
IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA MI PIACEREBBE CERTO RIVEDERE MR BLONDE, CIOÈ IL VIC VEGA DI MICHAEL MADSEN QUANDO BALLA SUL RITMO DI "STUCK IN THE MIDDLE WITH YOU" IN “LE IENE” DI TARANTINO – IN CHIARO POTETE VEDERE UN CAPOLAVORO COME “L’INFERNALE QUINLAN”. AVETE ANCHE UNA DEMI MOORE VERAMENTE ESPLOSIVA IN “STRIPTEASE” – TORNA ANCHE IL FAMIGERATO, PER TANTE FEMMINISTE, “LA VITA DI ADELE”, CON LÉA SEYDOUX E ADÈLE EXARCHOPOULOS CHE SCOPANO PER DUE ORE – IN SECONDA SERATA C’È “LA FINE DEL GIOCO”, VECCHIO FILM DI GIANNI AMELIO. E NELLA NOTTE IL CAPOLAVORO “EVA CONTRO EVA”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ah, mi piacerebbe certo rivedere Mr Blonde, cioè il Vic Vega di Michael Madsen quando balla sul ritmo di "Stuck in the Middle with You" in “Reservoir Dogs – Le iene” di Quentin Tarantino. Allora questa scena per molti era troppo dura. Ricordo che mia moglie mi fece scappare dalla sala. Troppa tensione. Ma nemmeno Wes Craven, maestro di horror e di splatter, riuscì a vederla tutta e scappò dalla sala.
Se non lo sai, però, se non sia niente di quella scena, fa davvero impressione. Perché non pensi che Mr Blonde vada fino in fondo. Non esiste un cattivo più cool di Michael Madsen ne “Le iene”. Oggi, alla faccia del nuovo cinema di destra, mi sono rivisto su You Tube “Tutti casa” di Luigi Comencini, scritto da Age e Scarpelli, con Alberto Sordi e Serge Reggiani che attraversano l’Italia dopo la bella mossa del Re di firmare l’armistizio e scappare a Brindisi, lasciando un esercito Novecento. Non credo che si possano più fare film così.
Perché nel 1960 eravamo ancora un paese che aveva i segni pesanti di una guerra e di una guerra civile che era passata proprio da poco. E siamo diventati più cinici e indifferenti rispetto a temi importanti come la guerra e la sopravvivenza. Temo che i nostri eroi siano più interessati a sopravvivere, alla Sordi della prima parte del film, che non al riscatto finale. Ma allora i nostri registi e i nostri sceneggiatori ci credevano.
In chiaro, su Cine 34 alle 21 passa “Vita Smeralda” di Jerry Calà con Jerry Calà, Eleonora Pedron, Francesca Cavallin, Benedetta Valanzano, Guido Nicheli, cioè una commedia sugli anni d’oro del Billionaire visti dal di dentro, su Rai Movie alle 21, 10 potete vedere un capolavoro come “L’infernale Quinlan” di Orson Welles con Con Orson Welles, Charlton Heston, Janet Leigh, Joseph Calleia, Marlene Dietrich. E’ il primo film diretto da Orson Welles a Hollywood dopo sette anni di assenza, in giro per l’Europa, a ben dieci anni di distanza dal Macbeth (1948), ma è ahimè anche l’ultimo che girerà a Hollywood, portandosi dietro tutti i suoi 20, 40 o 400 nasi finti per fare ogni volta un cattivo diverso.
Un cattivo qui quasi grottesco, esageratamente grosso, “sgradevole e volgare”, che deve rimandare certo a tutti i suoi cattivi interpretati negli anni precedenti e futuri. Ma anche un cattivo che sta nel giusto, che ha capito tutto. Impossibile da eliminare dal film, malgrado i 20 minuti di tagli voluti dalla Universal, “una cosa odiosa” li descriverà Welles, perché fa parte fondamentale della storia. Un’esperienza che sembrava meravigliosa che si dimostrerà terribile per lui e che segnerà profondamente tutto il suo cinema futuro.
