daniela ferolla vincenzo novari

“GRETA NON BASTA PER SALVARE IL PIANETA…” – INFATTI, MEGLIO DANIELA FEROLLA, LA LADY GREEN DI LINEA VERDE SU RAI 1 (FIDANZATA DI VINCENZO NOVARI, AD DI MILANO CORTINA 2026) – "MISS ITALIA? SOPHIA LOREN DICEVA CHE SOMIGLIAVO A DEMI MOORE MA AL LICEO E AI PRIMI ANNI DI UNIVERSITÀ MI NASCONDEVO, PER PAURA DEL GIUDIZIO ALTRUI, MI HANNO PERSINO BULLIZZATA – GRETA? HA DATO IL BUON ESEMPIO, MA NON MI CONCENTREREI TANTO SU DI LEI - BRAD PITT DICE DI LAVARSI POCO PERCHÉ L'ACQUA È UNA RICCHEZZA CHE NON VA SPRECATA: “NON SONO A QUESTI LIVELLI DI OSSESSIONE...” - I SOCIAL? PREFERISCO VIVERE...”

Massimo M. Veronese per “il Giornale”

 

daniela ferolla

L'hanno soprannominata Lady Green ma avrebbe potuto tranquillamente reggere anche il ruolo di Madre Natura. Daniela Ferolla è il ritratto della vita sana, della bellezza italiana e del mondo che vorremmo, verde smeraldo e pieno di energia pulita, la perfetta sintesi tra tradizione e modernità, la Greta che tutti sognavamo. Il mondo, equo e sostenibile e l'Italia delle eccellenze che lei racconta da 8 anni a Linea Verde e Linea Verde Life su Rai 1, non si concede alle ossessioni ambientaliste e non si fa trascinare dai fanatismi. Porta semmai nelle case di tutti il bello e il buono ma come piace a lei: con naturalezza.

 

Ha detto di sè: sono una donna del Sud cresciuta in campagna e innamorata della natura. Più Heidi o più Pippi Calzelunghe?

«Un po' tutte e due. Da bambina mi sentivo molto wild. Amavo stare a piedi nudi sull'erba, vivere libera, ero anche un po' maschiaccio».

Però l'hanno soprannominata Biancaneve...

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«È successo a Miss Italia. Ero una ragazzina con i capelli corti che non sapeva camminare sui tacchi e non si era mai truccata. I parrucchieri decisero di rendere più scuri i miei capelli per valorizzare i miei occhi...»

 

E quindi?

«Avevo pelle chiara, occhioni verdi e chioma lunga e scura. Sembravo proprio Biancaneve».

 

Chi era il suo uomo ideale Tarzan o Robin Hood della foresta?

«Forse più Robin Hood che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Almeno si rendeva utile...».

 

Ha detto: per me famiglia e tradizione sono importanti. Non si sente fuori moda per questo?

«Assolutamente no, sono molto orgogliosa di essere tradizionalista. Per me sono importantissime le radici, la famiglia: ci fanno più forti e forse meno aridi».

 

daniela ferolla

Viveva mai bambina l'angoscia di un papà carabiniere?

«Vivevo circondata di carabinieri, in realtà mi sentivo molto protetta.

Papà però è stato bravo a non farci arrivare mai la paura e l'angoscia per i pericoli che affrontava».

 

Lavorava con il generale Dalla Chiesa, vero?

«In un periodo molto difficile, tra Alcamo, Palermo e Trapani. Lui si è formato lì: una scuola durissima alle dipendenze di Dalla Chiesa e del colonnello Giuseppe Russo, poi ucciso da Cosa Nostra. Un orgoglio per me essere figlia d'Arma».

 

Cos' ha preso da papà?

«Era un carabiniere molto amato. Da lui ho preso il rigore che mi accompagna sempre nella vita. Ringrazio il cielo tutti i giorni per i genitori che ho avuto».

 

Il carabiniere a casa però era mamma...

«La marescialla era lei come credo in tutte le famiglie. Aveva studiato dalle suore, veniva da un'educazione molto religiosa, mia nonna per prima era molto devota, e tirare su quattro figlie femmine non è stato semplice».

 

Quattro femmine?

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«C'è Miriam che è più piccola di me di otto anni, mentre io sono più giovane di Giusy sempre di otto anni. Poi c'è Gabriella tra me e Giusy».

 

Cosa deve a sua mamma?

«Ha fatto sempre da sola, rigorosa fino alla fine. É un insegnamento di vita e un motivo di orgoglio».

 

Le è stata molto vicina durante la malattia.

