capì che in Occidente si stava sottovalutando il pericolo della bomba atomica. Lo ripeteva sempre: "Come c'è il tabù dell'incesto bisogna creare quello della guerra": ci provò con articoli e interventi, poi raccolti ne L'inverno nucleare.

 

carmen llera alberto moravia 2

Enrico Berlinguer fu molto colpito dalla campagna di mobilitazione antinucleare condotta da Alberto. Venne a cena da noi con sua moglie. Un avvenimento insolito per il nostro ménage. Io non amo cucinare, vado a letto prestissimo e con Alberto consumavamo pasti veramente frugali. Il segretario del Pci gli propose di candidarsi come indipendente nelle liste comuniste al Parlamento europeo.

 

Gli disse, molto affettuoso e attento: "Non dovrai preoccuparti del viaggio. Andremo insieme". Il 7 giugno 1984 Berlinguer pronunciò il suo ultimo discorso a Padova e l'11 morì. Fu terribile. Per Alberto, data l'età, l'elezione a Strasburgo rappresentò un impegno molto faticoso. Ma decise di onorare la promessa fatta a Enrico, svolse il suo incarico con dedizione e passione».

 

(...)

Fu sempre aperto e attento ai giovani talenti, come Bertolucci...».

«Che aiutò - interrompe Llera - a scrivere alcuni dialoghi di Ultimo tango a Parigi.

Bernardo sosteneva che Alberto era un maestro da cui aveva tanto da imparare».

pasolini dacia maraini moravia

«Fu molto disponibile a sostenere negli esordi molti ventenni e trentenni - aggiunge Maraini - pubblicandoli sulla rivista Nuovi Argomenti da lui diretta. Tra questi scrittori c'era, per esempio, Sandro Veronesi».

 

Il sesso è il protagonista di tutti i romanzi di Moravia. Ma il nesso letteratura e vita è molto forte: è stata lei, Llera, l'ispiratrice delle sue ultime opere, come L'uomo che guarda, tra le più trasgressive di Moravia?

«Alberto è sempre stato tormentato dalla gelosia. In una lettera mi scrisse "Morirò e tu sposerai un altro" - afferma Llera -. Non è accaduto. Io sono molto autonoma e solitaria.

Lui mi ha accettato con la mia inquietudine esistenziale, con la mia voglia di avventura e di ricerca e con il mio desiderio di libertà. Al contempo io non rompo mai i legami e mantengo rapporti con persone con cui ho avuto un flirt o un incontro anche 30 anni fa. Lui rispettava la mia indipendenza. Ma Alberto aveva le sue irrequietezze. Frequentavano la nostra abitazione donne bellissime, Fanny Ardant, Carole Bouquet, Francesca Dellera, Eva Robin's. Avevamo due camere da letto. Lui ogni tanto si affacciava da me, temeva che io non fossi tornata mentre io non sono mai andata a controllare nelle sue stanze».

Moravia e carmen llera

 

Si diceva che fosse avaro. È così?

«Un pregiudizio messo in giro da chi lo voleva attaccare considerandolo uno scrittore scomodo - dice Maraini -. Il padre di Alberto era di origine ebraica e gli si gettava addosso l'accusa antisemita. Era assolutamente disinteressato. Elsa, anche dopo la fine del matrimonio, poteva accedere liberamente al suo conto.

 

ALBERTO MORAVIA

Fu sempre vicino ai suoi amici, come i pittori che a loro volta lo stimavano molto, da Piero Guccione a Renato Guttuso, da Titina Maselli a Giosetta Fioroni, da Mario Schifano a Franco Angeli. Per i pittori aveva una speciale ammirazione. Gli piaceva il loro rapporto artigianale con la realtà». «Ho ritrovato nel fondo Moravia una lettera - aggiunge Llera - in cui chiedeva di potersi ritirare dal premio Strega del 1952, che poi vincerà con I racconti, e di far partecipare al posto suo un giovane scrittore che lo meritava. Il suo nome? Italo Calvino».

 

moravia

Qual era il suo rapporto con la vecchiaia? «L'estate prima della sua morte, avvenuta nel settembre 1990 - ricorda Llera - l'abbiamo trascorsa in Irlanda. All'aeroporto gli proposero una carrozzina. Si infuriò. Bisogna morire prima di diventare dipendenti dagli altri. E se ne è andato in piena autonomia, diciamo così, senza i pesanti contraccolpi dell'età». «Mi diceva: "sono vecchio" - osserva Maraini - ma poi eccolo pronto a macinare chilometri a bordo di Land Rover non perfettamente funzionanti, oppure a dormire in tenda per terra nel deserto. Non fingeva di essere giovane. Lo era nella mente. E questo gli ha permesso di essere anche un narratore prefigurante della nostra modernità».

isabella biagini con moravia e marta marzottoMORAVIA CRAXI FANFANI JOTTI NATTACARMEN LLERA MORAVIA MORAVIACARMEN LLERA CON MORAVIA jpegCARMEN LLERA MORAVIA PRIMO PIANO Moravia, Dacia Maraini e Elsa Morante

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?