monica maggioni

NELLA CALURA ROMANA D’AGOSTO IRROMPE, SEPPUR ALLA CHETICHELLA, IL "LICENZIAMENTO" DI MONICA MAGGIONI DA DIPENDENTE DELLA RAI, ANNUNCIATO IN MANIERA IRRITUALE, CON POCHE RIGHE SUL “CORRIERE DELLA SERA”: "MAGGIONI SI LICENZIA, MA CONDURRÀ ANCORA I PROGRAMMI" – “NON HA NULLA A CHE FARE CON IL TETTO DEGLI STIPENDI RAI”, SI LEGGE NELL’INSOLITA COMUNICAZIONE CHE SUONA COME LA CLASSICA "EXCUSATIO NON PETITA". E INFATTI, SECONDO GLI "ADDETTI AI LIVORI", PARE CHE L’EX PRESIDENTE RAI DA UN PO’ COVASSE L’AMBIZIONE DI DIVENTARE LA VESPA IN GONNELLA, BENEFICIANDO, COME "BRU-NEO", DEL CONTRATTO RISERVATO ALLA FIGURE ARTISTICHE, BEN PIÙ MUNIFICO DI QUELLO DA DIRETTORE, BLINDATO AI 240MILA EURO DI TETTO PREVISTO PER LEGGE - QUALI PROGRAMMI, PER QUANTI ANNI E QUALI CORRISPETTIVI PREVEDE L’ACCORDO RISERVATO A MAGGIONI?

DAGOREPORT

 

monica maggioni 2

Lo strano caso della Bilderberg de noantri.

 

Nella calura romana d’agosto, neanche il tempo di salutare il Pippo nazionale e dedicargli la meritata statua a Viale Mazzini che, seppur alla chetichella, irrompe il caso Maggioni.

 

“Maggioni si licenzia dalla Rai, ma condurrà ancora i programmi” annuncia in breve il “Corriere della Sera” di ieri, infrangendo i rituali dell’azienda sempre prodiga a comunicati congiunti in stile Pravda. Specie in casi di separazioni consensuali e no con dirigenti di prima fascia e giornalisti o conduttori di primo piano.

 

giampaolo rossi al teatro delle vittorie per la camera ardente di pippo baudo

E ai piani alti della Rai, c’è già un mormorio crescente di voci incontrollate. La più accreditata è proprio quella della classica excusatio non petita.

 

“…Non ha nulla a che fare con il tetto degli stipendi Rai” precisa l’insolito comunicato stampa. Pare invece, secondo i bene informati, che l’ex Presidente Rai covasse da un po’ l’ambizione di diventare la nuova Bruno Vespa, beneficiando del contratto riservato alla figure artistiche, di ben altri importi che i 240mila euro del tetto previsto.

 

Ma la domanda è: quali programmi, per quanti anni e quali corrispettivi prevede l’accordo riservato a Maggioni? Considerato che con una star come De Martino non si è andati oltre un quadriennale…

 

MAGGIONI SI LICENZIA MENTRE I DIRIGENTI RAI SOGNANO IL RITOCCO ALLO STIPENDIO

Estratto dell'articolo di Lisa Di Giuseppe per www.editorialedomani.it

 

bruno vespa si incazza con tommaso cerno e debora serracchiani a porta a porta

Un altro posto che si libera in Rai. Ad andare via, anche se solo a metà – rimarrà a condurre i suoi programmi – è Monica Maggioni. L’ex presidente si è licenziata ma resterà in onda con un contratto esterno. La notizia, che anche nei corridoi praticamente deserti d’agosto ha colto più di qualcuno di sorpresa, è arrivata con poche righe sul Corriere della sera.

 

Una comunicazione che non è passata dalla Rai, ma è stata curata dall’ormai ex direttrice dell’offerta informativa. Spiccano le ultime righe: la decisione «non ha nulla a che fare con il tetto degli stipendi Rai visto che da qualche settimana lo stesso tetto retributivo è stato eliminato da una sentenza della Corte costituzionale che vale per tutto il settore pubblico, tv di stato compresa».

 

monica maggioni 1

Maggioni era effettivamente inquadrata con la retribuzione massima di 240mila euro, come molti altri dirigenti. Alcuni direttori di testata, ma anche il coordinatore dei generi, Stefano Coletta e il direttore di Rai Cinema, Paolo Del Brocco. Restano al di sotto, anche se vicini, altri volti di primo piano di TeleMeloni come i direttori di genere, Paolo Corsini e Angelo Mellone o Paolo Petrecca, alla guida di Raisport.