«Quando si è ammalata avevo 20 anni, la accompagnavo alle sedute di chemioterapia in ospedale. Lei faceva le terapie e io, vicino a lei, preparavo gli esami per l'Università. La perdita della mamma è un dolore che non si può descrivere».

 

Dice che non si è mai considerata bella. Scherza ovviamente...

«Ero consapevole di essere una bella ragazzina, ma mi vedevo mille difetti come tutti gli adolescenti. Al liceo e ai primi anni di università mi nascondevo, per paura del giudizio altrui, mi hanno persino bullizzata. Vestivo quindi maglioni molto larghi, cappelli e cappellini strani, non volevo che mi riconoscessero».

 

daniela ferolla

È stata l'ultima Miss Italia minorenne dopo Martina Colombari.

«Ero veramente una bambina. I diciassette anni di vent' anni fa poi non erano quelli di oggi. Sono passata dall'essere una semplice ragazzina di provincia a simbolo della bellezza italiana, se non avessi avuto mia mamma che lasciò il lavoro per scortarmi fino alla maggiore età, mi sarei persa».

 

Incoronata da Sophia Loren: cosa ricorda di quell'incontro?

«Essendo io campana Sophia era una specie di madonna. Vederla è stata uno choc. Ma ho un segreto da raccontare su di lei...»

 

Non ce lo nasconda...

«Enzo Mirigliani, il patron di Miss Italia, mi considerava la sua nipotina, cercava di proteggermi più di altre perché ero la più piccolina. Pensi che quella che aveva vinto prima di me, Manila Nazzaro, aveva 26 anni».

 

E quindi?

«Passati un po' di mesi ci vediamo a Roma nel suo ufficio e Mirigliani mi confessa: "Quando Sophia è arrivata a Salsomaggiore mi ha detto: ho visto le selezioni da Ginevra e ho già trovato la mia preferita"».

 

E come lo disse?

daniela ferolla

«Consegnò un bigliettino a Mirigliani prima della finale facendogli giurare di non leggerlo prima e Mirigliani me lo fece vedere: c'era scritto il mio numero e il mio nome. Ero la sua preferita. Diceva che somigliavo a Demi Moore».

 

Presentava Fabrizio Frizzi

«Era un fratello per me, una persona rara e vera. Seria e rigorosa sul lavoro ma che sapeva creare un clima di gioia intorno a sè. Conoscevo bene sua moglie, Carlotta Mantovan, che è stata la mia seconda in quella finale. Con Fabrizio abbiamo perso una persona unica».

 

Eletta la sera prima dell'11 settembre. Ricorda quel giorno?

«Avevo appena iniziato il mio primo servizio fotografico da Miss Italia quando tutti si sono precipitati nella hall dell'albergo, il Grand Hotel et de Milan di Salsomaggiore, a guardare la tv. Scorrevano immagini atroci, all'inizio pensavo si trattasse di un film horror. Erano tutti paralizzati dallo choc davanti alla tv. Passai dal sogno all'incubo: davanti a questo scempio la mia felicità di ragazzina crollò».

 

Come ha vissuto quei giorni?

«Ha cambiato la vita di tutti e segnato la mia generazione. Mi dicevano, che sfortuna essere diventata miss in quell'anno tremendo. Ma la vera sfortuna è toccata a chi lavorava nelle Torri Gemelle, non a me».

 

Come fu muoversi, viaggiare?

daniela ferolla vincenzo novari

«Nei voli eravamo spesso solo io e mia mamma perché nessuno voleva più prendere l'aereo. Ti toglievano dalla valigia qualunque cosa, io poi che viaggiavo con scettro e corona non le dico l'imbarazzo ogni volta».

 

L'ultima Miss Italia è passata quasi inosservata. Pensa sia finita un'epoca?

«Sicuramente è cambiato tutto rispetto a vent' anni fa. Miss Italia per chi aveva bellezza e talento era l'unico talent che esisteva. È stata un'opportunità per tutte quante noi, anche per quelle che non hanno vinto, come Sophia o la Cucinotta».

 

Cosa è cambiato?

«I tempi. Le ragazze di oggi non vogliono più essere rappresentate solo da un numero o da un costume da bagno, hanno voglia di farsi conoscere per altre qualità. Noi eravamo ancora molto decorative, non è che parlavamo tanto. Ma Miss Italia è sempre stata molto elegante».

 

Quindi è finita?

«Avrebbe bisogno di un restyling come lo ha avuto Sanremo. Mi piacerebbe tornasse in auge perché un concorso di bellezza c'è in ogni paese del mondo. Perché non dare il giusto valore alla bellezza, anche quella è un talento naturale»

 

Che Italia ha incontrato con i suoi viaggi soprattutto dopo il lockdown?

