federico zampaglione

FEDERICO ZAMPAGLIONE MENA DURO CONTRO IL “POP DA TIKTOK, DOVE C'È SOLO LA VOGLIA DI FARE LA COREOGRAFIA E IL BALLETTO" – IL CANTAUTORE, FRONTMAN DEI TIROMANCINO, SI RACCONTA ALL'ADNKRONOS: "DAL MONDO DIGITALE ARRIVANO BRICIOLE, SENZA LIVE E ALTRE ATTIVITÀ NON SI CAMPA. SANREMO? NON ESCLUDO IL RITORNO MA NON SONO SICURO DI ESSERE IN GRADO DI GESTIRE NEL MIGLIORE DEI MODI LA MIA EMOTIVITÀ. VEDO DEI RAGAZZI GIOVANISSIMI CHE SONO CRESCIUTI NELL'ERA DEI TALENT PER CUI L'IDEA DI ASSOCIARE LA GARA ALLA MUSICA, È NORMALE. PER ME, INVECE…"

Loredana Errico per adnkronos.com - Estratti

 

 

federico zampaglione 22

Gli alti e bassi della vita – che ci sono sempre – ma con due grandi punti fermi: l'arte e la famiglia. Dal rapporto con il padre, “lui preside, mi ha sempre saputo prendere. E' tutt'ora un faro", a quello con la figlia fatto "di un bellissimo dialogo e confronto". Poi naturalmente c'è la musica, quella bella che dura per sempre, e un possibile ritorno a Sanremo nonostante "la strizza" e la paura che l'emozione di quel palco possa giocare brutti scherzi. E, infine, l'amore per il cinema e il genere horror.

 

Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, si racconta all'Adnkronos in occasione dell'uscita del nuovo singolo 'Puntofermo' ripercorrendo la sua carriera artistica e riflettendo anche su tanti momenti privati: "Oggi sono felice"

 

federico zampaglione

Il brano 'Puntofermo', firmato da Zampaglione insieme a Vincenzo Colella, Leonardo Zaccaria e Michele Canova (che ha curato la produzione), "riflette sul tempo che stiamo vivendo dove spesso ci si ritrova in mezzo a un mare di informazioni e cose che ci girano intorno" e l'importanza di trovare qualcosa di solido a cui aggrapparsi, che può essere una passione, un grande amore o qualsiasi cosa che possa offrire rifugio dai "temporali quotidiani".

 

federico zampaglione

I miei punti fermi? "Uno è sicuramente l'arte, sia la musica che il cinema - dice Zampaglione - e tutto quello che mi permette di raccontare me stesso e di condividere con gli altri certe sensazioni e stati d'animo. Mi è capitato di vivere dei momenti terribili che poi paradossalmente sono diventati quelli in cui ho scritto le cose migliori: a volte da un grande dolore nasce una bellissima canzone. Per cui l'arte la vedo un po' come un'ancora".

 

 

E l'altro punto fermo è sicuramente "la mia famiglia: mia moglie, mia figlia, mio padre e la mia famiglia allargata che è un luogo di protezione, dove posso essere veramente me stesso. Il punto fermo lo devi però nutrire, curare, amare e difendere da tutti i temporali". La nuova canzone arriva dopo l'uscita il singolo "Due Rose" della scorsa primavera ma non rappresenta il preludio di un nuovo album.

 

"Non faccio più programmi troppo lunghi", afferma Zampaglione che confida di aver capito l'importanza di vivere il presente. "Ho fatto uscire questi due singoli perché erano due canzoni che mi piacevano ma non sono subordinate a un'entità più importante. Sono due fotografie della mia vita". Il cantautore romano, riflette poi sull'attuale panorama musicale e sulla difficoltà degli artisti nel ricevere il giusto compenso delle piattaforme streaming e dai social.

 

ZAMPAGLIONE

"Il diritto d'autore è morto? Beh, sicuramente quello che arriva dal mondo digitale sono briciole", afferma Zampaglione, sottolineando la necessità di una migliore regolamentazione. Secondo l'artista, senza i concerti dal vivo e altre attività collaterali, gli artisti avrebbero difficoltà a sostenersi. Nonostante le sfide, il cantautore romano però rimane ottimista riguardo alla ricezione dell'arte da parte del pubblico. "Il pubblico è l'unica vera realtà a cui non frega niente dei meccanismi della discografia e le cose se le va cercare. Credo, quindi, che una bella canzone metta in moto dei meccanismi intorno a sé che le fanno intercettare il suo pubblico".

