1- IL PATTO DELLA PROSTATA SGOCCIOLA, MA COME SEMPRE È TUTTA COLPA DEL POVERO FISCOLO TREMONTI: CHE FA IL BANANA, LO CACCIA? O LO FA CACCIARE DALLA FINANZA? 2- CI FA SOLO RIDERE CHE OGGI A SVENTOLARE LA BANDIERA DELLA LIBERTÀ (DI EVASIONE) SIANO GLI STESSI FAVOREVOLI A OGNI TIPO DI SCHEDATURA DI MASSA (DALLE CARTE DI CREDITO AI CENTRI DI DETENZIONE PER IMMIGRATI), DI CONTROLLO POLIZIESCO (DALLE TELECAMERE ALLA TESSERA DEL TIFOSO) E DI REPRESSIONE DI OGNI FORMA DI PENSIERO ANTAGONISTA ATTRAVERSO IL MANTENIMENTO IN VITA DEI COSIDDETTI REATI DI OPINIONE. SI STRACCIANO LE VESTI PER LA PRIVACY SULLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI E NON DICONO UNA PAROLA SUL FATTO CHE I TRE QUARTI DELLA POPOLAZIONE CARCERARIA – NON SOLO L’ONOREVOLE ALFONSO PAPA – SIA IN ATTESA DI GIUDIZIO

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1 - NON SANNO QUELLO CHE FIRMANO...
"Salta la stretta sulle pensioni, al Senato decreto nel caos. Berlusconi: ma la manovra è ok. "Addio alla supertassa, aumento dell'Iva extrema ratio" (Repubblica, p. 2). "Sulle pensioni il governo fa un'altra retromarcia" (Stampa, p. 2). "Nuovo dietrofront. Pensionata la manovra. Il governo ritira l'iniquo provvedimento sui riscatti di naja e laurea" (Libero, p. 1).

Il patto della Prostata sgocciola, ma come sempre è tutta colpa del povero Fiscolo: "Tremonti si chiude nel bunker: "Provano a fare i furbi, non mi carico errori non miei". Il premier: "Mi sgambetta, cerca la crisi" (Repubblica, p. 5). Che fai, lo cacci? O lo fai cacciare dalla Finanza?

Ma sul Corriere, ci si rilassa. "Berlusconi: è tutto sotto controllo. "Non è vero che siamo allo sbando, che siamo nel caos, che i conti non tornano. Mi preoccupa davvero l'atteggiamento dell'opposizione: con le loro proteste, con le accuse che lanciano, rischiano di dare ai mercati un'immagine negativa del Paese" (Corriere, p. 5).

Ah certo, se il governo cambia manovra ogni due giorni e se Tremonti, Crosetto e Berluska litigano come macachi la colpa è di quel pover'uomo di Culatello Bersani, vero faro delle Borse.

Comunque il tocco di finezza è in questo passaggio della "Nota" (sul registro) di Massimo Franco: "Gli sbandamenti continui del governo di Silvio Berlusconi sulla manovra finanziaria sommano due coincidenze: una crisi economica di proporzioni inedite e una maggioranza forte numericamente, ma divisa e precaria dal punto di vista politico" (Corriere, p. 5). Coincidenze? Anche la mollezza del Patto della Prostata è una coincidenza (sanitaria).

2 - PROVE TECNICHE DI CIVILTA'?
"Concordato fiscale e manette a chi evade. Il governo pensa a un patto con la Svizzera per tassare i capitali sui conti cifrati" (Corriere, p. 3). "Spunta un condono fiscale da 4 miliardi e per i grandi evasori in arrivo anche il carcere" (Repubblica, p. 3).

Sul Corriere, mentre Giuseppe Bedeschi scomoda perfino Kant per urlare allo "Stato di polizia", Massimo Mucchetti osserva che "la querelle sulla privacy è un falso problema", perché "il problema vero è come impedire che il diritto alla privacy diventi licenza di evasione" (Corriere, p. 10). Anche Maria Giovanna Maglie si scaglia contro l'idea di pubblicare le dichiarazioni dei redditi di tutti i cittadini ("Follia, l'evasione non si combatte con la delazione", Libero p. 1).

Ai curatori di questa modesta rassegna anarco-resurrezionalista non piacciono né le delazioni, né l'invidia, né - soprattutto - qualunque forma di controllo sociale da parte di qualsivoglia autorità, anche sotto forma di berretto da parcheggiatore (abusivo). Ma è bello avere scuole, ospedali, trasporti e previdenza pagate con i soldi di TUTTI e che funzionano.

Ci fa solo ridere che oggi a sventolare la bandiera della libertà (di evasione) siano gli stessi favorevoli a ogni tipo di schedatura di massa (dalle carte di credito ai centri di detenzione per immigrati), di controllo poliziesco (dalle telecamere alla tessera del tifoso) e di repressione di ogni forma di pensiero antagonist attraverso il mantenimento in vita dei cosiddetti reati di opinione. Si stracciano le vesti per la privacy sulle dichiarazioni dei redditi e non dicono una parola sul fatto che i tre quarti della popolazione carceraria - non solo l'onorevole Alfonso Papa - sia in attesa di giudizio.

