don giovanni

ITALIANS DO IT BETTER - DA CESARE “MARITO DI TUTTE LE MOGLI E MOGLIE DI TUTTI I MARITI” AI DON GIOVANNI STANCHI DEL ‘900: ASCESA E CADUTA DEL “LATRIN LOVER” ITALICO (CON GLI OCCHI FISSI SUL DÉCOLLETÉ) - IL FALCHETTO RAPACE IMPERSONATO DA SORDI NEL SEDUTTORE È UN PO’ SPIUMATO

Mirella Serri per “la Stampa

 

STORIA EROTICA D'ITALIASTORIA EROTICA D'ITALIA

Lo storico Teopompo di Chio, vissuto nel IV secolo a. C., descrive divertito la mancanza d’inibizioni degli antichi etruschi. Se un visitatore bussava alla porta di un signore in quel momento in dolce compagnia, il servo avvertiva che il padrone stava facendo all’amore e che si sarebbe liberato al più presto. Per entrambi i sessi era poi normale girare senza veli e concedersi en plein air audaci giochi.

 

Oppure abbandonarsi a intrecci sadomaso come quello raffigurato sulla tomba della «flagellazione» della necropoli di Monterozzo, vicino Tarquinia, dove due uomini frustano una donna che li accarezza. Quella popolazione, insomma, non possedeva il nostro comune senso del pudore e in questa disinvolta gestione della privacy maschi e femmine si ponevano sullo stesso piano. 
 

Lo scenario cambia radicalmente a Roma, in età repubblicana. La riservatezza era praticata, eccome. Le performances erotiche non venivano ostentate, però l’autorità di un pubblico personaggio dipendeva anche da queste. Il pater familias, ci spiega Seneca, a cui era concesso diritto di vita e di morte sui propri cari, nel sesso doveva essere attivo e mai passivo, per non smentire il proprio ruolo di dominatore.

 

scene del film \"La Dolce vita\"scene del film \"La Dolce vita\"

Guai, dunque, se fosse stato reso noto che le fanciulle o gli schiavi con cui si trastullava (la bisessualità era largamente praticata) per caso avessero provato piacere. «Marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti»: Giulio Cesare diventò per questi suoi molteplici accoppiamenti l’emblema del vero romano, doppiamente vincitore sia in battaglia che tra le coltri.

 

scene del film \"La Dolce vita\"scene del film \"La Dolce vita\"

Al condottiero va il merito di aver incarnato lo stereotipo, anche in senso letterale, del latin lover. Già, proprio così. Un’arte, questa della seduzione, in cui i maschi italiani, a partire dagli antichi romani, sembrano essere tra i maggiori esperti. Adesso, a spiegarci dove e come nasce il mito dell’amante latino alla maniera di Casanova o del bel tanguero Rodolfo Valentino, è Cinzia Giorgio in Storia erotica d’Italia. Gli amori, gli scandali, il sesso e la vita privata: la storia d’Italia che avreste sempre voluto leggere e nessuno ha mai osato raccontare (Newton Compton editore, pp. 330, € 9,9). 
 

La figura del playboy made in Italy è universalmente conosciuta, afferma la studiosa di Women’s Studies, non solo perché ha origini lontane ma anche perché si è mantenuta in vita a lungo grazie alla persistente disparità tra uomo e donna, sostenuta per secoli dalla Chiesa cattolica e le cui basi furono gettate dai latini. Dopo il celebre ratto delle Sabine, racconta Tito Livio, le matrone rapite a cui fu proposto di tornare a casa si rifiutarono. Le aveva convinte Romolo dicendo che «avrebbero avuto mariti migliori di quelli che avevano lasciato i quali si sarebbero fatti perdonare del ratto con il trasporto della passione».

ALBERTO SORDI NE I VITELLONI ALBERTO SORDI NE I VITELLONI

 

Livio alimenta così la leggenda che i connazionali fossero gli unici ad esser tanto appassionati e dotati. Quest’aura continua a illuminare il maschio latino (come narra Boccaccio) pure nei secoli bui, quando gli ostacoli alla conquista del gentil sesso diventano quasi insuperabili. Il «Canon Episcopi», vademecum per i vescovi per combattere la stregoneria, diffonde l’idea che nella donna sedotta e abbandonata alberghi il diavolo. Però il playboy medievale mantiene intatto il suo virile appeal. I muscoli amatori li esibisce con le cortigiane: già numerose presso i romani (divise in categorie, dalla «noctiluca», lucciola notturna, alla «bustuaria» che stazionava nei cimiteri) si dividono in «oneste» - mantenute da più benefattori - e in «prostitute di lume», che si concedono nel retrobottega dei maestri candelieri giusto il tempo di durata di una piccola candela (da cui «reggere il moccolo» ovvero il terzo incomodo in un incontro amoroso).
 

le scene del film le scene del film "the eternal city" con mussolini

A queste si aggiungono le belles de jour della Serenissima, descritte dall’Aretino, capaci di intrattenere dotte conversazioni a busto scoperto. La notorietà di un personaggio è supportata dal metro delle sue conquiste: di Raffaello, notevole amatore scomparso a soli 37 anni, Vasari dirà che era stato portato alla tomba dal troppo «coito» e lo stesso eccesso viene evocato per Ludovico Sforza, «il Moro», che ha avuto tanti incontri ravvicinati con «una sua puta molto bella» (la sedicenne Cecilia Gallerani che Leonardo raffigurò ne La Dama con l’Ermellino).
 

Così, è ancora un altro esempio, la leggenda di Niccolò Paganini, gran seduttore, cresce anche per via delle dicerie sulla notevole estensione delle parti più intime. Mentre il ministro e presidente del Consiglio Francesco Crispi finisce sotto processo per le storie d’amore, Gabriele D’Annunzio, che le sue infinite liaisons non le teneva certo nascoste, scrive il Piacere (al maschile, s’intende).

 

mm13 gianna nannini CaladiVolpe22 07 06mm13 gianna nannini CaladiVolpe22 07 06

Per non parlare di Benito Mussolini, gran tombeur e consumatore ogni giorno di rapporti con plurimi «orinatoi di carne» (durata massima 15 minuti). Connotato da un «pragma della banda e del capintesta bassamente erotico, un basso prurito ossia una libido di possesso, di comando, di esibizione, di cibo, di femmine, di vestiti, di denaro, di terre, di comodità e di ozi», come Carlo Emilio Gadda descrive l’abbuffata di sesso e di potere che le camicie nere ostentano come medaglie belliche. 
 

costantino vitaliano linda santaguida lapcostantino vitaliano linda santaguida lap

Vitaliano Brancati, poi, ne Il bell’Antonio smonta la fama di galletto dell’italiano meridionale e nella trasposizione cinematografica il personaggio è interpretato da Marcello Mastroianni. Il quale impersona sul grande schermo anche uno dei più celebri conquistatori, Marcello Rubini della Dolce vita. Nemmeno in tempi più recenti il latin lover ci abbandona: Gianna Nannini ne canta le brame degli occhi fissi sul «décolleté».

 

Attualmente il mito, complice i cambiamenti della mentalità femminile, ha perso smalto. Il falchetto rapace impersonato da Alberto Sordi ne Il seduttore è un po’ spiumato. Ma non demorde. Madonna scrive sulla sua t-shirt: «Italians do it better». E la leggenda che gli «italiani lo fanno meglio» continua.

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)