 

 

E' giusto però non generalizzare sulla "musica di oggi" e sono tanti gli artisti che Zampaglione dichiara di apprezzare come Calcutta e Gazelle: "Mi piacciono anche diverse cose del mondo del rap, che ha una narrativa di un certo tipo, da non confondere con il pop da tiktok, dove c'è solo la voglia di fare la coreografia e il balletto". E parlando delle sue canzoni, Zampaglione riflette sulla ricerca di un'essenza duratura della musica. "Nelle mie canzoni… la domanda che mi sono sempre posto era: 'ma questa canzone qui potrò ancora cantarla tra 20-25 anni?'", condivide l'artista.

ZAMPAGLIONE CALIFANO

 

Questa ricerca di "un piccolo pezzo di eternità", secondo Zampaglione è fondamentale perché "la moda passa sempre". E così, nei mie brani "ho fatto delle rinunce - sottolinea - non ho mai sfruttato il linguaggio del momento. Se nel brano 'La descrizione di un attimo' avessi detto 'ci rivediamo ancora dopo cinque anni su MySpace', oggi non avrebbe senso".

 

E ai giovani consiglia: "lo show business è da sempre una brutta bestia. Non bisogna farsi stritolare da un meccanismo che spegne ogni creatività perché tutto viene riferito a soldi, numeri e incassi. Per questo restate sempre vicini alla musica, a quello che amate fare, alla vostra passione. Fate le cose per il piacere di regalare emozioni".

 

 

federico zampaglione all evento ail (5) foto di bacco

Zampaglione ripercorre i tre momenti più significativi della sua carriera: un grande successo, un grande insuccesso e il disco della rinascita. "'La descrizione di un attimo' è sicuramente l'abum che ci ha cambiato la vita. Un disco molto importante per il successo che ha avuto e per tutto quello che ha generato. Ci metto poi un grande insuccesso: l'abum del 2010 'L'essenziale'. Lo avevo registrato in America ed ero convinto che sarebbe andato benissimo ed invece è stato un flop totale". Quel disco, racconta Zampaglione, "mi ha fatto capire che niente è scontato". Infine il disco del 2014 'Indagini su un sentimento': "In un momento di grande sconforto, avevo perso mia madre da poco, la musica mi è tornata a bussare alla porta e mi ha ridato tante canzoni. Da lì è partito un secondo tempo della mia vita".

 

federico zampaglione palestrato

 

C'è poi il capitolo Sanremo. Alla gara canora i Tiromancino hanno partecipato due volte, nel 2000 e 2008, e Zampaglione ammette di guardarlo "con grandissimo divertimento" e non nasconde una certa apprensione riguardo all'idea di salire nuovamente su quel palco. "Per chi va su quel palco, Sanremo è un'esperienza molto invasiva e devi riuscire a gestirla emotivamente: è un grande meccanismo che ti si muove intorno" e in un contesto così dominato da televisione, ascolti e social media, mantenere la propria stabilità emotiva diventa una sfida.

 

 

Dunque Zampaglione ammette: "Oggi non sono sicuro di essere in grado di gestire nel migliore dei modi questa emotività. Vedo dei ragazzi giovanissimi che sono cresciuti nell'era dei talent per cui l'idea di associare la gara alla musica, è normale come lo è anche il fatto di cantare in televisione. Per me, invece, che sono un po' della vecchia guardia, quel palco potrebbe mettermi in difficoltà". Nonostante le incertezze, l'artista non chiude la porta a un possibile ritorno sul palco dell'Ariston e citando una canzone scritta con il maestro Califano, dice "non escludo il ritorno".

ZAMPAGLIONE

 

Federico Zampaglione Federico Zampaglione mascherato Claudia Gerini Federico Zampaglione Federico Zampaglione Federico Zampaglione sul palco del Gay Village

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