rai cdo renzi

STATO CONTRO STATO – LA RAI DI CDO FA CAUSA AL GOVERNO CHE L'HA NOMINATO: NON VUOLE PAGARE I DIRITTI AMMINISTRATIVI ALL’AGCOM E CHIEDE INDIETRO 300MILA EURO – VIALE MAZZINI ACCUSA L’ESECUTIVO DI “ECCESSO DI POTERE E FALSA APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA UE” – PALAZZO CHIGI: “ASSURDO”

campo dall'orto raicampo dall'orto rai

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

La Rai fa causa al governo. Come se Mediaset finisse in tribunale contro Berlusconi o la Fiat contro gli eredi della famiglia Agnelli. Perchè il governo è proprietario della tv di Stato con una quota del 99,6 per cento che fa capo al ministero del Tesoro. Eppure l’azienda guidata da Antonio Campo Dall’Orto si rivolge al Tar del Lazio con un ricorso dai toni pesanti, considerando la richiesta dei diritti amministrativi giunta dal ministero dello Sviluppo economico «iniqua, illogica» e addirittura «illegittima ».

renzi nomine rai 2renzi nomine rai 2

 

Cosa ci sia dietro l’inedito scontro legale tra un’azienda statale e lo Stato se lo sono chiesti in molti, sia al dicastero dello Sviluppo sia a Palazzo Chigi. Pesano le tensioni sotto traccia tra Viale Mazzini e l’esecutivo per alcuni ritardi nella rivoluzione promessa dai nuovi vertici? O influisce il fatto che l’ad Campo Dall’Orto sia troppo concentrato sul prodotto e non abbia il pieno controllo della struttura? Sicuramente al ministero dello Sviluppo hanno fatto un salto sulla sedia e si sono opposti al ricorso presentato dal responsabile dell’ufficio legale Rai Francesco Spadafora il 16 marzo.

 

Rai CAUSA GOVERNO AGCOMRai CAUSA GOVERNO AGCOM

Anche a Palazzo Chigi considerano assurda la mossa della Rai, tanto più che da luglio, con il canone in bolletta, la tv pubblica avrà almeno 300 milioni di euro di risorse aggiuntive. Mentre al Tar Viale Mazzini chiede pochi spiccioli in confronto: vuole avere indietro 111 mila euro del 2016 e non pagare gli arretrati del 2014 e 2016 per una cifra simile.

 

RAI di viale Mazzini RAI di viale Mazzini

I diritti amministrativi sono i soldi che l’Authority delle comunicazioni e lo Sviluppo economico chiedono a tutte le tv pubbliche e private, nazionali e locali, per coprire le spese «di cooperazione internazionale, di analisi di mercato, di sorveglianza del rispetto delle regole, di armonizzazione e standardizzazione». Questa voce prima era compresa nel canone di affitto delle frequenze che tutti i concessionari pagano in base all’1 per cento del loro fatturato.

 

Ma l’Agcom ha scorporato le voci sulle base di una direttiva europea e ha stabilito una tabella a parte per i diritti amministrativi. 111 mila euro sono la cifra richiesta a chi copre l’intero territorio nazionale. Poi, 25 mila euro per una tv che trasmette su un territorio con più di 30 milioni di abitanti e fino a 50 milioni, 18 mila fino a 30 milioni e proseguendo si arriva alla cifra minima di 300 euro per un’emittente che copre fino a 500 mila abitanti.

Questo scorporo non è piaciuto a nessuno perchè, dicono i titolari di frequenza, triplica i costi.

 

RAI CANONERAI CANONE

Ma alla Rai non è piaciuto proprio per niente se ha presentato un ricorso che mette alla berlina il proprietario. Sostanzialmente nella causa si fa presente che il regime della Rai è diverso da tutte le altre tv per via del contratto di servizio che la stessa Rai stipula con il ministero dello Sviluppo economico. «La pretesa - si legge - è ancora più illogica se si considera che il servizio pubblico è finanziato dal ministero attraverso il canone televisivo ed è fatto divieto alla società concessionaria di utilizzare direttamente o indirettamente i ricavi del canone per finanziare attività non inerenti al servizio pubblico generale».

RENZI RAIRENZI RAI

 

Cioè: ci state chiedendo di usare i soldi in maniera non conforme alla legge. Nel ricorso di 27 pagine ci sono passaggi che suonano come un pugno per il governo. «Violazione e falsa applicazione della direttiva 2002/20/CE. Eccesso di potere. Violazione del principio di proporzionalità e ragionevolezza ».

 

federica guidi (2)federica guidi (2)

Per il momento la Rai ha pagato i 111 mila euro del 2016 che avevano la scadenza 31 gennaio scorso. Ma lo ha fatto con riserva e nella causa mette in chiaro che non ha nessuna intenzione di versare gli arretrati che il ministero chiede per il 2014 e 2015 e sta quantificando prima di inviare «all’azienda una nota riassuntiva » con obbligo di pagamento entro il 30 aprile. «Provvedimento retroattivo e perciò illegittimo », si legge ancora nel ricorso.

 

Nella guerra di carte bollate il ministro Federica Guidi e il sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli hanno deciso di non lasciare correre e si opporrano davanti al Tar. Con il paradosso che a perdere sarà comunque lo Stato.

 

renzi sui partiti in rai e nelle aziende pubblicherenzi sui partiti in rai e nelle aziende pubblicheantonio campo dall ortoantonio campo dall orto

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...