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FELICE PULP A TUTTI! VENT’ANNI DI “PULP FICTION”, TUTTI I SEGRETI DEL FILM STRACULT DI TARANTINO - IL PASSO DELLA BIBBIA CITATO DA JULES WINNFIELD (SAMUEL L. JACKSON), “EZECHIELE 25:17?, NON ESISTE, È UN COLLAGE DI CITAZIONI DI ALTRI TESTI SACRI

VIDEO - PULP FICTION

 

 

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Il 14 ottobre 1994 – esattamente vent’anni fa – uscì nei cinema americani “Pulp Fiction”, probabilmente il film più famoso di Quentin Tarantino, che generò da subito un culto intorno al regista e al suo modo di fare cinema. Fin dalla sua uscita “Pulp Fiction” fu riconosciuto come un grande film, sia dal pubblico che dalla critica: vinse la Palma d’oro a Cannes e ottenne il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995 su ben sette nomination, tra cui quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio, oltre a quelle per gli attori John Travolta, Uma Thurman e Samuel L. Jackson.

 

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Ancora oggi “Pulp Fiction” continua a essere considerato uno dei film più amati di sempre (tra le altre cose, è al quinto posto tra i film della famosa Top 250 del sito IMDb) e rivela molto dei gusti, delle ossessioni e dello stile del suo regista, dai giochetti stilistici con la macchina da presa fino al suo rapporto con la musica. Di seguito, una lista di fatti e aneddoti che gli appassionati probabilmente conoscono già, ma forse non tutti; e per gli altri, hai visto mai ci sia qualcuno che debba recuperarlo.

 

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1.  L’idea originaria di “Pulp Fiction” risale a un periodo precedente alle “Iene”, il primo lungometraggio di Tarantino, del 1992. All’inizio Tarantino pensò all’episodio di Vincent Vega e della moglie di Marsellus Wallace: in un secondo tempo vennero aggiunte altre due storie, una su un pugile e l’altra su una rapina (quest’ultima poi si è sviluppata ed è diventata la trama delle “Iene”). Proprio come “Le Iene” anche “Pulp Fiction” inizia in una caffetteria.

 

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2.  Tarantino iniziò a elaborare l’idea del film ad Amsterdam, subito dopo la presentazione delle “Iene” a Cannes. Di ritorno da Amsterdam una sua amica, Linda Chen, si propose per riscrivere la sceneggiatura a macchina, chiedendo in cambio che Tarantino accudisse il suo coniglietto, “Honey Bunny”. Tarantino non accettò ma quando il coniglietto morì diede il suo nome al personaggio di Amanda Plummer (“Coniglietta”, in italiano).

 

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3.  Il film costò relativamente poco: 8 milioni di dollari, 5 dei quali usati per pagare il cast. Furono tutti recuperati nel primo weekend di uscita del film. Prima delle riprese il cast era molto diverso da quello che poi avrebbe effettivamente recitato nel film: per il ruolo di Mia Wallace si era parlato di Michelle Pfeiffer, Meg Ryan, Isabella Rossellini e Daryl Hannah; per quello di Vincent Vega si era parlato di Daniel Day-Lewis e Michael Madsen; per quello di Butch, invece, di Mickey Rourke e Matt Dillon.

 

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4.  La trama del film si basa su tre storie che si intrecciano tra di loro creando una struttura ad anello: l’intreccio non si sviluppa in maniera cronologica ma segue una logica particolare, in cui le situazioni narrate vengono connesse in modo da invertire il rapporto causa-effetto. Nel 2011 l’utente di “YouTube” “crimewriter95” ha montato il film in ordine cronologico ma la Miramax ha chiesto e ottenuto la rimozione del video, che iniziava con la scena di Christopher Walken e l’orologio.

 

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5.  Il poster originale mostrava Uma Thurman mentre fumava una Lucky Strike ma la Miramax non aveva la licenza per mostrare il marchio di sigarette e lo ritirò: la versione originale vale parecchio per i collezionisti.

 

6.  Il film contiene 265 volte la parola “Fuck”. Il record rimane quello delle “Iene”, in cui viene detto 269 volte.

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7.  Le scene in cui Tarantino recita nei panni di Jimmie Dimmick vennero girate dall’allora regista esordiente Robert Rodríguez, con cui Tarantino ha collaborato in moltissimi progetti, tra cui “Dal tramonto all’alba” e “Grindhouse”. Rodriguez oggi è considerato uno dei migliori registi del genere pulp, il suo film più famoso è probabilmente “Sin City”.

