
IL CINEMA DEI GIUSTI - FRESCO DI VENEZIA, ARRIVA IN SALA “L’ISOLA DI ANDREA”, ULTIMO FILM DI ANTONIO CAPUANO CHE TORNA, OVVIAMENTE NELLA SUA NAPOLI, SU UN ARGOMENTO DOLOROSO COME QUELLO DEI BAMBINI STRITOLATI DAL MONDO DEGLI ADULTI E DEI LORO PROBLEMI - UN FILM SERIO, SINCERO, REALISTICO, SOFFERTO, CHE OFFRE ALLA STREPITOSA TERESA SAPONANGELO, SCOPERTA DA CAPUANO IN “POLVERE DI NAPOLI”, L’OCCASIONE PER RILEGGERE ANCHE GRAN PARTE DELLA SUA VERA VITA E DEI SUOI PROBLEMI E DELLA SUA ESPERIENZA UMANA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Fresco di Venezia, arriva in sala “L’isola di Andrea”, ultimo film di Antonio Capuano, 85 anni, da poco vedovo, a sua moglie Willy è dedicato il film, che torna, ovviamente nella sua Napoli, su un argomento doloroso come quello dei bambini stritolati dal mondo degli adulti e dei loro problemi. Un film serio sincero, realistico, sofferto, come è nella tradizione dei tanti film che Capuano ha dedicato al problema della famiglia.
Nella sequenza finale il piccolo Andrea, interpretato da Andrea Migliucci, il bambino conteso dai genitori, Guido e Marta, Vinicio Marchioni e Teresa Saponangelo, che non si amano più e si stanno ammazzando per stare più tempo con lui, canta, benissimo, “L’isola che non c’è” di Edoardo Bennato per spiegarci cosa siano la solitudine, la tristezza di un bambino in quella condizione.
Il film, che parte come un thriller psicologico e ha momenti di forte tensione, segue il lungo processo-tortura di affidamento di Andrea, obbligato dalla legge a incontri su incontri una volta con il padre, un’altra con la madre, poi con tutti e due provando però solo fastidio nel sentirsi essere sempre messo in mezzo.
E’ un piccolo film, di un regista ancora molto attivo e generoso, volutamente ossessivo sulle figure dei genitori che schiacciano l’identità del figlio, e sulle “colpe” dei nonni che gli adulti a loro volta si portano dietro. In un gioco infinito di scarico di responsabilità e di incomprensioni che ci porteranno a essere quello che siamo. Un concentrato di contraddizioni e di sensi di colpa.
Magari Capuano un po’ esagera nel corpo a corpo fra i due adulti, costruisce un padre, interpretato da Vinicio Marchioni, che all’ultimo minuto ha preso il posto di Riccardo Scamarcio, fragile e pronto a esplodere, e offre alla strepitosa Teresa Saponangelo, da lui scoperta in “Polvere di Napoli”, che con lui ha girato ben quattro film, compreso l’ultimo, “Il buco in testa”, l’occasione per rileggere anche gran parte della sua vera vita e dei suoi problemi (orfana giovanissima, cresciuta con la mamma, la nonna e il fratellino) e della sua esperienza umana (un divorzio, un bambino diviso) nel personaggio di Marta.
Proprio perché Capuano e Teresa si conoscono così intimamente, questa Marta si impone con assoluto realismo. Teresa è una grande attrice che potrebbe fare molto, molto di più nel nostro cinema. In sala da oggi.
l'isola di andrea 2
teresa saponangelo vinicio marchionni l'isola di andrea
l'isola di andrea 1