essere gigione

ESSERE GIGIONE: L’INCREDIBILE STORIA DI LUIGI CIARAVOLA, IL RE DELLE SAGRE – AL CINEMA SPOPOLA IL DOCUFILM SUL "BRUCE SPRINGSTEEN DI BOSCOREALE" – IL REGISTA VALERIO VESTOSO: GIGIONE È UNA SORTA DI CAVALLO DI TROIA PER PENETRARE ALL’INTERNO DELLA PROVINCIA ITALIANA  - VIDEO STRACULT

 

Rossella Grasso per www.ilmessaggero.it

 

gigione LUIGI CIARAVOLA

Il pubblico lo acclama e appena mette piede sul palco parte la standing ovation. È Gigione, al secolo Luigi Ciaravola, meglio conosciuto come il «Bruce Springsteen di Boscoreale», «il re delle feste di piazza». Valerio Vestoso, classe 1987, gli ha dedicato un docufilm dal titolo «Essere Gigione. L’incredibile storia di Luigi Ciaravola» in uscita nelle sale il 18 gennaio. È proprio ‘incredibile’ l’aggettivo giusto per sintetizzare il fenomeno Gigione che soprattutto d’estate impazza nella provincia non solo Campana.

 

gigione

Incredibile per la quantità di concerti che fa all’anno, «circa 150», come dice Gigione, per il numero e la disparità di persone che affollano le sue piazze, per il successo che conferma anno dopo anno, per le canzoni che passano con disinvoltura dal sacro al profano, per una carriera che inizia a 7 anni e a 70 è ancora all’acme. Vestoso ha con intelligenza visto in questo fenomeno il modo giusto per raccontare una vasta fetta di Italia, la provincia, raramente protagonista e di cui si sa poco.

 

gigione LUIGI CIARAVOLA

«Gigione è un pretesto, uno strumento, una sorta di cavallo di Troia per penetrare all’interno della provincia italiana – spiega il giovane regista – È anche per questo che il MIBACT ha deciso di attribuirci il titolo di ‘bene di interesse culturale’, perché ci ha visto questo potenziale. Molto spesso il cinema racconta le periferie che sono ben altra cosa rispetto alla provincia. La stessa Gomorra è una periferia di Napoli. Poi c’è un’altra Napoli, quella del centro, che Ozpetek ha raccontato con eleganza. E poi c’è la provincia che raccontano in pochi. Napoletana, avellinese, casertana, benevantana, da cui provengo io, la provincia è tutto un altro mondo che oltre a non essere rappresentata al cinema non lo è nemmeno a livello amministrativo e politico. Automaticamente non c’è un punto di riferimento culturale. In questo senso la musica di Gigione rappresenta un vero e proprio perno».

gigione

 

In 71 minuti di film Vestoso racconta con delicatezza e sottile ironia il Gigione privato e l’ ‘animale da palco’, le sue canzoni e soprattutto chi le canta e balla da sotto il palco. Non mancano veri e propri personaggi, dal capo del suo fan club, anche questo incredibilmente umbro, al bambino che lo imita ai matrimoni, fino a Joe Donatello e Menayt, i due figli che si avvicendano con lui  sul palco.

 

Valerio ha seguito Gigione in giro per le province, rannicchiato nell’auto con la telecamera e il microfono acceso o sul palco, a tavola e nella sala da registrazione, nei momenti di relax in cui il cantante gli ha regalato riflessioni intime e anche in viaggio verso Zurigo e altre mete europee. «Non è stato facile convincerlo a fare questo documentario – racconta Vestoso – ed è stata veramente dura seguirlo ovunque: ogni giorno fa un chilometraggio impressionante. E poi sono ingrassato a furia di mangiare bene a ogni sagra. Ma è stata davvero una esperienza interessante».

gigione LUIGI CIARAVOLA

 

 

Misto tra sacro e profano Gigione riesce a divertire proprio tutti, dai bambini ai nonni, passando per qualsiasi strato sociale. Entrando nel suo mondo si scoprono tante cose che fanno ridere ma anche riflettere. Vestoso è stato abilissimo nel bilanciare le due anime del cantautore, raccontandolo così com'è, senza mai entrare sulla scena e lasciando allo spettatore la libertà di interpretare il tutto come vuole. Con la sua famosa mossa di bacino, i «po-po-po» gridati dal palco, le mani strette al pubblico, i selfie a manetta, i passaggi di microfono per coinvolgere i fan, Gigione è un personaggio a cui è difficile non affezionarsi. È genuino e il suo entusiasmo è instancabile.

 

gigione-1

Valerio Vestoso, beneventano d’origine, con «Essere Gigione» firma il suo primo documentario. La Capetown di Camillo Esposito, casa di produzione napoletana, più precisamente di San Sebastiano al Vesuvio, ha creduto nel progetto e lo ha supportato insieme al sostegno della Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Lazio - Fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo. Vestoso inaugura così una promettente carriera. Ha già vinto diversi riconoscimenti come il prestigioso Premio Solinas che gli ha consentito di girare «Flash», la puntata pilota di una serie TV da 25’, una commedia che narra le avventure di un gruppo di fotografi per cerimonie. La serie è realizzata da Rai Fiction e vede nel cast attori come Massimiliano Gallo e Giovanni Esposito.   

valerio vestosogigione gigione a campagnolagigione 5gigione gigione

 

gigione 4

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…