davide parenti le iene

“LA LIBERTÀ NON È NEGOZIABILE MA CAMBIEREMO ALCUNE MODALITÀ DI APPROCCIO AI FATTI E ALLE PERSONE” – SU "PRIMA" DAVIDE PARENTI, STORICO CURATORE DELLE "IENE", INTERVIENE DOPO LE POLEMICHE SUL SERVIZIO DI MATTEO VIVIANI RIGUARDO AL CASO ZACCARIA E AL DOPPIO SUICIDIO DI FORLIMPOPOLI - "AL NOSTRO EDITORE PIER SILVIO BERLUSCONI, COME AD ALTRI, IL SERVIZIO NON È PIACIUTO, ED È LEGITTIMO. IL SERVIZIO SULLA MORTE DI DANIELE ANDAVA FATTO MEGLIO, MA ANDAVA FATTO. ALZEREMO IL LIVELLO DI GUARDIA MA…”

Da primaonline.it

 

davide parenti

Non si placa il dibattito suscitato dal suicidio – domenica 6 novembre – di Roberto Zaccaria. Il 64enne per un anno si era finto in chat una ragazza. La vittima, il 24enne Daniele, si è poi suicidato (la ricostruzione più sotto).

Su questa vicenda il 1° novembre era tornate le ‘Iene’, inseguendo Zaccaria. Dopo diverse polemiche sul fatto, e sul modo in cui il programma conduce le sue inchieste, adesso interviene Davide Parenti. L’autore delle ‘Iene’ ci ha inviato una lettera esclusiva.

 

 

Di seguito, la lettera in esclusiva di Davide Parenti.

“In questi giorni tutto il gruppo che lavora a ‘Le Iene’ è stato scosso da un fatto tragico, che ci addolora in modo profondo.

 

Due settimane fa abbiamo raccontato una storia di catfishing: Daniele, un ragazzo di ventiquattro anni si è suicidato dopo aver scoperto che quella che pensava fosse la sua fidanzata era invece Roberto Zaccaria, un uomo di 64 anni. Dopo il suicidio di Daniele, Roberto ha continuato a fare la stessa cosa con altri quattro ragazzi.

 

IL SERVIZIO DI MATTEO VIVIANI SU ROBERTO ZACCARIA

È stato allora che siamo andati a chiedergli conto delle sue azioni, incalzandolo. Dal giorno seguente alla messa in onda, il servizio è stato ripreso da trentuno giornali cartacei e online, due telegiornali, e ha spopolato sui social.

 

“La storia era chiaramente di pubblico interesse, perché svelava la perversione di un meccanismo molto diffuso, che fa leva sulla fragilità affettiva e psichica di chi ne cade vittima. L’abbiamo raccontata perché potesse richiamare ogni potenziale ‘emulo’ alla gravità del gesto e alla sua responsabilità. Nel farlo, l’onda alimentata anche da chi ha ripreso il nostro lavoro è montata oltre ogni misura immaginabile, tanto che nel piccolo paese dove Roberto abitava sembra che qualcuno gli abbia fatto trovare dei cartelli nei pressi di casa.

 

DAVIDE PARENTI - LE IENE

“Il sabato successivo al servizio, a quattro giorni dalla messa in onda, Roberto si è tolto la vita. Da allora non smettiamo di domandarci qual è il limite, come bilanciare il diritto a fare informazione su fatti importanti e il diritto alla privacy, anche quella di chi è responsabile di questi fatti. Molti, dopo la morte di Roberto, hanno sollevato critiche sul nostro modo di raccontare, hanno sostenuto che è stato sbagliato, eccessivo. Accogliamo tutte queste critiche.

 

Guido il gruppo de ‘Le iene’ da ventisei anni e da ventisei anni sono responsabile di ogni singolo minuto che va in onda; e se su altri casi – anche molto controversi – dormo sonni tranquilli, sul servizio di Roberto continuo a interrogarmi, così come le oltre cento persone che lavorano al programma. Con la nostra esperienza avremmo potuto essere più capaci di ‘sentire’ chi avevamo di fronte.

 

“Chi fa il nostro lavoro si muove sul filo sottile della libertà di cronaca, una funzione delicatissima, per questo tutelata dalla Costituzione e disciplinata dalla legge. C’è poi un terzo elemento di cui chi fa comunicazione non può non tenere conto, la sensibilità collettiva, che negli ultimi anni ha fluttuato in modo continuo.

 

IL SERVIZIO DI MATTEO VIVIANI SU ROBERTO ZACCARIA

Molti oggi vorrebbero collegare il gesto di Roberto Zaccaria al fatto di essere stato incalzato da un nostro inviato, perché ha trovato il suo modo irruente, violento. Eppure esiste una differenza tra sensibilità e nesso di causalità.

