
IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – IN CHIARO CHE VEDIAMO? IRIS PROPONE “CUORI RIBELLI”, WESTERN DI RON HOWARD CHE SEGNÒ L’INCONTRO FRA TOM CRUISE E NICOLE KIDMAN – SU TV2000 AVETE IL KOLOSSAL BIBLICO “EXODUS: DEI E RE” DI RIDLEY SCOTT CON CHRISTIAN BALE COME MOSÉ – IN SECONDA SERATA CIELO RIPROPONE IL BELLISSIMO GIALLO CHABROLIANO “ELLE”, CON ISABELLE HUPPERT FREDDA E CINICA AL PUNTO GIUSTO. LO PROPONGO A DAGO, CHE RIMPIANGE STEPHANE AUDRAN – PER TUTTI VOI/NOI MASSACRATI DALLE TASSE E DALLE PROMESSE MAI MANTENUTE DI CHI DICE DI VOLERLE TAGLIARE, C’È UN SOLO FILM DA VEDERE, “I TARTASSATI” DI STENO… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Su Cine 34 alle 21 avete un film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi, “Ma cosa ci dice il cervello?” con Stefano Fresi, Tomas Arana, Teco Celio, Vinicio Marchioni e il povero Remo Girone. Uscì un anno dopo “Come un gatto in tangenziale” e non ebbe lo stesso successo. Era strampalato, scombinato, ma divertente.
Se nel Gatto aveva fatto ridere il modello di commedia coatti versus radical chic, una sorta di Verdone 2.0, ma anche la attenta e acuta osservazione delle nuove realtà italiane, qui le ambizioni sono diverse. Anche se le cose che fanno più ridere vengono tutte dalla commedia coatta romana o dalla osservazione ironica-punitiva- educativa dei comportamenti coatti nella vita di tutti i giorni.
Se Paola Cortellesi si cuce per sé un personaggio di mamma single con figlioletta e nonna svitata a carico, Carla Signoris, una mamma che nasconde la professione di scatenatissimo agente segreto alla Arnold Schwarzenegger in “True Lies” (a sua volta remake del film di Claude Zidi “La totale”!), proprio l’applicazione delle sue tecniche di travestimento e convincimento sui comportamenti ignoranti e prevaricatori degli italiani di oggi è la polpa sana e divertente del film. E politica.
Ma per arrivarci Cortellesi-Milani, coi loro sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda, hanno bisogno di farci vedere anche tutta una parte avventuroso spionistica che ci spinge un po’ altrove, verso altri generi.
Così quando la nostra eroina si ritrova a affrontare un gruppo di vecchi amici, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino e l’immancabile Stefano Fresi, e le loro storie di bullismo e violenza subita quotidiana da parte di personaggi prepotenti e coatti, a Paola Cortellesi prende il sacro fuoco da Giustiziera della notte alla Charles Bronson, anzi da Giustiziera di mezzogiorno alla Franco Franchi, per rimettere le cose a posto. Punizioni per tutti.
paola cortellesi ma cosa ci dice il cervello
In tutto ciò, durante un viaggio con gli amici a Siviglia, troverà il modo anche di acciuffare un pericoloso terrorista, Tomas Arana, e di sistemare i suoi affari di cuore. Magari stavolta Milani e Cortellesi hanno un filo esagerato, c’è tanta, troppa carne al fuoco, un bel po’ di commistione di generi, ma la storia permette a Paola di cucirsi addosso tante facce diverse, di farci vedere come potrebbe essere brava sia nell’action comico alla francese sia nella commedia verdoniana.
E permette a Milani di costruire un film con una morale e tanti personaggi divertenti. Sono loro la vera sorpresa del film, a partire da una Paola Minaccioni incredibile come cafona di periferia che pensa di risolvere tutto su Internet, da un Ricky Memphis che si vuole sostituire all’allenatore di calcetto dei ragazzini Vinicio Marchioni, da un Alessandro Roia, manager riccastro che usa il cellulare come gli pare sui voli internazionali bullizzando la hostess Claudia Pandolfi.
