heroin delivery

DROGA A DOMICILIO – NEGLI ANNI ’80 UN CARTELLO MESSICANO CAPI’ CHE I CLIENTI VOLEVANO DUE COSE: SERVIZIO E CONVENIENZA. CREARONO COSI’ UN SISTEMA DI CONSEGNA A DOMICILIO DELL’EROINA SIMILE A QUELLO DEI FAST-FOOD

Da http://www.thedailybeast.com

xaliscoxalisco

 

 

A partire dagli anni ’80 una cartello della droga messicano ha iniziato a spacciare eroina negli Stati Uniti tramite consegna a domicilio. Era un sistema incredibilmente rivoluzionario e innovativo per l’epoca, che ha permesso a centinaia di trafficanti di arricchirsi sfruttando la pigrizia di clienti bianchi e benestanti che non avevano voglia di fare la coda per avere la loro dose giornaliera.

heroin userheroin user

 

Tutti gli spacciatori che facevano parte di questo sistema, dice Dennis Chavez, in servizio al dipartimento di polizia di Denver, Colorado, venivano da un paese chiamato Xalisco, nella regione dello Nayarit, in Messico. Il loro successo si basava tutto sulla vendita di eroina con consegna a domicilio, esattamente come fanno i moderni fast-food.

 

heroinheroin

Quando Dennis era riuscito a mettersi in contatto con un informatore che gli spiegasse come funzionava il cartello di Xalisco, questo gli aveva detto di non aver mai visto nulla di simile nel mondo della droga. “Pensa a loro come a un fast-food sempre aperto – spiega la fonte - con servizio a domicilio incluso”. Ogni cellula di Denver ha un proprietario a Xalisco, in Messico, che la rifornisce di eroina. Il capo non viene quasi mai negli Stati Uniti, viene gestito tutto da un manager che si trova sul posto.

 

heroin deliveryheroin delivery

La catena funziona così: il manager ha un centralinista che durante tutta la giornata prende gli ordini dai clienti. Sotto il centralinista ci sono i corrieri, che hanno uno stipendio settimanale e vitto e alloggio garantiti. Il loro compito è di prendere la macchina e andare in città con la bocca piena di palloncini che contengono eroina. Riescono a trasportarne fino a 25 o 30 alla volta e tengono sempre una bottiglia d’acqua a portata di mano. Così, se la polizia li dovesse fermare, bevono l’acqua e inghiottiscono i palloncini.

 

La gomma dei palloncini non può essere digerita, per cui il corriere dopo un po’ li espelle tali e quali li aveva ingoiati, pronti per essere venduti. Oltre a quelle trenta dosi che portano in bocca – continua a raccontare la fonte - ce ne sono probabilmente altre cento nascoste da qualche parte nella macchina.

xalisco, messicoxalisco, messico

 

Generalmente le consegne avvengono nel parcheggio di un centro commerciale: il corriere inizia a girare per il piazzale e quando il cliente lo riconosce gli fa cenno di fermarsi. A quel punto il compratore sale in macchina e, un po’ in inglese un po’ in spagnolo, avviene lo scambio inter-culturale di eroina: il corriere sputa le dosi richieste e intasca i soldi dal cliente.

 

I corrieri fanno questo tutto il giorno - dice l’informatore - funziona come un lavoro qualsiasi, dalle 8 della mattina alle 8 di sera. Una cellula giovane può guadagnare 5mila dollari il mese i primi tempi, ma con gli anni i profitti arrivano fino a 15mila dollari al giorno.

 

dosi eroinadosi eroina

Il sistema è basato su alcune regole che nessuno osa violare. Le cellule sono in competizione l’una con l’altra, ma i corrieri si conoscono tra loro e non sono mai violenti, non portano neanche la pistola. Devono lavorare duramente quindi non escono mai a festeggiare, guidano macchine vecchie di parecchi anni e nessuno di loro fa uso di eroina.

