1. LE ERE DELLA TELEVISIONE, DA ORA IN POI, SI DIVIDERANNO IN “PRIMA E DOPO BREAKING BAD” 2. LA GRANDIOSA SERIE HA SBANCATO GLI EMMY, ALLA FACCIA DELLA “RIVOLUZIONE NETFLIX” (31 NOMINATION, ZERO PREMI IMPORTANTI) E DEI “TRUE DETECTIVE” DELLE PALUDI 3. C’È LA COCAINA, L’EROINA, IL “METH”. POI C’È “BREAKING BAD”, CHE HA CAMBIATO L’IMMAGINARIO COLLETTIVO, UNA DROGA DA ASSUMERE A BOTTE DI 3 (O 10) EPISODI ALLA VOLTA 4. PURTROPPO NON VEDRÀ UNA SESTA STAGIONE: SUI GIORNALI STA GIRANDO UNA BUFALA 5. LA CHIMICA, I RECORD, LE RETI CHE L’HANNO RIFIUTATA, IL NEW MEXICO. LE TESI DI LAUREA, E IL VIDEO CON IL FANTASTICO CAST DELLA SERIE CHE CAZZEGGIA DA CONAN O’BRIEN

VIDEO - IL CAST INTEGRALE DI “BREAKING BAD” CAZZEGGIA DA CONAN O’BRIEN - PARTE 1

 

 

VIDEO - IL CAST INTEGRALE DI “BREAKING BAD” CAZZEGGIA DA CONAN O’BRIEN - PARTE 2

 

 

VIDEO - IL CAST INTEGRALE DI “BREAKING BAD” CAZZEGGIA DA CONAN O’BRIEN - PARTE 3

 

 

 

1. OCCHIO, NON CI SARÀ UNA SESTA STAGIONE DI BREAKING BAD - LA NOTIZIA CIRCOLATA IERI SU MOLTI GIORNALI È UNA BUFALA

Gianluca Dotti per www.wired.it

 

Breaking Bad Breaking Bad

Breaking Bad non va avanti. La sesta stagione non ci sarà. La notizia dell’arrivo di nuovi episodi era circolata ieri dopo che la rivista di satira National Report aveva pubblicato un articolo secondo cui le riprese sarebbero iniziate a gennaio 2015. Ma si trattava solo di una bufala, così come erano del tutto inventate le dichiarazioni del creatore della serie Vince Gilligan e le citazioni di Bryan Cranston, l’attore che ha interpretato il protagonista Walter White e che è recentemente comparso in una pubblicità per i prossimi Primetime Emmy Awards.

Breaking Bad walter white Breaking Bad walter white

 

La serie, che ha appena sbancato agli Emmy, si è conclusa l’anno scorso, dopo cinque stagioni. Purtroppo agli occhi di molti giornali (e anche dell’Ansa) è passato inosservato l’editoriale pubblicato appena due settimana fa sul sito di National Report, in cui si chiariva che le storie messe online sono da intendersi come satira e possono corrispondere o meno alla realtà, anche quando trattano di argomenti che non sono affatto divertenti. Per chi proprio fatica a resistere, non resta che aspettare lo spin-off Better Call Saul, che arriverà nel 2015.

 

 

2. GLI OSCAR DELLA TV BOCCIANO NETFLIX, LA TELEVISIONE VIA WEB E “HOUSE OF CARDS”

Antonio Dipollina per “la Repubblica

 

Breaking Bad Breaking Bad

La grande festa hollywoodiana che premia la tv e non il cinema, si commuove quando Billy Crystal rievoca con dolore forte Robin Williams («Era un concetto »). Ma per il resto, il posto dove si premia e scorre la migliore televisione del mondo (le serie tv Usa), gli Emmy, andati in scena nella notte di lunedì, non si negano procedure classiche. Per esempio, scontentando molti, si va sul sicuro riempiendo di premi Breaking Bad (da noi su Rai4), serie ottima e soprattutto popolare: ha chiuso dopo cinque stagioni, era il momento perfetto per celebrare.

 

breaking bad vince gilligan breaking bad vince gilligan

Pazienza se ci sono rimasti malissimo i seguaci di House of Cards – sontuosa e raffinatissima serie introdotta alla Casa Bianca, Kevin Spacey incarnazione dell’eternità cinica della politica che conta, la preferita di Obama etc etc. Se ai piccolissimi riconoscimenti per HoC aggiungiamo il tonfo per Orange is the new black – carceri, donne, intrighi – appare scontato che il mondo tv delle serie di prim’ordine ha voluto anche tirare due schiaffi a quelli di Netflix, ovvero il colosso della produzionesenza- tv, modernissimo, tutto streaming via web (e infatti ancora lontano dallo sbarcare in Italia).

