1- TOH!“REPUBBLICA” SCOPRE CHE PASSERA è IL PAPA NERO DEL BANANA, NO DI BERSANI 2- IL SIRE DI HARDCORE AVREBBE DETTO AGLI AMICI DI BUNGA BUNGA (AH, BEI TEMPI!): “PREFERISCO CORRADO PERCHÉ ALFANO È PERCEPITO COME UN POLITICO DI PROFESSIONE”. INVECE IL FURBISSIMO AIRONE PASSERA È UN BANCHIERE DI PROFESSIONE, QUINDI CON LUI A PALAZZO CHIGI SI SALTA UN PASSAGGIO E LORSIGNORI RISPARMIANO TEMPO E DENARO 3- LUSI E COL-LUSI! NEL SILENZIO DEL VINDICE PRODI, GAD LERNER SVELA IL “PECCATO ORIGINALE”: NEL 2006 MARGHERITA E QUERCIA MUTILARONO LA VITTORIA DEL CENTROSINISTRA (DIVISI IN SENATO) PER RAGIONI DI VIL DENARO. E IL BANANA TORNO’ AL POTERE 4- ANCHE OGGI LO STATO BISCAZZIERE GUADAGNERÀ UN PO’ DI SOLDI DAL GIOCO D’AZZARDO (SISAL), OVVERO DA UNA MALATTIA CHE ROVINA OGNI GIORNO DECINE DI FAMIGLIE

A CURA DI MINIMO RISERBO E PIPPO IL PATRIOTA

1- IL PAPA NERO E' PROPRIO NERO...
"L'ex premier punta alla Grande coalizione. "Nel 2013 un altro governo con i democratici". Berlusconi pensa a Passera per Palazzo Chigi. Rottura definitiva con la Lega" (Repubblica, p. 19). Racconta Francesco Bei che il Sire di Hardcore abbia detto: "Preferisco Corrado perché Alfano è percepito come un politico di professione". Invece AirOne Passera è un banchiere di professione, quindi con lui a Palazzo Chigi si salta un passaggio e Lorsignori risparmiano tempo e denaro.

Già, Angelino Jolie il "Predestinato". Predestinato alle fregature. Basta leggere che scrive Adalberto Signore sul Giornale (p. 3): "Un dossier di oltre quaranta pagine - frutto dello studio di un gruppo di analisti - e la prima di copertina del corposo incartamento con l'eloquente titolo "Fondazione Berlusconi". Una visita qualche settimana fa dal suo grafico di fiducia Gianni Comolli, per visionare alcune bozze di manifesti elettorali".

Una fondazione che comunque "ha anche finalità filantropiche" e su cui lavora da mesi anche "l'imprenditore friulano Diego Volpe Pasini", ovvero l'amico di Vittorio Sgarbi che alla "filantropia" unisce il gusto per la scelta delle ragazze da candidare. Il vero titolo di questo pezzo, in stile feltriano, sarebbe stato: "Povero Angelino! Si sbraccia da mesi per i congressi e per ridisegnare il Pdl, ma il Banana pensa a tutt'altro.

L'idea: manager sul modello Publitalia per tutto il partito, anche in provincia. E i parlamentari? Per bene che vada possono dare una mano". Ma sul giornale di famiglia non si può e allora ecco un sobrio: "Il Cav lancia "Fondazione Berlusconi".

2- MA FACCE RIDE!...
Giudice Violante: "Dialoghiamo ma nessuno pensi a leggi fatte su misura. Varie volte il Cavaliere ha cambiato opinione, per questo siamo guardinghi" (Stampa, p. 10). Ma "siamo" chi? Chi siete? E soprattutto, quanti siete là dentro?

3- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Spunta la mediazione della Cisl sui licenziamenti economici". Bonanno Bonanni, il neocatecumenale in pensione che partorisce novità nella pancia altrui, "apre a una robusta manutenzione dell'articolo 18. Cgil perplessa" (Repubblica, p. 17). Spuntano le brache basse anche di Angeletto Angeletti, pure lui fresco di ritrovata unità sindacale: "Scriviamo una legge sul licenziamento per motivi economici", annuncia felice sul giornale della Fiat di Marpionne (p. 8).

"Articolo 18 e parti sociali: una base di trattativa per superare gli ostacoli. Le ipotesi su cause veloci e licenziamenti individuali (Corriere, p.1 e non P2, fare attenzione). "Cause veloci e ammortizzatori, le ipotesi di sindacati e imprese" (Corriere, p. 11).

Si apprezzi come una giustizia che funziona e uno Stato che non ti molla in mezzo a una strada vengano usati come merce di scambio - per non dire come arma di ricatto - per ridurre diritti e tutele. Geniale, eh?

4- C'E' VITA SULPDMENOELLE...
"Bersani: Monti si dia una regolata, non ci facciamo prendere in giro dal Pdl", su nomine Rai e norme anti-giudici (Repubblica, p. 16). Paura!