Mettiamoci anche un Giampaolo Morelli come collega, Remo Girone come capo dei servizi segreti, un Teco Celio come cattivo pericoloso. Per far funzionare tutto questo si rischia qualche impiccio e qualche malfunzionamento c’è.
mark wahlberg tom holland uncharted 1
Su Canale 20 alle 21,05 abbiamo l’avventuroso “Uncharted” di Ruben Fleischer con Tom Holland, Mark Wahlberg, Antonio Banderas, Tati Gabrielle, Sophia Ali. Tutti pronti a buttarsi. Sul tesoro di Magellano. Esagerati.
Rai Movie alle 21,10 propone “Potenza virtuale” o “Cyberflic”, ultimo film diretto da Antonio Margheriti, scritto da Bruno Corbucci e Jess Hill con Terence Hill, Marvin Hagler, Gisèle Blondet, Tommy Lane. Girato in Florida. Mai visto.
LA7 alle 21,15 propone “Il cliente” diretto da Joel Schumacher, tratto dal romanzo di John Grisham, con Susan Sarandon, Tommy Lee Jones, Brad Renfro, Ossie Davis, Mary-Louise Parker.
Iris alle 21,15 propone “Cuori ribelli”, western di Ron Howard che segnò l’incontro fra Tom Cruise e Nicole Kidman. Ci sono anche Thomas Gibson, Cyril Cusack, Robert prosky, Colm Meaney. Lei è la figlia ricca del padrone, lui un giovane povero ma forte. Dall’Irlanda andranno in Oklahoma in cerca di fortuna. Girato in Panavision Super 70 mm. La scena chiave è quella della grande corsa verso la terra con 800 comparse, 400 cavalli e 200 carrozze.
nicole kidman tom cruise cuori ribelli
La7Cinema alle 21,15 passa la commedia del 2003 “Terapia d’urto” diretto da Peter Segal con Jack Nicholson, Adam Sandler, Marisa Tomei, Luis Guzman, Alleb Covert. Rai4 alle 21,20 propone la prima tv dell’horror tutto femminile “Mandrake” di Lynne Davison con Deirdre Mullins, Derbhle Crotty, Paul Kennedy, Seamus O'Hara, dove la protagonista è una assassina, ribattezzata Bloody Mary, che torna libera.
Su Tv2000 alle 21,30 avete il kolossal biblico “Exodus: Dei e Re” di Ridley Scott con Christian Bale, Aaron Paul, Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Ben Kingsley, Emun Elliott. Vediamo cosa ne scrissi... Possiamo accettare Batman, cioè Christian Bale, come Mosé, anche perché un po’ assomiglia a Charlton Heston buonanima, ma certo il bisteccone australiano Joel Edgerton, che è un ottimo attore però, come Ramses II, mah… Troppo muscoloso.
nicole kidman tom cruise cuori ribelli
Neanche Yul Brynner, ebreo russo cresciuto in Svizzera, era il tipico egiziano, ma il suo Ramses di I Dieci Comandamenti di Cecil B. De Mille, era bello, cattivo, e non poco innamorato del fratellastrato Mosé-Charlton Heston che si scopre ebreo e decide di partire per Canaan una volta scoperto il suo popolo.
In questo Exodus - Dei e re, polpettone da 150 milioni di dollari con titolo assurdo che Ridley Scott ha diretto col consueto vigore, ma con scarso rispetto per la storia, malgrado i ben quattro sceneggiatori presenti, lo Steve Zaillan di Schindler’s List, il Jeffrey Caine di Goldeneye e due autori di commedie, Adam Cooper e Bill Collage, la cose che ci piacciono di più sono i grandi set in Almeria, tra Tabernas e Sierra Alhamilla, come ai tempi degli spaghetti western e dei kolossal di Samuel Bronston, Il Re dei Re e 55 giorni a Pechino.