 

Ma sono questioni da specialisti – peraltro mai d’accordo su niente – conta invece che il glamour delle produzioni televisive confermi la tendenza ormai solidificata negli anni a rubare sempre più spazi, budget, divi alla Hollywood pre-esistente. E pazienza, anche qui, se sono molti i delusi per il tonfo di True Detective , sulfurea, scurissima e molto ambiziosa, in arrivo su Sky in autunno, in chiaro nel 2015 – ma gli accaniti l’hanno già vista per intero nei soliti modi para-illegali.

Breaking Bad Heisenberg Breaking Bad Heisenberg

 

Siamo davvero in territorio alto, che richiede voglia di starsene nella nicchia: giustamente, il bel mondo Emmy bada anche al riscontro di pubblico, come dimostrato dall’ennesimo trionfo nel ramo comedy per Modern Family , che tra famiglie allargate, sessi e razze a mescolarsi allegramente rappresenta la quadratura del cerchio. Da noi, aspettando che una, potentissima, Gomorra faccia prima o poi primavera, ci si divide tra nicchie diverse, litigando magari sul web per difendere Kevin Spacey o esaltarsi per l’irresistibile McCounaghey in versione detective impigliato nella vita.

 

Breaking Bad Breaking Bad

Da rilevare i molti e strameritati riconoscimenti nel ramo miniserie (ovvero veri e propri film per la tv) allo Sherlock anglosassone, una cosuccia Bbc che lassù schiaffano in prima serata in chiaro la sera di Capodanno e ramazzano dieci milioni di spettatori. Da far imprecare anche Don Matteo, per dire.

 

 

3. GLI EMMY, PARLIAMONE - COME SONO ANDATI QUEST’ANNO? UNA RIFLESSIONE SULLA PERSISTENZA DI BREAKING BAD

True Detective Nagy Norbert Rust Marty Prints True Detective Nagy Norbert Rust Marty Prints

Federico Bernocchi per www.rivistastudio.com

 

Mentre voi lunedì notte dormivate, a Los Angeles, per la precisione al Nokia Theatre, s’è tenuta la sessantaseiesima premiazione dei Primetime Emmy Awards. Si tratta dei riconoscimenti per i programmi di prima serata della televisione americana. O, in modo più comprensibile, i premi per le migliori serie televisive, le miniserie, i film per la tv e i programmi d’intrattenimento. Ovvero di tutto quello di cui parliamo quando incontriamo i nostri amici. Come ci divertivamo prima dell’avvento delle serie televisive? Andavamo in discoteca? Al bar? Al cinema? Non ricordo. Non mi sembra. Potrei sbagliarmi, ma forse non c’è mai stato un passato.

true detective matthew mcconaughey true detective matthew mcconaughey

 

Ora so solo che quando ci vediamo, si discute solo di quello. «Hai già visto quella serie? Ma hai riconosciuto quell’attore che si era visto di sfuggita per sette fotogrammi in quell’altra serie, che è la mia preferita di sempre ma che hanno ingiustamente chiuso dopo solo una stagione?» Insomma, gli Emmy sono una questione molto seria. Riconoscimenti che pesano come macigni e che fondamentalmente vengono dati per darci ragione o torto nelle discussioni di cui sopra. Vediamo cos’è successo lunedì notte.

 

HOUSE OF CARDS HOUSE OF CARDS

Agli Emmy ci sono delle categorizzazioni molto importanti. Per prima cosa, come ai Golden Globe, si dividono le serie in Drama e Comedy. Da una parte quelli che fanno ridere. Dall’altra quelli seri. Poi ci sono le miniserie, i film per la televisione, i varietà e i talent show. Tutto molto bello, tutto molto chiaro. Solo che guardando poi con attenzione le nomination, qualche dubbio è lecito farselo venire. Per esempio: quest’anno nelle serie Drama è stato inserito True Detective. Lo conoscete tutti e ne abbiamo parlato anche qui. Si tratta di una prima stagione composta da soli otto episodi.