Come dirà all’amico Peter Bogdnanovich: “L’infernale Quinlan è stato stupendo da fare, hanno dato tutti il meglio Quando sai che appena pensi una cosa, qualunque cosa, loro te la fanno. Ecco perché mi sono tanto disperato quando ho saputo che non potevo continuare. Ero sicuro che avrei fatto tanti altri film alla Universal, e all’improvviso mi hanno buttato fuori dal set. E’ stata un’esperienza traumatica, tremenda. Perché ero sicurissimo. Venivano a farmi i complimenti tutte le sere per i giornalieri, e mi chiedevano: ‘Quando vieni a firmare un contratto per quattro o cinque film? Vieni per favore’. Mi chiedevano tutti i giorni di firmare un contratto. Poi hanno visto la versione montata e mi hanno vietato l’accesso agli stabilimenti di produzione”.
Ma segnerà anche la sua glorificazione in Europa. Facendoci capire quel che avrebbe potuto fare Welles dentro l’industria hollywoodiana. Molto carino, Tv2000 alle 21, 10, “Suffragette” di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Meryl Streep, Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Romola Garai. Su Canale 27 alle 21, 15 andate sul sicuro col non così visto “Terapia e pallottole”, commedia di Harold Ramis con Robert De Niro boss mafioso che va a farsi psicanalizzare da Billy Crystal, Lisa Kudrow, Joe Viterelli, scritto dal Kenneth Lonergan di “Manchester By The Sea”.
orson welles l’infernale quinlan
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 trovate l’horror giapponese di una ventina d’anni fa, “Dark Water” di Hideo Nakata con Hitomi Kuroki, Rio Kanno, Asami Mizukawa, Mirei Oguchi. La7 alle 21, 15 propone il polpettone di Lasse Hallstrom “le regole della casa del sidro” con Michael Caine, Tobey Maguire, Charlize Theron, Delroy Lindo, Kieran Culkin, dal romanzo di John Irving, vinse due Oscar, per Michael Caine e pe rla sceneggiatura. C’è una grande scena di nudo di Charlize Theron distesa a letto col sedere all’aria che forse qualcuno di voi avrà visto. Spero che non sia stata tolta.
Dal nudo di Charlize Theron passiamo a quello di Demi Moore, veramente esplosiva in “Striptease” di Andrew Bergman con Burt Reynolds, Armand Assante, Ving Rhames. Demi Moore venne pagata 12, 5 milioni di dollari per girare il film prima di “Soldato Jane” nel ruolo della spogliarellista che fa perdere la testa al politico di Burt Reynolds. Rai4 alle 21, 20 propone la commedia demenziale svizzera “Mad Heidi” di Johannes Hartmann con Alice Lucy, Max Rüdlinger, Casper Van Dien, David Schofield, Kel Matsena, dove Heidi combatte la dittatura fascista che ha preso il potere nella tranquilla Svizzera. C’è di tutto. Potrebbe diventare il vostro midnight movie preferito.
Canale 20 alle 21, 20 passa il modesto “Operation U.N.C.L.E.” diretto da Guy Ritchie con scarsa voglia con Henry Cavill, Armie Hammer, Alicia Vikander, Elizabeth Debicki, Luca Calvani. Bel cast, ma film un po’ inutile. Le cose migliori sono un dotto dialogo tra i protagonisti sulla moda degli anni ’60 e su che abito debba indossare la bellissima Alicia Vikander e un bell’inseguimento in auto per le strade di Berlino Est che culminerà con lo scavalcamento del Muro come nei bei film di spionaggio di allora. Per il resto questo stiloso ma un po’ vuoto Operazione U.N.C.L.E. è una macchinona a grossi effetti che non va da nessuna parte.
