2020quarantenagiusti2207

IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA PREPARATEVI CHE C’È “GUGLIELMO IL DENTONE”, CAPOLAVORO DI LUIGI FILIPPO D’AMICO CON ALBERTO SORDI CHE CERCA DI ENTRARE IN RAI COME GIORNALISTA MALGRADO ABBIA DEI DENTI DA CONIGLIO PAUROSI - NELLA NOTTE VEDO CHE PASSANO VECCHI FILM AMERICANI ANNI ’50 COME “IL TESORO DI VERA CRUZ” DI DON SIEGEL CON ROBERT MITCHUM E “LO SPERONE INSANGUINATO” DI ROBERT PARRISH CON ROBERT TAYLOR, JULIE LONDON E JOHN CASSAVETES COME PSICOPATICO ALLA LUCA MARINELLI. BEH… CE STA…. - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

guglielmo il dentone

Che vediamo oggi? Beh, stasera alle 23, 10 su La7, preparatevi che c’è “Guglielmo il Dentone”, capolavoro di Luigi Filippo D’Amico con Alberto Sordi che cerca di entrare in Rai come giornalista malgrado abbia dei denti da coniglio paurosi.

 

Non è solo una delle più grandi e surreali interpretazioni di Sordi, visto che il suo Dentone non la smette mai di parlare e di macinare battute, è anche un ritratto dal di dentro della Rai in bianco e nero della Kessler e di Nanni Loy. Imbattibile. Lo trovate dentro il film a episodi “I complessi”. Gli altri due episodi, diretti da Dino Risi e Franco Rossi, non possono nulla contro Alberto Sordi. “Però, simpatico sto Dentone”.

ma che colpa abbiamo noi

 

Cine 34 presenta un’altra seratona Verdone con “ma che colpa abbiamo noi” alle 21, 10, con Margherita Buy, Anita Caprioli, Stefano Pesce, un film che parte da un’idea strepitosa. Cosa farà un gruppo in analisi se muore l’analista? Subito dopo ritorna “Sono pazzo di Iris Blond” con Claudia Gerini, passato da poco. Iris piazza in prima serata i 150 minuti del biopic “Alì” di Michael Mann con Will Smith e Jamie Foxx.

 

 

sono pazzo di iris blond

Michael Mann è un grande regista, lo sappiamo tutti. E’ bellissimo anche “L’uomo della pioggia” di Francis Coppola con Matt Damon giovane avvocato nello studio di Mickey Rourke e Danny De Vito, Paramount alle 23. Ma la sorpresa di oggi arriva a mezzanotte in punto su Rai Tre con la prima dell’opera prima dei gemelli D’Innocenzo, “La terra dell’abbastanza”, storia di pischelli cresciuti male in quel di Ostia e di adulti più cattivi del normale.

 

Se vi è piaciuto “Favolacce”, ovvio che non lo dovete perdere. “Amo svoltato!”. Il genere è un sub Suburra, Non essere cattivo, cioè periferia romana violenta, l’ascesa criminale di due amici, Mirko e Manolo, interpretati da Matteo Olivetti e Andrea Carpenzano, bravissimi, che diventano piccoli gangster per caso, quando mettono sotto uno con la macchina (“Porco… è uscito dar nulla!”) in piena notte.

 

 

l’uomo della pioggia 1

Dopo la prima ondata di panico (“avete investito una persona, mica so’ pizza e fichi!”), siccome si viene a sapere che il morto era un infame ricercato da una banda, il clan dei Vantano, i due, grazie al padre di Manolo, uno strepitoso Max Tortora nel suo primo ruolo drammatico, capiscono che hanno svoltato (“Na volta tanto un po’ de bucio de culo!”).

 

la terra dell’abbastanza

Infatti vengono subito ripagati della “buona” azione dal capo del clan, un certo Angelo, Luca Zingaretti, e finiscono a fare prima i killer poi i pappa di un gruppo di mignotte minorenni. Costruito con una regia che mostra il rispetto dovuto ai maestri, Claudio Caligari, Stefano Sollima e soprattutto Matteo Garrone, i gemelli sono stati suoi assistenti, ma poi prende una sua strada coatto-criminale decisamente personale e moderna.

il tesoro di vera cruz

 

La macchina da presa infatti è tutta sui volti di Mirko e Manolo, come se quello che è capitato a loro, la “svolta”, “il bucio de culo”, e quello che stanno facendo, le morti su commissioni (“c’è un indultato a Rieti… un ex-pugile…”), le mignotte, facessero parte di un mondo che serve ai registi solo per sviluppare la loro storia. “Ci abbiamo la chimica io e te”, si dicono dopo un’azione orrenda, cercando di ricostrursi il rapporto da ragazzini che avevano prima dell’incidente.

 

 

ma che colpa abbiamo noi

Alla fine, “La terra dell’abbastanza” è un piccolo trattato non tanto sull’indifferenza e sulla inconsapevolezza che accompagna i delitti di questi baby criminali, quanto sulla totale perdita di contatti che i ragazzi, borghesi e non, hanno con il mondo adulto e con la propria famiglia e sul tentativo disperato di ricostruirsi una famiglia fra di loro tramite rapporti d’amicizia o d’affetto.

 

E’ un mondo esplosivo e in parte già esploso che sembra difficilmente recuperabile socialmente e che è mosso da piccoli desideri, soldi, telefonini, il calcio, che vengono come buttati lì nella totale indifferenza. “Poi ve faccio conosce il Capitano”, dice il boss Zingaretti ai due ragazzi dopo averli mandati a uccidere. Personalmente, lo preferisco a “Favolacce”.

 

 

lo sperone insanguinato

 Se volete qualcosa di nuovo, invece, vi consiglio di cercarvi su AmazonPrime “The Invisible Man” di Leigh Whannell con Elizabeth Moss, eroina di “Mad Men”, stalkerizzata da un uomo invisibile. Lei pensa che sia suo marito, celebre ottico miliardario psicopatico con villone sull’oceano dal quale era scappata e che la polizia ritiene morto e sepolto. Seee…

 

the invisible man 3

Grandi critiche positive in America, lanciato come il nuovo grande horror psicologico della stagione, lo aspettavamo a marzo in sala, ma il Covid lo ha fatto finire direttamente sulle piattaforme. Non è bello come dicono i critici americani, anche perché la prima parte funziona, la seconda meno, con troppe incongruenze, ma Elizabeth Moss è fenomenale, tutto il film è su di lei.

 

E l’idea di non aver visto bene l’uomo invisibile quando era visibile, e quindi di essere di fronte a una presenza psicopatica che solo lei sa chi possa essere e perché stia cercando di portando alla follia, funziona bene. Molti dialoghi, inoltre, sono divertenti e le scene a sorpresa sono davvero a sorpresa.

il tesoro di vera cruz 2

 

Certo, poi nella notte vedo che passano vecchi film americani anni ’50 come “Il tesoro di Vera Cruz” di Don Siegel con Robert Mitchum e “Lo sperone insanguinato” di Robert Parrish con Robert Taylor, Julie London e John Cassavetes come psicopatico alla Luca Marinelli. Beh… ce sta….

la terra dell’abbastanza 2il tesoro di vera cruz 3il tesoro di vera cruz 1sono pazzo di iris blondverdone gerini sono pazzo di iris blondsono pazzo di iris blondsono pazzo di iris blond 2carlo verdone ma che colpa abbiamo noithe invisible manguglielmo il dentone 2the invisible man 1la terra dell’abbastanza 1lo sperone insanguinato the invisible man 2l’uomo della pioggiala terra dell’abbastanza 3guglielmo il dentone

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....