 

HOUSE OF CARDS SEX AND POWER HOUSE OF CARDS SEX AND POWER

La second season – in produzione mentre scriviamo – avrà un’altra storia, un’altra ambientazione e altri protagonisti. Nella categoria miniserie è stata invece inserita Fargo, altro show di cui vi abbiamo parlato proprio qui. La prima stagione di Fargo è composta da soli dieci episodi. La seconda stagione, già confermata, avrà un’altra storia, un’altra ambientazione e altri protagonisti.

 

Ora, qualcuno è in grado di spiegarmi la differenza che passa tra questi due programmi? Perché uno è considerato un drama e l’altro una miniserie? Sempre per lo stesso motivo, perché American Horror Story è una mini? Parliamo della terza stagione di uno show da 12 o 13 episodi a volta… Posso capire che prodotti come gli inglesissimi Luther o Sherlock, tre puntate all’anno della durata di un’ora o un’ora e mezza l’una, vengano inseriti tra i candidati come miglior miniserie, ma in alcuni casi – ripeto – rimane qualche perplessità.

HOUSE OF CARDS HOUSE OF CARDS

 

C’è, sul piccolo schermo, un prima e un dopo Breaking Bad. E questo è fuori di dubbio.

 

Ma il problema in realtà non si pone. Perché? Semplice: tra i Drama ha vinto quasi tutto quello che si poteva vincere Breaking Bad. Ancora? Sì, ancora. E giustamente, aggiungerei. Miglior serie, miglior attore protagonista per Bryan Cranston, miglior attore non protagonista per Aaron Paul e miglior attrice non protagonista per la donna che tutti noi amiamo odiare, ovvero la bravissima Anna Gunn.

Conan O BrienConan O Brien

 

Non solo: è stata anche premiata la sceneggiatura dell’episodio più bello mai visto nella storia della televisione tutta, ovvero “Ozymandias”, il 14° della 5 stagione o, per essere più chiari, il terz’ultimo. “Ozymandias” non è solo il  nome del personaggio forse più bello di Watchmen, il fumetto definitivo scritto da Alan Moore e disegnato da Dave Gibbons, ma anche il soprannome di Ramesse II, faraone della 19esima dinastia dell’Antico Egitto. Ancora, alla statua di Ramesse Il Grande – oggi conservata al British Museum – pare essersi ispirato Percy Bysshe Shelley per il più famoso poemetto romantico mai scritto.

 

il bacio tra bryan cranston e julia louis dreyfusil bacio tra bryan cranston e julia louis dreyfus

Tra quei versi è possibile leggere l’inevitabile crepuscolo che prima o poi condanna tutti gli uomini di potere e che sancisce la fine dei loro imperi. Una puntata devastante, perfetta (intitolata in italiano semplicemente Declino). Per chi scrive la vera fine di Breaking Bad, o quella che avrei preferito. Un riconoscimento giusto a una serie che, non solo è stata capace di raggiungere tali vette, ma che ha vinto così tanti premi e per così tanti anni di seguito proprio perché, a differenza di molti altri prodotti del genere, è riuscita a mantenere livelli altissimi per ben sei anni consecutivi.

aaron paul bryan cranston golden globes red carpet aaron paul bryan cranston golden globes red carpet

 

E sei anni sono tanti. Volete chiederlo a Damon Lindelof quanto durano sei anni? Breaking Bad è, insieme a pochissimi altri esempi eclatanti, una serie televisiva che è riuscita a penetrare e modificare l’immaginario collettivo. Non ci ha solo raccontato una storia bellissima con un inizio e una fine. Non ci ha solo presentato una serie di personaggi indimenticabili (e lo spin off Better Call Saul che tutti noi attendiamo come la manna dal cielo ne è la prova). Ma ha soprattutto sdoganato uno stile registico e di messa in scena che difficilmente potremmo definire televisivo. C’è, sul piccolo schermo, un prima e un dopo Breaking Bad. E questo è fuori di dubbio.

 

GODZILLA BRYAN CRANSTON GODZILLA BRYAN CRANSTON

Non è (ancora) così per la serie che oggi sembra essere la grande sconfitta di questa edizione degli Emmy: True Detective. La creatura di Nic Pizzolatto durante i suoi mesi di programmazione statunitense (in Italia non è ancora andata in onda) ha scatenato una forma di isterismo collettivo. In molti erano pronti a scommettere che quest’anno avrebbe fatto la voce grossa agli Emmy ma, sebbene forte delle sue cinque nomination, non è andata oltre una misera statuetta.

