DE LAURENTIIS CALCIO-SHOW - “QUESTA SUPERCOPPA ITALIANA NON VALE NIENTE. HO PORTATO LA SQUADRA IN DISCOTECA, ABBIAMO BRINDATO CON 10 BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE. I VINCITORI MORALI SIAMO NOI” - IL NAPOLI RISCHIA LA MULTA
PER L'ABBANDONO DEL PODIO A PECHINO - EPPURE, NON È UNA NOVITÀ. SCELSE DI PROTESTARE DISERTANDO LA CONSEGNA DELLE MEDAGLIE PROPRIO LA JUVENTUS, IN UNA SUPERCOPPA EDIZIONE 1998 CHE I BIANCONERI PERSERO A TORINO CON LA LAZIO…

1- DE LAURENTIIS CALCIO-SHOW
Da "Il Sole 24 Ore.com"

«Che cosa ha lasciato questa sconfitta? Proprio un bel niente perché questa Supercoppa italiana non vale niente, per come é organizzata. Rimane l'amarezza di aver perso una buona occasione per esportare un'immagine inappuntabile del nostro calcio all'estero. E per tutto questo ci sono due responsabili: la Lega e Mazzoleni, il cui comportamento non ha fatto bene al nostro calcio. Vorrà dire che se dovessi rigiocare la Supercoppa chiederei arbitri internazionali».

Il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis non fa passi indietro dopo la sconfitta a Pechino con la Juve e la mancata partecipazione della sua squadra alla cerimonia di premiazione in seguito alle polemiche arbitrali.

«Ho portato la squadra in discoteca, abbiamo brindato con 10 bottiglie di champagne. Ho detto ai ragazzi di cancellare questa finale di Supercoppa e ho deciso di dare a ciascuno il loro premio di 20mila euro perché i vincitori morali siamo noi - dice alla Gazzetta dello Sport il patron partenopeo - Brutta figura? Ma no, ciò che mi ha maggiormente infastidito é che la prima partita vera della stagione sia stata gestita con un piglio di severità scolastica, che é tipico di noi italiani. Che un rigore possa essere discutibile non è grave, capita spesso.

È inaccettabile la seconda ammonizione di Zuniga che, tra l'altro, il fallo l'ha prima subito. Non ce l'ho con la Juve che é una grande squadra fatta da grandi giocatori. Però se si semina sul campo l'irrazionalità allora é chiaro che le due squadre cominciano a confrontarsi con un atteggiamento diverso, a volte persino spocchioso. Ho un dubbio: vorrei sapere da chi ha preso lezione di lingua macedone il guardalinee che ha fatto espellere Pandev, visto che il giocatore si é rivolto a lui con la propria lingua. Proprio Rizzoli, se non sbaglio, venne insultato qualche anno fa da Totti per ben tre volte e capì che il livello di adrenalina s'era alzato troppo».

2- GRAN RIFIUTO, IL NAPOLI RISCHIA LA MULTA
PER L'ABBANDONO DEL PODIO A PECHINO
Roberto Ventre per Il Mattino

Presa in giro, questo lo stato d'animo avvertito dal Napoli per come è maturata la sconfitta in Supercoppa. Di qui la decisione di disertare la cerimonia di premiazione edi non ritirare la medaglia. Infuriato in tribuna il presidente De Laurentiis, infuriato il tecnico Mazzarri che a sua volta era stato espulso, in panchina a gestire quei concitati momenti il direttore sportivo Bigon, seduto accanto al secondo Frustalupi.

Presidente e direttore sportivo si sono parlati al telefono, in pochi attimi la decisione societaria di lasciare il campo al fischio finale e andare direttamente negli spogliatoi.

Un segnale forte quello del Napoli, una forma di protesta non contemplata nei regolamenti (per questo al massimo potrebbe essere ipotizzabile una multa).

Poi l'ordine del silenzio stampa, tutti zitti, in attesa delle prime dichiarazioni ufficiali del presidente azzurro. La Supercoppa dei veleni, cominciata male, finita peggio. Prima la storia delle «spie» azzurre con la presa di posizione forte della Juventus, poi una nuova frecciatina di Carrera a Mazzarri.

E per concludere un arbitraggio a senso unico di Mazzoleni e almeno tre decisioni che hanno penalizzato in maniera evidentissima il Napoli.

Eppure, non è una novità. Scelse di protestare disertando la consegna delle medaglie proprio la Juventus, in una Supercoppa edizione 1998 che i bianconeri persero a Torino con la Lazio: l'allora squadra di Lippi prima subì l'espulsione di Inzaghi e poi la rete del 2-1 al 49 del secondo tempo ad opera di Conceicao. L'arbitro era Bettin. E la Juventus boicottò la cerimonia.

Gli azzurri hanno lasciato il campo a testa bassa, l'ultimo ad andar via De Sanctis, inutilmente invitato a restare da Buffon, suo compagno in nazionale azzurra. Ancora inviperiti Zuniga e Pandev, la rabbia per le due espulsioni era ancora tutta da sbollire al momento di rientrare negli spogliatoi. E ancora rabbia, urla, tante recriminazioni prima d'infilarsi sotto le docce. La sensazione di aver vissuto una delle beffe più atroci da almeno un paio d'anni a questa parte.

Musi lunghi, la delusione che si legge sul volto degli azzurri mentre passano dalla zona interviste per raggiungere il pullman nel tunnel del Bird's Stadium. Nella zona chiusa c'è un caldo infernale e le immagini della festa juventina fanno da contraltare alla rabbia e alla delusione azzurra. Sfilano via uno dietro l'altro i calciatori del Napoli, ognuno recrimina per qualcosa.

Zuniga per l'espulsione, il colombiano non si dà pace per tutte e due le ammonizioni. Come Pandev che ha detto qualcosa in macedone mentre l'assistente di linea era a una considerevole distanza, difficile di solito in questi casi decifrare le parole considerando il frastuono.

Pandev che giura ai compagni di non aver offeso l'assistente, dopo averlo provato a spiegare anche all'arbitro. E poi in occasione delle proteste anche i bianconeri non sono stati teneri verso arbitri e assistenti (si sarebbe verificato un insulto di Lichsteiner), ma nei casi juventini non è stato mai preso nessun provvedimento.

Due espulsi (più Mazzarri) e cinque ammoniti, tre cartellini giali per i bianconeri, due dei quali arrivati a partita ormai chiusa e con la doppia superiorità numerica. Ecco, al Napoli ha fatto rabbia anche questo differente metro di giudizio arbitrale e una condotta di gara che ha penalizzato sempre gli azzurri al di là degli episodi clamorosi di Zuniga e Pandev.

I fuorigioco non fischiati, aspetto questo che ha fatto infuriare in maniera particolare i difensori azzurri e De Sanctis, le punizioni a favore non fischiate e quelle a sfavore puntualmente rilevate anche quando non se ne riscontravano gli estremi.

Difficile smaltire la rabbia, ancora nervosismo sul pullman. Oggi la squadra fa rientro a Napoli, poi due giorni di stop. Si riprende il pomeriggio di Ferragosto.

 

GIGGINO E AURELIONE AI TEMPI D'ORO AURELIO DE LAURENTIISjuve-napolijuve-napolijuve-napolijuve-napoliMazzarri

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…