difendere indifendibile 9

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA - DAI SESSISTI AI MERCANTI DI ORGANI UN SAGGIO RIVALUTA LE FIGURE SOCIALI PIU’ ODIATE - DIFENDERE L' INDIFENDIBILE NON È SOLO PROVOCAZIONE LIBERTARIA MA "APOLOGIA DEL MERCATO”-L’ACCUSA AGLI STATALISTI BUSH E OBAMA

Andrea Mancia per “il Giornale”

 

CONTRABBANDIERECONTRABBANDIERE

Quando, nel 1976, Difendere l' indifendibile viene pubblicato negli Stati Uniti, il suo effetto sul dibattito politico-culturale dell' epoca è quello di un ordigno termonucleare che esplode durante un Requiem di Brahms eseguito dalla New York Philharmonic al Lincoln Center di Manhattan. Il pigro monopolio culturale liberal, solo saltuariamente infastidito da qualche sussulto conservatore, viene bruscamente interrotto da uno sconosciuto disturbatore libertarian, che si permette di affrontare a viso aperto tabù culturali, sociali ed economici in modo insolente e provocatorio.

 

Friedrich August von Hayek paragona la lettura di questo agile saggio scritto da Walter Block, un giovane studioso di economia fresco di Ph.D. alla Columbia University, alla «terapia shock» con cui era stato convertito al libero mercato da Ludwig von Mises. Qualcosa di sconvolgente, insomma, destinato a lasciare una traccia indelebile di sé.

Difendere l' indifendibile - come scriveva qualche anno fa su queste pagine Carlo Lottieri - «è un' apologia del mercato e del capitalismo che punta tutto sulla difesa delle figure più discusse che possono trovare spazio in una società libera».

CINA - CONTRABBANDIERE DI IPHONE   CINA - CONTRABBANDIERE DI IPHONE

 

La prostituta, il porco maschilista, lo spacciatore, colui che grida «al fuoco!» in un cinema affollato, il bagarino, il falsario, colui che si rifiuta di fare beneficenza, lo speculatore, il profittatore, il crumiro, il datore di lavoro ai minori: si tratta, in rigoroso ordine d' apparizione, soltanto di alcune tra le 32 figure che compongono lo straordinario affresco di Block.

 

BLOCK DIFENDERE INDIFENDIBILE 1BLOCK DIFENDERE INDIFENDIBILE 1

Tutti questi «indifendibili» sono sottoposti a un trattamento rigorosamente lockiano (o se vogliamo rothbardiano) e analizzati con il microscopio della scuola austriaca. E il giudizio su di loro, dal punto di vista della filosofia libertarian non può che essere assolutorio.

«Nel prendere implacabilmente in esame, uno dopo l' altro, quei casi limite che tenderanno ad urtare la sensibilità del lettore - scrive Murray N.

 

Rothbard nella prefazione alla prima edizione del libro - Block costringe il lettore stesso a considerare e a riconsiderare le proprie reazioni emotive automatiche, nonché ad acquistare una nuova e più solida comprensione della teoria economica, delle virtù e delle funzioni dell' economia del libero mercato. Persino quei lettori che pensano di credere nel libero mercato, devono adesso prepararsi ad afferrare pienamente le implicazioni logiche della fede in una economia libera».

MULTINAZIONALIMULTINAZIONALI

 

Tradotto in una dozzina di lingue, Difendere l' indifendibile arriva in Italia nell' aprile del 1995 grazie alla (mai troppo lodata) casa editrice LiberiLibri di Macerata, con una splendida traduzione di Anselma Dell' Olio. Dopo quattro ristampe del titolo (l' ultima nel 2010), il pamphlet di Block diventa nel nostro paese una sorta di lettura "cult" che si diffonde come un virus in quella nicchia di studiosi, attivisti e simpatizzanti che abitano la - pressoché spopolata - «riva destra» del mondo liberale, liberista e libertario.