«Ho assistito a un passaggio culturale: ragazzi più attenti all'ambiente, alla natura e alle persone, che si sono reinventati contadini usando la tecnologia applicata alla terra. Prima essere un contadino veniva vissuto come un limite, non si era orgogliosi di lavorare i campi, adesso è invece una nuova frontiera di vita e di lavoro».

 

daniela ferolla 89

E lei dove ama vivere essendo vagabonda per contratto?

«Anch' io ragazzina, vivendo nel Cilento non vedevo l'ora di andarmene, di trasferirmi nelle grandi città, di conoscere il mondo, di fare esperienze. Ma mi sono dovuta ricredere: Milano, la città dove vivo, mi ha dato tantissimo ma adesso sento il bisogno di tornare a quello che è stato il mio passato. Ho preso la casa dei miei nonni con il mio compagno, l'abbiamo risistemata, abbiamo cominciato a fare l'olio, il vino. Ci piacerebbe vivere lì».

 

Ma sarebbe pronta a fare la contadina 2.0?

«Ho acquisito tante di quelle competenze frequentando agronomi, agricoltori con Linea Verde che sono diventata un'esperta. Quella casa diventerà la mia isola felice, il porto dove tornare bambina e dove con le mie sorelle fare conserve e marmellate. Un modo per ricordare i nostri nonni e mamma che non c'è più».

 

Ha scritto un libro per insegnare a vivere meglio...

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«È un inno alla vita sana, un modo di riprendersi il tempo. Un attimo di respiro l'ho scritto durante la pandemia: non viaggiavo più, restavo chiusa in casa, avevo bisogno di ritrovare il respiro. É dedicato a due donne: mia nonna e mia madre».

 

Suggerimenti?

«Ognuno di noi nel proprio piccolo può fare il bene del pianeta. Sprecando meno acqua, facendo la spesa con criterio, usando materiale riciclato la Natura ti dà forza ed energia però bisogna rispettarla e lo devono fare soprattutto i giovani».

 

Di Greta cosa ne pensa?

«Ha mobilitato un'intera comunità mondiale, ha coinvolto i giovani in una battaglia. La caparbietà è stata utile per imporre un'urgenza».

 

Però

«Gli attivisti ci sono sempre stati. Greta ha dato il buon esempio, ma non mi concentrerei tanto su di lei ma sul futuro del pianeta, sul fare qualcosa per non perdere il domani. È una battaglia che va combattuta a livello globale, Cina, India, Stati Uniti, tutti noi».

 

Ha preso il Covid, vero?

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«Pensavo di farla franca invece, nelle ultime due puntate di Linea Verde, l'ho preso. Io ma non la mia troupe. Sintomi gestibili però sono tanto dimagrita».

Brad Pitt dice di lavarsi poco perché l'acqua è una ricchezza che non va sprecata...

«Non fa per me. Non sono a questi livelli di ossessione...

E Cameron Diaz per lo stesso motivo tira lo sciacquone dopo tre sedute...

«Ma figuriamoci...»

 

Demi Moore si fa dissanguare dalle sanguisughe per eliminare le tossine...

«Per carità. Io ho proprio un altro metodo...»

Ci spieghi...

«Il forest bathing».

 

Che sarebbe?

«Immergersi nei boschi, camminare, ritrovare il contatto con noi stessi. Le sostanze sprigionate dagli alberi e che gli alberi usano per difendersi ci alzano le difese immunitarie e la serotonina che è l'ormone del buonumore. Ci sono studi che dimostrano che il bagno nel bosco aiuta a ritrovare l'armonia».

 

Madonna mangia solo semi di lino.

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«Figuriamoci. Sono nata in Cilento dove è nata la dieta Mediterranea. Vuol mettere invece una bella Parmigiana con le melanzane?...»

 

Com' è il rapporto con i social?

«Sono un personaggio pubblico ma anche una persona molto riservata. All'inizio ho preso i social come un gioco ma mi sono resa conto che per molti è un'ossessione. Finora la cattiveria non mi ha toccato ma non vorrei farmi tirare dentro da questo mondo. Tutto quello che postiamo non è la verità. La vera vita è un'altra».

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Ha più ammiratori o odiatori.

«Qualche cattiveria mi arriva, stranamente più dalle donne. Comunque gente educata, non posso certo lamentarmi».

 

Cosa porterebbe in un'isola deserta?

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«Le persone che amo. E di sicuro non mi porto il cellulare...»

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