lotta continua

COMPAGNI CHE NON SBAGLIANO – AL TORINO FILM FESTIVAL È STATO PRESENTATO IL DOCUMENTARIO DI TONY SACCUCCI “LOTTA CONTINUA”, LIBERAMENTE ISPIRATO AL LIBRO “I RAGAZZI CHE VOLEVANO FARE LA RIVOLUZIONE” DI ALDO CAZZULLO – E IL “CORRIERE” PRESENTA IL DOC COME UN RACCONTO “ROMANTICO” DI QUEGLI ANNI, RIPORTA SENZA COLPO FERIRE LE RIVENDICAZIONI “RIVOLUZIONARIE” DI ERRI DE LUCA E LE CONVINZIONI DI GAD LERNER. E TACE SULLA DERIVA VIOLENTA E CRIMINALE DEL MOVIMENTO E SULLA CONDANNA A SOFRI PER IL DELITTO CALABRESI...  – VIDEO

1 – LOTTA CONTINUA, LA STORIA DI UNA GENERAZIONE CONTRO

Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

 

lotta continua 3

Su il pugno chiuso, compagni. I cortei, gli scontri con la polizia, i megafoni, gli slogan, le bandiere rosse, le assemblee, gli arresti. «In quegli anni - dice lo scrittore Erri De Luca - ho fatto la cosa giusta insieme alla maggioranza della mia generazione, esponendomi e pagandone le conseguenze, in piena lealtà nei confronti delle ragioni che ci misero insieme, partecipando a quel movimento rivoluzionario che riguardava il mondo di allora».

 

Lotta Continua, al Torino Film Festival e il 12 gennaio su Rai3, prodotto da Verdiana Bixio, è il «romantico» documentario di Tony Saccucci, liberamente ispirato al libro I ragazzi che volevano fare la rivoluzione di Aldo Cazzullo. È la rilettura (con filmati e interviste) di un periodo cruciale della Storia italiana.

 

lotta continua 2

Ecco gli ex militanti di Lotta Continua (Lc), il movimento politico che coniugò operai e studenti, fabbriche e università, cavalcò tra mille incomprensioni il femminismo, diventò un giornale. La sociologa Donatella Barazzetti: «Per me fu l'incontro con la felicità, e tengo a dire che non ero politicizzata». Cominciò (tutto) nel 1969, finì (tutto) nel '76, con lo scioglimento al congresso a Rimini. «Tornando da lì, mi dissi, e ora che faccio?», racconta Gad Lerner. Saccucci (classe 1970, prof di Filosofia al Mamiani di Roma), ricorda l'anima «etergenea» di Lc: «C'erano l'operaio, l'intellettuale, il figlio della borghesia, e litigavano tra loro ritenendo che la ricerca della felicità fosse solo nella collettività. Vorrei che i ragazzi di oggi recuperassero quello spirito di cambiamento».

 

aldo cazzullo i ragazzi che volevano cambiare il mondo

Improvvisamente, una ventata di libertà e di appartenenza, sono concetti che trasformano il mondo. Bisogna andare a Torino. Nel vecchio centro, non in periferia, gli immigrati del Sud abitavano in case senza riscaldamento e senza servizi igienici. «Siamo venuti dall'estero per stare meglio e stiamo peggio». Alla Fiat ritmi impressionanti, un operaio doveva verniciare 60 vetture l'ora, una al minuto. «Lavoravamo come scimpanzè». Il cambiamento avvenne lì. Con gli scioperi e i sabotaggi nelle officine, disse l'avvocato Agnelli, «si sono perse 20 milioni di ore di lavoro, più di 270 milioni di vetture non prodotte».

 

Lotta Continua diceva che la solidarietà è più importante del denaro. Il leader è Adriano Sofri. «Una tale prosopopea non l'avevo mai vista in vita mia, lo dico come scrupolo della verità, non in senso negativo», dice Giampiero Mughini (lui non era di Lc) che nel filmato si pronuncia sull'«atteggiamento spocchioso» di Gad Lerner, il quale replica, «ero l'ultima ruota del carro, un pivello, voglio tranquillizzare Mughini». Su una cosa i due sono d'accordo: «Sofri era arrogante».

 

erri de luca nel documentario lotta continua

C'è la ricostruzione dell'attore Gian Maria Volonté che con altri «lavoratori dello spettacolo» (così dice) ricostruisce l'interrogatorio dell'anarchico Pinelli al commissariato durato «tre giorni, senza che venisse notificato a un magistrato, senza convocare un avvocato; un sequestro di persona da parte dello Stato, non un arresto», dice Erri De Luca. Pinelli muore, e verrà ucciso colui che i compagni accecati ritennero responsabile dell'accaduto, il commissario Calabresi.