 

Al nostro editore, come ad altri, il servizio non è piaciuto, ed è legittimo.

Quello che facciamo può non piacere, è migliorabile – siamo esseri umani. La nostra libertà di farlo non è negoziabile col gusto di una platea, per quanto ampia.

PIERSILVIO BERLUSCONI

 

Alla domanda se il “giornalismo estremo che praticano ‘Le Iene’ fatto di inseguimenti per strada possa andare avanti in questo modo”, il nostro editore ha risposto che “dire basta a un certo tipo di giornalismo sarebbe come tornare indietro invece che andare avanti, qualsiasi altro programma di informazione di Mediaset e non (lo pratica)”, un’affermazione che condividiamo.

 

Il servizio sulla morte di Daniele andava fatto meglio, ma andava fatto. Così come andava fatto il servizio sul pallavolista Roberto Cazzaniga, su David Rossi, Chico Forti, DJ Fabo, il sangue iperimmune, i chierichetti del Papa, Marco Vannini, il ginecologo di Bari, le firme false del Movimento Cinque Stelle, il secondary ticketing, il disastro della Terra dei Fuochi, le truffe al 110, i rimedi al cancro della Brigliadori e della Mereu, i portaborse in nero, i furbetti del cartellino, la droga in parlamento, le molestie nel cinema, le aggressioni, i raggiri, gli inganni, le frodi, le estorsioni, le violenze e gli abusi subiti dai più deboli di cui il nostro programma è zeppo.

DAVIDE PARENTI LE IENE

 

A sessantacinque anni ogni giorno ancora imparo che posso fare meglio. Alzeremo il livello di guardia, cambieremo alcune modalità di approccio ai fatti e alle persone. Non cambierà la nostra attenzione alla società, alla politica e la necessità di raccontarne storture e iniquità. Non abbiamo nessuna intenzione di ignorare ogni suggerimento utile e dato in buona fede su come migliorare il nostro lavoro. E soprattutto, non abbiamo nessuna intenzione di smettere di darci da fare.”

 

Davide Parenti

 

Non avrebbe retto alla gogna mediatica innescata da un servizio della trasmissione ‘Le Iene‘ e si è tolto la vita pochi giorni dopo che il servizio, curato dall’aretino Matteo Viviani, è andato in onda. Due suicidi in tredici mesi, nel mezzo il servizio della trasmissione di Italia 1.

 

DAVIDE PARENTI

È stato trovato morto in casa l’uomo di 64 anni di Forlimpopoli, Roberto Zaccaria, finito al centro della vicenda legata al suicidio di Daniele, un giovane di 24 anni che un anno fa si era a sua volta tolto la vita dopo aver appreso di essere stato vittima di uno scherzo durato un anno: quella che credeva essere la sua fidanzata, Irene Martini, conosciuta online, era in realtà l’uomo di 64 anni che aveva usato foto di una modella romana. Zaccaria, dopo il suicidio del giovane, era stato indagato dalla Procura, aveva ricevuto una multa di circa 800 euro per sostituzione di persona ma l’accusa di morte come conseguenza di altro reato era stata archiviata.

 

Nel servizio curato da Matteo Viviani, l’uomo era stato raggiunto vicino a casa. È andato in onda con il volto oscurato, ma in molti lo avrebbero riconosciuto. Ora la famiglia di Zaccaria ha preannunciato querela nei confronti della trasmissione e di Viviani.

 

 

Le polemiche

IL SERVIZIO DI MATTEO VIVIANI SU ROBERTO ZACCARIA

Selvaggia Lucarelli si è subito schierata contro il giornalismo della Iene: “Sono due decenni che si assiste allo scempio che le Iene fanno del giornalismo, che accettiamo le immagini di macchiette in giacca e cravatta all’inseguimento di persone per strada, sul proprio posto di lavoro, nelle proprie abitazioni private”.

 

Sulla morte di Zaccaria è intervenuto anche Pier Silvio Berlusconi: “Non voglio entrare nello specifico e penso che dire basta a un certo tipo di giornalismo sarebbe come tornare indietro invece che andare avanti. Ma il punto è come viene fatto: servono attenzione e sensibilità, non è facile. Le Iene è un programma fatto da signori professionisti, Davide Parenti è bravo. Ripeto, è una questione di sensibilità personale e da editore dico che quella cosa lì non mi è piaciuta. Capita, ma bisogna tenere alto il livello di guardia”.

LE IENE - IL SERVIZIO DI MATTEO VIVIANI SU ROBERTO ZACCARIADAVIDE PARENTI

 

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