loredana berte'

EGALITE’, FRATERNITE’, LI-BERTE’: “IL DDL ZAN? HO VOGLIA DI SCAPPARE DALL'ITALIA CHE STA REGREDENDO.DOVREMMO RIANDARE TUTTI A VOTARE PER CACCIARE QUESTA GENTE. IN QUELL'AULA È STATO COME QUANDO UCCIDONO I TORI ALLE CORRIDE. POI PER DIRITTI SACROSANTI - GLI ALTRI PAESI HANNO LEGGI DA ANNI, E TUTTO QUELL'ASSENTEISMO ALLE ELEZIONI? FORSE SI PROTESTA TROPPO SUI SOCIAL E..."

Marinella Venegoni per "la Stampa"

loredana berte' 3

 

È una Bertè molto affaccendata e un pochino nervosa nell'esercizio multitasking. Prova che questa Loredana appare personaggio credibile, mentalmente e fisicamente vivace: anche se sempre un po' sopra le righe, altrimenti che Loredana sarebbe. E' in sala La famiglia Addams 2, dove presta la sua voce alla nonna; negli studi Rai a Milano lavora nelle vesti di giurata in The Voice Senior per interpreti over 60: format che ha avuto l'anno scorso un successo inatteso, con la conduzione di Antonella Clerici.

 

Da poco c'è stato un tour, ma riprenderà sotto la spinta del nuovo album Manifesto che esce domani. Il nervosismo è dunque comprensibile, ma giova sapere che in Manifesto l'artista abbandona il solipsismo delle ultime produzioni per una impresa più corale; è una specie di concept album sul tema a lei caro della condizione femminile.

loredana berte' 1

 

Storie attuali e ficcanti, che coinvolgono body shaming e violenza domestica, senza perdere leggerezza stilistica.

 

Sotto il segno dondolante del reggae e dell'elettronica, Bertè si apre duttile e con bella resa complessiva a collaborazioni con colleghi di diverse scuole: primo fra tutti Ligabue, tornato all'accorata ispirazione dei bei tempi in Ho smesso di tacere; fra gli autori il produttore Chiaravalli, Curreri, Legno, Zanotti dei Pinguini Tattici che apre con «Bollywood, mentre il verso più originale è del Cile: «Vorrei tutti i miei sbagli patrimonio dell'Unesco».

loredana berte' renato zero

 

Ospiti cantanti Fedez, J-Ax, il rapper Nitro. Tante ispirazioni, cara Loredana. Ma quale vita è più ispirante della sua?

«Ci sono tante sfaccettature che rappresentano me, ma anche tante donne diverse. Però c'è un vissuto che è mio nell'arco della mia vita, per questo l'ho chiamato Manifesto».

 

Quale è il gioiello?

«Ho smesso di tacere di Ligabue. Mi ha presa molto, è incredibile che lui, come uomo, abbia scritto con una sensibilità pazzesca, dopo aver letto una mia intervista di una violenza a 15 anni a Torino, massacrata di botte e violentata.

 

Un pezzo delicato, me l'ha mandato senza che glielo avessi chiesto. E mi fa schifo che una donna si debba vergognare se le succede una cosa simile».

 

S' immagina la sua furia per l'esito del Decreto Zan.

loredana berte' 2

«Io dico che dovremmo riandare tutti a votare per cacciare questa gente. In quell'aula è stato come quando uccidono i tori alle corride. Poi per diritti sacrosanti: gli altri paesi hanno leggi da anni, ho voglia di scappare dall'Italia che sta regredendo. E tutto quell'assenteismo alle elezioni? Forse si protesta troppo sui social e poi non vanno più a votare».

Disco all'insegna del reggae.

«Mi è sempre appartenuto. Questa volta con la mia manager abbiamo ascoltato centinaia di brani e ci abbiamo lavorato sopra: alcuni li abbiamo cambiati, alcuni li ho bertizzati. Otto mesi di lavoro».

 

adriano panatta loredana berte'

C'è Fedez in Lacrime e Limousine, ispirato ad Amy Winehouse. J Ax canta Donne di ferro» e Curreri il rock bello tosto di Quelli come me.

«Con Fedez c'è un omaggio a Amy, non troppo velato. Alcuni finiscono in abissi da cui non tornano; la vita di chi fa il mio mestiere è spesso complicata anche se può sembrare affascinante, si è sempre in viaggio e si perde il contatto con noi stessi. Con J Ax e Curreri scorrono personalità fuori dalle righe: sono ritratti di una donna forte e indipendente, che fa paura agli uomini. I femminicidi ricorrenti non si possono più sopportare».

 

Ora si è buttata sul cinema.

«Io faccio la nonna rock che ascolta i Talking Heads: mi sono innamorata del doppiaggio. Gli Addams mettono in discussione la mancanza di identità e la diversità. Sono molto più avanti dei nostri politici ».

loredana berte' foto di guido harari

 

 

BERTE’

Rita Vecchio per leggo.it

 

Donna di ferro. Dark lady coraggiosa, che si schiera contro ogni forma di violenza. Che si ribella al ruolo di donna oggetto. Non ha mai avuto paura, Loredana Bertè. Nella vita, prima ancora che nella musica. La sua Non sono una Signora (certificato Platino per il digitale a 40 anni dalla pubblicazione) l’hanno cantata quasi due generazioni. A dimostrare, ancora oggi, che lei è fuori da ogni schema, è il nuovo disco Manifesto, prodotto da Luca Chiaravalli per Warner, in uscita il 5 novembre.

 

E allora, perché proprio il titolo “Manifesto”? «Perché non mi sono mai smentita. Sono sempre stata coerente con me stessa, con gli altri… con le altre. È il mio “manifesto” più vero. In questo album rappresento le donne in cui mi riconosco».

 

 

Dalla Dark Lady alla donna di “Smettere di Tacere”.

loredana berte' 10

«Quest’ultima è un gioiello, senza retorica. Ligabue ha scritto il brano prima di tutto per lui. Me l’ha inviato immediatamente dopo avere letto un’intervista in cui raccontavo di essere stata massacrata di botte e stuprata. L’ho cantata subito. Quasi piangevo. Mi ha ricordato quei giorni bui e terribili della mia vita che ancora non riesco a dimenticare.

 

Ci ho messo 20 anni a denunciare, quando bisognerebbe denunciare subito. La violenza tutta va denunciata. Ma allora avevo vergogna. Ero stata l’oggetto di questo schifo, di questa bruttura così terrificante. E la cosa grave è che spesso a farti sentire sporca è la stessa società».

 

 

Per smettere di tacere serve coraggio, scrive Ligabue. Qual è il prezzo da pagare?

«Anche la morte. Tre femminicidi al giorno da quando è iniziato l’anno. I numeri parlano».

loredana berte'5

 

 

Nel singolo “Bollywood”, scritto con Zanotti dei PTN, dipinge la società attuale.

«È un brano di denuncia di un “musical” chiamato politica. Guardi in Senato cosa è successo con il DDL Zan. È una vergogna. Si figuri che in Italia c’è un sindaco che ha vietato alle ragazze di indossare minigonna e abiti scollati (sindaco di Terni, ndr) perché sarebbe sinonimo di prostituzione. Vorrei proprio sapere da questo sindaco idiota che nesso c’è. Sono scene inaccettabili. Siamo tornati al Medioevo. Siamo in un Paese retrogrado».

 

 

Un Paese che discute se approvare la parità stipendiale.

«È un Paese da dove si scappa. Da dove si fugge. Abbiamo una classe politica che nemmeno alla Corrida. Il popolo sovrano non conta nulla. Invece di protestare sui social, dovremmo andare al voto e mandarli tutti a casa. Di questa politica non stimo nessuno, nemmeno le donne».

alba parietti e loredana berte'

 

 

Per chi è il dito medio in copertina?

«Per chi mi pare. Io voglio essere chi cavolo mi pare. Anche il dito medio è giustificato. Se non vi sta bene è uguale (ride, ndr)».

 

 

Tutto avanguardista in questo album.

«Non posso non ricordare Andy Warhol e un anno fantastico alla Factory. Mi stimava come artista, come donna e come persona».

 

 

Loredana Bertè è stata avanguardista.

«Amo stare avanti. La curiosità è la mia forza. È la mia febbre. Voglio sperimentare, giocare, divertimi. Le contaminazioni sono importanti per me. Qui ne ho dato prova, collaborando con i giovani».

 

 

Da Fedez, in “Lacrime in Limousine” in cui ricorda Amy Winehouse, a Il Cile, J-Ax, Nitro. Ma ritorna pure Gaetano Curreri in “Quelle come me”. E come sono quelle come lei?

loredana berte

«Quelle che non vanno in Paradiso, perché portano in Paradiso... Curreri da quando mi ha scoperto, è impazzito. Le sue canzoni - come le canto io - nessun’altra (ride, ndr)».

 

 

“Vorrei i miei sbagli patrimonio dell’Unesco”, canta.

«Certo. Perché li rifarei tutti. Nelle vita, le sconfitte servono».

loredana berte

 

 

Tra le note a margine, il ringraziamento ad Alda Merini.

«Perché mi sento come i suoi versi. “Ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere”. Non a caso le farfalle, a Sanremo, me le sono messa in testa».

 

 

loredana berte'8

 

 

berte borgloredana berte' 1loredana berte' 2LOREDANA BERTE ATTENTI AL BUFFONEloredana berteloredana berte loredana bertebertèloredana bertèloredana berteloredana bertè borgBERTE' '97berte

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...