molinari conte

AVVISO AI NAVIGATI! - MOLINARI CAMBIA LA MUSICA A LARGO FOCHETTI. “REPUBBLICA” SMETTE DI FARE IL GUARDIANO DEL BIDONE DEL PD E DI PARARE I COLPI AL GOVERNO ED INIZIA A FARE LE PULCI A CONTE E A GUALTIERI, INFILANDO I CANINI NEI DISASTRI DEL GOVERNO. OGGI, A PAGINA 6, 7 E 8 CI SONO TRE ARTICOLI-SGANASSONE - D’ALTRONDE A CANTARE LE LODI DI CONTE C’È GIÀ IL “FATTO” E IL NEO-GURO DEI 5STELLE, MARCO TRAVAGLIO…

JOHN ELKANN MAURIZIO MOLINARI

DAGONOTA

È cambiata la musica a largo Fochetti. Con l’arrivo alla direzione di Maurizio Molinari, “la Repubblica” ha smesso di fare il guardiano del bidone del Pd e di parare i colpi al governo. Il quotidiano ha iniziato a fare le pulci a Conte e a Gualtieri, infilando i canini nelle carni molli dell’azione di governo.

 

Nell’edizione di oggi, a pagina 6, 7 e 8 ci sono tre articoli-sganassone sui ritardi e le inefficienze dell’esecutivo: dai prestiti e dalla cassa integrazione frenati dalla burocrazia allo slittamento del decreto di maggio fino alle mascherine introvabili.

 

D’altronde se “il Fatto quotidiano” si legato mani e piedi al ciuffo tinto di Conte, diventandone l’house organ, non aveva alcun senso mantenere “Repubblica” su una linea acriticamente governista.

maurizio molinari premio e' giornalismo 2018

 

1 - PRESTITI E CASSA INTEGRAZIONE FRENATI DALLA BUROCRAZIA

Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”

 

La cassa integrazione inceppata nelle comunicazioni tra le Regioni e l' Inps. I prestiti alle imprese sepolti sotto una montagna di documenti. I flussi di liquidità garantiti dai decreti ad aziende e famiglie non stanno viaggiando tutti alla stessa velocità. […] Ma anche sui prestiti alle imprese i tempi sono troppo lenti per chi si trova con l' acqua alla gola: «Il presidente Conte ha annunciato il decreto dieci giorni prima, poi sono trascorsi altri dieci giorni per l' operatività. - rileva Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato - Avevamo chiesto di far presto, per evitare che molte imprese uscissero dal mercato. A questo punto, visto che si tratta di prestiti, e non di finanziamenti a fondo perduto, in molti si stanno chiedendo se ne vale la pena. Ci si indebita per continuare a lavorare, non per chiudere ». […]

 

Gualtieri Conte

[…] I PRESTITI: IMPRESE IN CODA

Al 4 maggio al Fondo di Garanzia per le Pmi erano già arrivate 82.159 domande, ma «al momento solo 27 mila pratiche sono state completate per le Pmi», dice Massimo Masi, segretario generale dei bancari Uilca. «Alcune banche - prosegue - hanno messo in piedi task force imponenti, altre sono più lente. Per i prestiti superiori a 25 mila euro occorre un decreto di Sace, e quindi i tempi si allungano. Ma anche per le pratiche da 25 mila euro i funzionari sono cauti: pur con la garanzia dello Stato, chi appone la firma è comunque responsabile». […]

 

conte gualtieri

2 - DECRETO IN STALLO E CONTE PENSA A UN TAGLIO FISCALE PER LE IMPRESE

Estratto dell’articolo di Annalisa Cuzzocrea e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

Una nuova, lunga notte al ministero dell' Economia. Perché attorno al "dl maggio" - 55 miliardi in tutto, un intervento mastodontico rispetto alle manovre degli ultimi anni - ancora infuria la battaglia nella maggioranza. E perché l' Europa tarda a sbloccare il nuovo regolamento che deroga al divieto degli aiuti di Stato, facendo slittare di qualche giorno - forse addirittura alla settimana prossima - un provvedimento urgente, atteso, che non può tardare. «Lì dentro ci sono i soldi che servono alla sanità territoriale e ai Covid hospital - lancia l' allarme il ministro della Salute Speranza che chiede di aumentare il budget del suo ministero di 3,25 miliardi- , non possiamo aspettare ancora».

travaglio conte

 

