UN FESTIVAL IN FAMIGLIA? - FABIA E GIANLUCA, SORELLA E COGNATO DI GOFFREDO BETTINI, RISPONDONO ALLE ACCUSE (ANONIME) DI LAVORARE AL FESTIVAL DEL CINEMA: “NOI ABBIAMO INIZIATO BEN PRIMA DELLA NASCITA DELLA RASSEGNA ROMANA, CON ‘ALICE NELLA CITTÀ’ NEL 2003 - IL MOTIVO PER CUI IL PRESUNTO “GOSSIP” VENGA FUORI SOLO OGGI, AD OROLOGERIA, NONOSTANTE IN QUESTI ANNI SIANO USCITI COMUNICATI STAMPA E CATALOGHI IN CUI SI EVIDENZIAVA LA NOSTRA POSIZIONE NELL'ORGANIGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE, LO LASCIAMO INDOVINARE AGLI OSSERVATORI ESTERNI”….

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Direttore,
ci abbiamo pensato un po' prima di rispondere ad una lettera anonima. In fondo chi la fa si qualifica da solo: come una mezza persona priva di ogni rispettabilità. Tuttavia alla fine abbiamo deciso di rivolgerLe queste poche righe; sia per un vero rispetto, simpatia e ammirazione verso il Suo lavoro; sia perché, in questo caso, il messaggio (bugiardo) e non firmato, non è di quelli soliti sgrammaticati, sconclusionati, improvvisati.

No. Ha un che di autoriale. Viene dall'ambiente del cinema. E noi l'autore l'abbiamo indovinato: ma siccome, in fondo, il Suo Dagospia è anche un gioco, noi giochiamo a tenerci il segreto; che però lascia traccia dappertutto, in quelle argomentazioni trite e ritrite contro Piera Detassis definita conservatrice e di destra (sic!) solo perché dirige una rivista edita da Mondadori.

Certo popolare, ma colta e intelligente e ricca di collaborazioni innovative e autorevoli. Sarebbe come dire che un regista non può essere prodotto o distribuito da Medusa; o uno scrittore dalla stessa Mondadori; o un critico-documentarista non può fare un DVD ancora con Medusa. Potremmo continuare. La verità è che il nostro autore senza volto,
non ce la racconta giusta. Chissà che non abbia anche lui usufruito qualche volta dei soldi dei padroni!

Ma veniamo a noi.
Non parliamo di Goffredo Bettini, che sa ben difendersi da solo e che, comunque, ha dimostrato il suo amore per la Festa del Cinema e il suo disinteresse lasciando l'incarico, quando tutti gli chiedevano di restare.
Parliamo di noi. Fabia e Gianluca.

1) Noi abbiamo iniziato ben prima della nascita della rassegna romana, con ‘Alice nella città' nel 2003, a dedicarci a progetti rivolti al mondo della scuola e del cinema per ragazzi. Con successo, perché non abbiamo mai avuto paura di lavorare anche 12 ore al giorno e perché (chi ci conosce lo sa) per questa attività abbiamo una passione immensa. Da qui ci derivò anche, allora, si parla di dieci anni fa, un aiuto importantissimo da quello che oggi è il direttore della sezione ragazzi della Berlinale.

2) Sempre prima dell'avventura del festival di Roma, abbiamo sui nostri temi, collaborato
intensamente anche con Giorgio Gosetti, partecipando alla realizzazione del Mininoir a Courmayer. Nacque una stima reciproca ed una simpatia tra di noi. Tant'è che Giorgio (persona finissima alla quale dobbiamo tanto) nel momento in cui fu chiamato a dirigere la prima edizione del grande evento romano, ci ha chiesto di inserire la nostra rassegna per ragazzi in quella più generale.

Portavamo una storia, un pubblico, una specializzazione e consolidati finanziamenti. Fu una decisione autonoma di Gosetti. Non ci fu alcuna consulenza personale, ma una collaborazione tra strutture. Chiunque può chiedere all'interessato, che è un galantuomo. E Goffredo Bettini.

3) Comunque fino a che Bettini è stato presidente, Fabia (cioè la sorella) non ha mai avuto alcun rapporto di consulenza o economico con il festival di Roma.
La consulenza di Fabia parte con la presidenza di Rondi e con la direzione artistica Detassis e non è mai stata neanche legata alla durata triennale del contratto del direttore artistico.
Motivo per cui si trova quest'anno, a differenza di altri, in una condizione abituale: scadenza annuale ed in base ai risultati ottenuti eventuale riconferma.

4) Anche la consulenza di Giannelli, fondatore del festival Alice nella città, nasce per i risultati ottenuti (premiata con un suo film per il secondo anno consecutivo con il Marc' Aurelio esordienti per l'opera prima, ottenendo + 5.000 presenze nella passata edizione ) e per il riscontro della critica (fino a Variety) che tutti possono verificare. Tale consulenza ( quella di Giannelli) è rinnovata ogni anno a discrezione del direttore artistico; remunerata assai meno di altre simili ed è basata sull'efficacia del lavoro svolto. Al contrario di altri curatori di sezione.Non abbiamo alcun timore personale per un eventuale cambio dei vertici dell'organizzazione. Qualsiasi direttore onesto ci chiederebbe di restare, e, se non lo facesse, saremmo felicissimi di svolgere le nostre attività in un format autonomo.

Il motivo per cui il presunto "gossip" venga fuori solo oggi - ad orologeria - nonostante in questi anni siano usciti comunicati stampa e cataloghi in cui si evidenziava la nostra posizione nell'organigramma della manifestazione, lo lasciamo indovinare agli osservatori esterni.

Infine un'ultima considerazione, su Piera Detassis. Nella lettera c'è un livore, che rivela persino una rabbia repressa ed un complesso verso di lei. Conosciamo bene questi sentimenti. Si descrive Muller come un Nembo Kid (ma perché allora non l'hanno riconfermato a Venezia come lui avrebbe voluto?) e la Detassis come una mediocre. La verità è che non riescono e non vogliono capacitarsi che le migliori firme del giornalismo culturale italiano, come Paolo Mereghetti, Natalia Aspesi, Michele Anselmi e tante altre , hanno tessuto le sue lodi ed elencato le grandi cose che ha fatto, mentre solo l'oscurità di qualche sicario anonimo cerca di spargere veleno e cattiveria.

Un caro saluto
Gianluca Giannelli e Fabia Bettini

 

GOFFREDO BETTINI FABIA BETTINI E LUCA GIANNELIPIERA DETASSIS Fabia Bettini, Stefano Dominella, Goffredo Bettini, Francesca Viarondi detassis MULLERGIAN LUIGI RONDI

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