 

Tutto facile da ricostruire grazie alla sezione della trasparenza del sito della Rai, che però non riporta la retribuzione di Giampaolo Rossi, che da amministratore delegato di una partecipata non quotata dovrebbe pure essere soggetto al vincolo.

 

 

newsroom di monica maggioni

Certo, con il pronunciamento della Corte costituzionale tutto cambia. O potrebbe, almeno in potenza. Fin da quando è stato introdotto dal governo Renzi nel 2014 il vincolo è stato oggetto di pesanti critiche da parte di chi vedeva in esso un limite all’appetibilità di un incarico in azienda per manager che altrove avrebbero potuto ottenere un compenso maggiore.

 

Non sono mancate però soluzioni creative per aggirare il problema, come i contratti da artista che permettono, anche ai giornalisti come Bruno Vespa, di guadagnare cifre ben oltre il tetto, per non parlare dei talent, che ovviamente sono soggetti a trattative private di tutt’altro livello.

 

MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI RAI CANONE

Ma a questo punto anche la zavorra del limite agli stipendi dei manager potrebbe venire a cadere, se i dirigenti decidessero di ritoccarsi lo stipendio. E arrivare così ad autoequipararsi, per esempio, ai colleghi di Raiway, che pure è un’azienda partecipata da Rai ma, essendo quotata, è fuori dal perimetro della legge. Certo, resta il tema delle autorizzazioni.

 

In azienda qualcuno scommette sul fatto che, essendo già al centro dell’attenzione per le quotidiane vicende che scuotono il servizio pubblico, la governance meloniana si asterrà – almeno per il momento – da ritocchini e adeguamenti. C’è anche un tema puramente di conti: se si dovesse discutere un aumento, sarebbe necessario il via libera del principale azionista dell’azienda, il ministero dell’Economia. E Giancarlo Giorgetti potrebbe non essere pronto ad avallare una modifica di questo tipo, visti i conti disastrati.

 

monica maggioni

Nondimeno, che qualche dirigente abbia già negli occhi un intervento a rialzo sul proprio stipendio non è da escludere. E il rischio di un riverbero negativo in termini di immagine pubblica è dietro l’angolo: l’ultima legge di Bilancio ha infatti previsto per la Rai tagli per 200 milioni di euro in due anni, proprio per uscire dal profondo rosso in cui naviga. La Lega da anni ha fatto del taglio del canone il suo cavallo di battaglia. Che impressione darebbe al paese un’azienda di servizio pubblico che taglia prodotto – con annesse polemiche per esempio dal genere degli Approfondimenti – e poi spende una parte del denaro risparmiato per finanziare stipendi più alti? 

 

[...] Nei corridoi di via Asiago ci si chiede anche che fine farà la poltrona di Maggioni. Sulla carta una direzione che «svolge un ruolo di coordinamento finalizzato all’ottimizzazione dei contenuti informativi». Nella pratica gestisce anche autorizzazioni per interviste e assegnazioni: non esattamente un ruolo di scarso rilievo.

 

francesco giorgino xxi secolo

E anche se c’è la possibilità di eliminare l’incarico, per dirla con chi conosce bene la Rai, «di poltrone che scompaiono perché non c’è nessun partito che vuole occuparle non ne ho ancora viste».

 

È quindi già partito il totosuccessore: tra i più quotati l’attuale direttore del Centro studi, Francesco Giorgino, ancora in attesa che riparta il suo XXI secolo in seconda serata. Fresco dimissionario dalla presidenza della scuola radiotelevisiva di Perugia c’è poi Flavio Mucciante, ma senza incarico c’è anche Simona Sala, allontanata dalla direzione di Radio 2 per fare posto a Giovanni Alibrandi.

 

simona sala foto di bacco

Giorgino, però, nonostante un’intervista in cui chiedeva a Giorgia Meloni se le fosse piaciuto l’ultimo Sanremo, sarebbe un altro nome che piace soprattutto dalle parti del Carroccio. Più di qualcuno è perciò pronto a scommettere che Rossi, dopo aver salutato una giornalista a lui non vicina politicamente ma di cui aveva stima, potrebbe addirittura sperare di occupare la poltrona con un dirigente di area più meloniana. Una situazione win-win.

MONICA MAGGIONI IN MEZZ ORAMONICA MAGGIONI

 

 

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...