IL LIDO DEI DANNATI - ORNELLA VANONI A PIZZI: “MA CREDEVO FOSSI MORTO!” - MUCCINO ANCORA URLA E GODE RIPENSANDO A HOLLYWOOD - CANALIS SOLITARIA - CARDINALE E LOLLO SFILANO COME NEGLI ANNI ’60 - IL FANTASMA DI MÜLLER ALEGGIA ANCORA - DEL BANANA NON SI PARLA PIÙ - TORNA (IN SORDINA) ABEL FERRARA - INGROIA SFILA IN GRANDE STILE - C’È FASSBENDER MA IN POCHI SE NE ACCORGONO - BARATTA (SI) RICORDA CELEBRANDO MARTINI…

1- ELY BALLA DA SOLA, MUCCINO LANCIA UN URLO IN PISCINA
Maria Luisa Agnese per il "Corriere della Sera"

Elisabetta Canalis balla da sola alla Palazzina Grassi a Venezia. Due estati fa aveva infiammato il popolo del Festival per la favola mediatica con il bel Clooney, ora torna quasi in sordina al Festival, per intervenire al dopo cena organizzato dall'amico Cesare Paciotti, nonché per benedire l'artista ispano-americano Domingo Zapata, che a Palazzo da Mula Morosini espone vari ritratti: ci sarebbe dovuto essere anche quello di Elisabetta. Ma, chissà perché, è stato bloccato in dogana.

1 - L'URLO DI MUCCINO
Cosa ha da gridare a squarciagola il rinnovato Gabriele Muccino a bordo piscina dello spazio Lancia dove si festeggia il suo corto ispirato a La Dolce Vita? Rimembra con la giornalista Paola Jacobbi i giorni del suo sbarco americano e con quell'urlo riproduce il momento di felicità provato quando, viaggiando in auto verso Los Angeles, vide il primo manifesto della Ricerca della Felicità issato sull'autostrada. Hollywood era sua.

2 - PER UN QUARTO D'ORA
È di nuovo profumo di diva e di charme, all'imbarcadero dell'Excelsior. Sbarcano una dopo l'altra Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida, e peccato che non ci sia nessuna delle loro eredi italiche a vedere come si fa. Hogan celesti un po' consunte ed eterna sigaretta fra le dita, volteggia la prima davanti ai fotografi e chiede vezzosa: «Ma non vi dispiace se fumo?». Vestito nero con alamari dorati disegnato da lei e tacchettino, Gina Lollobrigida, invitata da Tiziana Rocca alla presentazione del Festival di Taormina, saluta con la mano come una regina e, ignorando elegantemente la slogatura alla caviglia beccata all'aeroporto, traballa indomita e, vinta da inesauribile ottimismo, proclama: «Venezia è l'unica città bella sempre, anche quando piove».

3 - C'È ANCHE UNA STELLA MICHELIN
Quest'anno al Lido, proprio di fronte al Palazzo del Cinema, c'è Fabio Baldassarre quarantenne abruzzese che proviene da Morra, terra di cuochi di corte e d'ambasciate, ancora oggi lui ha 40 parenti che lavorano nelle cucine del mondo. Sbarcato da Milano, dove è l'anima del ristorante Unico, al Lido con una cucina di qualità ma a prezzi accessibili: «Non vogliamo spaventare la gente» dice. Piatti dalle regioni italiane, più una torta di cioccolato belga, su ricetta di corte tramandata dai nonni.

4 - HUMOUR MACABRO
Nel giardino segreto al Dorsoduro del commercialista milanese Roberto Spada (si celebra la mostra Trame di Moda), si accalcano gli ospiti uno sull'altro mentre Carmela Cipriani tenta di servire a tavola e Umberto Pizzi fotografa, a sua volta ripreso da una troupe di Sky per una trasmissione su di lui. Lo avvista Ornella Vanoni che esclama: «Ma credevo fossi morto!». E lui rimbalza: «Vedo che sei viva anche tu».

5 - «MI HA TELEFONATO MARCO»
«Un sms di Marco!», «Pronto? Ciao Marco». Ma quanto chiama Marco! E il fantasma dell'ex direttore Müller (ora al Festival di Roma) aleggia su Venezia.
Avvistamenti Isabella Ferrari e il dj di culto, il francese Bob Sinclair, quello che va pazzo per Raffaella Carrà, a cena in tête-à-tête al ristorante Due Forni.


2- ZANZARE DA VENEZIA
Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

1 - BERLUSCONI? ASSENTE
Che meraviglia. Fino all'anno scorso non c'era cineasta alla Mostra che non fosse sottoposto puntualmente alla domanda sull'Italia governata da Berlusconi. Di solito erano fuochi d'artificio, specie con i francesi o gli spagnoli. Pure George Clooney, all'inizio, cadeva nella trappola, ma poi ha imparato a dribblare l'argomento, e con esso l'altro riguardante la presunta amicizia con Veltroni.

Nessun giornalista chiede nulla su Monti, anche perché il "tecnico" non suscita ilarità. Ma forse domani qualcosa succederà: Berlusconi appare nel film di Bellocchio, "Bella addormentata", mentre dice in tv le imbarazzanti castronerie sul ciclo mestruale di Eluana Englaro.

2 - RAICINEMA DELUSA
A Raicinema pensavano di aver per le mani il capolavoro della Mostra, invece "To the Wonder" del para-guru Terrence Malick non è piaciuto quasi a nessuno, a parte Curzio Maltese della "Repubblica", per il quale «il cinema di Malick è immagine filosofica: il maestro non è più da tempo interessato a storie e strutture tradizionali». Il maestro. Pare difficile che esca fuori un premio dopo la Palma d'oro a Cannes 2011. Ha ragione Andrea Martini quando scrive su "la Nazione": «La coazione verso il poetico ad ogni costo genera kitsch».

