
IL CINEMA DEI GIUSTI - IN QUESTO “F1 IL FILM” NON ESISTONO NÉ STORIA NÉ PERSONAGGI - SE FAI UN FILM DI CORSE, LE IDEE SONO SEMPRE QUELLE: C’È UN RICCO PROPRIETARIO, UN INGEGNERE DI TALENTO, PIÙ PILOTI CHE SI CONTENDONO LA VITTORIA, QUALCHE INFAME CHE MANOMETTE LE AUTO E UNA GARA O UN GRUPPO DI GARE CHE SONO IL VERO PIATTO FORTE - QUESTO FILM AUMENTA A DISMISURA LE SCENE DI CORSA E RIDUCE LE SCENE DI RACCORDO FRA UNA CORSA E L’ALTRA. AL PUNTO CHE, MALGRADO LE QUASI TRE ORE DI FILM, NON CI VIENE SPIEGATO NULLA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Avevo ragione a storcere il naso di fronte al fracassone, guerrafondaio, inutile “Top Gun: Maverick” diretto da Joseph Kosinski, prodotto da Jerry Bruckheimer che anticipava le tante, troppe guerre di questi giorni. In questo ugualmente fracassone, ma non guerrafondaio, “F 1 Il Film”, ugualmente diretto e prodotto da Kosinski e Bruckheimer, ma con il più simpatico ma ugualmente incartapecorito Brad Pitt al posto di Tom Cruise, la situazione non cambia.
BRAD PITT Kerry Condon f1 il film
E’ la stessa operazione. Lì l’idea era del sequel-reboot del vecchio “Top Gun” di Tony Scott, qui l’idea è quella del sequel-reboot di “Giorni di tuono”, ugualmente diretto da Tony Scott e grande successo del 1990. Il problema è che Joseph Kosinski non è un regista d’azione sofisticato come Tony Scott, ma che, soprattutto, il suo sceneggiatore, Ehren Kruger, autore dei copioni elementari dei “Transformer” e di disastri come il “Dumbo” di Tim Burton, il nuovo “Ghost in a Shell”, non è nemmeno l’ombra di Robert Towne, uno dei più grandi sceneggiatori di sempre.
brad pitt damson idris f1 il film
Bruckheimer e Kosinski possono permettersi di chiamare star del cinema europeo come Javier Bardem, la Kerry Condon di “Gli spiriti dell’isola”, possono realizzare qualsiasi ripresa in Imax sui grandi circuiti di Formula Uno internazionali, ma senza una storia accettabile non vanno da nessuna parte. In questo caso non esistono né storia né personaggi. Brad Pitt, forte di un assegno della Apple da 30 milioni di dollari (minchia!) è un pilota geniale ma sfigato che a sessant’anni ancora fa le corse da mercenario oggi qui domani là come il Rodeo Man Robert Mitchum de “Il temerario” di Nicholas Ray (lo voglio rivedere, uffa!).
JAVIER BARDEM BRAD PITT f1 il film
In passato si è fatto parecchio male con la F 1 e per questo l’ha lasciata. In qualsiasi film di corsa anni 50 sarebbe stato un personaggio destinato a morire in corsa (io e Ciro in sala ce lo domandavamo, ma lo fanno morire o no?). Il vecchio amico Ruben Cervantes, cioè Javier Bardem, manager della APX (boh?), marchio ultimo in classifica nella F1, lo assume come pilota per cercare di salvarsi il posto e puntare a un punteggio decente. Alla Rocky.
Certo. Alla APX troviamo una donna capo ingegnere delle auto da corsa, la Kate di Kerry Condon, che ci metterà 1 ora e 50 di film prima di portarsi a letto Brad Pitt e rovinare tutto con un quarto d’oro di dialogo inutile fra loro dove non capiremo nulla, chi sono, che vogliono, che fanno. Ma troviamo anche un giovane pilota nero rampante, il Joshua Pearce di Damson Idris, che vive con mammina, Sarah Niles, pensa solo ai social e soffre per l’arrivo di Bard Pitt. Certo, quei 30 milioni della Apple non si battono. Lo sappiamo.
A parte l’unica trombata tra Brad Pitt e Kerry Condon, nessuno tromba nel film e tantomeno ci pensa. Ora. Se fai un film di corse, dai tempi di “Johnny Dark Bolide rosso” del mitico George Sherman con Tony Curtis, Piper Laurie e Don Taylor, le idee guida sono sempre quelle. C’è un ricco proprietario delle auto, un ingegnere di talento, più piloti che si contendono la vittoria, qualche infame che manomette le auto e, soprattutto, una gara o un gruppo di gare che sono il vero piatto forte del film, Qualcuno ci rimane, qualcuno vince. Fine.
Fra tanti film di corse viste, il mio preferito è “Gran Prix” di John Frankenheimer con James Garner, Yves Montand, Eve Marie-Saint, non si scappa ahimé a questo modello. “F 1 Il Film”, forte del successo di “Top Gun: Maverick”, che fa? Aumenta a dismisura le scene di corsa, dove si ripete sempre lo stesso schema, competizione-odio-amore fra il vecchio pilota Brad Pitt e il giovane pilota nero con mammina Damson Idris, e riduce le scene di raccordo fra una corsa e l’altra.
brad pitt damson idris f1 il film
Al punto che, malgrado le quasi tre ore di film, non ci viene spiegato nulla dell’incidente di trent’anni prima di Brad Pitt, del suo rapporto con Bardem, della sua storia con l’ingegnere Kerry Condon. Il pilota mammone sembra un idiota, il suo uomo dei social sembra un idiota. Non esistono rivali italiani, francesi, giapponesi, come in “Grand Prix”. Boh? Io l’ho visto
JAVIER BARDEM BRAD PITT f1 il film
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Kerry Condon f1 il film
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brad pitt f1 il film
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