 

SAG AWARDS 2012: AARON PAUL E BRYAN CRANSTON (BREAKING BAD)SAG AWARDS 2012: AARON PAUL E BRYAN CRANSTON (BREAKING BAD)

C’è da dire che nel frattempo, proprio durante il mese di agosto, Pizzolatto s’è visto investire da delle serie accuse di plagio per il suo script. A quanto pare ci sarebbero delle evidenti somiglianze (per la precisione undici, di cui alcune “parola per parola”) tra la sceneggiatura di alcuni episodi della serie e il libro di Thomas Ligotti, The Conspiracy Against the Human Race: A Contrivance of Horror. Per ora Pizzolatto s’è difeso dicendo che le accuse sono infondate e che le idee filosofiche sono innate e che non possono essere plagiate.

 

La star di Orange Is the New Black La star di Orange Is the New Black

Vedremo come andrà a finire la questione. Detto questo, l’Emmy che si porta a casa la serie è molto importante: True Detective ha vinto il premio come miglior regia per il quarto episodio della serie, “Who Goes There”. Non so se l’avete visto, ma oltre ad essere assolutamente impeccabile per tutta la sua durata, ha un’impennata finale assolutamente mostruosa: un piano sequenza della notevole durata di più di sei minuti. Un vero e proprio tour de force tecnico che, anche in questo caso, avvicina di molto l’intrattenimento televisivo a quello cinematografico.

 

Ma il premio in questione non è importante solo dal punto di vista tecnico. True Detective è un raro esempio di serie televisiva interamente diretta da solo un regista, il semisconosciuto Cary Joji Fukunaga. Mentre gran parte degli altri show, Breaking Bad e Fargo compresi, hanno una serie di registi che “imitano” uno stile, che è quello dettato dallo showrunner o dal pilota, qui c’è un suolo uomo al comando che impone un ritmo e uno stile personale. Un precedente importante.

 

orange is the new black serie netflix orange is the new black serie netflix

Come ironicamente dicevano in uno spot delle serata i due protagonisti di Breaking Bad in compagnia di Julia Louis-Dreyfus: «i drama sono più importanti e seri delle comedy».

 

Dai Drama rimangono fondamentalmente esclusi due grandi nomi: Game of Thrones e House Of Cards. Entrambi con cinque nomination all’attivo, questi due show tornano a casa a mani vuote. Un vero peccato. Lo stesso lo possiamo dire per l’ennesimo premio dato, questa volta nella sezione comedy, a Modern Family, ancora una volta vincitrice come Miglior Serie dell’anno.

 

best orange is the new black star taylor schilling won with white thakoon best orange is the new black star taylor schilling won with white thakoon

La rivoluzione messa in atto dalla serie di Christopher Lloyd e Steven Levitan, ovvero quello di utilizzare la tecnica del mockumentary per raccontare le vicende di una famiglia che qualcuno di non particolarmente moderno potrebbe chiamare “non canonica”, ha da tempo perso la sua efficacia. Eppure viene premiata in continuazione, anche di fronte a eclatanti esempi di televisione “nuova”. È questo di Louie, la serie scritta, diretta, prodotta, girata e montata da Louis C.K.

 

Un vero e proprio capolavoro di comicità allo stato puro che non smette di crescere ed evolversi anche dopo quattro stagioni. Lo stesso discorso lo possiamo fare per l’ennesimo premio dato a Sheldon di The Big Bang Theory, Jim Parson. Se le straordinarie doti dell’attore sono indiscutibili, è anche vero che durante quest’ultima stagione non c’è stato nessun guizzo particolare rispetto alle sette stagioni precedenti. Si poteva forse osare di più.  Ma questo sembra essere il vero limite della televisione statunitense. Come ironicamente dicevano in uno spot delle serata i due protagonisti di Breaking Bad in compagnia della straordinaria Julia Louis-Dreyfus: «i drama sono più importanti e seri delle comedy».