[…] Quel che nelle ultime ore è apparso certo, è che anche se questo decreto vale «una Finanziaria e mezzo », come dice un ministro, non basterà. Perché solo a giugno si avrà un' idea delle perdite e del fabbisogno reali. È quindi probabile un nuovo intervento entro la fine dell' estate, a ridosso della nota di aggiornamento al Def di fine settembre. Questa volta con una dimensione tutta fiscale, che "sconti" le imposte congelate durante l' emergenza Covid. […]

 

3 - "MAI ARRIVATE NEI NEGOZI" PERCHÉ SONO INTROVABILI LE MASCHERINE A 50 CENT

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci e Marco Mensurati per “la Repubblica”

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Al terzo giorno della Fase 2 le mascherine chirurgiche a prezzo calmierato sono quasi impossibili da trovare. Le farmacie dicono che le hanno vendute tutte già prima della fine del lockdown e che non sono state rifornite dalla Protezione Civile. […]

Eppure il commissario straordinario all' emergenza Domenico Arcuri, non più tardi del 2 maggio, aveva convocato una conferenza stampa per rassicurare gli italiani: «Da lunedì i cittadini che vorranno acquistare le mascherine, le troveranno al prezzo massimo di 50 centesimi più Iva (quindi 61 centesimi, ndr) in 50 mila punti vendita, uno ogni 1.200 abitanti».

 

cassa integrazione

[…] Cos' è andato storto? Il presidente di Federfarma Marco Cossolo è il primo che esce allo scoperto. «È da almeno quindici giorni che gli importatori non le consegnano più», esordisce. Il motivo è pura economia di mercato: poiché due settimane fa è circolata l' indiscrezione che il governo ne avrebbe mitigato il prezzo, i broker - privi di indicazioni - hanno smesso di lavorare con l' Italia non potendo fissare un costo a loro conveniente. Prosegue Cossolo: «Quelle con marchio CE non si trovano e non mi interessa sapere la ragione. Quelle importate con autocertificazione non possono essere vendute, nonostante abbiamo magazzini pieni, perché l' Istituto superiore di sanità che deve autorizzarle non riesce ad evadere le pratiche. E infine le mascherine che Arcuri si è impegnato a rendere disponibili non sono ancora arrivate». […]

CASSA INTEGRAZIONE

 

IL NODO DEL RISTORO

La carenza di mascherine, a ben vedere, ha però anche altre cause, legate alla gestione complessiva dell' approvvigiamento da parte dello Stato. In un primo momento il Commissario ha puntato sul duplice binario acquisti diretti/gara Consip, ed entrambi si sono dimostrati insufficienti. Ha poi virato sul coinvolgimento del Comparto industriale della Moda col sogno della produzione autarchica, per planare, infine, sullo schema del prezzo calmierato. E qui è nato l' ultimo problema, il ristoro: non essendo chiara la modalità con cui verrà erogato, molti rivenditori continuano a proporle "sottobanco" a prezzi di mercato, oppure a tenerle in deposito. […]

 

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL TENACE PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – L’IMPAZZIMENTO GENERALE DELLA FINANZA ITALIANA HA TROVATO IERI LA CILIEGINA SULLA TORTA NELL’INUSUALE PAGINA DI PUBBLICITÀ, IERI, SUL “GIORNALE” DI ANTONIO ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM SI OPPONE ALL’OPS DI UNICREDIT

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”

de luca schlein guerini decaro

DAGOREPORT: SINISTR-ELLY COLTELLI! LA SCHLEIN PENSA DI IMBRIGLIARE LA MINORANZA RIFORMISTA CON UN CONGRESSO DOPO LE REGIONALI DI AUTUNNO, MA NON FA I CONTI CON LA REALTÀ DEL CORPACCIONE DEM. PIÙ DELLA METÀ DEGLI ISCRITTI AL PD, INFATTI, HA UN ORIENTAMENTO RIFORMISTA, DIVERSO DA QUELLO DELLA ATTUALE SEGRETARIA E MOLTI ESPONENTI DI PESO DEL PARTITO SONO SCHIERATI SU POSIZIONI A LEI AVVERSE, A INIZIARE DA VINCENZO DE LUCA, CHE TUONA: “NON CONSENTIREMO CHE LA CAMPANIA TORNI NELLA PALUDE NELLA QUALE ERA DIECI ANNI FA”. IL CONGRESSO PER ELLY PUÒ DIVENTARE UNA ROULETTE RUSSA IN CUI RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO...

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?