E’ notevole anche parte del cast europeo, come la spagnola Maria Valverde, vi ricordate la Melissa P. dell’omonimo film?, che fa Zipporah, la moglie di Mosé. O la bellissima Golshifteh Farahani come Nefertite, la moglie del faraone, che Cecil B. De Mille affidò a Anne Baxter. Mentre John Turturro come vecchio faraone Sethi è forse anche superiore al già vecchissimo Sir Cedric Hardwicke, proprio sballato come egiziano.
Ma Ben Kingsley non è superiore a Edward G. Robinson come vecchio capo comunità ebreo e Aaron Paul come Joshua non è bello come John Derek, che fece impazzire Ursula Andress quando entrò negli studi della Paramount a Hollywood.
Da parte sua, Cecil B. De Mille non solo riuscì a fare un polpettone biblico che vedemmo tutti a occhi spalancati per 4 ore, mentre il povero Ridley Scott, che aveva montato la “sua” versione di 4 ore, ha dovuto ridurla a 150 minuti, ma era riuscito a girarlo in esterni in Egitto, nel vero deserto con le vere piramidi.
Il governo egiziano, che aveva gradito un suo vecchio film, I crociati, lo accolse a braccia aperte, mentre Ridley Scott ha dovuto ricostruire tutto digitalmente. Non solo, a film finito, proprio il governo egiziano, assieme a quelli di Marocco e Kuwait, hanno vietato che si potesse vedere il film nei loro paesi, definendolo “storicamente inaccurato”.
Gli ebrei, ad esempio, non costruirono le piramidi come schiavi, visto che erano state costruite mille anni prima il loro esodo dall’Egitto. E gli egiziani, come gran parte degli ebrei, sono interpretati solo da attori occidentali bianchi per esigenza di box office. E questo ha disturbato parecchio gli stati arabi.
Lo potevano accettare ai tempi di Cecil B. De Mille. Oggi no. L’altra accusa che viene fatta a Ridley Scott è un pessimo uso delle piaghe d’Egitto, che è un momento fondamentale della storia. In questo caso si perdono i significati teologici delle piaghe, gli ebrei le subiscono come gli egiziani, e questo non è esatto.
Se De Mille girò, ma tolse al montaggio, l’invasione delle rane, pensandola poco terrorizzante, mentre qui c’è, Scott addirittura aggiunge una piaga che non esiste, quando un gruppazzo di coccodrilli si mangiano i pescatori del Nilo, scena che sembra provenire da un thriller d’avventure alla Ovidio Assonitis. In generale, poi, queste piaghe ci sembrano usate solo per far vedere che c’è il 3D, ma non sono forti come lo erano nel vecchio film, a parte le cavallette che fanno sempre la loro figura.
E servono magari a spiegarci i dolori psicologici di Ramses che ripete al figlio, “Dormi tranquillo perché sai che c’è chi ti ama”. Come a dire che lui non è stato abbastanza amato come Mosé da bambino. Quindi tutta la sua molla di cattiveria non è la passione verso Mosé, quanto il non essere stato amato dal padre. Mah…
Se Christian Bale, inoltre, è un Mosé credibile, anche se non perde mai la sua forza guerriera e non lascia mai la spada per il bastone di comando, quando attraversa il Mar Rosso dovrebbe avere qualcosina come 80 anni, pure Charlton Heston era invecchiato e barbogeo, anche un po’ comico, qui non diventa mai un vecchio. E cerca pure di menare in duello Ramses in mezzo al Mar Rosso.
Passiamo alla seconda serata con l’horror “Vermin” di Sébastien Vanicek con Finnegan Oldfield, Sofia Lesaffre, Jérôme Niel, Théo Christine, Lisa Nyarko, Rai4 alle 22,50. Rai Movie alle 22,50 propone “Les Mans ’66- La grande sfida” di James Mangold con Matt Damon, Christian Bale, Caitriona Balfe, Jon Bernthal, Josh Lucas e Remo Girone come Ferrari.
