raimondo etro massimo giletti

MEGLIO L’ORSO AMMAESTRATO O IL DOMATORE TROMBONE? – PAOLO GUZZANTI E IL CASO ETRO-GILETTI: “SOSPETTIAMO CHE IL BRIGATISTA SIA IN REALTÀ UN POVERACCIO A CONTRATTO PER FARE LA SUA PARTE, A CONDIZIONE (FITTIZIA) DI MANTENERSI ENTRO CERTI LIMITI CHE PERÒ, POI, SE LI SCAVALCA, MEGLIO ANCORA COSÌ FACCIAMO ASCOLTO” – I POST DI ETRO SU FACEBOOK: “E DOPO AVER FATTO LA PAZZA ISTERICA CON, MASSIMA GILETTA, OGGI MI HA TELEFONATO E…” – VIDEO

 

 

RAIMONDO ETRO A LA ZANZARA: GILETTI MI HA DETTO DI ANDARE GIU' PESANTE - L'AUDIO INTEGRALE

 

1 – LE MANI SPORCHE DI SANGUE DEL BRIGATISTA DA TALK SHOW

massimo giletti raimondo etro 1

Paolo Guzzanti per “il Giornale”

 

Non l' avevo visto ma poi, raggiunto dai commenti sono andato sul sito Dagospia e ho guardato questo episodio televisivo torbido e purtroppo così autenticamente italiano, andato in onda domenica sera nella trasmissione di Giletti. C' era un tizio, ex brigatista rosso, di nome

Raimondo Etro, arruolato nello spettacolo perché gode delle libertà civili che la Repubblica concede anche a chi ha sacrificato vite innocenti e se ne vanta.

 

raimondo etro cacciato da giletti

La sua migliore battuta, preparata con effetto draculesco è stata: «Io ho le mani bagnate di sangue, ma meglio bagnate di sangue che di acqua come Ponzio Pilato». La scena era accuratamente recitata con messa in mostra delle mani a vantaggio di telecamera. Che colpo mediatico. Che spettacolo. Tutta la città ne parla. Giletti, che forse è troppo giovane per ricordare e troppo narcisista per misurare quel che ogni tanto gli esce dalla bocca, a un certo punto ha ammannito la seguente bufala: «Un tempo, almeno, i brigatisti guardavano in faccia coloro cui sparavano».

 

raimondo etro 2

No: è che non sa la storia. Qualcuno lo avverta: le parole di Etro sono state stupide, ignobili, cialtrone e preparate ad arte, ma il sagace conduttore dovrebbe imparare che i brigatisti non hanno mai guardato in faccia le loro vittime. Non sono mai stati dei combattenti, dei guerriglieri in azione, ma dei carnefici che uccidevano soltanto quando erano sicuri che la loro vittima fosse indifesa e voltasse le spalle.

raimondo etro

 

Per questo, compivano lunghe e accurate «inchieste»: per poter assassinare senza rischiare altro che il loro onore, mai più recuperato. Giletti ha fatto questa notazione del tutto sbagliata soltanto per un' abbuffata di narcisismo, raccontando al suo pubblico di aver udito qualcuno che, nientemeno, gli avrebbe detto: «Se non stai attento, potrebbero spararti in faccia». E giù applausi. La Santanché protestava vanamente annunciando che non avrebbe più partecipato a una trasmissione di Giletti in cui ci fosse il brigatista Etro.