 

Era la generazione che ribaltò tabù, riti e miti, «tutto era possibile». Fino a un certo punto: Lotta Continua si presentò alle elezioni del '76 con un cartello elettorale, si aspettavano il 10 percento, sfiorò il 2 percento. Marco Boato: «Una delusione enorme». Si dice che essere chiamati compagni avesse qualcosa di francescano, Mughini obietta che Lotta Continua con San Francesco non aveva nulla a che fare.

 

gad lerner nel documentario lotta continua

C'è la mensa gratuita per i figli dei proletari (plauso al controllo popolare sui generi di prima necessità), e c'è tanta violenza come metodo di lotta. «Eppure sembravano soltanto parole, anche quelle più minacciose», dice Marino Sinibaldi voce della radio.

 

La deriva delle Brigate Rosse era nei pressi. L'ultimo scossone lo diede il femminismo al congresso di Rimini: «Gli operai, per le donne, avevano tratti sessisti». Mughini: «Le donne insultarono i militanti maschi dicendo che non sapevano fare l'amore, è una delle cose più spettacolari dell'ultimo atto». Paolo Liguori: «Fu il femminismo a sciogliere Lotta Continua. Beh, è un bel titolo». «La questione di genere - dice Saccucci - mise in moto uno psicodramma». Erri De Luca: «Non mi sono più iscritto a nulla, nemmeno a una bocciofila».

 

2 – LOTTA CONTINUA SECONDO IL CORRIERE DELLA SERA: CERCAVANO LA FELICITÀ NELLA COLLETTIVITÀ; MA CERTO, COME NO…E L’OMICIDIO CALABRESI?

Mario Basso per https://sassate.it/

 

adriano sofri lotta continua

Ci sono molti modi di dimostrare la propria sfacciata faziosità. Ma al Corsera, forse per non irritare un direttore e buona parte dei componenti la plancia di comando che hanno militato a lungo nell’organo del PCI, l’Unita’, la gara in questo campo è spietata. A ruota libera se si devono attaccare i “fascisti” (meglio oggi quelli di FdI), rispettosissimi nei termini e nei ricordi se invece si parla dei “compagni”. Soprattutto di quelli che sbagliano ora o -ancora meglio- si sono resi responsabili nel passato di veri e propri crimini. Per esempio, quelli di Lotta Continua.

 

lotta continua

Presentando il documentario sul movimento, che Rai 3 (e come ti sbagli?) manderà in onda il 12 gennaio, il giornale riesce a battere ogni record di partigianeria e autocensura. Ecco qualcuna delle “chicche” più significative. Cominciamo con lo stesso autore, Tony Saccucci, professore di filosofia al liceo “Mamiani” (anche qui: e come ti sbagli?). Secondo lui, i militanti “litigavano tra loro ritenendo che la ricerca della felicità fosse solo nella collettività”. Poveri cari, capite la profondità della questione? Altro che le bufale sulle rapine per autofinanziarsi, le violenze contro avversari politici (anche di sinistra) e tutori dell’ordine, dentro Lc l’obiettivo politico più importante era la “ricerca della felicità”. Tutto il resto, un miserabile complotto del FORA (forze oscure della reazione in agguato).

 

adriano sofri - lotta continua

E veniamo al leader, Adriano Sofri. Lì pensi: non potranno nascondere i fatti. Macché. Viene fuori, semplicemente, che era “arrogante”. Così, dopo aver introdotto il capitolo piazza Fontana, ecco il resto: “Pinelli muore e verrà ucciso colui che i compagni accecati ritennero responsabile dell’accaduto, il commissario Calabresi”. Punto e fine della storia.

 

Ma chi erano questi “compagni accecati? Detta così, si potrebbe pensare agli anarchici, no? Quindi manco mezza parola sul fatto che Sofri sarà pure un arrogante, ma è soprattutto un assassino condannato con sentenza passata in giudicato a 22 anni di carcere come mandante dell’omicidio Calabresi. E come lui, anche il capo dell’apparato paramilitare di Lotta Continua Pietrostefani e gli l’assassini materiali Bompressi e Marino.

 

GAD LERNER AI TEMPI DI LOTTA CONTINUA

La parte finale del pezzo del Corsera, poi, è uno spasso assoluto. Perché ci viene spiegato che lo scioglimento di Lc non avvenne per una crisi con quell’ala militarista che finì per confluire nelle Brigate Rosse, nossignori. “Fu il femminismo a sciogliere Lotta Continua”. E noi, come i magistrati, la polizia e i carabinieri, che non avevamo capito niente…Meno male che adesso, in attesa spasmodica di vedere questo illuminante documentario su Rai 3 (magari arricchito da un bel dibattito in studio tra gli ex militanti più famosi), c’ha pensato il Corriere della Sera ad avviare la santificazione del movimento di Sofri e compagni.

manifesti politici lotta continua

 

 

adriano sofri nella redazione di lotta continualotta continua calabresilotta continua pisa

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...