 

OBAMA BUSHOBAMA BUSH

Proprio LiberiLibri, in questi giorni, ha dato alle stampe Difendere l' indifendibile II - Libertà in ogni campo della vita (prefazione di Ron Paul, Trad. Massimiliano Greghini, pagg 280, euro 17), scritto da Block nel 2013, a quasi quarant' anni di distanza dal titolo che gli ha regalato la notorietà. Block, che oggi insegna Economia alla Loyola University di New Orleans ed è senior fellow del Ludwig von Mises Institute di Auburn, in Alabama, non ha affatto perduto lo spirito iconoclasta e brillante degli esordi.

 

BLOCK DIFENDERE INDIFENDIBILEBLOCK DIFENDERE INDIFENDIBILE

La prefazione è affidata alle cure dell' ex deputato repubblicano (ed ex candidato alla presidenza) Ron Paul, idolo dei libertarian di destra di tutto il mondo, ma Block non sembra fare troppe distinzioni tra i due maggiori partiti a stelle e strisce, colpevoli a suo dire di lavorare incessantemente - anche se con gradi e stili differenti - verso l' espansione dell' intervento statale in economia. E così il «fascio-socialista Bush» è trattato alla stessa stregua del «fascio-socialista Obama».

 

ANSELMA DELL OLIOANSELMA DELL OLIO

Meglio, molto meglio, sono trattati gli archetipi "negativi" che popolano il sequel di Difendere l' indifendibile . Tanto per citarne qualcuno: le multinazionali, il contrabbandiere, il tagliatore di teste, il robot, il fumatore, il mercante di organi umani, il sessista, l' omofobo, il produttore di armi giocattolo, il demolitore di edifici storici e perfino (eresia!) il venditore di bambini. In ognuno di questi paradossali ritratti, Block difende - con logica stringente e prosa divertente e divertita - l' assioma di non aggressione alla base della filosofia libertarian.

 

 E riesce a farlo anche quando l' impresa sembra oggettivamente disperata.

«Ci sono migliaia di persone la cui vita potrebbe migliorare in modo eccezionale se potessero avere accesso a un rene sano - scrive Block nel capitolo dedicato ai "mercanti di organi umani" - E migliaia di altre persone che muoiono ogni anno, portandosi nella tomba dei reni perfettamente funzionanti, senza alcun incentivo economico ad affidare quegli organi a chi ne ha bisogno.

 

sesso sexbotsesso sexbot

Perché i potenziali donatori non possono ricevere una ricompensa monetaria per fare del bene? La nostra società, invece, adotta ogni tipo di stratagemma inefficace per cercare di far arrivare gli organi a chi ne ha bisogno.

 

Le celebrità ci esortano a donare i nostri reni (...). Le facoltà di medicina insegnano ai loro studenti le tecniche migliori per trattare con i parenti stretti; l' unica difficoltà è che devono chiedere il loro assenso proprio nel momento in cui è meno probabile che lo diano, ovvero dopo la morte improvvisa di una persona cara. (...) Il sistema di libera impresa, se gli venisse consentito di operare in questo ambito, sarebbe invece una manna per tutti coloro che sono affetti da disfunzioni renali.

 

Un mercato legalizzato incoraggerebbe migliaia di donatori. Visti gli incentivi, passatemi la battuta, saremmo pieni fino al collo di reni».

 

RON PAULRON PAUL

Ancora una volta, il lettore di Block si trova di fronte a un bivio. Abbandonarsi ai propri pregiudizi, soprattutto etici, o percorrere fino in fondo il sentiero impervio della libertà, accettandone (o almeno comprendendone) pienamente le conseguenze, anche quelle apparentemente «indifendibili».

 

Block si propone esplicitamente di «dimostrare che il pensiero libertario è un' erbaccia in grado di resistere a ogni sorta di attacco intellettuale contro i suoi princìpi di base e ad ogni sfida». Ma avverte: «Se cercate un tipo di approccio graduale, questo mio lavoro non fa per voi. Ma per altri neofiti, l' unico modo per capire i meriti di questa filosofia è colpirli con una mazza (intellettuale) in fronte». E la mazzata, puntualmente, è arrivata anche stavolta.

DIFENDERE INDIFENDIBILE 9DIFENDERE INDIFENDIBILE 9

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO