MAMMA, MI FACCIO UN DRONE! DAI RICCONI AGLI SMANETTONI FINO ALLA CRIMINALITÀ, TUTTI VOGLIONO UN MINI VELIVOLO - GODONO I COSTRUTTORI: I PREZZI VARIANO DAI 50 AI 40 MILA EURO

Alessio Lana per il "Corriere della Sera"

Un piccolo velivolo arriva alla nostra porta, lascia a terra un pacchetto e vola via. È un drone, una parola di cinque lettere che nasconde molti significati. I droni possono essere dei multicotteri dotati di tre o più eliche o veri e propri aerei, autopilotati o guidati da remoto da un operatore, venduti in kit o costruiti passo passo con il fai da te.

Se nel campo militare sono protagonisti di pratiche poco ortodosse e condannate da più parti, a livello commerciale stanno vivendo il loro periodo d'oro. I grandi marchi li stanno sperimentando in ogni campo e accanto alla mossa commerciale e mediatica di vedere un oggetto volante scorrazzare da solo, si sta studiando anche come sfruttarli per migliorare la nostra vita o semplicemente divertirsi.

Amazon ha fatto scalpore proponendo il drone-postino che forse arriverà nei prossimi quattro o cinque anni ma c'è un hotel nei dintorni di San Francisco, il The Mansion, che già usa un velivolo a otto eliche per portare lo champagne agli ospiti della sua suite da 10 mila dollari a notte.

Un esperimento simile è stato condotto anche da un ristorante di Arezzo che ha usato un drone per consegnare un piatto di dolci ai clienti. Renault ha dato la sua visione futuristica con Kwid, concept automobilistico con un drone che spunta dal tetto. L'idea è di farlo volare in mezzo al traffico per vedere fino a che punto la strada è congestionata oppure sfruttare la fotocamera di bordo per esplorare i dintorni stando comodamente seduti nella vettura.

La fotografia dopotutto ha trovato nuova linfa vitale in questi velivoli che, a seconda delle dimensioni, possono trasportare fotocamere e videocamere anche di grandi dimensioni. Scattare emozionanti foto aeree da decine di metri di altitudine è una realtà già consolidata tanto che i più esperti hanno coniato un nuovo termine, «dronie», per definire il selfie scattato con un drone.

Bastano poi dei sensori ed ecco che il velivolo spunta anche nell'agricoltura, dove aiuta a fare rilevamenti del terreno e a gestire in modo efficiente le risorse e lo spazio a disposizione. I droni, insomma, sono ovunque.

Solo in Italia se ne contano tra i trecento e i cinquecento impiegati in operazione specializzate da circa quattrocento piccole e medie imprese più una miriade di startup. Sono così efficienti nei loro ruoli che anche la malavita si è messa ai comandi. Molti di questi velivoli sono larghi intorno al metro e praticamente invisibili durante il volo, sono elettrici e non fanno rumore e vista l'autonomia di 50-60 minuti permettono di sorvolare grandi distanze anche con la pioggia o il vento forte.

Grazie al navigatore satellitare poi sono in grado di seguire una rotta senza il minimo intervento umano. In Russia sono stati usati per portare le sigarette dalla Lituania mentre in Georgia, Brasile e Canada sono stati pescati mentre consegnavano della droga.

Dall'altra parte della barricata è la polizia a impiegarli a tempo pieno, in operazioni di salvataggio o per il controllo della popolazione. A Jesolo, in provincia di Venezia, c'è chi pensa di usarli già dalla prossima estate per stanare venditori abusivi e spacciatori e per cercare i bambini che si sono persi in spiaggia. Da ultimo poi c'è il sano divertimento. Negli ultimi due anni il mercato dei droni casalinghi è esploso portando centinaia di produttori a proporre soluzioni che partono dai 50 euro per arrivare ai 40 mila.

Ci sono modelli che si controllano con lo smartphone o il tablet, venduti in kit da montare o già pronti per il volo e poi c'è il fai-da-te, la quintessenza del drone. In questo caso si parte da un telaio per poi aggiungere motori, sensori e stabilizzatori e l'unico limite è l'abilità e la fantasia.

Non è facilissimo costruirli ma in Rete si trovano migliaia di guide, video e forum con esperti disposti a rispondere a ogni domanda. Se poi si vuole andare ancora più avanti ci si può cimentare con la programmazione e avere un velivolo che decolla, vola e atterra in completa autonomia.

Per fare tutto ciò però bisogna stare attenti. Abbiamo pur sempre tra le mani un oggetto di un certo peso che può arrecare danni a cose e persone, le foto e i video possono infrangere facilmente la privacy altrui e per questo l'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, ha varato un regolamento dedicato ai droni e ai loro piloti.

L'Italia è tra i primi Paesi del mondo ad aver adottato un provvedimento in materia e per gli amatori, in realtà, non cambia poi molto. Se si usa il drone per scopi sportivi e ricreativi infatti valgono le stesse regole degli aeromodelli e li si può far volare liberamente lontano da cose o persone.

Nel caso siano impiegati per lavoro invece il discorso cambia. Se il velivolo pesa sotto i 25 chili ed è impegnato in operazioni di volo non critiche, al di fuori di «aree congestionate o di infrastrutture industriali», occorre solo un'autocertificazione. Al contrario il mezzo aereo deve essere certificato e l'operatore autorizzato tramite corsi.

Meglio prestare attenzione però perché sono già stati segnalati diversi istituti, scuole di specializzazione o negozi di modellismo che offrono «corsi intensivi di teoria e pratica» che non servono a nulla ma costano tra i mille e i millecinquecento euro. Il consiglio quindi è di rivolgersi a scuole e piloti autorizzati dall'Enac.

Oltre al patentino poi il regolamento ha disposto anche l'assicurazione obbligatoria del mezzo ma solo se utilizzati per attività specialistiche e non ricreative. Anche in questo caso quindi rimangono fuori gli amatori ma è consigliabile procurarsi un'assicurazione per aeromodelli.

La Federazione Italiana Aeromodelli (Fiam) offre un pacchetto valido in tutto il mondo (tranne Stati Uniti e Canada) che per 65 euro l'anno risarcisce i danni causati a terzi, gli infortuni al proprietario del mezzo e le eventuali spese legali. Un passo necessario per volare in sicurezza e conquistarsi a cuor leggero una piccola porzione di cielo.

 

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