 

orange is the new black serie netflix orange is the new black serie netflix

 

4. BREAKING BAD: 7 COSE DA SAPERE SULLA SERIE TV PIÙ AMATA

Eugenio Spagnuolo per www.panorama.it dell’11 ottobre 2013

 

Echi del finale televisivo di Breaking Bad sono arrivati fino in Italia, anche se l'episodio che conclude la quinta e ultima stagione, qui non lo vedremo prima di novembre sul canale AXN di Sky (e da gennaio in chiaro su Rai 4). Segno che le vicende del professore di chimica, che diventa spacciatore quando scopre di avere un male incurabile, hanno ipnotizzato anche gli italiani. Ideata da Vince Gilligan, Breaking Bad negli Usa ha chiuso in bellezza portandosi a casa un Emmy Award come miglior serie drammatica. E suoi fans per dirle addio si sono scatenati in una gara a chi ne sa di più sul web. Abbiamo trovato almeno 7 curiosità degne di nota.

 

1. Sigla chimica

breaking bad 5breaking bad 5

All'inizio di ogni episodio, nella sigla si legge la formula chimica C10H15N insieme al numero 149.24 con la parola "Meth" che appare poco prima del titolo. Non è un caso: C10H15N è la formula per la metamfetamina che ha il peso molecolare di 149,24. E "meth" il nome con cui viene chiamata in gergo.

 

2. La droga blu

Il lato oscuro di Breaking Bad è la blue sky, una metanfetamina di colore blu, e più forte di quelle in circolazione, che trasformerà il suo creatore da compassato insegnante di chimica in boss sanguinario della droga. Ma la meth blu nella realtà è impossibile: Donna Nelson, professore di chimica presso l'Università dell'Oklahoma, e consulente del serial ha spiegato che: "quando si cristallizza tutto ciò che è incolore, come i cristalli di metilanina, di solito si ottiene una sostanza giallina e non blu".

 

Dunque il colore è un artificio degli sceneggiatori… prontamente copiato da alcuni spacciatori che nel 2008, quando Breaking Bad arrivò sugli schermi, introdussero del colorante alimentare blu nelle loro pillole della morte (la metanfetamina ha effetti irreversibili sulle cellule cerebrali, col tempo causa effetti come la caduta di denti e capelli e può provocare la morte per overdose, ndr).

 

3. Una serie da record

breaking bad 4breaking bad 4

Il Guinness dei primati ha assegnato alla 5° stagione di Breaking Bad il titolo di serie TV più votata di tutti i tempi, per via del punteggio ottenuto su Metacritic di 99/100. Ma tra tanti fan si è fatto avanti un detrattore, di rango: il regista Oliver Stone ha liquidato il finale della serie come irreale, ridicolo e violento. E anche a Britney Spears pare non sia piaciuta.

 

4. L'italiano

Uno dei volti più noti della serie è quello di Gus Fring interpretato da Giancarlo Esposito. Esposito è nato in Danimarca nel 58 da un carpentiere italiano, originario di Napoli, e da una cantante afro-americana. Poi si è trasferito con la famiglia a New York dove è diventato attore.

 

5. Rifiuti

Prima che il canale AMC accettasse di trasmettere Breaking Bad, altre reti più importanti come Showtime, TNT , FX e HBO l'avevano rifiutata. Così come John Cusack e Mattew Broderick si erano rifiutati di interpretare il protagonista Walter White (ruolo poi andato a Bryan Cranston).

 

6. Cambio di destinazione

breaking bad 3breaking bad 3

Breaking Bad avrebbe dovuto essere girato in California, ma poi la produzione ha scelto di girare ad Albuquerque, nel Nuovo Messico. Questo cambiamento di location ha giovato soprattutto alle imprese locali del posto, che esportano in tutto il mondo prodotti ispirati a Breaking Bad. Un business a sei zeri che continua a anche ora che la serie è finita.

 

7. Questione di fisica

Lo pseudonimo di Walter White, Heisenberg, è un omaggio a Werner Heisenberg, il fisico che formulò il principio di indeterminazione, il quale afferma che è impossibile determinare simultaneamente la posizione e la velocità di un elettrone o di qualsiasi altra particella con un grande livello di accuratezza e certezza. Una citazione per pochi...

 

 

5. VOGLIO ESSERE LA HBO. AMC E IL MODELLO DELLE SERIE DI QUALITÀ

http://www.minimaetmoralia.it/wp/hbo-amc-serie-tv/

 

 

6. BREAKING BAD  LA CHIMICA DELLA SERIALITÀ CONTEMPORANEA

Tesi di laurea di Fabrizio Rinaldi

https://medium.com/fab-medium/breaking-bad-la-chimica-della-serialita-contemporanea-f8c916d7b4bd

breaking bad 1breaking bad 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)