Cine 34 alle 23 ci fa vedere un film italiano che non conoscevo, “Una notte da dottore” diretto da Guido Chiesa con Diego Abatantuono, Frank Matano, Giorgia Spinelli, Alessandro Betti, Luciano Miele. La7Cinema alle 23,15 punta sul sicuro come “Ricomincio da capo” o “Groundhog Day” di Harold Ramis con Bill Murray, Andie MacDowell, Chris Elliott, Stephen Tobolowsky, strepitosa idea di sceneggiatura risolta benissimo sia da Ramis che da Bill Murray che ripete ogni giorno lo stesso copione cercando di uscire da un loop temporale.
La7 alle 23,30 passa un discreto thriller con serial killer particolarmente molesto, “Copycat – Omicidi in serie” di Jon Amiel con Sigourney Weaver, Holly Hunter, Dermot Mulroney. Rai4 alle 0,40 propone l’horror “Cobweb” di Samuel Bodin con Lizzy Caplan, Antony Starr, Cleopatra Coleman, Ellen Dubin.
Cielo alle 0,40 ripropone il bellissimo giallo chabroliano “Elle” di Paul Verhoeven con Isabelle Huppert fredda e cinica al punto giusto, Anne Consigny, Virginie Efira, Laurent Lafitte, Charles Berling. Lo propongo a Dago, che rimpiange Stephane Audran.
Per tutti voi/noi massacrati dalle tasse e dalle promesse mai mantenute di chi dice di volerle tagliare c’è un solo film da vedere, “I tartassati” di Steno con Totò, Aldo Fabrizi, Louis De Funès, Cathia Caro, Cesare Fantoni, La7 Cinema all’1, 05. C’è pure la Sora Lella in versione suora… Tra i top di Totò.
Rai Movie all’1,25 passa il bel thriller “Margin Call” di J.C. Chandor con Kevin Spacey, Paul Bettany, Jeremy Irons, Zachary Quinto, Penn Badgley, Simon Baker. Su Cine 34 alle 2,15 abbiamo “Quando le donne avevano la coda”, cavernicolo comico ideato da Umberto Eco e diretto da Pasquale Festa Campanile con la bellissima Senta Berger, Giuliano Gemma, Renzo Montagnani, Lino Toffolo, Lando Buzzanca. Si mettono in quattro per firmare la sceneggiatura, con tanto di Lina Wertmüller, inventandosi dei dialoghi in un “cavernicolese” alquanto buffo.
Ottavio Jemma, in La fabbrica del riso, ricorda che Umberto Eco, il soggettista, non lo incontrarono mai: «Aveva scritto un soggetto, acquistato, credo di ricordare, da Luciano Perugia e finito poi nelle mani di Silvio Clementelli, lo stesso produttore de La matriarca, con cui facemmo il film.
Me lo ricordo poco e non l’ho più in archivio, purtroppo. C’era la preistoria, c’era un conflitto fra due tribù, c’era mi pare una storia d’amore… L’invenzione dei sette cavernicoli che non hanno mai visto una donna e per sbaglio ne catturano una in una trappola per animali è tutta nostra [...].
Comunque Eco non c’entra in nulla con il film e penso che, dal suo punto di vista, abbia fatto bene a non firmarlo. Dal mio non posso fare a meno di pensare che se fra i firmatari ci fosse stato anche lui, certa critica avrebbe letto il film con più attenzione e non l’avrebbe trattato con tanta superficiale spocchia».
Per Lina Wertmüller, sempre in La fabbrica del riso, Pasquale Festa Campanile «tendeva, come sempre nella sua vita, ad una comicità più semplice, più piana. Era talentosissimo Pasqualino, però cercava il successo, gli piacevano anche molto i soldi». Anche Lino Toffolo, intervistato per Stracult, ricorda Pasquale Festa Campanile: «intelligente e coltissimo, uno che faceva prodotti inferiori alla sua cultura.
