1. CONTROREPLICA COL BOTTO DI TRAVAGLIO A FORMIGLI: ECCO PERCHÉ SI DETESTANO 2. “A PIAZZA PULITA NON METTEREI PIEDE NEPPURE SE FOSSI LIBERO DA VINCOLI: E CREDO CHE LUI SAPPIA BENE IL PERCHÉ. NON DIMENTICO COM’È NATO ‘’PIAZZA PULITA’’ 3. BOTTE ANCHE PER IL DIRETTORE DE LA7 RUFFINI, REO DI AVER TRAMATO CON FORMIGLI: LA RETE DI CAIRO SI PUO' PERMETTERE DI FARE A MENO DELL'AUDIENCE SANTORO-TRAVAGLIO?

Marco Travaglio per Il Fattoquotidiamo.it

Naturalmente la mia ricostruzione è vera e ringrazio il simpatico Formigli, cui sono felice di aver regalato un quarto d'ora di celebrità, per averla confermata con l'aria di smentirla.

1) Formigli si è intromesso eccome, e molto scorrettamente, fra Servizio Pubblico e La7, il cui direttore Paolo Ruffini, chiamato da Santoro e dal suo staff intorno a mezzanotte di giovedì sera, aveva dato ampia disponibilità a modificare i palinsesti per consentire a Grasso di ottenere il faccia a faccia con me prima di giovedì prossimo.

A questi accordi ero rimasto, illudendomi che Ruffini avesse una parola sola, quando venerdì mattina - ignaro degli affettuosi cinguettii via twitter fra Formigli e Grasso - ho ricevuto l'sms di Formigli. L'idea che Formigli temesse che "il confronto si tenesse su una rete concorrente di La7" fa ridere i polli: il direttore Ruffini sapeva fin da giovedì sera che il confronto l'avremmo allestito alla prima data disponibile noi di Servizio Pubblico;

e già giovedì sera a Servizio Pubblico avevo dichiarato che, trattandosi di una rettifica di Grasso a quanto da me detto a Servizio Pubblico, la sede naturale del confronto era quella, o in subordine la web tv del Fatto (che può allestire un confronto in streaming in qualsiasi momento, senza spostare palinsesti televisivi, ed è naturalmente collegata col sito di Servizio Pubblico visto che il Fatto ne è azionista).

Immaginiamo che accadrebbe se Gian Antonio Stella del Corriere della sera scrivesse un articolo su Grasso che non piace a Grasso e accettasse di confrontarsi con lui per proseguire la polemica sulle pagine di Repubblica: verrebbe licenziato in tronco. Lo stesso credo accadrebbe se un collaboratore di Formigli (ipotetica del terzo tipo) polemizzasse con Grasso e poi i due venissero a confrontarsi a Servizio Pubblico.

2) Non ho mai "chiuso la comunicazione" telefonica con Formigli, né due volte, né una. Semplicemente ero in treno fra Roma e Bologna, in zona "scoperta", e quando ho visto le chiamate di Formigli gli ho scritto un sms. Dalla risposta ho capito esattamente quel che c'era scritto: e cioè che mi convocava nel suo programma: "Ciao Marco allora lunedì sei con noi a Piazzapulita per il confronto con Grasso? Se vuoi ne parliamo appena ti liberi".

Non riuscendo a capire perché diavolo avrei dovuto essere "con loro a Piazzapulita" lunedì, visto che Santoro aveva concordato col direttore di La7 il confronto in un'edizione speciale di Servizio Pubblico (si parlava di domenica sera), ho ribadito a Formigli quanto avevo detto in trasmissione, casomai gli fosse sfuggito. Ho poi saputo, visto che non seguo twitter avendo di meglio da fare, che Grasso e Formigli si erano già amorevolmente accordati alle mie spalle. Poi ho anche scoperto che Ruffini, dimentico di quel che aveva concordato con Santoro, aveva cambiato idea. Ah, dimenticavo: non ho una colf, dunque non posso trattarla né bene né male.

3) Conservo gli sms importanti, dunque non quelli di e con Formigli. Comunque la mia risposta fu esattamente quella che avevo riassunto io, peraltro identica a quel che avevo subito detto a Servizio Pubblico: la sede naturale del confronto è Servizio Pubblico oppure il sito di Servizio Pubblico collegato in streaming con la web tv del Fatto.

Quanto all'esclusiva, che mi lega a Servizio Pubblico, a Formigli risulta male: nell'ultima stagione ho partecipato ad altri programmi (che scelgo io, non Formigli) solo nei periodi in cui Servizio Pubblico non andava in onda. Lo possono testimoniare Lilli Gruber, Enrico Mentana, Victoria Cabello e gli amici di SkyNews, dei quali sono felice di essere ogni tanto ospite, ma dei quali ho declinato alcuni inviti (con Mentana anche il giorno delle elezioni) perché sono legato in esclusiva a Servizio Pubblico.

Aggiungo, visto che Formigli mi provoca, che a Piazza Pulita non metterei piede neppure se fossi libero da vincoli: e credo che lui sappia bene il perché. Ho tanti difetti, ma non la smemoratezza, e non dimentico com'è nato Piazza Pulita. Mentre Santoro e tutti noi, due anni fa, Formigli compreso, ci battevamo contro una proposta indecente di contratto con La7 che prevedeva la censura preventiva della rete e la manleva legale alla rete, lui si proponeva per condurre un talk show il giovedì sera al posto nostro. Anche a me fu offerta da Stella e Bernabè la conduzione di un programma alternativo su La7, ma naturalmente rifiutai.

