oscar farinetti report

FARINETTI, UN OSCAR SFARINATO – “REPORT” FA A FETTE LA NARRAZIONE DELL'IMPRENDITORE “ILLUMINATO” (DALL'ABAT-JOUR) – LO SCAZZO CON CARLIN PETRINI, PATRON DI SLOW FOOD, PER LA DECISIONE DI VENDERE IL MARCHIO LURISIA ALLA COCA-COCA – GLI INTRALLAZZI CON LA POLITICA. RANUCCI PARTE DA TORINO, DOVE AL LINGOTTO NASCE IL PRIMO EATALY, NEGLI EX STABILIMENTI DEL VERMOUTH CARPANO, CONCESSI PER 60 ANNI GRATUITAMENTE DALL’ALLORA SINDACO DEL PD SERGIO CHIAMPARINO - ARRIVA POI MATTEO RENZI: NEL 2015, AL PATRON DI EATALY VIENE AFFIDATO IN MODO DIRETTO, CIOÈ SENZA GARA, LA GESTIONE DEI RISTORANTI REGIONALI DEL PADIGLIONE ITALIA ALL’INTERNO DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE - IL MAXI FLOP DI “FICO” A BOLOGNA, COSTATO UN MILIONE DI EURO PER LUI E 180 PER GLI ALTRI SOCI... – VIDEO

GUARDA QUI L’INCHIESTA COMPLETA DI “REPORT” SU OSCAR FARINETTI

 

Estratto dell’articolo di www.gazzettadalba.it

 

INCHIESTA DI REPORT SU OSCAR FARINETTI

«Com’è “fico” il mondo di Oscar Farinetti!»: è stata questa una delle frasi ironiche pronunciate ieri sera, 29 dicembre, dal conduttore di Report Sigfrido Ranucci, a commento dell’ampio servizio incentrato sulla carriera del noto imprenditore albese di Eataly e Fontanafredda, tra intuizioni geniali, vendite da capogiro, flop altrettanto impattanti, rapporti con la politica decisamente stretti e aspetti che di certo faranno parlare.

 

Il comandante Paolo e la rapina alla Fiat nel 1946

OSCAR FARINETTI - EATALY

 

La trasmissione di Rai 3 non ha usato mezzi termini, spostandosi tra la Langa, Torino, Milano e Bologna, per cercare di individuare il filo rosso che tiene insieme le sue tante esperienze. Report è partita da lontano, dal padre di Oscar: il comandante Paolo, figura chiave della lotta partigiana nell’Albese. Di fronte al centro studi Beppe Fenoglio, a parlarne è lo storico Fabio Bailo, che ne ricorda le imprese.

 

La trasmissione, però, si concentra su una pagina controversa, ripercorsa da un altro storico, Livio Berardo: la vicenda del 23 maggio 1946, tre ex partigiani matteottini fecero un colpo grosso, rubando a Torino 2 milioni e mezzo di lire di stipendi degli operai della Fiat, trasportati in un’autoambulanza. Vennero arrestati gli esecutori materiali e l’ex comandante Farinetti, per ricettazione, dal momento che avrebbe tenuto per sé una parte del bottino.

 

Condannato a due anni e mezzo di carcere, venne riabilitato nel 1960. «Oddio, ma davvero vuoi tornare su questa storia chiarita completamente?», si è limitato a commentare il figlio Oscar a Report, in merito al fatto in questione.

 

Dall’intuizione di Eataly alla vendita della Lurisia a Coca Cola

CARLIN PETRIN A REPORT - INCHIESTA SU OSCAR FARINETTI

Da quello che è stato definito “un prestito a fondo perduto” a Paolo Farinetti si prosegue con le avventure imprenditoriali di quest’ultimo: la più fortunata è stata senza dubbio Unieuro, la catena di supermercati venduta dal figlio nel 2002 agli inglesi di Dixons per 103 milioni di euro. In quel momento, Oscar Farinetti ha la più grande intuizione: dare vita a una catena per promuovere il cibo italiano di qualità. Nasce così Eataly, ancora oggi un marchio di successo.