 

Il boss li piazza in una città e dopo qualche mese li rimanda a casa o in un altro posto. Le cellule si scambiano continuamente macchine e corrieri e i capi preferiscono avere galoppini giovani, perché sembra che siano meno inclini a rubare le dosi. L’informatore dice che ci sono centinaia di ragazzi giù in Messico che non sperano altro di venire negli Stati Uniti per portare in giro eroina in bocca.

 

Le cellule di Xalisco operano con un livello di organizzazione elevatissimo. Il proprietario della cellula pagava ciascun corriere 1,200 dollari alla settimana negli anni ’80, e pretendeva che gli fossero notificate tutte le spese. Dai soldi spesi per mangiare a quelli buttati con le prostitute.

 

denver, coloradodenver, colorado

I corrieri dovevano fare delle promozioni ai drogati per espandere il business: 15 dollari a dose o sette dosi per 100 dollari. Chi comprava tutti i giorni poteva avere una dose gratis la domenica. Vendere 10 grammi di eroina alla volta era l’unico mestiere di questi ragazzi, e lo facevano tutto il giorno per 7 giorni alla settimana, Natale incluso. Gli eroinomani d’altronde devono avere la loro dose, sempre.

 

I profitti delle cellule si basavano sul ricarico della vendita al dettaglio. I clienti erano dei poveri disperati che non avrebbero mai potuto permettersi di comprare eroina all’ingrosso. Quando qualcuno richiedeva grosse partite era sicuramente uno sbirro. Se chiedevi di comprare chili di roba - dice l’informatore - loro ti sbattevano il telefono in faccia e non li avresti più rivisti. Questo metodo aveva veramente sorpreso la fonte di Dennis, che non aveva mai conosciuto un trafficante messicano che preferisse vendere piccole dosi.

denverdenver

 

In più i ragazzi di Xalisco non vendevano mai agli afro-americani. Non vendevano né compravano roba dai neri perché avevano paura che li derubassero. I clienti erano quasi tutti bianchi.

 

Il sistema spiegato dall’informatore, e che Dennis Chavez ha potuto osservare di persona durante il servizio, era uno dei più innovativi del mercato della droga americano.

 

La vita dei figli del Signore della Droga messicana La vita dei figli del Signore della Droga messicana

I trafficanti di Xalisco avevano capito che i clienti volevano due cose: servizio e convenienza. Per questo, basandosi sulla stessa logica di un fast-food con consegna a domicilio, consegnavano la droga di persona invece di costringerli a fare la fila in qualche fogna malfamata.

 

E da qui il sistema si è ingrandito: dalla metà degli anni 90 l’informatore di Dennis ha scoperto decine di città sulla costa ovest degli Stati Uniti che erano coperte dai boss messicani di Xalisco. Nella sola Denver erano operative decine di cellule, ciascuna delle quali aveva tre o quattro corrieri.

 

CARTELLI DELLA DROGA MESSICANICARTELLI DELLA DROGA MESSICANI

Il sogno dei corrieri di Xalisco, come quello di tanti altri messicani, non era stabilirsi negli Stati Uniti, ma arricchirsi per poi tornare a casa. Il pensiero fisso di questa gente va sempre al loro villaggio: spediscono soldi tutte le settimane e non vedono l’ora di ritornare per potersi costruire una casa. Tutti i trafficanti di Xalisco che non sono finiti in prigione, alla fine sono tutti ritornati al loro paese.

CARTELLO DELLA DROGA MESSICOCARTELLO DELLA DROGA MESSICO

 

Italiani, giamaicani, russi, perfino qualche altro trafficante messicano, tutti hanno finito bene o male col piantare radici negli Stati Uniti. Ma non i corrieri di Xalisco, l’unico cartello della droga i cui trafficanti non vedono l’ora di ritornare a casa, e senza nemmeno aver sparato un colpo.

 

Estratto da “Dreamland: The True Tale of America's Opiate Epidemic” di Sam Quinones.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…