Così ce ne andammo, ci mettemmo in proprio e, grazie anche alle sottoscrizioni di 100 mila cittadini, creammo un rischiosissimo network di tv locali a cui poi si aggiunse Sky-Cielo. Qualcuno sperava che scomparissimo, invece riuscimmo egregiamente a sopravvivere con Servizio Pubblico, che anche dall'iperuranio era più visto di Piazza Pulita (intanto Formigli dichiarava elegantemente a Libero: "Non darei 10 euro a Santoro per Servizio Pubblico"). Tanto che quest'anno La7 è tornata sui suoi passi e ha acquistato Servizio Pubblico, per il giovedì sera e alle nostre condizioni di libertà.

4) La difesa che fa Formigli del suo direttore è commovente. Ma se Formigli e Ruffini non volevano essere accusati di essersi accordati con Grasso alle mie spalle, non avevano che da propormi il confronto a Piazza Pulita quando lo proposero a Grasso. Invece Ruffini ha detto una cosa e poi il suo contrario nel breve volgere di una notte. E Formigli ha contattato Grasso giovedì sera, ne ha incassato l'adesione venerdì alle 7.31, poi con comodo s'è ricordato di avvertire anche me verso le 11.

Bella premessa per un confronto ad armi pari. Quanto alle "maniere forti" e ai "manganelli", vorrei rassicurare Formigli: non le ho mai usate né invocate in vita mia, e comunque lui è talmente servizievole che nessuno gli torcerà mai un capello, tantomeno il suo direttore (lo stesso che dirigeva Rai3 quando mi attaccò perché da Fazio avevo scoperchiato alcuni altarini di Renato Schifani, ex socio di suo zio, Enrico La Loggia, dopodiché guardacaso da quelle parti diventai un appestato per qualche anno).

"Mettere a posto Formigli" significa semplicemente fare quel che farebbe un direttore: dirgli di stare al suo posto, senza impicciarsi in faccende che non lo riguardano, tantopiù che Santoro, con l'avallo di Ruffini, stava preparando uno speciale per il confronto fra Grasso e me.

5) Attendo con ansia di conoscere le mie "bugie" e le mie "ricostruzioni" che "da un po' di tempo" farebbero "acqua da tutte le parti". Su Piero Grasso scrivo e dico cose molto più pesanti di quelle dell'altra sera da almeno dieci anni, dunque se sono false lo sono da parecchio tempo. Peccato che Grasso non le abbia mai ritenute tali, visto che non mi ha mai querelato. Mi auguro che Formigli abbia buone fonti in materia, anche se non le ha mai tirate fuori.

6) L'invito finale a Piazza Pulita, dopo due pagine di insulti, è un capolavoro degno di Tartuffe. Formigli, domani sera, se le può cantare e suonare tranquillamente con Grasso (che poi era il loro scopo fin dall'inizio), così come ha fatto ultimamente con Monti, Bersani e altri big che, guarda un po', a Servizio Pubblico non mettono piede. E potrà anche scoprire per la prima volta mondi finora inesplorati dal suo programma, succhiando la ruota al nostro.

Personalmente non vedo l'ora di confrontarmi con Grasso: ho già pronte tutte le carte per dimostrare ciò che ho detto giovedì e anche tante altre cose. Lo farò volentieri giovedì sera a Servizio Pubblico, se Grasso accetterà il nostro invito. Se non lo farà, e spiegherà convincentemente perché il programma più visto di La7 non può ospitare il confronto su una polemica nata proprio lì, sarò lieto di incontrarlo - se otterrò una deroga alla mia esclusiva - in altre trasmissioni di La7 da lui proposte (da Lilli Gruber, da Mentana, da Lerner), purché siano garantiti un minimo di agibilità, di equilibrio e di decenza.

Possibilmente senza che il conduttore si accordi con Grasso alle mie spalle e poi mi chiami a cose fatte. Possibilmente con la rinuncia, da parte del presidente del Senato, dell'insindacabilità parlamentare, visto che lui è immune per qualunque cosa dica, mentre io rispondo penalmente e civilmente di tutti i miei scritti e di tutte le mie parole.

Per la data e l'orario non ho problemi né veti: giovedì Grasso aveva una gran fretta, salvo poi dirsi impegnato fino alle 21.15 di lunedì. Ma, se riesce a liberarsi un'ora prima, ci possiamo vedere anche domani sera al Tg de La7 o a Otto e Mezzo. Mentana e Gruber permettendo.

 

 

Corrado Formigli Marco Travaglio Corrado FormigliMICHELE SANTORO MARCO TRAVAGLIOCORRADO FORMIGLI A PIAZZA PULITA NELLA PUNTATA SU BEPPE GRILLO MARCO TRAVAGLIO WALTER VELTRONI PIERO GRASSO DANDINI E RUFFINI Formigli Corrado PIERO GRASSO PAOLO RUFFINI E DOMENICO PROCACCI corrado-formigli

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....