Credo che temesse di non fare successo». Per l’attore, Senta Berger è «la più bella donna che io abbia mai conosciuto». Allora i critici più fini lo trovarono tremendo, ma in tanti si divertirono per la Berger con la coda.
Celebre il terribile nudo di Paola Borboni. Racconta, nel Fofi-Faldini, un macchinista, Umberto Torriero, la scena delle donne svestite: «C’erano una trentina di ragazze che giravano completamente nude. Embé, aspettavo la sera, quando si rivestivano, per rivederle come donne, tanto ci avevo la nausea di tutte quelle tette e quei sederi al vento. Gli uomini sono molto più timidi.
Per fare spogliare Buzzanca in quel film non si sa quanto ce n’è voluto. Si vergognava, proprio. Invece alle donne non pare vero. Pure a quelle avanti con gli anni. Ci subimmo persino Paola Borboni che per una settimana andava qua e là come mamma l’aveva fatta».
Anche Lino Toffolo, su Cine70, ricorda il set pieno di donne: «C’erano le dodici ballerine che venivano dallo spettacolo Studio d’inverno di Gorni Kramer e altre sessanta tra le comparse erano ballerine o del circo. Quando arrivavano sul set, sembravano dei camion dei deportati, poi scendevano loro e l’idea cambiava…».
Rete 4 alle 3,15 passa un poco noto “La capanna dello Zio Tom” di Géza von Radványi con John Kitzmiller, Herbert Lom, O.W. Fischer, Olive Moorefield, Catana Cayetano. Ultimo film di John Kitzmiller, “Nero de Roma” che morì durante la lavorazione per un infarto. Film abbastanza assurdo.
Iris alle 4,15 propone il cult “Se mi lasci ti cancello” di Michel Gondry con Jim Carrey, Kate Winslet, Elijah Wood, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson. Rai Movie alle 5 passa un rarissimo “Oremus, Alleluja e così sia” di Alfio Caltabiano con Luc Merenda, Sydne Rome, Tano Cimarosa, Claudio Ruffini, Luciana Turina. Sequel di Così sia. Ritorna tutto il cast del film precedente, compreso un Luc Merenda ormai star e Caltabiano spalla alla Bud Spencer (con tanto di doppiaggio originale di Glauco Onorato).
jim carrey si fa cancellare la memoria in se mi lasci ti cancello
Manca solo Sydne Rome, che stava girando Che con Roman Polanski (ma rivediamo in flashback la sua grande scena di nudo mentre fa il bagno dal film precedente...). Il suo posto lo prende Katia Christine, la biondina dei Baci Perugina in tv, che già doveva avere questo ruolo nel film precedente.
C’è ancora Mila Beran, attrice cecoslovacca scoperta da Juraj Jakubisko nel 1969. Farà poi soltanto un film in patria nel 1976. I due direttori della fotografia rivelano un contrasto tra il primo direttore chiamato, Maccoppi, e il regista, che si risolse a una settimana dall’inizio delle riprese con l’arrivo di Guglielmo Mancori. Il film venne prodotto da Fulvio Lucisano, che aveva preso un’opzione sul personaggio. Così convincono Caltabiano a girare quello che sarà il suo ultimo film da regista.
Oggi sostiene che abbandonò il cinema proprio per colpa di Lucisano, che non sostenne affatto il film, che infatti non andò bene come il primo e non fu visto per niente. Una delle cose più interessanti sono i tanti stunt e i comici da circo presenti nel film.
Chiudo su “Sbamm!” di Franco Abussi, primo film con Ezio Greggio protagonista giovanissimo, Valeria D'Obici, El Pasador, Cristina Moffa. Mai visto. Lo danno su Cine 34 alle 5,30.