Anche perché non è né un reboot adattato ai tempi d’oggi della vecchia e gloriosa serie tv americana The Man from the U.N.C.L.E., né una rivisitazione affettuosa. Guy Ricthie sembra più interessato al mettere in scena la sua personale variante a 007 e al mondo delle spie e della Guerra Fredda che a un vero interesse per la serie tv e i suoi personaggi. Così, mentre si perde per le location a Berlino e a Roma e per gli abiti delle ragazze, non si concentra davvero sui due protagonisti, la spia americana Napoleon Solo, che affida al bisteccone Henry Cavill, già Superman, e la spia russa Ilya Kuryakin, che affida al bellone troppo americano e troppo high society Arnie Hammer.
I due ragazzoni non hanno il fascino sixties dei due vecchi protagonisti, Robert Vaughn, allora riconosciuto come il dandy coi guanti de I magnifici 7, e David McCallum, giovane inglese zazzeruto credibilissimo come russo un po’ beatnik. Per non parlare del loro capo, Leo G. Carroll, così anni ’40, e della schiera di bellezze del tempo, così eurospy, da Luciana Paluzzi a Sylva Koscina a Elke Sommer.
Perché quel qualcosa in più che aveva la serie, oltre alla scelta dei due protagonisti, gli veniva anche dal fatto di essere nata da un’idea di Ian Fleming e di poter vantare un’atmosfera totalmente eurospy come tema, la Guerra Fredda, location e guest star. In un primo tempo, anzi, la serie si sarebbe dovuta chiamare addirittura “Ian Fleming’s Solo”, puntando sul nome del protagonista e sulla fama di Fleming, ma anche un cattivo di 007, interpretato da Martin Berman, si chiamava Solo e Satzam e Broccoli, produttori di James Bond, si opposero a una simile rapina. Si optò così per The Man from the U.N.C.L.E., che per noi aveva comunque un valore, perché allora andavano forte le sigle.
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Cielo alle 21, 20 ripresenta il famigerato, per tante femministe, “La vita di Adele”, diretto da Abdellatif Kechiche con Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos che scopano per due ore, Salim Kechiouche, Mona Walravens, Jérémie Laheurte. Tre ore con scene di sesso ultrarealistiche, soprattutto una che dura dieci minuti esatti, che fecero saltare sulla sedia i vecchi critici al Festival di Cannes ormai incupiti da mattoni rumeni anche di quattro ore. Molto divise il pubblico, soprattutto le femministe più trinariciute che lo detestarono, ma venne premiato con un premio diviso, per la prima volta, tra regista e protagoniste.
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Spielberg, presidente della giuria, così giustificò il premio triplo. "Il film è una grande storia d'amore che ci ha fatto sentire tutti privilegiati di viverla lì come una mosca sul muro, di vedere questa storia di profondo amore e profondo dolore evolversi fin dall'inizio. Il regista non ha posto alcun vincolo alla narrazione e noi sono rimasti assolutamente incantati dalle straordinarie interpretazioni delle due attrici, e soprattutto dal modo in cui il regista osservava i suoi personaggi e li lasciava respirare".
Léa Seydoux, allora aveva 26 anni, accettò di girarlo a tre condizioni. Niente scene di fumo, perché aveva smesso da due anni, niente scene di sesso reali, infatti hanno delle protesi nelle scene di sesso, niente abiti suoi per il personaggio che interpretava. Dopo la premiazione a Cannes, però, Léa Seydoux ne disse di tutti i colori sulle condizioni assurde che aveva imposto Kechiche. Lui le dette della ragazzina viziata, che se ne era uscita così solo dopo essere venuta a Cannes usando ricchi sponsor di abiti e gioielli. Se stava così male, perché non aveva boicottato il film non venendo a Cannes. Detto questo, il film era una bomba quando lo vedemmo.