3 - MAGRELLI CHE FA?
Dicono che Enrico Magrelli, brillante saggista e giornalista, membro della commissione ministeriale per i film di interesse culturale, presidente della Cineteca nazionale, animatore del radiofonico "Hollywood Party", fino all'anno scorso "vicedirettore" della Mostra, non sia più in buonissimi rapporti con Marco Müller, che pure l'ha designato a capo dei selezionatori per il nuovo Festival di Roma. Dicono. Magari è solo una malalingua.

4 - DE LAURENTIIS SI RIPETE
Aurelio De Laurentiis la spara grossa, come sempre. «Sono preoccupato perché voglio fare 25 film italiani nei prossimi tre anni, ma se c'è una vasca da bagno senza il tappo, il bagno non se lo riesce a fare nessuno» dice alla radio, alludendo ai danni provocati dalla pirateria e spiegando che il cinema è stato abbandonato dalla politica perché «non porta voti a differenza della tv». Che la politica si disinteressi al tema è vero. Il resto è puro marketing. Intanto il produttore licenzia.

5 - ZAIA IN INFRADITO
Si vede che non c'è più il pidiellino doc Giancarlo Galan al governo della Regione. Luca Zaia, leghista, ha sposato un atteggiamento "alternativo", benché, la sera dell'inaugurazione, la moglie sembrasse una meringa, nel senso dell'abito. Il governatore attacca: «Vedere i politici sul red carpet mi lascia perplesso, poi vederne uno che ha perfino sfilato sulla passerella per poi restare fuori perché non aveva l'invito non merita nemmeno commenti» (non dice chi, ndr). Zaia va d'amore e d'accordo col presidente Baratta e il direttore Barbera, ormai ribattezzati B & B. «L'unico appunto che mi sento di fare è che avrei preferito più giovani in infradito che personaggi imbellettati sulla passerella» spiega. Lega di lotta e di governo?

6 - BERSAGLIO INGROIA
«Ingroia, vita da Vip. Dai libri alle feste fino alla passerella» titola "il Giornale" un articolo di Gabriele Villa. «Il divo Ingroia sfila anche in Laguna» fa il bis "Libero" con un corsivo di Francesco Borgonovo. Dev'essere proprio un'ossessione. La colpa del magistrato odiato dal centrodestra? Essere volato alla Mostra, «in mezzo a un terremoto politico istituzionale» annota il quotidiano di Sallusti, per il Leone d'oro alla carriera conferito all'amico Francesco Rosi, con successiva proiezione del "Caso Mattei". La polemica per la polemica.

7 - PRESENZE DOC
Toh chi si rivede? Arriva il regista "maledetto" Abel Ferrara, un habitué del Lido, e quasi nessuno se lo fila. Sempre più sgualcito e distratto, il regista del "Cattivo tenente" dev'essere proprio passato di moda. Si pavoneggia nella hall il produttore tv e cinematografico Pietro Valsecchi. Per fortuna che "I 2 soliti idioti", seguito del primo, non sia ancora pronto, altrimenti l'irascibile tycoon avrebbe gridato all'ignobile boicottaggio da parte della Mostra.

8 - APPLAUSI FINTI E VERI
Tra le sette cose da non fare alla Mostra, un catalogo scherzoso stilato dal sito badtaste.it, c'è questa: «Credere che un lungo applauso in sala Grande significa che il film è bello». In effetti sono proiezioni blindate, piene di ospiti e di pubblico amico, il battimani arriva sicuro. Semmai c'è da chiedersi chi ne misura, con tanta acribia cronometrica, la durata: 5 minuti, 8 minuti, 10 minuti...


3- LEONI VOLANTI
Anonimo Veneziano per "il Giornale"

1- MALICK E LE STELLETTE DELLA DISCORDIA
Cinque stellette (da non mancare) per il critico di Repubblica , una e mezzo per quello del Corriere della Sera . La divisione della critica su To The Wonder di Terrence Malick è senza sfumature di qualsiasi colore. Ma l'apprezzamento è trasversale: quattro stellette, oltre che dal Giornale , arrivano da La Stampa e dal Manifesto . Addirittura cinque dall'autorevole rivista francese Positif . Ah, l'amour...

2- LA BIENNALE RICORDA MARTINI
C'era tutto lo stato maggiore della Biennale alla sala Tropicana dell'Excelsior per ricordare il cardinal Martini appena deceduto. Il presidente Paolo Baratta ha ricordato di quando, recatosi a Milano subito dopo la bomba del luglio 1993 fu il cardinal Martini a difendere dalle contestazioni lui, giovane ministro, e il capo del governo Ciampi. La memoria non guasta.
3- C'È FASSBENDER MA NESSUNO SE NE ACCORGE
L'anno scorso aveva vinto la Coppa Volpi come miglior attore per la scabrosa interpretazione dell'erotomane di Shame ed era stato celebrato soprattutto dal pubblico femminile per la pur drammatica prestanza. L'altra sera Michael Fassbender ha premiato David Victori, vincitore di «Your Film Festival», il concorso per filmaker organizzato da YouTube in collaborazione con la factory di Ridley Scott. Ma pochi se ne sono accorti.

 

ELISABETTA CANALIS A COSTA RICAGabriele Muccino e Angelica Russo st20 claudia cardinaleGINA LOLLOBRIGIDA BOB SINCLAIR E ISABELLA FERRARI A VENEZIA jpegMARCO MULLER LUCA ZAIA E RENZO BOSSIMICHAEL FASSBENDER

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....