 

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8.  Il passo della Bibbia citato da Jules Winnfield (Samuel L. Jackson), “Ezechiele 25:17″, in realtà non esiste, ma è un collage di citazioni di altri testi sacri. L’uso della citazione biblica fu ispirato da una serie televisiva giapponese degli anni Ottanta, “Shadow Warriors”, in cui il personaggio principale pronuncia un discorso sempre uguale prima di uccidere un nemico. Un killer fa un discorso simile anche in “Modesty Blaise”, il romanzo di genere pulp che Vincent Vega legge in due scene del film.

 

9.  La macchina di Vincent Vega, una Chevelle Malibu del 1964, apparteneva allo stesso Tarantino (così come il portafogli con la scritta “Bad Mother Fucker”) e fu rubata durante le riprese del film. Nel 2013 indagando su altri affari la polizia trovò un’auto rubata con il numero di telaio alterato e scoprì che era proprio la macchina del film. Il proprietario l’aveva acquistata da un collezionista e non aveva idea che fosse stata rubata.

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10.  In una scena del film, Lance, lo spacciatore, mangia i “Fruit Brute”, i cereali preferiti di Tarantino quando era bambino. Il personaggio di Lance doveva inizialmente essere interpretato da Tarantino stesso, che però decise di voler girare personalmente la scena dell’overdose di Mia: la scena fu girata al contrario e montata in reverse in postproduzione, con John Travolta che tira fuori l’ago dal petto.

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11.  Uma Thurman non era d’accordo sulla scelta della canzone da ballare durante la gara di ballo al Jack Rabbit Slim’s (in cui a un certo punto si vede Steve Buscemi nei panni di un cameriere): la canzone era la famosissima “You Never Can Tell” di Chuck Berry. Quando Uma Thurman parlò dei suoi dubbi a Tarantino, questo le rispose dicendo: “Credimi, è perfetta”. La scena del ballo tra Thurman e Travolta è probabilmente una delle scene cinematografiche più famose di sempre ed è un omaggio di Tarantino alla scena di ballo tra Barbara Steele e Mario Pisu nel film di Fellini “8½”.

 

12.  Tutte le volte che Vincent Vega va in bagno succede qualcosa di brutto.

 

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13.  Durante un’intervista a “Inside the Actors Studio” (1994) John Travolta entrò nei dettagli dei molti ostacoli che aveva dovuto affrontare per interpretare l’eroinomane Vincent Vega. Per aiutarlo a entrare meglio nel personaggio, Tarantino lo convinse a parlare con un suo amico che si trovava in un centro di recupero; questo spiegò a Travolta che per provare la stessa sensazione che si ha quando si assume dell’eroina avrebbe dovuto ubriacarsi di tequila e stendersi in una piscina di acqua bollente. Travolta era entusiasta all’idea di dover fare una cosa del genere e lo disse a sua moglie, che “molto felicemente” lo aiutò a entrare nel personaggio, ubriacandosi e tuffandosi in una piscina insieme a lui, “per aiutarlo nella ricerca”.

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14.  Tarantino creò il personaggio di “Mister Wolf”, quello che risolve problemi, espressamente per Harvey Keitel.

 

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15.  Quando Uma Thurman racconta l’episodio pilota della serie tv a cui ha partecipato, spiega che le protagoniste sono una bionda, il capo della banda; una nera, esperta di esplosivi; una francese, esperta nel sesso; e il suo personaggio, “la più letale donna al mondo con una lama”. Cioè esattamente i personaggi di “Kill Bill”, che Tarantino dirigerà nel 2003.

 

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16. La domanda che tutti si sono fatti vedendo “Pulp Fiction” è: cosa contiene la valigetta nera? In una prima versione del copione era piena di diamanti, ma lo sceneggiatore Roger Avary l’aveva definita un’idea “troppo noiosa e prevedibile”. Tarantino sostiene che il dibattito sia del tutto irrilevante, dato che la valigetta è un “McGuffin”, probabilmente il più grande della storia recente. Il McGuffin, termine creato da Alfred Hitchcock, non è altro che un oggetto che ha un’importanza cruciale per i personaggi del film ma che non possiede un vero significato per lo spettatore.

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