3 - IL LATO B DI TREMONTI...
Piove sempre sul bagnato, ovvero sull'isolatissimo Giulio Tremonti. Sarà un caso, ma più punta i piedini e più gli sommergono di fango l'ex braccio destro, grazie anche alla lotta di potere in corso ai vertici della Finanza, fatta di colpi bassi e vendette postume.

"Lo strapotere di Milanese nella Guardia di Finanza", parla il generale D'Arrigo. Orologi e spese folli, nuovi atti alla Camera. Mercoledì prossimo torna a riunirsi la Giunta sul caso dell'ex consigliere di Tremonti" (Repubblica, p. 15). Sono in ballo le manette e si rianima anche il Corriere in prima pagina: "Il sospetto dei magistrati: "Milanese svuotò le cassette di sicurezza" (scoop di Fiorenza Sarzanini). La differenza tra Letta e Tremonti, dal punto di vista giudiziario, è che Bisignani è più furbo di Milanese.

4 - MA FACCE RIDE!...
"Preoccupazione del Colle. La mediazione di Schifani" (titolo a cinque colonne sul Corriere, p. 6). Vi eravate dimenticati che questi hanno dato alla patria pure uno come Schifani, eh? E adesso lui media. Comunque la poltrona dà alla testa anche ai "migliori". De Magistris: "Il limite dei due mandati è troppo rigido" (Repubblica, p. 13). Cioè, gli servono 15 anni per ripulire le strade di Napoli?

5 - C'E' VITA (E MOLTO GRANO!) SUL PIDDI'...
"Tangenti per le coop: ecco la prova. Panorama scova il documento" (Libero, p. 1). Il "documento" è vecchio, ma pazienza. "Verifiche sul prezzo pagato da Penati per la Milano-Serravalle. Indagato anche il direttore generale del Comune di Sesto. Veltroni all'attacco: "Sono stato preso in giro per il partito lieve, separato dall'economia" (Corriere, p. 19). "Altri due nei guai nello scandalo dell'area Falck. Sono il dg dl Comune di Sesto e un imprenditore. Passata al setaccio la contabilità della Serravalle" (Stampa, p. 8). I giornali se ne approfittano solo perché Marcellino Gavio è morto. Da vivo, era un intoccabile.

6 - SCAJOLA C'ERA MA DORMIVA...
"Scajola non si presenterà in Procura, Anemone indagato. Le verifiche degli inquirenti sulla casa acquistata al Colosseo" (Corriere, p. 17). Per cortesia, verificare con calma che tanto la prescrizione è vicina. A un anno e mezzo di distanza, la Guardia di Finanza di Roma sta ancora studiando gli assegni circolari di Zampolini e Anemone e il "giallo" della casa di Sciaboletta. Manco fosse il crack della Parmalat. E lo statista di Imperia, che da un anno e mezzo si proclama vittima di "cospirazioni mediatiche", ovviamente non corre a farsi interrogare per rientrare in politica dalla porta principale, ma adesso "prepara un memoriale". Con calma, eh.

7 - SANTA DELAZIONE...
...mentre il papa valuta se tornare al Gemelli per il prossimo tagliando, visto che colà vi gira pure la Tbc, volano bestie sataniche sui palazzi di Oltretevere. "Minacce a Bertone, in Vaticano è caccia al corvo. "Pronto il funerale". E sulle lettere anonime scatta l'inchiesta: partono dall'interno. Anche il Papa nel mirino" (Repubblica, p. 24)

8 - DISECONOMY...
"Il Fisco bussa alle grandi banche. Accertamenti per un miliardo. Fra dicemebre e giugno sono già stati incassati oltre 330 milioni" (Corriere delle banche, p. 37). E' il cascame tributario dell'inchiesta penale del pm Alfredo Robledo sui cosiddetti "derivati fiscali". Bpm ha già fatto una transazione con l'Agenzia delle Entrate da 170 milioni e Unicredit ne ha versati 99. Temporeggiano e fanno ricorsi Montepaschi (248 milioni) e Banca Intesa (456).

9 - FREE MARCHETT...
"Imprese e Fisco, il patto del Nord-Est. Arzignano, le aziende aprono alla trasparenza". Sul Corriere dei Piccoli, Dario Di Vico tenta di restaurare come può l'immagine di un settore - e di un distretto - beccato con le mani nella marmellata (p. 12).

10 - FABBRICA ITALIA ALL'ITALIANA...
"Nuova ipotesi per Mirafiori, la rinascita della Topolino. Voci dagli Usa, il Suv sarebbe dirottato in America". Che tristezza vedere la Stampa costretta a rincorrere "voci dagli Usa" sui suoi padroni (p. 29). Marchionne e Yacht Elkann rischiano di sembrare il nostro governo alle prese con la manovra. E gli operai in cassa integrazione assistono allibiti come i pensionati. Durissimo il pezzo di Vittorio Malagutti sul Cetriolo Quotidiano: "Rottamati in fabbrica. Fiat pronta a rinunciare alla produzione del suv a Mirafiori: pochi compratori. Marchionne licenzia il capo delle vendite" (p. 6)

 

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