 

POST DI RAIMONDO ETRO DOPO ESSERE STATO CACCIATO DA GILETTI 1

Cosa che ci ha fatto sospettare che il brigatista tutto sangue e sapone, sia in realtà un poveraccio a contratto, benché appesantito dalla panza e dagli anni, per fare la sua parte, a condizione (fittizia) di mantenersi entro certi limiti che però, poi, se li scavalca, meglio ancora così facciamo ascolto e domani tutti ne parlano. E ha ragione. Infatti, siamo qui sia pure con rossore a parlarne.

massimo giletti raimondo etro

 

Ma non sappiamo scegliere se spendere parole per deplorare il vecchio con le mani all' acqua pazza, o dichiarare la nostra preoccupazione per le esibizioni incredibili del conduttore che si riscrive la storia, che peraltro non sa. Questo Etro ci ha fatto l' effetto di quegli orsi spelacchiati e incatenati che i domatori si portavano in un carro insieme alla donna cannone e il cane che parla per fare la loro corrida in piazza.

POST DI RAIMONDO ETRO DOPO ESSERE STATO CACCIATO DA GILETTI

 

L' orso doveva fare la faccia feroce e provocare riprovazione e paura, mentre il domatore doveva dar spettacolo della sua capacità di dominare una situazione pericolosa. Giletti, nel suo piccolo, l' ha fatto: ha raggiunto la sua acme quando si è esibito in un minacciosissimo (rivolto all' orso brigatista): «Lei se adesso se ne va via di qua, vorrà dire che il taxi lo pago io!». Onestamente, alla fine non sai più se stare con l' orso ammaestrato o con il domatore trombone, entrambi specchio triste di un Paese perduto. Probabilmente, si replica.

 

2 – IL BRIGATISTA ETRO SPUTA SUI MORTI IN DIRETTA TV

giletti etro

Estratto dell'articolo di Sarina Biraghi per “la Verità”

 

(…) L' ex Br ha proseguito ieri la sua polemica sfrontata su Facebook: «Giletti, non c' è tre senza quattro; se mi inviti di nuovo vorrei parlarne con Daniela Santanchè per confrontarmi. A proposito, attendo il bonifico per le spettanze per la sceneggiata di ieri sera».

 

Poi in un altro post ha aggiunto: «Certo che so' strani sti giornalisti. Prima ti invitano per fare audience, poi ti cacciano via per farne ancora di più in cambio del portafogli pieno e degli applausi dei deficienti a pagamento». Intervistato alla radio dalla Zanzara, ha attaccato ancora il conduttore: «Prima di andare in onda mi ha detto di andarci giù pesante. Non mi scuso per quello che ho detto e piuttosto che essere Santanchè preferisco essere brigatista».

rachele mussolini raimondo etro

 

(…) L' indignazione durante la trasmissione, infatti, era già alta proprio perché Etro, 63 anni, organizzatore del sequestro Moro, incassa dallo scorso aprile il reddito di cittadinanza massimo: 780 euro. E come lui altri due ex terroristi ricevono benefici dallo Stato: 623 euro li prende Federica Saraceni, ai domiciliari per la condanna a 21 anni e sei mesi per associazione con finalità di terrorismo e per l' omicidio del giuslavorista Massimo D' Antona; 500 euro, dallo scorso agosto, vanno a Massimiliano Gaeta, ex operaio metalmeccanico e informatico, arrestato nel 2007, su richiesta della Procura di Milano, nell' operazione Tramonto, come esponente del cosiddetto Partito comunista politico militare, considerato, dalla pm Ilda Boccassini, un' organizzazione terroristica, l' ala movimentista delle nuove Br.

santanchè etro

 

raimondo etro su maria elena boschi

Il romano Etro, ex terrorista ma anche ex agente pubblicitario, fotografo, commerciante di riviste e film hardcore, la scorsa primavera aveva detto: «Se ci saranno proteste e il reddito di cittadinanza mi verrà ritirato, pazienza, non mi opporrò. Ho sempre considerato le pene che abbiamo avuto, io e tutti gli altri Br, fin troppo miti. Io il 6 marzo scorso ho fatto domanda alle Poste perché sto affogando, sono un vero povero Il reddito per me è una boccata d' ossigeno». (…)

 

etro gilettisantanchè etroraimondo etrogiorgia meloni raimondo etroraimondo etrogiletti etro

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…