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Italia 1 alle 21, 25 propone il thriller “Into the Storm “ di Steven Quale con Richard Armitage, Sarah Wayne Callies, Jeremy Sumpter, Nathan Kress, Kyle Davis. E Rai3 valle 21, 40 il classico “I cento passi” di Marco Tullio Giordana con Luigi Lo Cascio come Peppino Impastato che sfida, con la sua radio libera, il boss Tano Badalamenti di Tony Sperandeo, Luigi Burruano, Ninni Bruschetta, Claudio Gioè.
Passiamo alla seconda serata con il thriller “Entrapment” di Jon Amiel con Sean Connery, Catherine Zeta-Jones, Ving Rhames, Will Patton. Più divertente “John Wick: Chapter 3 – Parabellum” di Chad Stahelski con Keanu Reeves, Halle Berry, Laurence Fishburne, Anjelica Huston, Ian McShane, Rai4 alle 22, 55, meno pazzo del numero 4 meno stracult del numero 2. Cine 34 alle 23, 10 passa la commedia vacanziera “Yesterday” di Claudio Risi con Jerry Calà, Marina Suma, Massimo Ciavarro, Eleonora Giorgi.
La7 alle 23, 30 passa il drammone femminile “White Oleander” di Peter Kosminsky con Alison Lohman, Michelle Pfeiffer, Robin Wright Penn, Renée Zellweger, storia di una teenager con madre in galera per un delitto passionale che rischia di far la stessa fine. Se avete visto “i cento passi”, potete vedfre anche “Felicia Impastato” di Gianfranco Albano con Lunetta Savino che interpreta la mamma di Peppino Impastato, Carmelo Galati, Linda Caridi, Antonio Catania, Giorgio Colangeli, Rai premium 23, 35.
Cielo alle 0, 35 punta sulla storia d’amore e di sesso fra due prostitute “Bliss – Attimi di piacere” diretto da Henrika Kull con Katharina Behrens, Adam Hoya, Malik Blumenthal, Jean-Luc Bubert, Eva Collé, Ian Hansen. Su RTai Tre/Fuori orario alle 0, 55, passa un vecchio film di Gianni Amelio, “La fine del gioco” con Gianni Amelio, Ugo Gregoretti, Luigi Valentino, dove un ragazzino finito in riformatorio è intervistato dal maestro della tv Ugo Gregoretti. Lo voglio vedere.
Come voglio rivedere “Il piccolo Archimede”, sempre di Amelio all’1, 50 con John Steiner, Aldo Salvi, Shirley Carrigan, Laura Betti. Rai Storia all’1, 15 passa invece di nuovo il bel documentario di Nanni Moretti “Santiago, Italia”. Iris all’1, 30 spreca il vecchio “Superman” di Richard Donner con Christopher Reeve, Marlon Brando, Margot Kidder, Gene Hackman, Glenn Ford, Maria Schell, visto che sta per arrivare il nuovo “Superman” e è già stato stroncato. Quello di Donner era perfetto.
Rai Movie alle 2, 35 si gioca un capolavoro come “Eva contro Eva” di Joseph L. Mankiewicz con Bette Davis, Anne Baxter, George Sanders, Gary Merrill, Marilyn Monroe, Celeste Holm. La notte prosegue con altri due film di Gianni Amelio, “I velieri” Raphael Mendez de Azevedo, Monique Lejeune, Eva Pilz, José Quaglio, Ignazio Oliva, Rai Tre alle 3, 15, e “La città del sole”, con Giulio Brogi, Daniel Sherrill, Umberto Spadaro, Bedy Moratti, Giancarlo Palermo, Rai Tre alle 4, 10.
Il più sporcaccione ha “Il labirinto dei sensi” di Joe D'Amato con Monica Seller, Steven Rogers, Lora Luna, Mike Monty, Muriel Lim, Ricky Jonez, Cine 34 alle 3, 45. Chiudo con “La ragazza di Bube” di Luigi Comencini con Claudia Cardinale, Georges Chakiris, Marc Michel, Emilio Esposito, Rai Movie alle 5.