5- SONO PARTITI CON LA CASSA...
Nel silenzio del vindice Prodi, parla Gad Lerner e sono dolori: "Ora che lo scandalo dei bilanci fantasma le ha rese evidenti, sarà bene ricordare le indicibili motivazioni patrimoniali che suggerirono nel 2006 ai dirigenti della Margherita e della Quercia la scelta autolesionistica di presentarsi uniti alla Camera, ma separati al Senato, a costo di disorientare gli elettori e mutilare così la vittoria del centrosinistra: lo fecero per ragioni di cassa. L'unità del nascente Pd, ma soprattutto il progetto di rinnovamento del Paese dopo una fallimentare legislatura berlusconiana, furono sacrificati al vil denaro" ("Il peccato originale dello scandalo Lusi, Repubblica p.1).

E infatti di lì a poco tornò al potere uno che di vil denaro ne aveva e ne ha infinitamente di più: Silvio Bananoni. Lui non ha bisogno di Lusi e Sposetti, gli bastano il ragionier Spinelli e il Gran Macellaio Verdini Denis.

Sul Giornale godono gratis: "Una gestione in famiglia. Così il clan Lusi "vigilava" sui conti della Margherita. Il nipote dell'ex tesoriere per anni ha lavorato nello studio del commercialista che ha certificato i rendiconti dei Dl. Nel 2011 gli elogi di Rutelli al senatore per la correttezza e l'equilibrio. Fiducia mal ripagata" (p. 6).

6- TOGHE IN AMORE...
"La gip e quei rapporti "particolari" al Csm. La denuncia contro la giudice coinvolta nel caso Agcom-Berlusconi: "Mi diceva che era protetta da certi colleghi..." Sms di sfida: "Abbiamo altro a cui pensare. Le tue querele ci fanno solo ridere". Un'inchiesta della Procura di Lecce svela nuove trame segrete". Gian Marco Chiocci svela sul Giornale (p. 8) "la relazione intima tra due magistrati di Trani finita letteralmente a cazzotti e carte bollate davanti al Csm".

Per il Giornale, il giudice Michele Nardi ("denunciante ferito") sarebbe stato ben poco tutelato dal sinedrio di Palazzo dei Marescialli, che si è limitato a spostare la sua ex amante Maria Grazia Caserta. Storia parecchio divertente, solo rovinata da una testata veramente idiota sopra il titolo: "L'Italia degli anti Cav". Perché tutto, ma proprio tutto, al Giornale deve essere portato a dividendo del Padrone?

7- DISECONOMY...
Titolo del Messaggero a pagina 9: "La Ciociaria in ginocchio. A Sora né acqua né corrente".

8- FREE MARCHETT MANI DI VELLUTO...
"Adesso fissami negli occhiali e ti dirò chi sono. Stilosi, tecnologici, sono loro a svelare la nostra personalità", scrive Michela Tamburrino sulla Stampa (p.23). Appunto, svela la propria personalità chi si comprerà questi magnifici occhiali concepiti da Lapone Elkann: "Vanno come il velluto. E' esclusivo il modello in velluto Italia Indipendent che unisce artigianato, innovazione e contemporaneità di linee". Pubblicità? No, giornalismo tutelato da apposito ordine professionale.

9- PENSA, D'INVERNO FA FREDDO E A VOLTE NEVICA...
Il montanaro de' noantri Gianni Alèdanno passerà alla storia per aver nobilitato le municipalizzate con la creazione di piccole, simpatiche cellule di eversione nera in auto blu. Poi, da vero imperatore romano decadente, sarà ricordato per il vivace ed esoso clan familiare. Infine, per la spiccata propensione alle facezie. Come quella di aver fatto gettare il sale per le strade di Roma mentre pioveva. "Quando è caduta la neve, il sale era finito", osservano oggi quei meschini di Repubblica (p. 3).

Non hanno compreso il grande progetto di Nerino Primo: trasformare Roma nella più grande piscina di acqua salata a cielo aperto. Perché sul suo mausoleo possano scrivere: "Portò più Atac, ma anche più spa per tutti".

10- CATAFALC SQUARE...
Da una sua intervista sulla Stampa, apprendiamo che Giuseppe Zamberletti è vivo (p.2 e non P2, fare attenzione).

11- VERGOGNA DI STATO...
Anche oggi lo Stato biscazziere guadagnerà un po' di soldi dal gioco d'azzardo, ovvero da una malattia che rovina ogni giorno decine di famiglie. Chi ci guadagna tantissimo sono i concessionari, alle prese ogni tanto con qualche articolo sgradito. E allora, visto che prevenire è meglio che combattere (e pre-pagare e meglio che argomentare), vai con le grandi campagne pubblicitarie pro-gioco "responsabile". Oggi, per farvi un'idea dell'ipocrisia, guardate le due pagine di pubblicità del Casino online della Sisal su Repubblica (pp. 26-27).

12- ORA D'ARIA LIBERTARIA...
"Oggi Elisabetta compie sessant'anni di regno" (e stikazzi?) e la Stampa regala ai suoi lettori una prima pagina con la parata dei suoi assurdi cappellini. Titolo magico: "La vita da regina cominciò su un albero". Gli eredi dei liberatori chiudono gli occhi e sognano gli alberi usati come appendi-re. Ma poi vai dentro ed ecco la Torino sabauda che trionfa nell'era di Mariopio Calabresi: "Dalla parte della gente. Quel senso del dovere oltre il privilegio. Ha resistito a tutte le tempeste della sua famiglia" (p. 15). Ma che è, un'Agnelli pure lei?

 

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