caltagirone messaggero

QUELLE INTERCETTAZIONI IN CUI MARRA CHIEDEVA A SCARPELLINI DI INTERCEDERE CON CALTAGIRONE: ''DIGLI DI DARMI UNA MANO SUI SUOI GIORNALI. TANTO IO SONO A DISPOSIZIONE, LO SAI'' - VIRMAN CUSENZA, DIRETTORE DEL 'MESSAGGERO': QUELL'ORDINANZA È UNA MEDAGLIA APPUNTATA SUL NOSTRO PETTO E DIMOSTRA COME QUESTO GIORNALE NON SIA CONDIZIONABILE DAL SOTTOBOSCO VISCHIOSO DELLA CAPITALE

 

1. CASO MARRA/ QUELL'ORDINANZA È UNA MEDAGLIA

Virman Cusenza, direttore del ''Messaggero''

Virman Cusenza e Francesco Gaetano Caltagirone Virman Cusenza e Francesco Gaetano Caltagirone

 

Questa ordinanza è una medaglia. Una medaglia appuntata sul petto del Messaggero. Le carte dell’inchiesta dimostrano come questo giornale non sia minimamente condizionabile. Lo si coglie platealmente dai verbali e dalle intercettazioni, lo dimostrano i fatti. I maldestri sforzi di Raffaele Marra nel chiedere intercessione al costruttore Scarpellini fanno un buco nell’acqua.

 

Per l’impermeabilità dell’Editore di questo giornale a qualunque tentativo di blandizia o condizionamento. E per l’autonomia di una redazione che, proprio nei giorni in cui questo esponente del sottobosco vischioso che da decenni ruota attorno alla politica capitolina si muoveva, ha continuato a raccontare e a denunciare le opacità e le violazioni delle più elementari procedure di trasparenza sin dai primi mesi della attuale giunta Raggi. Come del resto ha fatto con i suoi predecessori. C’è solo una morale da trarne: con noi neanche ci provano.

virman cusenza e azzurra caltagironevirman cusenza e azzurra caltagirone

 

 

2. MARRA ARRESTATO, LE INTERCETTAZIONI CON L'IMPRENDITORE SCARPELLINI

Da www.quotidiano.net

 

Due assegni versati dal costruttore Sergio Scarpellini a Raffaele Marra, ma anche telefonate per fare pressione contro chi lo attaccava. Sono questi alcuni degli elementi che si trovano nell'ordinanza del gip Maria Paola Tomaselli, che oggi ha portato all'arresto del braccio destro della sindaca Virginia Raggi e dell'imprenditore.

raffaele marra virginia raggi raffaele marra virginia raggi

 

LE INTERCETTAZIONI - Da una intercettazione del giugno scorso infatti si evince che Raffaele Marra voleva che Sergio Scarpellini intervenisse sul costruttore Francesco Gaetano Caltagirone affinché il quotidiano di cui è editore quest'ultimo (Il Messaggero) evitasse gli attacchi alla sua persona. Marra chiamò la segretaria di Scarpellini: "Io sto a sua disposizione, lui lo sa... Se Sergio potesse intervenire su Gaetano Calta, per farmi dare una mano sui giornali... Tanto lo sai, io sto a disposizione, diglielo". Un colloquio che, per i carabinieri e per la Procura di Roma, dimostra quindi lo stretto legame tra il funzionario del Campidoglio e Scarpellini.

 

E il rapporto prosegue tra i due prosegue ancora nel luglio del 2016 quando "fortemente preoccupato dal rischio di perdere tutto ("dall'uomo più potente in tre giorni divento l'ultimo coglione") e dunque necessitando di un intervento di Scarpellini per 'placare' la diffusa compagna stampa in suo danno", Marra - spiega il giudice - "si rivolge nuovamente all'imprenditore richiedendo i suoi favori con l'esplicita asserzione della propria generica 'disponibilità' ribadita fermamente e reiteratamente da Marra proprio a titolo di corrispettivo del favore richiesto".

 

Dall'ordinanza del gip, emerge "una notevole spregiudicatezza e pervicacia nel porre in essere gli illeciti comportamenti, contraddistinti, per quanto attiene a Marra, da un assoluto evidente disprezzo per la pubblica funzione svolta e da una totale assenza di scrupoli nel porla al servizio del proprio e dell'altrui privato interesse".

 

SERGIO SCARPELLINISERGIO SCARPELLINI

LE PRESUNTE TANGENTI - Al centro degli accertamenti c'è l'acquisto nel giugno del 2013 di un appartamento Enasarco in via Prati Fiscali, che Marra ha intestato alla moglie. Dalle verifiche dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia, parte del denaro necessario per concludere questa compravendita (circa 367mila euro) è stata messa a disposizione dello stesso imprenditore con suoi assegni circolari. Si tratta di soldi che, stando agli accertamenti di Procura e carabinieri, risultano in uscita e non sono stati restituiti.

 

Questa operazione immobiliare sarebbe avvenuta nel periodo in cui Marra passava da un incarico in Regione a uno poi ricoperto in Comune. Indagando sui rapporti che legano i due arrestati, gli inquirenti hanno scoperto che con modalità più o meno analoghe nel 2009 Marra e Scarpellini sono stati protagonisti di un'altra operazione immobiliare relativa a un immobile in zona Eur. Su questa circostanza, però, la Procura non intende portare avanti ulteriori approfondimenti in quanto si tratta di un caso coperto da prescrizione.

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