chailly muti

È UN CONTROSCALA O UN SOTTOSCALA? CONTINUA LA FAIDA DEI RICCARDI: MUTI VS CHAILLY – ALLA FONDAZIONE PRADA DI MILANO RICCARDO MUTI PORTA A DICEMBRE LA SUA OPERA ACADEMY. CHE QUESTO AVVENGA NELLA SETTIMANA DELLA PRIMA DELLA SCALA (CON IL MACBETH DIRETTO DA RICCARDO CHAILLY) VIENE DERUBRICATO A SEMPLICE COINCIDENZA - “FIGURIAMOCI SE IO, A 80 ANNI E CON LA MIA CARRIERA, MI PREOCCUPO DI VENIRE QUI SOLO PER DARE FASTIDIO. SE DALL'ALTRA PARTE QUALCUNO SI RISENTIRÀ SARÀ UN PROBLEMA SUO…" - IL GRANDE SCAZZO TRA I DUE ALLA SCALA

https://m.dagospia.com/zittie-muti-super-scazzo-alla-scala-tra-il-maestro-e-chailly-dopo-il-concerto-269984

 

Egle Santolini per “La Stampa”

 

RICCARDO MUTI - CONCERTO G20 QUIRINALE

Nel suo «one man show» alla Fondazione Prada, Riccardo Muti ha citato Arturo Toscanini e Giorgio Strehler, Totò e Peppino («a Milano arrivai come loro con la nebbia») e il proverbio napoletano «'o cocco munnato e bbuono», Aureliano Pertile «da sentire ogni mattina come norma igienica, nell'Improvviso dall'Andrea Chénier» e Gilda travestita da Heidi in altalena in un Rigoletto che non gli è piaciuto; più i suoi colleghi che han smesso sciaguratamente di lavorare al piano con i cantanti, i divi dell'ugola che arrivano all'ultimo e provano poco e anche «quei manuali americani per diventare direttori d'orchestra, tutti frecce e freccette, buoni solo a far venire il mal di testa».

 

RICCARDO CHAILLY

L'occasione è clamorosa, perché Muti torna per 12 giorni in quella Milano di cui è stato il re musicale dal 1986 al 2005, come direttore della Scala: succede a dicembre, dal 4 al 15 al Deposito di Fondazione Prada, per la settima edizione della sua Italian Opera Academy che ha sempre avuto casa a Ravenna, ma che conosce anche edizioni internazionali a Tokyo e in Corea.

 

È il frutto della «lunga amicizia con Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, con cui ho in comune un'idea di cultura e di bellezza per il bene della società»: e infatti proprio Prada erano firmati, già nel 2010, i costumi per un Attila diretto dal Maestro al Metropolitan di New York. Insieme con l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e ai «quattro o cinque» eletti fra i giovani direttori d'orchestra selezionati tra alcune centinaia da una commissione da lui presieduta, Muti proverà il Nabucco di Giuseppe Verdi e terrà lezioni di musica aperte al pubblico (costo non lieve dell'intero pacchetto 800 euro, ma per seguire una prova nel secondo settore ne basteranno 20). Il 14 e il 15 tutto culminerà in due concerti.

 

riccardo muti concerto per il g20 della cultura al quirinale

Che questo avvenga nella settimana della prima della Scala (il 7, come sempre: quest' anno tocca a Macbeth diretto da Riccardo Chailly) viene derubricato a semplice coincidenza, perché «il mio calendario era libero in quei giorni e coincideva con la disponibilità degli spazi concessi da Fondazione Prada. Ma, insomma, usciamo da questa mentalità provinciale, ho portato l'Academy in metropoli dove le occasioni culturali si moltiplicano.

 

riccardo chailly a riveder le stelle

Figuriamoci se io, a 80 anni e con la mia carriera, mi preoccupo di venire qui e di scocciare i miei amici Prada e Bertelli solo per dare fastidio». Per aggiungere, in cauda venenum: «Se dall'altra parte qualcuno si risentirà sarà un problema suo». Perché Muti sarà appena sbarcato da Chicago e col jet lag, ma è in gran forma nello sferzare i consueti idoli polemici: i colleghi, «che ormai spuntano come funghi, che battono il tempo e come diceva Toscanini a battere il tempo sono capaci anche gli asini », che «muovono troppo le braccia e zompano in aria, quando Karajan restava quasi immobile».

 

riccardo muti academy

E poi i registi lasciati a far scempio dai direttori, che non si prendono più la responsabilità di quello che passa sul palcoscenico, e visto che parliamo di Nabucco, anche quei Va' pensiero «che sembrano cantati da un gruppo di avvinazzati».

 

Soprattutto, e qui la passione trascende la voglia di far polemica, non si dà pace quando si accorge che, tuttora, gli stranieri si prostrano «come ascendendo al tempio» davanti alla musica di Mozart, Wagner o Richard Strauss, ma continuano a considerare l'opera italiana «come un preludio divertente per poi andare a farsi una spaghettata».

 

In sintesi: «Ho conosciuto direttori, cantanti e pianisti leggendari, dirlo è un atto pazzesco di presunzione, ma attraverso Antonino Votto ho ascoltato i consigli che da Verdi attraverso Toscanini sono stati trasmessi a lui. Mi sento erede di una tradizione e non sopporto che muoia con me. Dunque, è mio compito farla arrivare alle nuove generazioni». E quello che conta, alla fine, è l'impegno, la voglia di perfezione: «Provavamo il Don Giovanni alla Scala, vidi Giorgio Strehler lavorare alle luci. La sera alle otto quella scena azzurra mi sembrava già meravigliosa. A mezzanotte lui era ancora lì. E l'aveva fatta diventare magica».

riccardo chaillyriccardo muti

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."