 

 

MATTEO RENZI OSCAR FARINETTI

Ma anche qui Report apre scenari meno idilliaci. Da Pollenzo, la parola passa a Carlin Petrini, patron di Slow food, per Farinetti colui che gli ha aperto gli occhi sul mondo del cibo. Tra di loro la rottura è avvenuta quando quest’ultimo ha deciso di vendere il marchio Lurisia alla multinazionale Coca-Coca. Nel pacchetto, passa anche il Chinotto di Savona, presidio Slow food.

 

E se Petrini ha ricordato le gravi controversie che il colosso delle bevande ha in Sud America per il controllo delle acque, Farinetti ha ribadito la soddisfazione per la vendita: «Da giovane ero contro l’imperialismo delle multinazionali. La vendita di Lurisia è andata molto bene e non solo dal punto di vista economico:  Coca Cola è una delle multinazionali più etiche che ci siano», ha detto. […]

 

Gli intrallazzi con la politica: il caso Expo 2015

MATTEO RENZI OSCAR FARINETTI

Ma più che sul Farinetti imprenditore, la trasmissione si è concentrata sui suoi rapporti con la politica, che a sua volta sarebbero stati determinanti per il suo percorso. Report parte da Torino, dove al Lingotto nasce il primo Eataly, negli ex stabilimenti del vermouth Carpano, che gli vengono concessi per 60 anni gratuitamente dall’allora sindaco Sergio Chiamparino.

 

Arriva poi Matteo Renzi, da cui Farinetti viene presentato come un esempio. «Se ho avuto benefici dalla vicinanza con Renzi? Direi proprio di no. Anzi, in quel periodo sono stato persino penalizzato», ha commentato l’imprenditore. Eppure il quadro sarebbe ancora una volta diverso: nel 2015, al patron di Eataly viene affidato in modo diretto, cioè senza gara, la gestione dei ristoranti regionali del padiglione Italia all’interno dell’Esposizione universale.

 

OSCAR FARINETTI - FICO

Il commissario era Beppe Sala, poi diventato sindaco di Milano. A puntare il dito contro il meccanismo, su Rai 3, è stato anche Piero Sassone, presidente dell’Istituto italiano di cucina di Costigliole d’Asti.

 

La pagina più recente è quella bolognese: alla periferia della città Farinetti decide di fondare Fico, una sorta di parco divertimenti del cibo e dell’agricoltura. Un vero e proprio flop: al suo posto, dallo scorso settembre, ha aperto le porte Grand tour Italia, che unisce la ristorazione delle regioni del nostro Paese.

 

Un fallimento, quello di Fico, costato 180 milioni di euro di investimenti, di cui 60 milioni per la valorizzazione dello spazio, che per l’80 per cento è del Comune di Bologna, che ha messo anche in piedi un’apposita linea autobus per collegare Fico con la stazione cittadina.

 

INCHIESTA DI REPORT SU OSCAR FARINETTI

Questa la ricostruzione di Report, che da un lato tira in ballo il pubblico – anche se Farinetti nega di aver mai ricevuto un euro dal Comune di Bologna – e dall’altro si concentra su tutti i privati che hanno investito e poi perso nel progetto, a fronte di un solo milione investito dallo stesso Farinetti. In primis, Coop alleanza 3.0, che avrebbe perso ben 15 milioni di euro.

 

Tra presunte spinte sempre della politica e attese del tutto tradite in quanto a visitatori, oggi l’area dell’ex Fico sarebbe destinato ad altro: migliaia di nuovi alloggi, lo stadio temporaneo del Bologna calcio e attività commerciali. Per gli intervistati da Report, una vera speculazione edilizia, costruita ad hoc sugli interessi dei privati. Ma il condizionale è d’obbligo, visto che il Comune non rende pubblico alcun documento ufficiali su questo presunto progetto.

MATTEO RENZI OSCAR FARINETTIOscar Farinetti OSCAR FARINETTIoscar farinettioscar farinetti foto di baccoINCHIESTA DI REPORT SU OSCAR FARINETTI

Ultimi Dagoreport

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…